28 luglio 2012

L'ISOLA DEGLI UOMINI PESCE

Di Sergio Martin, con Barbara Bach, Claudio Cassinelli, Richard Johnson, Joseph Cotten, ITA 1979
The Island of the Fishmen (1979) on IMDb


« Approssimativa la sceneggiatura, che evita ogni chiarimento, limitandosi a miscelare con superficialità alcuni stereotipi del genere. Gli attori - compreso uno stanco Joseph Cotten - fanno del loro meglio, ma il risultato è modesto, tanto che negli Usa si è cercato di aggiungervi un po' di sostanza rimontando la pellicola ed inserendovi alcune sequenze girate da Mel Ferrer e da Cameron Mitchell. Anche il finale apocalittico non si discosta da quello di tanti altri film»



Il commento tratto da fantafilm.com dovrebbe immediatamente mettervi di fronte alla dura realtà di questa pellicola, il cui giudizio sulla realizzazione appare ecumenico e definitivo. Non ci sono molte vie d'uscita per questo horror italiano fine anni settanta che miscela insieme troppe tematiche per poter confezionare un prodotto efficace, forse la bellezza delle grotte di Nettuno, dove sono state fatte alcune riprese, merita qualcosa.

TRAMA
Un fruppo di pigionieri diretti alla Cayenne naufraga e viene assalito da dei lucertoloni di cartapesta che, goffamente, affogano gran parte dell'equipaggio.
Sopravvive solo Claude ed uno sparuto gruppetto che va però assottigliandosi col passare del tempo, in linea i massima i responsablili delle aggressioni sono sempre questi misteriosi mostri, ma senza nessun motivo sono sparse per l'isola delle trappole mortali, messe non si sa da chi non si sa per chi.
Per farla breve Claude si imbatte in Edmond, che ha rapito lo scienziato Marvin e sua figlia Amanda per fargli recuperare il tesoro di Atlantide tramite la creazione degli uomini pesce......ah già poi sparso qua e la c'è del woodoo, della critica all'eugenetica e delle flebili storie d'amore.
Non scriverò nemmeno dell'esplosivo finale confuso, lungo e prevedibile.
L'accozzaglia di elementi ne rende la visione lunga e pesante, soprattutto per i più navigati del genere, è il film ideale da trasmettere su La7 Gold alle 23.15, dopo un film western a caso e prima di Superzap.


Recensito da: Ortnid
VOTI
TRASH: 71/100
Noia: 78/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 80/100
Presunzione della regia: 79/100
Incapacità degli attori: 82/100




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14 luglio 2012

DEEP FREEZE (aka Ice Crawlers)

Di John Carl Buechler, con Allen Lee Haff, Gotz Otto e Alexandra Kamp-Groeneveld. USA/2003
Deep Freeze (2001) on IMDb

“Cacca culo tette”
Tipica argomentazione di un operaio.


La Geotech è un’azienda responsabile, per questo sta creando un impianto di perforazione petrolifera in Antartide senza trivellare alcunché, semplicemente bombardando il ghiaccio nelle profondità.
Nonostante l’ottima idea e le numerose precauzioni prese (nessuna), la zona sarà colpita da una serie di terremoti che allarmeranno qualcuno a caso in America; sarà compito di un gruppo di ragazzi freschi di università mettere a tacere le voci sul coinvolgimento della Geotech con le continue scosse, senza sapere cosa realmente è stato risvegliato.

Il luogo scelto, l’isolamento dal resto del mondo e le trivellazioni in profondità sono scenari classici per un film horror di livello infimo, ma questo li batte tutti, visto che il misterioso mostro assassino che terrorizza la base ha un problema: non fa paura. Anzi...

