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26 ottobre 2024

VOLO PER L'INFERNO (aka Flight to Hell)

Di Alvaro Passeri. Con Eric Bassanesi, Basia Ways, Giulia Bernardini, Rory Amadeus. 2003 / USA / Cinemagic

L’incubo del pilota di aerei Don diventa realtà quando, durante un volo privato, dei misteriosi esseri alieni si insinuano a bordo dell’aeroplano trasformandosi in terribili mostri mangiatori di uomini.

Alvaro Passeri, classe 1950, può vantare una discreta esperienza da effettista barra scenografo e solo saltuariamente si è dato alla regia, oserei dire per fortuna per la sanità del cinema, purtroppo per noi di Pellicole dall’Abisso.

Dico purtroppo perché Volo per l’Inferno può tranquillamente considerarsi come uno dei più indecenti e imbarazzanti prodotti che siano mai passati per queste disgraziate pagine virtuali.  Un abominio insensato, raffazzonato, demenziale, trucido, impunemente derivativo, in una parola, sublime.

Quello che balza subito all’occhio è che il buon Passeri, trovandosi evidentemente a corto di budget, ha deciso di fare un uso a dir poco estensivo della computer grafica. Parliamo dell’anno del Signore 2003 e parliamo di un budget a dir poco irrisorio, quindi gli effetti speciali sono più o meno pari a quelli che si sarebbero potuti trovare in un videogioco di un Atari 2600. E non parliamo solo degli alieni, ma anche di quasi tutti gli ambienti, compresi per esempio gli interni e gli esterni dell’aereo.


E gli interni in realtà sono dei pietosi e statici green screen a bassissima risoluzione, talmente poveri e malfatti da suscitare moti di tenerezza, mentre i pochi “prop” fisici sembrano scarti presi dal rigattiere all’angolo, tra divani marroni e lerci, porte bianche a soffietto, finti computer avveniristici di cui non si vede lo schermo e potrei continuare per ore. E dato che siamo sull’aereo Roulette One, in cui dei facoltosi clienti giocano d'azzardo, vedremo in versione virtuale anche roulette, slot machines e giochi vari che si potevano trovare nel 2014 in quei siti truffa tipo
 www.vegas888playdigitalcardswineasymoneyandhavesexwithhotmilfnearyourightnow.biz.

Accanto a questa allucinante realizzazione tecnica, troviamo una recitazione atroce di quasi tutto il cast, nonché falle logiche grosse come crateri. In sintesi, l’aereo si trova ad attraversare una sorta di tempesta magnetica in cui è annidato uno slime verde che entra nell’apparecchio tramite i motori. Questo magma crea vari danni agli strumenti dell’aereo, tra cui la disabilitazione del pilota automatico, cosa che ci viene detta esplicitamente dal protagonista. Ebbene, nonostante ciò e nonostante ci venga fatto capire che l’aereo stia tipo precipitando, il pilota e la sua co-pilota (la più pigra e incompetente nella storia dell’aviazione mondiale), passano tutta la seconda parte del film in giro per l’aereo a combattere gli alieni. E quindi…chi cazzo pilota l’aereo in quel momento? Boh, mistero della fede.


Com’è misterioso il fatto che in questo aereo si trova davvero di tutto: cestini di plastica per la frutta, pistole, lanciafiamme, asce, martelli, chiodi e assi di legno.

Per quello che riguarda gli alieni, che escono ovviamente da uova giganti (mmh, chissà dov'è l'ho già visto?), lascio che siano le immagini a parlare da sole.






Meraviglia.

Ma c'è anche la regia che ci delizia con assurde inquadrature grandangolari, la fotografia satura di colori acidi e sgraziati, i dialoghi senza senso, i comportamenti totalmente incoerenti dei personaggi, il fatto che ad un certo punto l’aereo deve cambiare rotta perché l’aeroporto di destinazione è in sciopero (???), per concludere con il finale in cui il pilota e una hostess scappano dall’aereo buttandosi da 2000 metri di quota su una montagna sperduta che sembra il render dell’Himalaya, ma che nella finzione filmica dovrebbe essere dietro Phoenix.



‘cezzionale, come direbbe un famoso telecronista. E scemo io che me lo sono visto su Prime Video, quando c'è gratis per intero su YouTube

VOTI:

TRASH: 92/100

Noia: 63/100

Presunzione della regia: 51/100

Ridicolaggine degli effetti speciali: 97/100

Incapacità degli attori: 91/100

 



29 novembre 2023

PODCAST DALL'ABISSO: EPISODIO 1


Ebbene sì, cari amici. Anche Pellicole dall'Abisso sbarca nel magico mondo dei podcast e ovviamente lo fa con lo stile che più gli si addice: in netto ritardo rispetto al resto del mondo, con mezzi di fortuna, raccontando storie che nessuno o quasi ha mai raccontato e che probabilmente a nessuno o quasi interessano, eccetto voi, affezionatissimi lettori. 

In questo primo episodio, parliamo di un attore di culto: Klaus Kinski. Tanto celebre per il suo talento, quanto famigerato per la sua follia, che ha generato un'infinita serie di aneddoti, dentro e fuori dal set, in una carriera durata oltre 40 anni.



Potete ascoltare QUI il primo episodio. Buon divertimento!







18 giugno 2023

RETROSPETTIVE DALL'ABISSO: Dingo Pictures (Parte Terza)

TERZA E ULTIMA PARTE




PRIMA PARTE

SECONDA PARTE


Alla Ricerca della Valle Incantata è stato, fino all’avvento de La Sirenetta, il cartone animato con il maggiore incasso di tutti i tempi. Ha dato vita a ben tredici seguiti, otto videogiochi e una serie TV, insomma, un successo epocale. Pur non essendo partorito da Mamma Disney, The Land Before Time (titolo originale) non fu certo il colpo fortunato di uno piccolo studio indipendente, dietro infatti c’era nientemeno che la Lucas Film, con George Lucas e Steven Spielberg direttamente coinvolti nel progetto, tanto da essere responsabili del final cut. I lavori durarono più di tre anni, costò dodici milioni di dollari e finì per incassarne ottantaquattro, almeno limitandoci alla sala.



Era naturale quindi che, prima o poi, la Dingo Pictures avrebbe finito per plagiarlo. Dinosauri esce nel 2000 e all’epoca fa la fine di tutti gli altri prodotti dalla compagnia, ovvero viene distribuito in home video nel solito circuito e passa totalmente inosservato alla massa. L’ultimo film “standard” è Atlantis: Der verlorene Kontinent che esce nel 2001, a cui segue un lungo periodo di iato: dal 2001 al 2004 infatti, a causa di vari conflitti con i distributori, la Dingo interrompe la realizzazione di ogni progetto. Nel 2004, la società produce il film Benni und seine Freunde, una versione rieditata sia di Peter und der Wolf che di Balto, narrato da Rainer Maria Ehrhardt, mentre nel 2005 esce Die kleine Hexe Arischa (La piccola strega Arischa). Il film gode di un’animazione leggermente migliore ai precedenti film e presenta anche più tracce musicali e di migliore qualità. Non viene localizzato in altre lingue straniere, mentre la versione tedesca circola solo tramite VHS, per la precisione in 130 esemplari.



