26 giugno 2012

IL POZZO E IL PENDOLO


Di David Decoteau. Con Lorielle New, Stephen Hansen, Bart Voitila, Danielle Demski e altri ragazzetti imberbi. USA/2009/Regent Pictures

The Pit and the Pendulum (2009) on IMDb

“P.... D.. non si capisce un cazzo! -scoppia a piangere-”
Azaghtoth su “il pozzo e il pendolo”

David Decoteau reinventa e riscrive una delle piú celebri novelle di Edgar Allan Poe. Ovviamente lascio immaginare a voi in un film di questo particolare regista cosa si possa intendere per “pendolo” e cosa si possa intendere per “pozzo”.

Prestanti atleti in boxer e calzini decidono di fare delle sedute di ipnosi per aumentare esponenzialmente la loro omosessualitá forza e velocitá. Per farlo si affideranno ad una vecchia megera gonfia di botulino, che si rivelerá essere una sorta di strega con tendenze sadomaso.

David parte in sordina; per la prima mezzora abbondante non succede assolutamente nulla. -Embé?- Mi direte -Di solito succede qualcosa?- In effetti no, tuttavia l'inconfondibile orma del regista latita. Niente flashate, niente deja-vu.. pensate, quando i ragazzi scendono dalla macchina sono addirittura vestiti.

Liquidato il primo aitante atleta senza troppe cerimonie, si ritorna nella mediocritá per alcuni interminabili minuti; poi, quando piú nessuno se lo aspettava, improvviso come la primavera dopo un lunghissimo inverno, il repertorio del regista canadese in tutto il suo splendore esplode come l'allergia da polline, in un florilegio, un'antologia, un “best of”. Cominciano le flashate, la musica techno sale, i ragazzetti si spogliano sfoggiando i loro boxer e i loro calzini d'ordinanza. Flash back, flash back ovunque, pendole in dissolvenza. 

Tutto qui? certo che no. David stavolta vuole strafare, e distrugge anni di lavoro basato sull'omosessualitá (non troppo) velata, sul vedo-non-vedo, sul vorrei-ma-non-posso con minuti di scena in cui due giovani in boxer limonano felicemente nella loro stanza dopo aver letto un saggio sull'autocontrollo. Quarantadue minuti di applausi per l'outing di David, alla buon'ora. Certo, era molto piú divertente vedere i suoi ometti scrivere con l'indelebile “la mia passerina” sul culo della loro vittima (cfr. l'undicesimo comandamento) , ma si tratta comunque di una svolta epocale.

Per par condicio tengo ad informare la gentile clientela che vi sono anche alcune scene lesbo tanto random quanto immotivate. L'importante é eliminare qualunque forma di eterosessualitá dalla pellicola. Tant'é che l'unico che ci prova con una tipa é il primo a morire (ricorda, l'eterosessualitá uccide).

Un capolavoro della cinematografia Decoteauniana, una pietra miliare nella crescita psicosociale del regista e perdibile per tutti, tranne che per i duri e puri e per chi conosce a fondo l'artista. In sostanza sconsigliato per tutti tranne che per Azaghtoth.

Recensito da: Imrahil

TRASH: 88/100
Noia: 91/100
Ridicolaggine effetti speciali: 78/100
Presunzione della regia: 89/100
Incompetenza degli attori: 93/100 (peró sono ben definiti)


Se ti piace guarda anche: Beastly Boyz, Prepuzio in cappella.  

20 giugno 2012

GAMERA CONTRO IL MOSTRO GAOS (aka Daikaiju Kuchusen – Gamera tai Gyaosu)


Di Noriaki Yuasa. Con dei giapponesi, Gamera, il mostro Gaos. Giappone/1967

Gamera vs. Gyaos (1967) on IMDb

C'è Gamera che è la tartaruga gigante e buona, amica del Giappone e dei bambini. C'è il cattivo Gaos, un mostro metà uccello e metà vampiro con la testa a triangolo che spara un laser giallo e che crea tornadi con le ali. Il bambino capisce tutto e dà le idee all'esercito per battere Gaos, ma solo Gamera può batterlo. Gamera lo batte. Fine.

