31 gennaio 2012

TICKS - LARVE DI SANGUE

Di Tony Randel, con Rosalind Allen, Ami Dolenz, Seth Green, Virginya Keehne, USA 1993
Ticks (1993) on IMDb

Holly  e Charly, genitori della iperimbronciata Melissa, orgnizzano una gita per quattordicenni in montagna.
Invitano Tyler, falso teenager frustrato con zazzera ed orecchini, Panico, l'afroamericano col coltello a serramanico, Rome, il messicano lazzarone, Kelly, la cinese ammutolita e  Dee Dee, la ninfomane svogliata.
Con questa bella combriccola si recano sulle montagne sopra Los Angeles, in una zona infestata da campi di marihuana di Sir e Jerry.
Purtroppo delle zecche giganti in preda a deliri da LSD (cit.) hanno deciso di banchettare nella loro baita, dopo essere state modificate geneticamente da degli steroidi usati per far crescere più velocemente la marihuana ( insomma manca solo l'esperimento militare per chiudere il cerchio).
Queste zecche, sempre più grandi, affamate e minacciose hanno però purtroppo una caratteristica che le spinge molto in basso nella catena alimentare: sono delle segacce invereconde.
Sarebbero difatti le più crudeli e minacciose nemiche dell'uomo, se solo riuscissero a raggiungerlo.
Basta seplicemente scrollarsele di dosso, staccarle o spingerle via per sfuggire al loro potenzialmente doloroso morso, tanto che nel film le loro vittime sono un cane e il cattivo Sir, impacchettato però a dovere in precedenza da Tyler.
Gli altri personaggi si limitano ad impazzire a causa del rogo di una piantaione di marihuana.
Film piuttosto noioso con una trama debole che vanifica i buoni effetti grafici impegnati nela realizzazione delle zecche, veramente ben fatte e schifose al punto giusto.
Morale: ne uccide più la droga che la natura.

Recensito da: Ortnid

VOTI

TRASH: 65/100
Noia: 76/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 40/100
Presunzione regia: 65/100
Incompetenza degli attori: 4/100




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28 gennaio 2012

VAMPIRE GIRL VS FRANKENSTEIN GIRL (Aka Kyūketsu Shōjo tai Shōjo Furanken)

di Naoyuki Tomomatsu, Yoshihiro Nishimura. Con Jiji Bû, Erina, Sayaka Kametani, Yukie Kawamura, Cay Izumi. JAP/2009
Kyûketsu Shôjo tai Shôjo Furanken (2009) on IMDb
Dopo l'imperdibile Zombie Self Defence Force, il signor Tomomatsu rilancia con questo altrettanto pacchiano Vampire Girl vs Frankenstein Girl, altra pellicola dove il non-sense, il gore e il sangue gratuito regnano ben più che sovrani.

Monami si è da poco trasferita nella scuola del bel Mizushima, avvenente giapponesino delle scuole superiori molto conteso dalle ragazzette. A lui in realtà non frega un cazzo di niente e di nessuno, ma il giorno di San Valentino Monami gli regala un cioccolatino. Egli lo assaggia e scopre che esso era pregno del sangue della ragazza. Da quel momento il destino di Mizushima sarà legato a doppia mandata a quello di Monami, che si scopre essere un vampiro. Tuttavia Keiko, innamorata anch'ella di Mizushima, farà di tutto per far valere le sue ragioni (tra cui diventare una frankenstein girl).

Esattamente come il suo predecessore, questo film è puro delirio dal primo all'ultimo secondo.  Già l'incipit è da premio oscar, spero di riuscire a trovarlo da qualche parte perchè è veramente difficile descriverlo a parole. Ovviamente in questa scanzonata e burinissima pellicola nulla si prende veramente sul serio.
Tuttavia, cosa che non ho notato nell'altra pellicola, traspare (oltre ad un certo misticismo che si affianca spesso alla parapsicologia) una certa abilità del regista. Le riprese non sono quasi mai banali, e quasi sempre azzeccate, il montaggio è più che sufficiente. Sceneggiatura e attori nel complesso promossi, con alti e bassi, ed ho apprezzato moltissimo la scelta del regista di voler praticamente fare una trasposizione in carne ed ossa di un anime, cosa che riesce egregiamente.

Si, avete capito bene, sto facendo i complimenti a Tomomatsu. Questo è un bel film e il regista ha, secondo me, grandissime potenzialità. La mia stima per lui decuplica poichè mette il suo innegabile talento al nostro servizio, offrendoci queste cagate gigantesche, coloratissime, e divertentissime mettendo in scena cose talmente stupide che a nessuna persona completamente sana di mente potrebbe mai concepire del tutto. L'impasto è quasi completo, basterebbe aggiungere un po' di sano razzismo per affermare la superiorità della razza giapponese.. Ah, no, non ce n'è bisogno, anche quello c'è già. A pacchi.