È il canto del…Dingo, perché in quello stesso anno la compagnia chiude i battenti. I problemi con i distributori e la sempre più forte concorrenza dell’animazione in computer grafica, mette in ginocchio la piccola società di Ludwig e Roswita.

Poco si sa del loro destino dopo la chiusura dalla Dingo, se non che Roswita Haas muore nel 2015 e che Ludwig Ickert la segue nel 2019. Non sappiamo neanche se fossero a conoscenza della fama postuma delle loro creazioni.

Siamo agli albori dell’era di YouTube, quando iniziano a circolare i primi spezzoni dei cartoni della Dingo Pictures. La produzione dilettantesca, le animazioni inguardabili e il delirante doppiaggio sono inesauribili fonti di comicità involontaria. I primi YouTuber -in particolare Yotobi per quanto riguarda l’Italia- sono coloro i quali spalancano i cancelli della gloria trash alla Dingo Pictures. La clip “Dinosauri antropomorfi dalle voci ambigue” fa la storia del web, finché molti si accorgono che quella è solo la punta dell’iceberg. Recuperano prima il film intero e poi si buttano a capofitto nella filmografia della Dingo Pictures, creando una serie sterminata di video e meme a loro dedicati.




Nel 2021 il musicista tedesca Simon Bohnsack (noto come DJ Kaito) e Josef Roderer entrano in contatto con gli eredi di Ickert, che avevano ereditato l'attrezzatura utilizzata dallo studio. Bohnsack e Roderer informano gli eredi della “fama” di cui lo studio vanta in rete e nel luglio del 2021, organizzano una campagna su Kickstarter per creare un documentario intitolato YEE! -Behind the Meme of DINGO PICTURES!!. I due ragazzi incassano anche di più di quanto prefissato, ma a due anni di distanza ancora non si hanno notizie riguardo la realizzazione di questo documentario. 

Non ci resta che aspettare l'eventuale uscita del documentario e continuare a goderci quello che era nato come semplice intrattenimento a basso costo per bambini e che si è trasformato in un fenomeno di cultura pop.

Se volete un piccolo compendio delle loro opere, ecco il video che fa per voi!



A cura di: Vidur




6 marzo 2023

LE MANIE DI MR. WINNINGER OMICIDA SESSUALE (Aka The Horrible Sexy Vampire, El Vampiro de la autopista)

Di Jose' Luis Madrid. Con Anastasio Campoy, Susan Carvasal, Luis Induni, Patricia Loran, Ada Tauler, Marya Trovar, Anthony Ramis, Luis Marugan, Waldemar Wohlfahrt, Barta Barry. SPA / 1971 / FIDA

The Horrible Sexy Vampire (1971) on IMDb

Direttamente dall'abisso più profondo e nero che se avessi incontrato L'ispettore Lucarelli del film di Enzo Acri mi avrebbe detto "Uè Uagliu', ma aro' vai?" vi presento questa colossale martellata sulle gonadi che ci regala la Spagna di Francisco Franco.  Ecco a voi "Le Manie di Mr. Winninger omicida Sessuale", visione che ho intrapreso domenica scorsa esclusivamente per cercare di far addormentare il nano. Risultato, papà Imrahil K.O. dopo i primi 40 minuti e bambino completamente sveglio e devo dire ahimè immune al fascino del thriller in oggetto almeno quanto il padre. 

Una non particolarmente giovane coppia fa tappa in uno squallido motel per fare quello che di solito si fa in uno squallido motel. Dopo circa 10 minuti in cui seguiamo ogni mossa dei due innamorati mentre a turno si fanno la doccia ad un certo punto lui si strangola da solo. Lei dopo un po' lo vede e anche lei si strangola da sola. Un caso bizzarro, non trovate? 

Il giorno dopo un baffuto ispettore interroga il medico legale per avere gli ultimi aggiornamenti sulle due vittime. Quest'ultimo gli mostra tutto soddisfatto una specie di macchia di caffè sul collo della ragazza e dice "Mmmh ispettore, ho una teoria inattaccabile e dimostrabile al 100%. Venga da me stasera a bersi un amaro che le racconto tutto". Durate il loro incontro notturno il dottore, palesemente al settimo bicchiere di Stock 84, getterà in grembo all'ispettore una copia di Dracula di Bram Stoker e comanderà: "Orsù! Legga la pagina dove ho messo il segnalibro!". L'ispettore dunque enuncia l'unica frase dell'intero libro che nulla abbia a che fare con i vampiri, ma leggendo il titolo capisce dove il medico vuole andare a parare. Dopo il club del libro il dottore snocciolerà una serie di nozioni e trivia su questo misterioso e disabitato castello dei Winninger, citando manco fosse Wikipedia una serie di omicidi irrisolti avvenuti da quelle parti e che sembrano ripetersi ciclicamente ogni tot anni. "Ohohoh, fandonie, panzane, fanfaluche da infanti. Ma andrò a controllare il castello disabitato uguale identico a quello di Dracula di cui mi ha parlato". Dopo questo dialogo lo spettatore potrebbe tranquillamente interrompere la visione e dedicarsi a più costruttive attività, dal momento che l'intero intreccio del film è stato brutalmente spoilerato. 

"Un altro Biancosarti, commissario?"

La sera stessa (mai visto uno spagnolo tanto solerte, ma va detto che il film sarebbe ambientato in Inghilterra) si reca accompagnato da due comparse expendables presso il castello, dove si strangolerà da solo. Errata corrige, in realtà il vampiro, che ovviamente c'è, ci farà la cortesia di mostrarsi in occasione dell'omicidio dell'ispettore. Nulla da segnalare, è un distinto signore con i capelli fulvi che parla con l'eco ed indossa un mantello indistinguibile da quello indossato da Aldo Baglio in "tel chi el telùn" durante il celebre sketch in cui il comico siciliano impersona il conte Dracula. Confesso però che non mi sarei aspettato la morte dell'ispettore a questo punto del film, è stato oggettivamente un piccolo colpo di scena. Bravi!

Il caso sta diventando spicy, quindi viene coinvolto un ispettore senior e la gente inizia a morire fuori campo per tappare eventuali buchi di sceneggiatura:

"Vorrei interrogare il custode del castello." 

"Eeeeh guardi commissario, è morto proprio ieri nel suo letto per cause naturali, che disdetta."

"Mannaggia, ho però saputo che c'è un testimone chiave, portatelo subito nel mio uff..." 