Insomma, niente di nuovo nel terzo capitolo dedicato alla tartaruga che sputa fuoco e gira su stessa. L'appeal e il fascino di Godzilla, Gamera se li scorda e infatti questo film è assolutamente trascurabile e non dà nessuno spunto di interesse, essendo anche confezionato precipuamente per un pubblico giovanissimo.
Tuttavia i vizi sono duri a morire e io che sono refrattario a fumo e droghe, mi sfogo con i film di merda e quando vedo un dvd di un mostro gommoso giapponese contro un altro mostro gommoso giapponese, non riesco a resistere.
La solita battaglia di seimila ora dei due contendenti in questo film raggiunge apici difficilmente tollerabili, così come il saccente e paffuto bambino che urla tutto il tempo: “Gamera! Torna da noi! Gamera! Uccidi Gaos! Gamera! Due coche al tavolo cinque!”.
Notevole anche la filastrocca finale.

Basta, non c'è più nient'altro da dire. Ah sì, il mio dvd fa parte di una tiratura limitata, 999 copie numerate. La mia è la 679. E dopo questa notizia bomba, buona notte. (cit.)

Recensito da: Vidur

VOTI
TRASH: 66/100
Noia: 78/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 75/100
Presunzione della regia: 22/100
Incapacità degli attori: 40/100

Se ti piace guarda anche: Gamera e i suoi amici, Godzilla contro i suoi amici


19 giugno 2012

AMORI IN CORSO

Di Giuseppe Bertolucci, con Amanda Sandrelli, Stella Vordemann, Francesca Prandi, 96 il rospo gay, ITA 1989
Amori in corso (1989) on IMDb
Noi di Pellicole dall' abisso, che abbiamo un anima e che pensiamo quotidianamente al calcio a tutti quelli che combattono per la libertà, rattristandoci  (cit.) non possiamo (ma vorremmo) esimerci dal recensire immortali (immorali) capolavori che, a causa della loro profonda carica emotiva, sono ingiustamente (giustissimamente) relegati a seconde visioni notturne di Rai Movie (sempre sia lodata).
E così, ritrovatici all'alba di mezzanotte di fronte a cotanta arte, non abbiamo saputo rifiutarci di passare un paio d'ore a martellarci insistentemente le palle qualche momento di pura e profonda introspezione morale.

La pellicola, o meglio questa ignobile cialtroneria, La Pellicola ci propone fin da subito un ritmo lento, ripetitivo e sottile che ne rende la visione una mattonata di proporzioni bibliche continua riflessione formale sulla caducità della vita e sulla fredda inutilità delle emozioni ripetitive.
La scelta di far bisbigliare gli attori continuamente nella direzione opposta al microfono rendendo l'audio qualcosa di stancamente farfugliato e inascoltabile di mantenere un tono basso e pacato nella recitazione onde non ferire i puri sentimenti di incontrollabile furia assassina dello spettatore e permettere così una comprensione completa ed esaustiva del film, è sicuramente qualcosa di ignobile e toccante.

Le protagoniste ( Bianca e Anna) sono due studentesse sensibili, fragili e coscienziose, e noiose e  pesanti e ruffiane che si ritrovano a studiare in un casolare in attesa di Cesare, il fancazzista del loro corso universitario che passa le lezioni a dare voti alle altrui terga il diligente e bel ragazzo di cui sono entrambe innamorate.
Bianca confida ad Anna i suoi affettuosi istinti di boviniana memoria trovando il suo alter ego in Anna Karenina l'esatta battuta nel film è: "Anna devo dirti una cosa, sono un vacca, anzi una gran vacca" a cui Anna rispode con un muggito di approvazione e interrogandosi sul gusto e il piacere della sofferenza morale che ci costringe a sorbirci la visione di un film del genere domandarci sempre il perchè delle cose e a non essere mai sazi di conoscenza.