Non sto neanche ad enunciare ciò che potrete vedere in questo film. L'elenco sarebbe infinito, non vi è una sola scena in cui non ci sia qualcosa di folle, o splatter, o folle e splatter assieme.Vi dico solo che è oltre ogni immaginazione. Se avete visto Zombie self defence force vi sarete forse fatti un'idea, ma vi assicuro che questo è un prodotto forse addirittura più divertente. Sicuramente molto più studiato, curato e, da un certo punto di vista per ''palati più fini''. Per ulteriori dettagli vi rimando al video di sotto (Pegi 18, splatter gore bestemmie e cazzi vari).

Io non so più cosa dire di questo ragazzo. Tomomatsu continua così.
Se non vedete l'ora di visionare un altro capolavoro di questo brillante regista del Sol Levante, potete ingannare l'attesa guardando alcuni dei suoi film porno.

Recensito da: Imrahil


VOTI
TRASH: 96/100
Noia: 68/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 90/100
Presunzione regia: 15/100
Incompetenza degli attori: 59/100

una summa del meglio


Se ti piace guarda anche: Zombie self-defence force, un porno diretto da Tomomatsu

24 gennaio 2012

DARKLIGHT

Di Bill Platt, con Shiri Appleby, Richard Burgi, John de Lancie, David Hewlett. USA 2004

Darklight (2004) on IMDb


Eva aveva una sorella di nome Lilith fuggita dal paradiso terrestre per devastare il mondo.
Dopo aver spadroneggiato un po' ma con relativa moderazione viene stanata dal brizzolato adepto di una setta  misteriosissima di attempati e mistici amanti dell'impermeabile chiamata nel film la "Fede" ma che tutti noi chiameremmo Scientology.
Oltre ad aver donato tutti i suoi averi alla setta, il nostro eroe John sacrifica anche il suo pargolo undicenne, maciullato da Lilith dopo essere entrato nella sua caverna.
Come detto John cattura Lilith e la neutralizza trasformandola in una ragazza di nome Ellen, ufficialmente una sbandata trentenne adottata da uno degli esibizionisti con l'impermeabile.
Ellen non sa nulla del suo passato e non si accorge di niente, beh oddio in realtà ha un supertatuaggio sull'avambraccio destro con dei simboli segreti, è immortale e ha delle biglie luminescenti nel collo, ma non se ne accorge finchè non le viene consegnato un apposito libro sul funzionamento delle Lilith.
Immediatamente testa la sua immortalità fingendo di savare un bambino in mezzo alla strada ma creando un incidente molto più grave, viene però contattata da John, che dopo averle cercato di vendere un abbonamento alla rivista di Dyanetics le spiega che lei deve distruggere il misterioso mostro che sta spargendo la peste rossa.
Questo mostro è stato in realtà creato da un membro traditore della setta che se ne batte della fede e vuole vedere il mondo soccombere prima di lui.
SPOILER
Sfoggiando tutte le sue scarne capacità di computer grafica Lilith viene percossa a ripetizione dal mostro, che ai punti stravincerebbe l'incontro.
Accade però che Lilith si ritrovi tra le mani un bidone di liquido tossico e adesivo (talvolta capita anche a me) col quale blocca il plasticosissimo mostro che viene poi sconfitto e la cui testa viene usata per fare dell'antivirus per il mondo.
Così Scientology può continuare a governare il mondo (e può continuare a tampinarvi in via Torino dopo che siete sfuggiti a Mondolibri).
Noiosa e impresentabile storia dai risvolti più che complicati, patetici gli effetti speciali, trama inestricabile, non si sono nemmeno potuti permettere una protagonista un minimo decente.
Visto l'anno di uscita (2004) non si possono trovare scuse, non convincenti e messe lì a caso le frasi sulla fede (probabilmente la fede nell'impermeabile visto che non è mai specificato in cosa consista), stratagemmi puerili a iosa per mandare avanti la trama.
Fastidioso.

Recensito da:Ortnid

VOTI:

TRASH: 72/100
Noia: 86/100
Presunzione della regia: 87/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 75/100
Incapacità degli attori: 70/100




Se ti piace guarda e fatti truffare anche da: http://www.scientology.it/, http://www.mondolibri.it/

HORROR PUPPET (Aka Tourist Trap)

di David Schmoeller. Con Chuck Connors, Jocelyn Jones, Robin Sherwood, Tanya Roberts. USA/1979
Tourist Trap (1979) on IMDb
Il classico gruppo giovani ragazzi americani sprovveduti ha un guasto alla macchina ed è costretto a fermarsi nel bel mezzo della propria gita in una sperduta località tagliata fuori dall'autostrada. Il Signor Slausen, solitario vedovo gestore di un bizzarro museo di manichini raffiguranti personaggi della storia americana, offre ai ragazzi il proprio aiuto. Come potete prevedere sarà un errore.