"Chi, l'agente Smith? Eeeeh no, guardi fino a mezz'ora fa stava bene eh, però purtroppo a quanto pare è deceduto..."

Bene ma non benissimo. 

Ma finalmente arriva il pollo da incolpare e l'ispettore già si vede con i galloni da generalissimo: si presenta infatti direttamente nell'ufficio dell'ispettore il buon Adolf, un discendente diretto del vecchio proprietario del castello che giustamente vuole andarci a vivere con la sua compagna Susan, ma deve far togliere i sigilli alla polizia. Il bellimbusto viene accontentato, ma la scia di sangue continua e, nonostante gli omicidi siano palesemente cominciati ben prima del suo arrivo, egli diviene il principale sospettato perchè alla polizia nessuno vuole sentir parlare di vampiri.

Adolf, come Jeffrey Dahmer, ha un hobby per nulla sospetto: la tassidermia.

[SPOILER]

Adolf tuttavia una notte viene in contatto il Barone Winninger, (il nostro affascinante vampiro) che gli rivela di essere vittima di una maledizione (ma va'?) che lo spinge ad uccidere le belle ragazze. 

"Tipo mia moglie?" 

"Esatto, tipo tua moglie, Adolf"  

Una delle successive notti infatti il Vampiro aggredirà la povera Susan, ma il coraggioso Adolf lo trafiggerà con il proverbiale paletto di frassino.

Il minaccioso Barone Winninger

[FINE SPOILER]

Questo film non ha direi nulla di peculiare o divertente. E' estremamente noioso e trasuda grigiume da ogni suo fotogramma. La storia è banale ed estremamente innocente, nonostante il titolo faccia pensare a chissà cosa. La realtà è che c'è un normalissimo vampiro a cui talvolta potrebbe capitare di uccidere una ragazza che per puro caso o per circostanza ha le zinne di fuori, ma da qui a chiamarlo maniaco e omicida sessuale mi sembra un po' eccessivo. In Spagna tra l'altro il regime franchista impose il completo taglio di tutte le scene di nudo trasformando questo film in un brutto episodio de "l'ispettore Barnaby". Anche l'utilizzo della figura del vampiro di per sè è abbastanza pretestuoso ed il fatto che il dottor Winninger sia un essere soprannaturale non è che sia poi sfruttato più di tanto, se non per risparmiare in effetti speciali costringendo il cast a strangolarsi da soli perchè, ehi, i vampiri possono essere invisibili. Risultato? Mi aspettavo una torbida crime story con risvolti voluttuosi, mi ritrovo con l'ennesimo horror da quattro pesetas. E così penso a tempo debito sia successo anche a molti altri spettatori.    


Recensito da: Imrahil

TRASH: 58/100
Noia: 97/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 71/100
Presunzione della regia: 69/100
Incompetenza degli attori: 65/100




SE TI PIACE GUARDA ANCHE: La notte dei resuscitati ciechi


23 gennaio 2023

STRESS DA VAMPIRO (aka Vampire’s Kiss)

Locandina di Stress da Vampiro
Di Richard Bierman. Con Nicolas Cage, Maria Conchita Alonso, Jennifer Beals, Elizabeth Ashley, Bob Lujan. USA / 1988 / Magellan Pictures
Vampire's Kiss (1988) on IMDb

In trepidante attesa di Renfield, in cui il Nostro si esibirà nei panni di Dracula, ho deciso di recuperare quest’altra gemma a tema vampirico che ha battezzato Nicolas Cage in qualità di leggenda, nonché meme vivente. 

Peter è uno yuppie single di New York, dirigente di una casa editrice, che passa le sue giornate tra il lavoro, le sedute dalla sua psichiatra e i night club in cui rimorchia belle gnocche, così come era d’uopo nei rampanti anni ’80. Una sera però, una ragazza si rivela essere una vampira e da lì la sua vita si trasforma completamente.

Film che si muove tra la commedia e l’horror, con poco senso e quasi privo di trama, si regge completamente sulle spalle di Nicolas Cage, in un’interpretazione che definire sopra le righe sarebbe un pallido eufemismo. I suoi comportamenti, man mano che si convince di essere davvero un vampiro, diventano sempre più bizzarri ed esagerati, con alcuni esilaranti picchi di eccellenza. In particolare, l’alfabeto snocciolato alla psichiatra e il celeberrimo monologo sputato in faccia alla povera Alva, diventato un meme che tutto il mondo ha visto almeno una volta nella vita, nonché il simbolo di Cage stesso.



Basterebbe quanto citato per trasformare Vampire’s Kiss in un piccolo grande cult, ma non dimentichiamoci anche la scena in cui Peter mangia uno scarafaggio (vero!) o quando riesce a litigare perfino con la sua perfetta fidanzata immaginaria. Oltre a Cage, da segnalare l’interpretazione di Maria Conchita Alonso, molto più famosa in Sud America da cantante che da attrice, perfetta nella parte della segretaria Alva, oggetto degli sfoghi sempre più folli e pericolosi del protagonista.



La deriva psicotica di Cage non ha un vero e proprio motivo, o se non altro non è espresso in modo palese, ma si potrebbero ipotizzare i pilastri del capitalismo: solitudine, stress, alienazione, l’esigenza di dare un senso alla propria vita e la vana ricerca dell’amore, sublimata in una serie di sempre più deludenti one-night stand. Tuttavia, l’analisi dei mali dell’uomo moderno finisce comunque per passare in secondo piano in un film che fa dell’originalità, del coraggio, della stranezza e del totale sprezzo del ridicolo i suoi tratti fondamentali. 



Vampire’s Kiss è figlio di un’epoca diversa e non avrebbe potuto esistere senza di Lui, l’unico attore al mondo in grado di sostenere una parte del genere e si tratta della dark comedy ideale per passare una serata nostalgica e spensierata in cui ridere a crepa pelle con (e non di) 

Nicolas Fuckiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiing Uh Ah Cage!!!!


Recensito da: Vidur 

TRASH: 88/100

Noia: 56/100

Ridicolaggine degli effetti speciali: 51/100

Presunzione della regia: 44/100

Incompetenza degli attori: NICOLAS CAGE/100




23 dicembre 2020

IN VACANZA SU MARTE

Di Neri Parenti. Con Christian De Sica, Massimo Boldi, Milena Vukotic, Herbert Ballerina, Paola Minaccioni. Cattleya//Italia/2020

Holidays on Mars (2020) on IMDb

Nell'anno peggiore della storia dell'umanità dal 1816 - il celebre anno senza estate - ecco arrivare un'ulteriore piaga, molto più letale e devastante del coviddi: il cine-(non)-panettone-sci-fi targato Neri Parenti con Boldi e De Sica.  