Nell'attesa di Cesare che si guarda bene dal mettere la propria faccia in un film del genere che misteriosamente tarda ad arrivare, arriva Daniela, la scema del villaggio, la ragazza di Cesare, che dopo qualche momento di delirio da copione pazzo e con frasi sconnesse scoramento e di difficile adattamento con le rivali in amore è costretta a confessare il suo tanto fragile quanto inconfessabile segreto che la costringe ad evadere dalla sua  flebile realtà di linda ragazza per bene in quanto è in cinta di Enea, il grezzo poliziotto che la ha fermata per darle una multa e si è fatto saldare il conto in natura perchè in dolce attesa di un alto funzionario dello stato che la ha concupita coi suoi pugni modi gentili e cavallereschi. Abbandona così il casolare e sparisce di punto in bianco da una scena all'altra, forse si è accorta in che razza di film stava recitando se ne va verso il suo destino.
Tutto questo in novanta interminabili minuti di agonia e sofferenza per lo spettatore nemmeno un'ora e mezza di film che si conclude con l'arrivo di Cesare, al quale le due ragazze non aprono la porta in quanto poteva anche arrivare prima  avendo scoperto l'allegra spensieratezza dell'amore tra delle rane loro.

Recensito da: Ortnid (Imrahil vergogna)


VOTI
TRASH: 70/100
Noia: 98/100 illimitata
Ridicolaggine degli effetti speciali: np/100
Presunzione della regia: 100/100 sconfinata
Incompetenza degli attori: 70/100


Se ti piace guarda anche: Il segreto del vampiro, Iago

6 giugno 2012

RUSLAN (Aka Driven to kill)

di Jeff King. Con Steven Seagal, Laura Mennel, Mike Dopud, Crystal Lowe e Igor Jijikine. USA/2009/20th Century Fox
Driven to Kill (2009) on IMDb

Se sei venuto a trovarci qui su Pellicole dall'Abisso, almeno un film di Steven Seagal in vita tua lo avrai visto. C'è una mafia (cinese, giapponese, italiana, laotiana) e, visto che i mafiosi sono molto malvagi, faranno un torto a Steven Seagal, che è un monaco pacifista (o un padre di famiglia, o un pastore protestante, o un attivista di green peace o comunque uno che ripudia la violenza) e lui reagirà uccidendoli tutti (si, perchè ha un passato da navy seal, poliziotto, veterano del vietnam...).

Ricostruendo il puzzle di "Ruslan" tengo ad informarvi che il nostro maestro di Aikido preferito si scontrerà con la mafia russa, sarà un padre di famiglia e veste i panni di un mafioso in pensione che ha fatto un esame di coscienza ed ora ripudia la violenza e scrive libri. Ci troviamo di fronte ad un film azione che a me tutto sommato ha divertito, di una banalità sconcertante e impreziosito dalla performance di uno Steven Seagal con una pizza al posto della faccia e delle gettoniere al posto degli occhi. Patetici inseguimenti a piedi in cui i cattivi devono rallentare per poter farsi prendere da un protagonista con più che qualche chilo di troppo e con una tintura per capelli talmente nera che tende al violaceo. Per la serie.. "visto che avevo i capelli neri, se me li faccio nerissimi sembrerò ancora più giovane!". Per il resto è sempre la solita solfa.. occhiate di ghiaccio per congelare ed allo stesso tempo condannare moralmente i cattivi di turno, l'espressività di Macallè (il mio porcellino d'india) e frasi ad effetto tra il burlesque, il minaccioso e il "quanto sono figo". E' fin ingiusto classificare questa pellicola come "Azione"; dovrebbe esistere la categoria "Steven Seagal".