Un po' come Bruce Wayne coi pipistrelli, ho deciso di cimentarmi nella visione di questo film come terapia d'urto per il mio assolutamente folle terrore per bambole/pupazzi/manichini assassini. Il tutto con la mia mano saldamente ancorata a quella della mia ragazza e con il supporto morale (e gli sberleffi) del resto della redazione.  E' stata una piacevole sorpresa; questa pellicola infatti, pur appartenendo alla tanto misteriosa quanto sospetta collana de ''i rarissimi dell'horror",  è un prodotto più che sufficiente, che offre una buona prova sotto praticamente tutti i punti di vista. Dalla regia, al sonoro, alla trama, all'interpretazione degli attori, alla realizzazione dei (pochissimi) effetti speciali, questo film non ha nulla da invidiare a titoli molto più blasonati (o semplicemente più fortunati?) dello stesso periodo. Tengo a sottolineare che non sono l'unico ad averla pensata così ed il titolo è piaciuto a tutti i presenti durante la proiezione. Probabilmente gran parte del ''buono'' di questa produzione è da attribuire alla sua somiglianza, soprattutto in alcune parti, a quel capolavoro che è ''The Texas chainsaw massacre", ovvero il celebre "Non aprite quella porta". Detto ciò il buon Schmoeller, prendendo un po' da lì, un po' da qui, un po' inventando, ha mescolato tutti gli ingredienti in maniera magistrale, creando una pietanza dall'ottimo sapore.

[SPOILER]
Andando avanti nella visione, si scopre gradualmente che  il signor Slausen è un personaggio molto più complicato ed interessante rispetto al sempliciotto che sembrava essere l'inizio del film. Aveva assassinato la moglie ed il fratello, giacchè sapeva essere amanti, ma fatto ciò è come se la solitudine l'avesse fatto impazzire, tanto da circondarsi di innumerevoli manichini e di crearne di nuovi con i rari malcapitati che osavano avventurarsi dalle sue parti.
[FINE SPOILER]

L'unica cosa negativa che si può dire di questo film è che il ritmo oggettivamente è blando, ed a tratti arriva ad essere noioso, ma per il resto non ha nulla da invidiare al primo "Venerdì 13" (figuratevi rispetto agli altri nove merdosissimi sequel). Titolo ingiustamente rimasto nel dimenticatoio; dopo tante schifezze finalmente un buon prodotto low budget.

Mi avrà anche guarito o scapperò urlando sotto il letto non appena qualcuno pronuncerà la parola "Chucky"?

Recensito da: Imrahil

VOTO CLEAN: 77



Se ti piace guarda anche: Non aprite quella porta, Venerdì 13. 

18 gennaio 2012

BLOOD ANGELS (Aka Thralls)

Di Ron Oliver, con Lorenzo Lamas, Leah Cairns, Fiona Scott, Sonya Salomaa, Moneca Delain, Kevan Ohtsji, Richard Ian Cox, Nigel Vonas, Willy Taylor, Crystal Lowe, Curtis Caravaggio. Canada / 2004

Thralls (2005) on IMDb

Direttamente dal cotonato mondo dei teenager americani, ecco un film di cui ne dimenticherete l'esistenza a partire dal giorno dopo la sua visione.
Dopo avere sconfitto a mani nude un mega shark e aver ricacciato indietro un gigant octopus, Lorenzo Lamas veste i panni di un vampiro cattivone ma bonario che intrappola in casa sua delle ragazze da usare come banchetto quotidiano, col morso del vampiro queste ragazze si trasformano in thrans (no, non nel senso che pensate voi), dei mezzi vampiri che prendono il peggio sia dell'essere vampiri sia dell'essere umani.
Capita però che un giorno queste ragazze riescano a fuggire con il libro sacro dei vampiri, chiamato Balabiott o qualcosa del genere e scoprano che per diventare vampiri devono compiere un rituale magico la notte del solstizio d'inverno.

Decidono perciò di aprire una discoteca che organizza sfrenati rave party per adolescenti sfigati, il motivo è oscuro, viene anche invitata la sorella di una di queste thrans senza nessun motivo apparente salvo quella di essere stata maltrattata dal padre e di sapere il latino a menadito.
Dopo un po' arriva il buon Lorenzo incazzato come una bestia che fa evacuare la discoteca e decide di eseguire lui il rituale (perchè poi se già era un vampiro fatto e finito?) anche per mezzo del CD magico allegato al libro (ndr il CD è allegato al libro dal 1500, per 500 anni tutti i vampiri si sono chiesti a cosa servisse quel disco lucido).