Uscito ovviamente solo sulle piattaforme streaming, "In vacanza su Marte" rappresenta il secondo film a seguito della reunion dei due pezzi grossi della commedia all'italiana, ovvero il genere di film che il mondo ci invidia (cit.). Ma, attenzione, qui non c'è solo commedia, c'è anche della fantascienza! Ebbene sì, De Sica e Boldi sbarcano su Marte! Niente più Natale a Cortina, Hawaii, New York o Campodarsego, bensì su Marte! E neanche Natale in realtà, visto che a parte due alberi addobbati sullo sfondo, non c'è traccia della festività, tanto che si è deciso di togliere la magica parola pure dal titolo.

Ma non temete, anche se l'ambientazione è cambiata, tutto il resto è rimasto uguale. E visto che non voglio risultare banale con un riassunto della trama o con una citazione delle battute più divertenti, e visto che, a quanto pare, criticare questo genere di film oggidì significa essere degli stronzi radical chic che passeggiano con una copia de "I Duellanti" sottobraccio, mi limiterò a giocare al bingo dello humor da cine-panettone. 

Pronti? Via.

Il marito, cioè De Sica, odia sua moglie. [✅] 

Il marito, cioè De Sica, tradisce sua moglie. [✅] 

Il marito, cioè De Sica, sta con la moglie solo per i soldi. [✅]

Il matrimonio fa schifo. [✅] 

Gli smartphone sono stupidi e difficili da usare. [✅]

La tecnologia è stupida e difficile da usare. [✅] 

Le donne sono stupide e difficili da usare. [✅] 

Battute sulla merda. [✅] 

Battute sugli anziani. [✅] 

Battute sul sesso. [✅] 

Battute sul sesso tra anziani. [✅] 

Tette / Donne nude. [❌]

Scenette divertenti sulle flatulenze. [❌]

Scenette divertenti sulle persone che russano.  [✅] 

Scenette divertenti sui gay. [✅] 

Gli adolescenti non sanno cos'è un libro. [❌]

I Toscani. [✅] 

69 [✅] 

Enzo Salvi. [❌]

Biagio Izzo. [❌]

Sottotrama inutile che strizza l'occhio ai ggggiòvani perché parla della moda del momento.  [✅] 

Livello medio di recitazione tra l'ignobile e l'indescrivibile.  [✅] 


A tutto ciò aggiungiamo come bonus round:

[✅] La tinta di De Sica.

[✅] De Sica che dà della troia a Milena Vukotic in una scena su due (per Dio, Milena! Ok che neanche Fantozzi era Strasberg, però un po' di dignità...).

[✅] Paola Minaccioni che era pure in "Lockdown all'Italiana".


Su Massimo Boldi non mi pronuncio, solo perché se dicessi qualcosa su di lui potrei essere accusato di maltrattamento su anziani e la sensazione di pena che mi ha suscitato è pari solo a quella che fa questo film. 

Non posso però esimermi di puntare il ditino su Herbert Ballerina, passato da Maccio Capatonda a questo, ovvero a tutto quello che ha sempre preso per il culo. Come si suol dire "pecunia non olet", o come direbbe De Sica "mortacci vostra, i sordi non puzzano de merda e piscio, c'ho le palle che me sfregano, mannaggia ar cazzo, bella zinnona, annamose a farci n'ingroppata". 


Recensito da: Vidur


TRASH: 88/100

Noia: 65/100

Ridicolaggine degli effetti speciali: 87/100

Presunzione della regia: 10/100 

Incompetenza degli attori: 95/100



22 marzo 2020

GUNGALA LA VERGINE DELLA GIUNGLA

Di Mike Williams. Con Kitty Swan, Poldo Bendandi, Conrad Loth, Linda Veras. Italia/1967/Romana Film 
Gungala, the Virgin of the Jungle (1967) on IMDb
"In d'una foresta del Centro Katanga

Gh'era la tribù dei Vacaputanga

L'era una tribù de negher del menga,

Grandi, ciula e balabiott"

Wolf, un esploratore senza scrupoli, si fa finanziare una spedizione in Congo con la scusa di conoscere un giacimento di uranite e pechblenda (giuro, esiste), ma in realtà vuole recuperare a tutti costi un diamante azzurro. Parte così alla volta del Katanga accompagnato da marito e moglie - lui ingegnere della compagnia, lei cacciatrice, entrambi biondissimi - uno stregone ubriacone e dei "portatori"(termine gentile per dire schiavi). Non sarà facile però recuperare il diamante, perché è nelle mani di Gungala, lo spirito pantera della giungla!

Filmetto d'altri tempi tutto italiano (Mike Williams è uno pseudonimo di Romano Ferrara, regista di ben quattro film in carriera tra cui "I pianeti contro di noi"), realizzato tutto sommato discretamente bene e che suscita un certo fascino, pur non succedendo praticamente un cazzo di niente per quasi tutta la già ridotta durata. La regia non è disprezzabile, ma è piagata da un terrificante e risibile montaggio effettuato col trinciapollo; tra l'altro la versione che ho avuto il privilegio di visionare (privilegio che possono avere tutti visto che è per intero e gratis su YouTube) è purtroppo stata mozzata delle scene di nudo della splendida Kitty Swan, ovvero di Gungala. Effettivamente la ragazza deve avere dei poteri speciali, visto che nel centro della giungla congolese, tra scimmie e tigri, è riuscita a fare un salto da Kiko per comprare ombretto azzurro e lucidalabbra.

Wolf e la coppia di biondi vengono abbandonati dagli schiavi, ehm portatori, perché impauriti dalla presenza di Gungala, ma niente paura, perché questa giungla congolese assomiglia più ad un villaggio vacanze in Corsica. Anche quando i tre vengono rapiti dalla tribù dei Vacaputanga, vengono liberati dallo stregone ubriacone grazie alla vittoria nel lunghissimo contest di ballo contro lo stregone avversario.
I due biondi capiscono però in fretta le vere intenzioni di Wolf, che ad un certo punto riesce anche a catturare Gungala con una trappola, peccato che inspiegabilmente se ne vada consentendo ad una scimmia di liberarla.

SPOILER

Gungala nel frattempo si era anche invaghita del biondo dopo che aveva visto marito e moglie amoreggiare con furente passione. Ed è proprio nel momento in cui Gungala sta per sedurre l'ingegnere, che Wolf le spara, le ruba il diamante e accoltella il suo rivale. Esemplare la condotta della moglie, che in tutto ciò pur avendo un fucile in mano guarda inerte tutta la scena, non curandosi neanche di soccorrere il marito ferito.

Gungala però sopravvive e scatena dei felini contro Wolf che gli fanno due graffi sulla faccia, sufficienti però a farlo morire. Si scopre così che la ragazza non è altro che la figlia dell'ex socio di Wolf, che anni prima gli aveva rubato il famoso diamante, e che era rimasta intrappolata nella giungla dopo un incidente aereo.