Tra le cose stra-ordinarie (nel senso letterale del termine) da segnalare, una fastidiosissima colonna sonora di musica popolare russa che nelle fasi concitate accompagna i balletti di Steven. Penso suoni più o meno come se facessero un film sulla camorra e tutte le volte che c'è una sparatoria facessero partire in sottofondo "O' surdato innamorato" o un album di Gigione.  Degno di nota anche il fatto che l'edizione italiana del DVD sia fatta con così poca cura che quando i protagonisti da copione si mettono a parlare in russo, compaiono i sottotitoli ma dalle loro bocche non esce suono alcuno. Pecca non certo imputabile alla direzione tecnica, che per la verità compie un lavoro più che decoroso. Lodevole, infine, lo sforzo della regia di riprendere Steven nelle fasi di combattimento solo in faccia per tentare di  non far vedere a tutto il mondo quanto sia appesantito.  

Per una visione spensierata, magari in compagnia di chi non è esattamente abituato alle vere e proprie Pellicole dall'Abisso, ritengo questo film possa essere una scelta azzeccata.

Recensito da: Imrahil


VOTI
TRASH: 79/100
Noia: 58/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 15/100
Presunzione della regia: 24/100
Incompetenza degli attori: 83/100


Se ti piace guarda anche: Il filmino privato in cui Steven Seagal sevizia le sue cameriere asiatiche

1 giugno 2012

ZOMBIE APOCALYPSE


Di Nick Lyon, con Ving Rhames, Taryn Manning e Johnny Pacar. USA/2011/The Asylum

Zombie Apocalypse (2011) on IMDb

A causa di un virus il mondo intero è stato invaso da zombie. 
I pochi superstiti hanno subìto un trauma tale da perdere le proprie facoltà mentali, infatti, pur sapendo della presenza massiccia degli zombie all’interno delle città, non faranno altro che aggirarsi di casa in negozio urlando: «C’è nessuno!?».

La stupidità dilagante è un gran classico nei film del genere, aggiungetegli effetti speciali tristissimi, trama banale e a tratti nonsense, abilità recitative scarse ed ecco qui il buon vecchio film made in Asylum, pronto a non sorprendervi affatto.

Un gruppo di sopravvissuti si fa strada tra scenari post-apocalittici e orde di zombie cercando di arrivare in una leggendaria isola, dove gli uomini vivono felici e il virus non è presente. Per raggiungere la meta i nostri eroi dovranno affrontare numerosi pericoli, come degli zombi lentissimi, zombie veloci, un cane-zombie e, già che c’erano, un paio di tigri-zombie. 
Non si capisce come un’isola della California possa essere immune al virus, quando anche gli animali possono essere infetti.

[SPOILER]
Solo pochi fortunati riusciranno nell’impresa, quelli che invece di andare in braccio agli zombie penseranno bene di nascondersi dietro qualcuno più coraggioso.
[FINE SPOILER]

Se avete almeno una vaga idea dello stile Asylum potrete facilmente immaginare cosa comporta la terribile accoppiata con gli zombie. Le scene in cui sono presenti sono sempre le stesse, riciclate all'infinito, e non c’è nulla di credibile. L’unico tentativo di fare qualcosa di sensato si intravede nella caratterizzazione dei personaggi, che sì, diventano una piatta caricatura di se stessi dopo 5 secondi di film, ma almeno ci hanno provato.

Notevole il fatto che questo film non sia la brutta copia di “The Zombie Apocalypse” o qualcosa di simile. Ok, esistono altri due “Zombie Apocalypse” e uno dei due è del 2011 come questo, però da quel ne so l’Asylum non ha nulla da invidiargli. Credo.


Recensito da: Leotorda


VOTI
TRASH: 77/100
Noia: 68/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 80/100
Presunzione della regia: 25/100
Incompetenza degli attori: 72/100


Se ti piace guarda anche: gli altri due film “Zombie Apocalypse” e gli altri due film di zombie con Ving Rhames.

LEGENDA - per capire meglio le nostre recensioni e le nostre votazioni

Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

ARCHIVIO RECENSIONI