Anche grazie al goffo intervento di personaggi capitati lì per caso le thrans riescono ad impedirglielo e se ne vanno vittoriose per la loro strada, il vampirone resta fatto a pezzetti tra i rifiuti, ma un banalissimo finale aperto lo fa resuscitare. Tra gli sbadigli assoluatemente notabili un paio di scene:
Le thrans hanno bisogno di ricaricare le batterie di tanto in tanto, non solo succhiando sangue dalle loro vittime (e anche sulle modalità di ciò ci sarebbe da parlarne ma non lo farò per senso del pudore) ma anche inserendo due spine fuoriuscenti dai loro capezzoli scoperchiabili, non avete idea di quanto mi dispiaccia non aver trovato il video di questa scena.
Se due thrans, che sono mezzi vampiri, mischiando il sangue chi lo beve diventa un vampiro intero, logico no?
A meno che non abbiate fra i tredici e i quindici anni non perdete tempo della vostra vita con questo film, piuttosto contatevi le celllule del vostro naso o misurate l'area della vostra ombra ma non consumate dei momenti della vostra esistenza in questa maniera aberrante.

Recensito da: Ortnid

VOTI:
TRASH: 71/100
Noia: 86/100
Presunzione della regia: 70/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 85/100
Incapacità degli attori: 80/100


Se ti piace guarda anche: Qualunque film per teenager, anche quello che stanno trasmettendo in questo momento su Italia Uno

2019 - DOPO LA CADUTA DI NEW YORK

di Sergio Martino. Con Edmund Purdom, Michael Sopkiw, Jacques Stanislawski, Jacques Stany, Anna Kanakis. ITA-FRA/1983.
2019: After the Fall of New York (1983) on IMDb
Siamo nel 2019 e ovviamente qualche anno prima sono arrivati i Maya e hanno fatto un culo così a tutti, tanto che il mondo è diventato un ''putrescente deserto radioattivo". Ok.. ok.. sto scherzando.. L'Africa, l'Asia e l'Europa si sono unite e hanno dichiarato guerra agli Stati Uniti, dando vita ad un conflitto atomico che ha avuto inizio, a quanto si evince dalla narrazione, nel 2001. Primo colpo di scena: l'Eurasiafrica ha vinto, ed ora i loro soldati pascolano allegramente in ciò che resta di Nuova York, mentre la Confederazione delle nazioni americane bivacca in un campo-base sfigatissimo sperduto in Alaska. Tralasciando gli eccidi, gli stupri, i saccheggi, i ghetti, il razzismo, l'omofobia e questo genere di cose a cui la gente normalmente non importa, il vero cruccio dell'umanità di questo 2019 è il fatto che nessuna donna, a causa delle radiazioni, partorisce più da oltre 10 anni. La Confederazione però ha un asso nella manica: sa dell'esistenza di una donna fertile situata in ciò che rimane di Manhattan, che ora è una prigione-fortezza europea. Manderanno il più crasto di tutti, il buon Parsifal, a recuperare il futuro della razza umana.

Se dovessi descrivere questo film con una frase direi che è 1997: Fuga da New York senza coglioni. Parsifal, l'eroe del caso, vuole essere Kurt Russell, ma proprio non ce la fa', pur essendo più piacevole alla vista. Ciò che non è preso dal capolavoro di Carpenter è ordinaria amministrazione post-apocalittica: persone deformate dalle radiazioni, gruppi anarchici, persone con costumi folli (alcuni sono ben riusciti, altri davvero patetici, tipo la sottana rosso-scarlato di Big-Ape o un tizio con il copricapo da Toro Seduto con tanto di piume). La trama è abbastanza intricata, ma tutto sommato ha un senso, almeno fino a quando il set non viene preso d'assalto dal Circo Togni e vengono apparentemente senza motivo mostrati uomini scimmia, nani, pagliacci che rilasciano premi e cose così.

[SPOILER]
Alla fine la ragazza incontaminata effettivamente viene ritrovata: era la figlia di un professore, ed essendo in coma da oltre vent'anni non aveva subito le radiazioni. Perchè non dovrebbe averle subite chiedetelo al Sig. Martino (e già che ci siete chiedetegli come fa' ad avere 20 anni dopo essere stata in coma 20 anni).
[FINE SPOILER]

Effetti speciali altalenanti: malissimo quelli digitali, benino quelli ''analogici" (le frattaglie, insomma..).
Dopo averci traforato i timpani con i tipici suoni del pacchetto ''fantascienza anni '70-'80", che personalmente trovo patetici ed insopportabili, il film si trascina stancamente verso la conclusione con qualche spunto narrativo interessante, ma in generale poca roba. Se siete dei super appassionati del genere potrei addirittura consigliarlo, per tutti gli altri evitatelo come la peste.