Splendido il finale. Lo stregone giocando a dadi con delle bacche percepisce che Wolf è morto e poi inspiegabilmente si ritrova in barca con i due biondi che torneranno perché "Gungala ha bisogno di loro", anche se è vissuta da sola 12 anni nella giungla.

FINE SPOILER 

Sarà l'ambientazione esotica, sarà lo sguardo magnetico di Kitty Swan o sarà la quarantena che sta attentando alla mia sanità mentale, però tutto sommato ho apprezzato questo Gungala, che non manca di regalare qualche momento di ilarità, anche grazie alla recitazione monolitica e inespressiva della coppia. Lui (alla sua prima e unica, chissà perché, prova attoriale) è praticamente un pezzo di legno con dei baffetti ridicoli, lei sembra una scolaretta del coro visto che recita metà delle battute con le mani incrociate dietro la schiena.

Wolf è interpretato invece piuttosto bene dall'italiano Poldo Bendandi, che all'epoca alternava l'attività di oste a quella attoriale. Triste la storia di Kitty Swan, ritiratasi prestissimo dalle scene dopo essersi gravemente ustionata nel 1970 sul set del film "Tarzan e la Pantera Nera".

Attenzione, perché c'è anche un seguito, diretto nientemeno che da Ruggero Deodato.

Recensito da: Vidur

VOTO 
TRASH: 82/100
Noia: 64/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 56/100
Presunzione della regia: 36/100
Incompetenza degli attori: 86/100

17 giugno 2018

VAMPIRI DAGLI ABISSI (Aka Beast of the Bering Sea)

Di Don E. Fauntleroy. Con Cassandra Scerbo, Brandon Beemer, Jonathan Lipnicki. USA/2013/SyFy
Bering Sea Beast (2013) on IMDb
"E' un errore mettersi contro Madre Natura, è una cosa più grande di noi." Tutti, su tutto dal 1950 circa.

Ah, la SyFy. Da quanto tempo non mi capitava un bel titolo old school di questo tipo tra le mani. Non è semplice, in questi difficili anni di Sharknado e del broadcasting multicanale del lerciume cinematografico. "Ah, scrivi su Pellicole dall'Abisso? Io adoro i film trash! Ho visto Sharknado 4! ah ah ah ah". Poveri, teneri figli dell'Estate: neanche avete idea di cosa questi occhi abbiano dovuto vedere, nel bene ma soprattutto nel male. Guardati Supercroc o Sodoma's Ghost, poi vediamo se i b-movies ti piacciono e ti interessano ancora. Ci vuole abnegazione spirito di sacrificio. 

Come spesso mi capita, sto divagando. In verità non è proprio questo il caso, e grandi e piccini possono goliardicamente usufruire di questo filmetto spensierato e leggero comprendente una buona dose di luoghi comuni, personaggi stereotipati e mostriciattoli divertenti fatti discretamente male. Quello che mi ha fatto suonare la campanella è per la verità il fatto che questo film abbia 4 o 5 titoli diversi, il che è quasi sempre garanzia di grande serietà in campo cinematografico. Ai due citati nel titolo aggiungo anche "Damn sea Vampires!", che a quanto pare qualche distributore non ha neppure capito essere il sottotitolo. 

LA TRAMA
Alaska. Un tizio senza nessuna esperienza nel campo viene assunto da una piccola impresa a conduzione familiare che si occupa di dragaggio dei fondali marini. Non che svolgano un qualsivoglia servizio alla comunità, ci mancherebbe altro: il loro unico obbiettivo è trovare oro. Durante un sopralluogo in una zona di mare del quale la famiglia sta valutando l'acquisto, un membro dell'equipaggio muore attaccato da uno squalo (AHAHAHA, ma no, ovviamente si tratta di un vampiro del mare, ma per ora lo sappiamo solo noi, quindi shhh). Nonostante tutti si guardino bene dal denunciare l'accaduto alle autorità, arriva col ditino inquisitorio una non particolarmente dotata biologa marina che ha per culo trovato il cadavere sulla spiaggia e che indagava sullo sterminio di foche sulla costa ad opera di un misterioso predatore che le ha dissanguate completamente.

SPOILER
Nel frattempo, papà cercatore d'oro ha preso la barca per vendicare il suo dipendente ucciso dallo squalo, ma non trattandosi di squali il suo tentativo è vano. E' questa l'occasione in cui vediamo per la prima volta il mostro nella sua magnificenza, dal momento che furbescamente il regista ha deciso di girare i tre quarti delle scene con i mostri di notte e con il buio pesto. 

Tuttavia, affinchè il film non finisca dopo 20 minuti, il mostro deve fare qualcosa di inaspettato (probabilmente anche per lui) quindi, invece di papparsi papino, decide di estrarre il suo enorme pene e di ingravidarlo, lasciandolo in posizione fetale sul ponte della barca da solo con i suoi incubi. Ok, forse è un po' romanzata (e neppure troppo), ma nella sostanza è quello che succede.

"Sarai la mia puttanella. io amo le puttanelle."
Quindi salviamo papà, scopriamo che è stato ingravidato e partorisce "alla Alien" sulla via dell'ospedale, permettendo ad uno di questi mostri di giungere comodamente a riva. Peraltro il fatto di essere fondamentalmente un pesce non sembra essere un limite alla sua voglia di camminare (letteralmente) sulla terra ferma. Bazzeccole, in seguito scopriremo che addirittura possono volare. 

Fortunatamente la biologa scende in campo e, dopo aver rinchiuso il mostriciattolo, si dedica al suo studio. Non riuscendo a prendere dei campioni di sangue con la siringa perchè la creatura si muove troppo velocemente decide di farle una foto che "TANTO E' LA STESSA COSA". Altro non è che il modo per farci scoprire che questi vampiri del mare sono fotofobici e si paralizzano con il flash della macchina fotografica. "Abbiamo trovato la loro criptonite". Bene, ma non benissimo.

Da qui in avanti il film diventa una divertente lotta tra Vampiri (si, perchè tipo ce ne sono un casino) e umani armati di lampade da serra e armi improvvisati ai raggi ultravioletti che li fanno letteralmente esplodere. Del resto sono "Vampiri" in tutto per tutto, no? No, ma va bene. Come atto finale si andranno a braccare le bestie nel loro stesso territorio con una nave raffazzonata e armata con proiettori ultravioletti, verso l'inevitabile vittoria del genere umano. 
FINE SPOILER

Che dire, un film divertente e ricco di ilarità, forse non imperdibile ma di certo merita una visione. Ho limitato un po' a dire il vero il racconto, ma gli spunti per prendere per il culo questo film sono molteplici. In aggiunta a quanto detto citerò il fatto che la dimensione dei mostri varia dai 20 centimetri ai 2 metri a seconda delle necessità di scena, l'invenzione di delle pratiche granate di luce e il fatto che quello che ci viene presentato come il protagonista (che poi non è affatto il protagonista) abbia un figlio tipo di 3 anni che a quanto pare è stato abbandonato da solo per una settimana, visto che giorno e notte lavora/caccia vampiri ma tuttavia è orgogliosamente un "padre single".  