[SPOILER]
I ricercatori arrivano in Antartide accompagnati dal loro professore, incontrano i pochi abitanti della base (un maniaco depresso, una scienziata e un manipolo di operai sboccati), i primi personaggi inutili vengono trovati morti e noi capiamo che il mostro non ci verrà mostrato fino a quando non se ne potrà fare proprio a meno, e un motivo c’è. 
Per rimediare, ogni volta che qualcuno viene attaccato, assistiamo ad una serie di “flashate” delle ultime scene in cui quel personaggio era apparso. Senza motivo.
Presto, il maniaco, svelerà ai ragazzi il vero scopo della loro spedizione: il piano diabolico del prof e della scienziata è quello di far saltare tutto in aria e dare la colpa a loro, in quanto incapaci. In questo modo coprirebbero i danni causati in precedenza, ma soprattutto potrebbero scappare con una loro grande scoperta, un animale estinto da milioni di anni, ritrovato ancora vivo nelle profondità dei ghiacci: il trilobite.
Questo verrà definito da uno dei ricercatori come “un incrocio tra un verme e una zanzara”. Ma anche no. 

Ora, se sapete di cosa si tratta avrete capito perché il mostro in questione, pur essendo una versione gigante e carnivora dell’originale, non può far paura e soprattutto non può essere definito né un verme né una zanzara.
Il tenero esserino salta addosso alle persone e sembra quasi volerle abbracciare, forse il loro intento è proprio quello, visto quanto sopravvivono le vittime con quegli affari addosso.
Poi vedono un’altra persona e corrono. Ovviamente non sono affatto veloci ma li vedi con le loro zampette, ce la mettono tutta! Che carini.
[FINE SPOILER]

Ci son stati momenti in cui avrei preso a testate il muro tanto schifo facevano i dialoghi! Quelli tra gli operai erano una serie infinita di insulti, e forse erano anche quelli con più senso.

In conclusione, trama e personaggi sono banali e nemmeno il terribile mostro corre in soccorso al tutto, essendo di tutti gli animali estinti il meno pauroso. Nonostante ciò il film risulta godibile, dato che non annoia quasi mai.


Recensito da: Leotorda

VOTI
TRASH: 79/100
Noia: 55/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 80/100
Presunzione della regia: 38/100
Incapacità degli attori: 81/100 


Se ti piace guarda anche: un documentario sui trilobiti, Shockwave - L’attacco dei droidi, Ice Spiders.

12 luglio 2012

LA SPOSA DI CHUCKY (aka La Bambola Assassina 4, Child's Play 4: Bride of Chucky)


Di Ronnie Yu. Con Katherine Heigl, Jennifer Tilly, John Ritter. USA/1998
Bride of Chucky (1998) on IMDb

“Non so tu, ma io qui sotto sto cominciando a sentirmi come Pinocchio”

Il più grande divertimento per un recensore è parlare malissimo di un film. In questo blog lo facciamo in due modi: il film è talmente brutto da diventare esilarante, il film è talmente brutto da portare al suicidio. Ebbene, questa volta non ne parlerò male, anzi, ne parlerò benissimo. Sì, perchè “La Sposa di Chucky” è uno dei film più divertenti che abbia mai visto e non perchè fa schifo, ma perchè vuole far ridere e ci riesce alla grande

Per chi non lo sapesse, il primo episodio de “La Bambola Assassina” risale al 1988. L'efferato serial killer Charles Lee Ray, prima di morire, trasferisce la sua anima in un modello di pupazzi, denominato “Chucky Tipo Bello”. Il bambino Andy Barclay lo riceve in regalo, ma la bambola animata dallo spirito dell'assassino, comincerà a mietere vittime.
Fu un grande successo, dietro al quale c'era la geniale idea di base: trasformare un oggetto innocente e legato all'infanzia in una spietata macchina di morte. Ma oltre a questo c'era l'ottima realizzazione degli effetti speciali e uno spiccato humour nero, scaturito dalle battute e dalle volgarità di Chucky. Ovviamente partirono i sequel, ma il due e il tre non furono all'altezza dell'originale. Nel 1998 si volle ripartire con un'idea nuova ed ecco “La Sposa di Chucky”.