Recensito da: Imrahil



VOTI:
TRASH: 67/100
Noia: 84/100
Presunzione della regia: 71/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 75/100
Incapacità degli attori: 69/100



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16 gennaio 2012

PAGANINI HORROR

Di Luigi Cozzi. Con Daria Nicolodi, Jasmine Main, Donald Pleasance. ITALIA/1989

Paganini Horror (1988) on IMDb

Una pietosa pop band anni '80 guidata da una cialtrona con la bocca di Steven Tyler, è in crisi compositiva e tutto quello che compone è una merda (come il plagio di “You give love a bad name” di Bon Jovi). Dunque il batterista si imposessa di un' antica pergamena con su scritta un'inedita composizione del violinista dell'800 Niccolò Paganini, la cui leggenda narra che abbia venduto l'anima al diavolo per il successo. Senza un come o un perchè, la cattivissima produttrice comprende che dietro a questo pezzo di musica classica possa celarsi un clamoroso successo pop.
E allora tutti alla villa stregata per girare il video. E qui parte la solita tiritera della casa maledetta. Infatti, a parte il ridicolo espediente del video pop e di Paganini, il film assomiglia in maniera inquietante a quelle cagate del ciclo delle Case. Quindi gente che sparisce, un assassino con la maschera di Paganini, buchi, gallerie, scosse elettriche, sangue e gente che si chiama e si cerca a ripetizione.
Una disgustata Daria Nicolodi, che interpreta la padrona di casa, si aggira per il set chiedendosi il motivo di quello che sta facendo, mentre la protagonista Jasmine Main è una cagna spaventosa, affossata ulteriormente da un doppiaggio terrificante. Ma la cosa più incredibile di “Paganini Horror” è il filtro notte. Avete presente quel filtro blu che i film poveri usano di giorno per fingere che sia notte? Ecco qui è usato in maniera assolutamente ridicola e pretenziosa. Infatti la fotografia blu vorrebbe suggerirci che fuori sia buio, e allora perchè il cielo è bianco, i lampioni sono spenti e si vedono le ombre degli alberi sulla casa? Roba da non credere.

Filtro notte ne abbiamo?


Ma anche il finale non è male.

[SPOILER]
L'assassino è il “fantasma” di Paganini che però è così stupido da dimenticarsi che lui muore al sorgere del sole. Infatti mentre lui suona beato dopo aver imprigionato la protagonista, ecco che dalla finestra filtra un raggio di luce.... e puff...rimane solo della cenere a forma di chiave di violino!
Geniale. Del resto Luigi Cozzi è quello di Scontri Stellari oltre la Terza Dimensione... mica cazzi.
[FINE SPOILER]

Siamo dunque di fronte ad un interessante horror anni '80 di un buon livello trash che consente di farsi quattro risate in compagnia. Sappiamo che "Paganini Horror" gode di una certa fama nel “nostro ambiente”, ma non fatevi abbindolare, l'eccellenza è altrove.
E ricordate che Paganini non ripete.
PS: Occhio all'onnipresente Donald Pleasance, più presente nel nostro blog di Azaghtoth.

Recensito da: Vidur

VOTI:
TRASH: 83/100
Noia: 64/100
Presunzione della regia: 55/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 86/100
Incapacità degli attori: 100/100 (alla protagonista) 78/100 (agli altri)




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ATTENZIONE! ARRIVANO I MOSTRI! (Aka Daikaijû kettô: Gamera tai Barugon)


Di Shigeo Tanaka, con Gamera, Barugon, Kyoyo Enami e tanti bei giapponesi sorridenti, GIAPPONE, 1966
Gamera vs. Barugon (1966) on IMDb
Premesso che il titolo è semplicemente l'abbreviazione del più lungo "Gamera, babbeo, fai attenzione! Arriva un mostro molto più sodo di te che ti suona come un tamburo", scartato perchè avrebbe interamente svelato la trama e il finale del film, solo l'amore sconfinato e vintage per la filmografia godzilliana può incrociare le vostre strade con il secondo mostro più fesso della storia giapponese dopo Rodan.