Dategli una possibilità, non resterete delusi. 

Recensito da: Imrahil

VOTI:

TRASH: 87/100
Noia: 58/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 79/100
Presunzione della regia: 46/100
Incompetenza degli attori: 78/100


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28 gennaio 2012

VAMPIRE GIRL VS FRANKENSTEIN GIRL (Aka Kyūketsu Shōjo tai Shōjo Furanken)

di Naoyuki Tomomatsu, Yoshihiro Nishimura. Con Jiji Bû, Erina, Sayaka Kametani, Yukie Kawamura, Cay Izumi. JAP/2009
Kyûketsu Shôjo tai Shôjo Furanken (2009) on IMDb
Dopo l'imperdibile Zombie Self Defence Force, il signor Tomomatsu rilancia con questo altrettanto pacchiano Vampire Girl vs Frankenstein Girl, altra pellicola dove il non-sense, il gore e il sangue gratuito regnano ben più che sovrani.

Monami si è da poco trasferita nella scuola del bel Mizushima, avvenente giapponesino delle scuole superiori molto conteso dalle ragazzette. A lui in realtà non frega un cazzo di niente e di nessuno, ma il giorno di San Valentino Monami gli regala un cioccolatino. Egli lo assaggia e scopre che esso era pregno del sangue della ragazza. Da quel momento il destino di Mizushima sarà legato a doppia mandata a quello di Monami, che si scopre essere un vampiro. Tuttavia Keiko, innamorata anch'ella di Mizushima, farà di tutto per far valere le sue ragioni (tra cui diventare una frankenstein girl).

Esattamente come il suo predecessore, questo film è puro delirio dal primo all'ultimo secondo.  Già l'incipit è da premio oscar, spero di riuscire a trovarlo da qualche parte perchè è veramente difficile descriverlo a parole. Ovviamente in questa scanzonata e burinissima pellicola nulla si prende veramente sul serio.
Tuttavia, cosa che non ho notato nell'altra pellicola, traspare (oltre ad un certo misticismo che si affianca spesso alla parapsicologia) una certa abilità del regista. Le riprese non sono quasi mai banali, e quasi sempre azzeccate, il montaggio è più che sufficiente. Sceneggiatura e attori nel complesso promossi, con alti e bassi, ed ho apprezzato moltissimo la scelta del regista di voler praticamente fare una trasposizione in carne ed ossa di un anime, cosa che riesce egregiamente.

Si, avete capito bene, sto facendo i complimenti a Tomomatsu. Questo è un bel film e il regista ha, secondo me, grandissime potenzialità. La mia stima per lui decuplica poichè mette il suo innegabile talento al nostro servizio, offrendoci queste cagate gigantesche, coloratissime, e divertentissime mettendo in scena cose talmente stupide che a nessuna persona completamente sana di mente potrebbe mai concepire del tutto. L'impasto è quasi completo, basterebbe aggiungere un po' di sano razzismo per affermare la superiorità della razza giapponese.. Ah, no, non ce n'è bisogno, anche quello c'è già. A pacchi.

Non sto neanche ad enunciare ciò che potrete vedere in questo film. L'elenco sarebbe infinito, non vi è una sola scena in cui non ci sia qualcosa di folle, o splatter, o folle e splatter assieme.Vi dico solo che è oltre ogni immaginazione. Se avete visto Zombie self defence force vi sarete forse fatti un'idea, ma vi assicuro che questo è un prodotto forse addirittura più divertente. Sicuramente molto più studiato, curato e, da un certo punto di vista per ''palati più fini''. Per ulteriori dettagli vi rimando al video di sotto (Pegi 18, splatter gore bestemmie e cazzi vari).

Io non so più cosa dire di questo ragazzo. Tomomatsu continua così.
Se non vedete l'ora di visionare un altro capolavoro di questo brillante regista del Sol Levante, potete ingannare l'attesa guardando alcuni dei suoi film porno.

Recensito da: Imrahil


VOTI
TRASH: 96/100
Noia: 68/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 90/100
Presunzione regia: 15/100
Incompetenza degli attori: 59/100

una summa del meglio


Se ti piace guarda anche: Zombie self-defence force, un porno diretto da Tomomatsu

15 novembre 2011

VAN HELSING - DRACULA'S REVENGE (aka Dracula 3000)


di Darrell Roodt, con Casper Van Dien, Erika Eleniak e Coolio (!). Germania/2004/Film Africa Worldwide.

Dracula 3000 (2004) on IMDb

«C’è qualcosa di strano riguardo al cadavere, sembra che si sia legato da solo alla sedia.»
Spiegazione completamente idiota su un cadavere con entrambi i polsi legati, che viene però presa per buona dal resto dell’equipaggio.

«A un certo punto mi hanno riprogrammato...fino al allora ero un Proteus 3.2 PB, paga e bacia.»
«Le famose squillo...devi essere ricco per fartele»
«Non frignare, sta volta sei fortunato...»
«Me la faccio per 12 ore e gratis pure! Andiamo robot!»
I due superstiti decidono di spassarsela (ma salteranno in aria poco dopo).


È difficile descrivere a sole parole quanto questo film faccia schifo, tenterò quindi di darvene almeno una vaghissima idea. 
Siamo nell’anno 3000 e una piccola nave spaziale, la Mother III, viene guidata dal Capitan Abraham Van Helsing (ebbene si...) verso un’astronave “fantasma” molto grande, la Demetra. Il piano è riuscire a portare questa nave sulla terra per poi rivenderla e guadagnarci una fortuna, per far ciò il capitano si farà aiutare dal peggiore degli equipaggi: la bella e pignola Aurora, il fattone 187, il navigatore (che non ci mostrerà mai le sue doti) Mina, il professore geniale ma paranoico e disabile e infine Humvee, tutto muscoli e niente cervello.
La nave è molto vecchia e, per fortuna del professore, tutta a scale...durante l’esplorazione verrà scoperta una stiva piena di bare, naturalmente alcune di queste con la sorpresa! 187 è il primo a farsi mordere mentre cerca qualcosa da fumarsi. Nella bare. E per qualche strano motivo dopo la trasformazione comincia a propinarci il copione di un porno. 