L'ex fidanzata di Chucky, Tiffany (Jennifer Tilly, indimenticabile protagonista di Bound - Torbido Inganno), ricuce i resti della bambola e lo riporta in vita grazie ad un rito vodoo. I due però litigano e Chucky la uccide, trasferendone però l'anima in una bambola femmina che lei stessa gli aveva regalato per sfotterlo. Chucky e Tiffany ritornano così a mietere vittime nei modi più fantasiosi e truculenti possibili, facendo ricadere la colpa su una povera coppia di ragazzi in fuga, Jesse e Jane (quella bella gnocca di Katherine Heigl, nota ai più per Grey's Anatomy).
Il piano di Chucky è recuperare l'amuleto sepolto col suo corpo, per poi trasferire le loro anime in quelle dei due ragazzi. Nel viaggio verso il cimitero però succederà di tutto.

La vena comica già ben presente nei primi film, qui prende il sopravvento, regalandoci un'ora e mezza di puro spasso, condito anche da un paio di omicidi ingegnosi come quello del povero John Ritter, trasformato in “Pinhead”, e della coppia di sposini, trafitti da un pioggia di vetri. 

Da Oscar la scena di sesso fra Chucky e Tiffany in versione bambole e la sequenza finale che non voglio svelarvi.
Capolavoro.

Recensito da: Vidur


VOTI
Thrash: 92/100
Noia: 30/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 40/100
Presunzione della regia: 20/100
Incapacità degli attori: 56/100 

Se ti piace guarda anche: La Bambola Assassina e relativi sequel


Litigio fra innamorati...


Il trailer non rende merito...

5 luglio 2012

I PREDATORI DI ATLANTIDE (Aka Atlantis Interceptors)


Di Ruggero Deodato. Con Christopher Connelly, Tony King, Gioia Scola. ITALIA/1983
Atlantis Interceptors (1983) on IMDb

“Ah, spinaci e fosforo!”

Per me è doloroso parlare male di un film di Ruggero Deodato, regista che ha regalato al mondo uno dei miei film preferiti di tutti i tempi, nonché un capolavoro assoluto come Cannibal Holocaust. Questo “I Predatori di Atlantide” però ha davvero poche frecce nella sua faretra.
Il “nonsense” si diffonde a macchia d'olio in questo film avventuroso in cui la trama è un pretesto per inscenare degli interminabili combattimenti tra dei bikers filippini e il nostro gruppetto di eroi. La coppia bianco-nera è formata da Mike e Washington (ma lui si chiama Mohamed); i due sono delle canaglie che dopo una gigantesca ondata in un lavandino, dovuto al recupero di un sottomarino atomico, si imbattono in un gruppo di ricercatori che hanno trovato una tavoletta, inconfutabile prova dell'esistenza di Atlantide. L'esplosione dovuta al sottomarino ha fatto riemergere l'isola e con essa gli abitanti, che si sono trasformati in dei cattivissimi bikers anni '80 che hanno l'unico scopo di uccidere il resto dell'umanità.

Inizia così il classico film polpettone d'avventura, con botti, esplosioni, inseguimenti e scontri interminabili, realizzati anche con cura vista la regia, ma che alla lunga finiscono inesorabilmente per rompere le palle. Tra l'altro i nostri punk-bikers sono dei veri idioti, visto che prima di attaccare alle spalle, urlano sempre per segnalare la loro presenza e venire uccisi dal buono di turno.
Il delirio finale con la professoressa rapita dagli atlantidei, proiettata in un videoclip dei Pet Shop Boys e che poi senza alcuna spiegazione si ritrova nell'elicottero, nobilita un tantino un film deboluccio e trascurabile: “Ma come, eri in mano ai saggi di Atlantide truccata di bianco, noi siamo scappati fregandocene di te e adesso ti ritroviamo così d'amblè sull'elicottero? - Eh, spinaci e fosforo!”. In effetti non fa un piega.

“I Predatori di Atlantide” è in definitiva un discreto prodotto trash, ad alcuni potrebbe piacere, ma a noi ha abbastanza fracassato i coglioni.

Recensito da: Vidur

VOTI
TRASH: 71/100
Noia: 80/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 67/100
Presunzione della regia: 55/100
Incapacità degli attori: 51/100



Però, la colonna sonora mega eighties non è così male...

Se ti piace guarda anche: I Predatori dell'Anno Omega, Megaforce, I Predatori dell'Arca Perduta

LEGENDA - per capire meglio le nostre recensioni e le nostre votazioni

Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

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