Chi è Gamera?
Gamera è un tartarugone volante sputafuoco  perennemente ubriaco la cui unica abilità motoria è ruotare vorticosamente su se stesso in modo da sbattere contro cose-oggetti provocandone l'esplosione, è amico dei bambini e ha un figlio di nome Toto.
Nonostante sia un padre di famiglia e ami i piccoli giapponesi all'inizio del film è intento a devastare il Giappone (come ogni buon giappomostro che si rispetti).
In mezzo ad uno scenario di distruzione e caos, come spesso accade in questo genere di film, succede qualcosa di totalmente diverso, inizia un altro film, o meglio un film nel film.
Tutti si dimenticano di Gamera e l'attenzione è focalizzata su di una spedizione giapponese ufficialmente in Nuova Guinea per recuperare i resti di alcuni soldati ma in realtà alla ricerca di un opale gigantesco e preziosissimo.
Una volta trovato l'opale, nonostante le non insidiose nè violentè resistenze degli indigeni locali, il cattivo di turno scappa con la gemma con la quale vuole diventare ricchissimo (no i nomi non me li ricordo, sono incomprensibili).
Naturalmente non si tratta di un opale ma di un uovo di Barnmgmn (questa l'esatta pronuncia nel film, l'amica e poliglotta wikipedia ci dice trattarsi di un Barugon), sfigatissimo mostro dal dolce sguardo e dall'alito congelante.
Viene inseguito da un tizio (l'eroe) della spedizione e da una indigena locale che però non è nè indigena nè locale (è Giapponese) ma che ci illustra un lampante esempio di "verità spicciole da film di bassa lega" , ovvero rivelare segreti e dettagli sul Barugon a sua totale scelta e discrezione, quindi uno ogni tanto badando bene di riservarsi qualcosa di importantissimo (tipo che il mostro è allergico all'acqua).
Arrivati in giappone l'uovo si schiude e il Barugon inizia a congelare Kobe e la costa nipponica, quando ad un tratto arriva Gamera, gasatissimo e incazzato nero perchè qualcuno vuole portare catastrofi e devastazione al posto suo.
Data la delicatezza dello scontro vale la pena riportare dettagliatamente l'incontro Barugon vs Gamera.
  • Barugon sta congelando la città, che sia il tramonto della civiltà giapponese?
  • Arriva Gamera, inspiegabilmente alleato dell'uomo, il Giappone millenario ha una speranza!
  • Barugon congela Gamera senza che questi nemmeno se ne accorga, il Giappone millenario non ha più una speranza.
  • Barugon si allontana ridacchiando e sbeffeggiando la mamma di Gamera.
Così Barugon inizia lentamente a distruggere il paese, i mille consigli spassionati dati dalla indigeno-giapponese falliscono pietosamente (si va dallo specchio rifletti-raggi a far piovere) e pare proprio non ci siano più mezzi per fermarlo, solo la pioggia riesce un po' ad infiacchirlo, ma non basta.
In un momento di stanchezza e di riposo ecco ritornare lo scongelato Gamera che assesta dei goffi e vigliacchi colpetti al testone cartapestoso di Barugon che collassa in acqua e muore.
Ora Gamera può continuare a distruggere il Giappone da solo.
Film consigliabile solo agli appassionati del genere che ricalca praticamente tutti gli altri sui mostri del sol levante, divertente la scena in cui il cattivo confessa senza motivo un omicidio che non ha commesso, divertenti le spiegazioni scientifiche dei professoroni, Barugon ha un suo perchè, Gamera è improponibile.

Recensito da: Ortnid

VOTI
TRASH: 82/100
Noia: 77/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 75/100
Presunzione della regia: 80/100
Incompetenza degli attori: 74/100


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ZOMBIE NATION

Di Ulli Lommel, con Günther Ziegler, Brandon Dean e Axel Montgomery. USA/2004

Zombie Nation (2004) on IMDb

«Ma cosa dobbiamo fare quando abbiamo fame? Cosa dovremmo mangiare?»
«Le stesse cose di tutti gli altri...cheeseburger»
Streghe voodoo su alimentazione zombie.

Joe Singer è un poliziotto fatto e finito, uno dei veterani del distretto. Nessuno si è mai chiesto perché parli di se stesso dandosi del “noi” o perché tutte le donne da lui fermate spariscano nel nulla. Nessuno tranne due poliziotti novellini che decidono di denunciarlo ai loro superiori, con il solo risultato di venir bastonati per bene.

Quella di Singer è una triste storia: cresciuto in un manicomio di cui sua madre era proprietaria diviene sin da bambino vittima dei soprusi di quest’ultima. Diventato soldato e successivamente poliziotto deciderà di sfogarsi fermando donne che non hanno fatto nulla  e portandole poi in un capannone per ucciderle. Ovviamente ci vorrà un po’ perché il suo compagno di pattuglia si chieda che fine fanno tutte le donne, perché vengano fermate senza motivo, portate in un capannone abbandonato per poi sparire ...e soprattutto perché al suo ritorno Joe porti sempre con sé una pesante sacca.

L’ultima delle vittime è rumena e quindi appare scontato il fatto che, come precauzione per le numerose sparizioni, si fosse sottoposta ad un rito voodoo. Certo. Questo causerà la resurrezione di tutte le ragazze, affamate di vendetta e non solo...