[SPOILER]
C’è chi viene ucciso, chi scompare per sempre, mentre la Mother III decide di ripartirsene da sola; intanto il professore ci spiega che hanno a che fare con Dracula in persona e che il capitano è sicuramente un discendente di QUEL Van Helsing. Ma certo. Mandandolo a quel paese il Capitano e Aurora, che intanto si è scoperta essere un robot, vanno ad aprire una ad una le bare, impalettando eventuali corpi e ritrovandosi davanti al Conte Dracula (che esce ogni volta da una bara diversa, facendola esplodere!).
Purtroppo anche il professore e il capitano verranno vampirizzati e poi uccisi dagli unici due superstiti, Humvee l’armadio scemo e il sexy robot Aurora, che faranno rotta verso il Sole per riuscire a eliminare definitivamente il conte.
Peccato che l’astronave sia completamente cieca. Ma non sarà un problema dato che, senza alcun motivo, esploderà. Degna conclusione direi.
[FINE SPOILER]

Cosa dire...copione volgare e imbarazzante, a tratti son stata costretta a togliere del tutto il volume perchè mia nonna non pensasse che stessi guardando un porno. E vi assicuro che in quei momenti non stava succedendo nulla. 
Non dimentichiamoci di un Dracula inguardabile e della conclusione insensata, il “classico” taglio netto (a quella che poteva benissimo essere metà film) probabilmente per assenza di voglia e idee. Come vi immaginate Dracula su un’astronave nell’anno 3000? Non sforzatevi troppo, nemmeno il regista l’ha fatto: è vestito con il più classico dei costumi di carnevale, con tanto di mantello svolazzante. 
Il film è del 2004 e la visione che si ha degli anni 3000 è ridicola, a partire dalla strumentazione obsoleta delle navi e dell’equipaggio, fino ad arrivare alla totale ignoranza dei personaggi, che non sanno cosa sia Dio ne un vampiro e scambiano i crocifissi per delle “piccole spade”, senza che ci sia un motivo (infatti il Capitano riconosce questi oggetti e tutte le informazioni vengono facilmente trovate sul motore di ricerca del computer di bordo).

Sarebbe minimamente godibile se non fosse anche noioso, quindi siete avvisati...
Da vedere armati di pazienza e poche aspettative.


Recensito da: Leotorda

VOTI
TRASH: 69/100
Noia: 83/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 70/100
Presunzione della regia: 41/100
Incompetenza degli attori: 78/100



SE TI PIACE GUARDA ANCHE: appiccicate un’immagine di Dracula sul vostro schermo e poi godetevi un qualsiasi film con dei mostri su un’astronave.

29 settembre 2011

ULTIMO RIFUGIO: ANTARTIDE (Aka Virus: The End)

Di Kinji Fukasaku, con Glenn Ford, George Kennedy, Chuck Connors, Henry Silva, Bo Svensson, JAP/1980.

Virus: The End (1980) on IMDb

Siamo in piena guerra fredda e il Dottor Krause sta trasportando una misteriosa sostanza chiamata MM88 da Lipsia a Zurigo, all'apparenza sembrerebbe Joghurt, in realtà è un pericolosissimo virus in grado di moltiplicare i germi dell'influenza di due miliardi di volte.
Ovviamente esso viene rubato e disperso immediatamente da dei maldestrissimi agenti della Stasi.
Si viene quindi a sapere che l' MM88 era stato progettato dal dottor Meyer, ricercatore di nuove armi per la CIA nell'ambito dell'operazione Fenice , una di quelle terribili armi batteriologiche che non si sa nè come nè perchè ma possono "salvare centinaia di milioni di vita innocenti".
Invece che avvisare il mondo del terribile pericolo il senatore Gardaland decide di far internare il dottor Meyer e non avvisare il presidente americano dell'intera operazione.
Nel giro di circa due giorni tutti sono contagiati dal virus, la popolazione mondiale viene decimata, gli ospedali sono pieni, scoppiano rivoluzioni, nessuno trova un vaccino per questo germe che viene chiamato "influenza Italiana".
Dopo avere incolpato i sovietici, gli alieni, i terroristi cubani e forse anche Bin Laden il presidente americano si accorge che il senatore Gardaland non la ha proprio raccontata giusta, una tiratina d'orecchie e due buffetti sul collo sono tuttavia un rimprovero abbastanza severo , nel frattempo al di fuori della casa bianca tutte le specie viventi  della terra stanno morendo.
Passa ancora qualche giorno e al dottor Meyer, richiamato a palazzo ad inizio epidemia, viene in mente che il virus resta inattivo a temperature sotto lo zero.
Poco prima di morire il presidente chiama la base statunitense Palmer in Antartide per comunicare loro la notizia, il senatore Gardaland decide invece di attivare l'ARS, un sistema missilistico di difesa che atomizza il mondo nel caso di attacco nucleare agli Stati uniti. Quindi muoiono.
Restano vivi al mondo solo 855 uomini e 8 donne, quelli appunto nelle basi antartiche.
Gozzovigliano qualche mese finche il dottor Yoshizumi non si accorge che un terremoto fortissimo sta per attaccare la casa bianca, attivando le testate nucleari dell'ARS.
Decidono quindi di partire per salvare il mondo ormai senza più esseri viventi, falliscono e muoiono tutti.
Ho molto riassunto la seconda parte del film perchè veramente lunga e ricca di accadimenti, bisogna ammettere che tirate le somme non è un film  malvagio, il regista non si lascia andare a particolari colpi trash nè a ridicoli effetti speciali.
Tuttavia visto che questo è un blog che parla di porcate nei film, ne sciorinerò qualcuna non clamorosa ma quantomeno gustosa.
Mostrando i terribili effetti del virus vengono proposte delle scene in una città presentata come Milano che, oltre a non essere in nessun modo Milano, è abitata da asiatici.
I componenti della base antartica norvegese si uccidono a vicenda, senza nessun motivo.
L'unione sovietica tutta è chiamata "repubblica socialista sovietica dei cosacchi".
L'ammiraglio Conway è incaricato di silurare un sommergibile sovietico, il comandante del sommergibile grida Amistaaaaaad! prima di essere colpito.
Nel complesso , nonostante il titolo che è già un riassunto del film, non credo sia annoverabile nel Gotha del trash, una buona visione da fare in compagnia.

Recensito da: Ortnid

 
VOTI
TRASH: 25/100 
Noia: 55/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 30/100
Presunzione della regia: 65/100
Incompetenza degli attori: 60/100




SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Un film apocalittico che ti ha convinto

24 ottobre 2010

VIRUS (aka Hell of the Living Death)

Di Bruno Mattei e Claudio Fragasso con Margit Evelyn Newton, Franco Garofalo, Selan Karay ITA/1980/Beatrice Film

Hell of the Living Dead (1980) on IMDb

Il nostro primo (e per il momento unico sondaggio) sta volgendo al termine e benché solo domani avremo l'ufficializzazione del vincitore, possiamo già dire che un plebiscito ha sancito che il regista italiano più trash di tutti i tempi sia il buon Bruno Mattei. Per celebrare degnamente la sua bulgara affermazione, ecco a voi la recensione di “Virus”, che tra i suoi film sarebbe, a suo dire, forse il più riuscito.