[SPOILER]
Mordendo qua e là le zombie riusciranno a sostituire tutti i poliziotti corrotti, mascherando il loro essere cadaveri con dei pratici occhiali da sole e venendo assunte all’istante, senza nemmeno sentirsi chiedere il nome. Infine, sempre senza insospettire nessuno, seguiranno il loro assassino e se lo mangeranno. Ma ...oh no! Le streghe voodoo si erano dimenticate di avvisarle di un piccolo particolare: chi viene mangiato automaticamente si trasforma a sua volta in zombie. Che sbadate!
[FINE SPOILER]

Quello che fino e oltre metà film è solo un noiosissimo “thriller” (se così si può chiamare un film dove c’è un assassino, delle vittime ma manca un senso, una trama accettabile o un minimo di azione), diventa improvvisamente un horror, o almeno ci prova... 
Di colpo abbiamo una tizia rumena che viene arrestata per aver attraversato un parcheggio vuoto senza prima guardare a destra e a sinistra ...ma che non è una vittima qualunque! Infatti è sotto ad un incantesimo voodoo (che come tutti sanno nella periferia di Los Angeles equivale ad andare a farsi un gelato). Il sortilegio fa in modo non solo che la ragazza torni in vita come zombie...ma che anche tutte le altre vittime abbiano tale onore! Ma perché mai? Boh. 
Altrettanto inutile è chiedersi quale droga abbia preso l’addetto alle musiche. Come se ci ritrovassimo di colpo nel peggiore dei DeCoteau assistiamo infatti a continui stacchetti di musica zarra, ogni volta che le zombie vengono inquadrate. Dopodiché le ragazze cominceranno ad aggirarsi tranquillamente senza che nessuno sospetti nulla, questo perché il loro essere zombie si può dedurre da un solo particolare: delle occhiaie nere da panda stanco. 

Oltre al ridicolo effetto zombie e la trama, che definirla tale è già un complimento, abbiamo una recitazione a livelli infimi... Non posso davvero credere che queste persone siano degli attori! Tutto ciò ovviamente contribuisce a creare un film altamente trash...e noioso.
Non esiste un motivo ragionevole per guardare una cosa simile: non è interessante ne divertente, non fa paura ne ha un senso...fa solo schifo insomma, tantissimo! Siete avvisati.


Recensito da: Leotorda 


VOTI
TRASH: 84/100
Noia: 91/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 82/100
Presunzione della regia: 56/100
Incompetenza degli attori: 93/100


Se ti piace guarda anche: un film con delle donne truccate male, un documentario sui panda.

9 gennaio 2012

CASO INTERNAZIONALE: L'ISPETTORE LUCARELLI

Di Enzo Acri, con Enzo Lucarelli, Gennaro Persico, Benedetta Riccio, Daniela Esposito, Antonio Basile NA/2007/RDS

Premessa Importante: Ortnid non è la persona adatta a recensire film del genere, tuttavia trattandosi di un regalo di compleanno dei suoi carissimi colleghi di Pellicole dall'abisso egli si trova obbligato a scriverne le gesta, rimanda per ogni critica-denuncia-avvertimento mafioso ai suddetti, contattatemi privatamente per avere i loro recapiti.

Dunque che dire, soprassedendo sul fatto che per la visione siano d'obbligo i sottotitoli in quanto assolutamente incomprensibile per i non autoctoni, chiudendo un occhio sulle innumerevoli sceneggiate senza scopo nella trama, sul gesticolare furioso dei protagonisti, sulle battute agghiaccianti e ripetitive, sull'incapacità recitativa, sulla stereopatizzazione esasperante (almeno voglio sperare) e sul diffusissimo e duraturo senso di fastidio che aleggia per tutto il film si deve ammettere che il resto è quanto meno perdibile.
Resta immutata e senza risposta la domanda che questo genere di pellicole lascia saldamente in eredità ai suoi spettatori: perchè?

LA (BREVE E CONCISA) TRAMA
L'ispettore Lucarelli è brutto, svogliato, pigro, pavido e con una moglie insopportabile, il suo collega Persico è uguale a lui e nessuno nel suo commissariato ha voglia di far qualcosa, Lucarelli ha però dalla sua una importante fortuna: l'impermeabile.
Insomma,sembra proprio essere un tipico commissariato di polizia napoletano (almeno nelle fiction).
I casi da risolvere sono due: catturare Tonino O'Vichingo e scoprire i loschi traffici internazionali di droga.
Tra gag incomprensibili, dita nel naso a profusione (sic), non esileranti sketch tra Lucarelli e la moglie, trasudante svogliatezza e gesticolazioni esasperanti ed esasperate i casi vengono risolti, il colpo di scena finale vanifica però tutto.
I motivi per i quali questa pellicola sia stata prodotta mi sono assolutamente inimmaginabili, non ho nemmeno capito se il film voglia prendersi sul serio o meno, la carrellata di categorie discriminabli è illimitata, dal napoletano che non ha voglia di lavorare, al gay a cui piacciono tutti gli uomini passando per personaggi di colore i negri che cantano e ballano il rap tutto il giorno mentre vendono droga.
Mi fermo qui va.....

Recensito da: Ortnid

TRASH: centomilamilioni/100*
Noia: 85/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: un dito nel naso è considerabile tra gli effetti speciali?
Presunzione della regia: 99/100
Incompetenza degli attori: 95/100

* assolutamente inconsigliabile, non prendete il voto alto come un incentivo trash.


Se ti piace guarda anche: Quattro carogne a Malopasso, Grazie padre Pio

2 gennaio 2012

2012 DOOMSDAY

Di Nick Everhart, con Cliff De Young, Dale Midkiff e Ami Dolenz. USA/2008/Faith Films (con The Asylum).
2012 Doomsday (2008) on IMDb

Fino ad un giorno fa il sole splendeva alto e la mia vita era felice e spensierata...poi è scattata la mezzanotte. Una foschia ha oscurato il cielo, la terra ha cominciato a tremare e Conti in tv ha assunto un colorito quasi naturale. È vero, c’è ancora tempo prima dell’apocalisse, ma per non rischiare di farci trovare del tutto impreparati consultiamo il materiale di cui disponiamo. 
Grazie a questo film avrete all’istante mal di testa, mal di stomaco, giramento di palle e una voglia matta che l’apocalisse arrivi per davvero, almeno sulle teste di chi l’ha ideato. E ovviamente non vi sarà affatto utile, a meno che voi non pensiate di starvene seduti in poltrona a guardare la replica de La Corrida mentre il mondo vi crolla in testa, perché tanto è destino e se Dio vuole così ci sarà sicuramente un motivo valido. 

2012 Doomsday è un film più religioso che apocalittico, vi tartasserà per un’ora e mezza con destino, preghiere e quanto è giusto Dio (e non mi sembra esattamente il momento), non per dare qualche sano e saggio principio allo spettatore ma per nascondere in modo barbaro gli squarci della trama, senza alcun successo peraltro.
Il nonsense regna sovrano tutto il tempo, perché nemmeno la fede può spiegare certe trovate idiote, come l’aver prodotto questo film.
Se tutto questo non fosse già di per sé altamente irritante, ci tocca anche subire un continuo salto tra 4 situazioni e personaggi differenti, che sono ovviamente i prescelti dall’Onnipotente per fare cose a caso che non avranno mai una spiegazione.

Il Dottor Richards è un esperto in cose che hanno a che fare con terremoti, vulcani, antichi templi e profezie; mentre ci stiamo ancora chiedendo che cacchio di lavoro sia, lo scienziato trova una cripta con all’interno il crocifisso d’oro più finto che abbia mai visto. 
Il film è cominciato da 5 minuti e già mi sono persa, si nomina una profezia, qualche appello ad avere fede ed eccoci in marcia verso una piramide maya. Così.

[SPOILER]
Intanto, in un ufficio da qualche parte, il Dottor Lloyd capisce che l’apocalisse è in arrivo, la rotazione della terra attorno all’asse sta infatti rallentando senza una spiegazione scientifica valida, non che siano stati più di tanto a ragionarci su.
Ma andiamo Messico, dove Sarah (la figlia di Lloyd) sta aiutando una popolazione gravemente malata, da sola, senza essere un medico. Mentre ne cerca uno incontra un fotografo (che ha visto uno stetoscopio una volta da lontano, in foto...forse) che decide di aiutarla. Corrono al villaggio e...miracolo! La popolazione è sparita. In compenso c’è una donna incinta che vuole assolutamente partorire dentro la piramide maya, e visto che è sicuramente il destino ad averli fatti incontrare, tutti decidono allegramente di prendere l’auto e andare.
Ultimo caso umano è Susan, un paramedico incapace che vede piramidi e crocifissi ovunque e che, notando in tv la piramide maya, decide di andarci. 
Infine solo i personaggi principali arriveranno sani, salvi e convertiti alla piramide e la profezia si compirà con la nascita del bambino. 
Ma a che cosa è servito tutto questo, dato che l’apocalisse è arrivata comunque in tutto il resto del mondo? Mistero della fede. 
[FINE SPOILER]

Dovete avere molta pazienza perché, che siate religiosi o meno, questo film vi porterà all’odio a tempo record! Non è possibile che accadano mille cose senza senso e che si speri pure di farcele dimenticare in blocco, alludendo continuamente ad un misterioso piano divino, che nemmeno il regista conosce però. Ovviamente tutto questo va sommato ad una pessima recitazione e soprattutto a degli effetti speciali fatti da uno che passava di lì, mentre cercava il bagno.
Mr Nick Everhart, so che questo è solo il tuo secondo o terzo film ma stanne certo, pregherò affinché sia pure l’ultimo!


Recensito da: Leotorda.


TRASH: 70/100
Noia: 65/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 83/100
Presunzione della regia: 31/100
Incompetenza degli attori: 66/100

Se ti piace guarda anche: vai a giocare a biglie sui binari e scopri cosa ha in serbo per te il destino.

LEGENDA - per capire meglio le nostre recensioni e le nostre votazioni

Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

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