Non temete amici appassionati di film di merda, checché ne dica Mattei questo film non é affatto riuscito, tuttavia non riesce nemmeno ad essere involontariamente divertente se non a tratti.

Il film parte da un disastro in una centrale chimica situata in un luogo imprecisato in mezzo alla giungla, a seguito di questo disastro gli uomini iniziano a tramutarsi in zombie, per fermarli verrà mandata una squadra speciale composta da duri, a cui si uniranno dei coraggiosi giornalisti.

Sin da subito é evidente come la confezione tecnica sia indecorosa, i componenti della “squadra speciale” indossano delle tute da meccanici in stile video di “Uptown Girl” di Billy Joel (mi raccomando sto parlando del video relativo alla versione capolavoro di Billy Joel, cioé questa, non la merdosissima cover fatta dai Westlife) e le loro armi sono poco più che penosi giocattoli di plastica, quelli che se per sbaglio li regali a tuo figlio, prima ti vomita in faccia, poi te li rompe in testa. Il make up degli zombie? Quattro vesti stracciate e un po' di fango in faccia. Trama che scorre prevedibile e senza sussilti, anche se ad essere onesti Bruno prova a regalarci qualche chicca, come a voler dimostrare che se é considerato così scarso, un motivo ci sarà:

Innanzitutto, allo scopo di allungare la minestra, vengono inserite scene di animali tratte da documentari a caso, animali che tra l'altro per lo più hanno come habitat la savana e che con la giungla non c'entrano niente! Oddio sempre meglio che prendere spezzoni di altri film, come ha fatto Mattei in altre pellicole, come “La Tomba” ad esempio, ma ciò non toglie che sia un espediente di uno squallore immenso.

Ma soprattutto Mattei per cercare di risvegliare l'interesse dello spettatore, ormai in stato comatoso dopo appena 10 minuti di visione del film, mostra un paio di tette, con quello che penso sia l'espediente più pretestuoso della storia del cinema: la giornalista, per cercare di interagire meglio con la tribù del luogo, si mette un patetico costumino, che le lascia completamente scoperte le tette, che il buon Mattei non manca di mostrarci subito in primo piano!

Insomma “Virus”, aldilà di qualche spunto qua e là non riesce a divertire lo spettatore, e sinceramente non mi sento di consigliarne la visione, nonostante quello che diceva Bruno Mattei a riguardo, ovvero che Quentin Tarantino aveva dichiarato che Virus era uno dei suoi film cult! Della serie: si Bruno come no...

Recensito da: Azagthoth

VOTI

TRASH 66/100
Noia 88/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 72/100
Presunzione della regia 79/100
Incapacità degli attori 78/100



26 settembre 2010

IL VENDICATORE (aka Out for a Kill)

Di Michael Oblowitz con Steven Seagal, Michelle Goh, Ray Charleson, USA/2003/Millenium Films

Out for a Kill (2003) on IMDb

Dovete sapere che io rispetto ed ammiro profondamente quegli autori ed interpreti che sanno sempre rinnovarsi, ma sono allo stesso tempo irresistibilmente attratto da chi intraprende la via opposta ovvero quella di non cambiare affatto. Nel campo degli attori uno dei massimi esponenti di questa categoria é Steven Seagal, il quale sono anni ormai che sforna action movie con il ciclostile, tutti perfettamente identici tra di loro, e questo “Il Vendicatore” non fa eccezione.
Il buon Steven é un professore (!!!) di archeologia che finisce suo malgrado coinvolto in loschi traffici. La mafia cinese gli uccide la moglie e allora Steven giura vendetta. A questa esile premessa segue una vera e propria mattanza, una sequenza di ammazzamenti a catena, in cui Steven affronta i cattivi li accoppa tutti uno dopo l'altro, avendo comunque l'accortezza di farsi rivelare dall'ultimo nemico rimasto, ormai morente, dove trovare i prossimi avversari e così via fino alla fine del film e all'esaurimento dei cinesi a disposizione.
Purtroppo a minare seriamente la credibilità di tutta la faccenda ci pensa la condizione fisica del buon Seagal. Dai diciamocelo sinceramente, già nei tempi d'oro vederlo sterminare giamaicani come fossero mosche, come in “Progammato per uccidere”, non poteva non suscitare una certa ilarità, ma adesso che é pure diventato tutto cicciotto e con la facciona paciosa neanche fosse l'orso Yogi, dai il tutto risulta ancora più inaccettabile!
Tra l'altro questo massacro avviene esclusivamente a colpi di arti marziali! Perché ovviamente i mafiosi cinesi, essendo appunto cinesi, quando devono uccidere qualcuno ricorrono al kung fu, non sparano con i kalashnikov o ti piazzano una bomba sotto il culo come qualsiasi altra mafia della terra, perché dovrebbero? C'hanno il kung fu, l'hanno pure inventato loro, perché dovrebbe usare altro?!!
Nemmeno la confezione tecnica può in qualche modo salvare il prodotto, con il passare degli anni i budget a disposizione sono drammaticamente calati, e così ci troviamo ad assistere a scene come quella dell'incendio della casa di Seagal, incendio che definire amatoriale o anche solo effetto speciale mi sembra veramente troppo. Guardate potete realizzarlo anche voi: prendete una foto di una casa, filmatela, mentre la filmate accendete un fiammifero e agitatelo davanti, avrete il vostro incendio! Alternate in fase di montaggio questa ripresa con il primo piano inespressivo di Seagal che urla disperat... ehm che ulra e basta... E avrete una scena di qualità molto simile a quella proposta in questo film.
Due parole sull'ambientazione, il film nel segno del risparmio é stato girato a Sofia in Bulgaria, tutta via una scena deve essere per esigenza di copione girata a Parigi (ah tra l'altro complimenti avete scelto proprio la città più simile di questo mondo a Sofia) e allora come si fa? Nessun problema si prendono le riprese di Steven che cammina per una viuzza e con Imovie si incolla l'immagine della torre Eiffel (con tra l'altro sullo sfondo un cielo di un colore improbabile)! E già bello, davvero bello...
Infine a rendere imperdibile la visione di questa pellicola, ci pensa il sottile humor seagaliano, ormai perno di queste pellicole:
Steven: “Tu pensi che io sia pazzo?”
L'altro: “No, affatto”
Steven: “Risposta sbagliata, io sono pazzo!”

Recensito da: Azagthoth

VOTI:
TRASH 81/100
Noia 55/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 85/100
Presunzione della regia 60/100
Incapacità degli attoti 77/100


Se ti piace guarda anche: un qualsiasi film di Steven Seagal questo é solo la punta dell'iceberg

LEGENDA - per capire meglio le nostre recensioni e le nostre votazioni

Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

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