di Ron Carlson. Con Jake Busey, Tom Arnold, Ryhs Coiro, Sean Astin, Cameron Richardson, Syndey Sweeney, Michael Horse. USA / 2017 / August Heart Entertainment
Mi ero approcciato a questo film senza saperne nulla, solo attratto dall’irresistibile stupidità del sottotitolo italiano e da un teaser di una formica gigante che inseguiva una ragazza mezza nuda nel deserto. Non mi sarei mai immaginato di trovarmi di fronte ad un cast di tutto rispetto e soprattutto ad una spassosissima horror comedy demenziale che mi ha genuinamente divertito.
Una band glam metal nostalgica degli anni ’80 con all’attivo una sola hit in carriera (la ballad Don’t Close Your Eyes), è diretta al Noachella Festival (da non confondersi col Coachella, diventato troppo mainstream); durante il viaggio però decidono di fermarsi a comprare del peyote per sballarsi e ritrovare una magica ispirazione per comporre una nuova hit. Le cose però si complicheranno maledettamente quando verranno assaliti da formiche giganti sempre più grandi e fameliche!
Volutamente demenziale e sopra le righe, questo Dead Ant si presenta subito per quello che è da un incipit meraviglioso che setta immediatamente il tono del film: una ragazza che fugge da una formica gigante e che mentre lo fa, senza nessun motivo, si denuda completamente.
La band protagonista invece è quella dei Sonic Grave ed è formata dal cantante erotomane Merrick (il mitico Jake Busey di Starship Troopers, in quella che sembra essere una chiara parodia di Vince Neil, il cantante dei Mötley Crüe), il chitarrista Pager (l’unico dotato di un minimo buon senso e vero badass del film), la batterista maschiaccio Stevie e il bassista sfigato Art (nientemeno che Sam de Il Signore degli Anelli, visto anche in Stranger Things e qui con una ridicola parrucca). A loro si accompagnano il manager Danny (Tom Arnold), la fidanzata di Merrick -altrettanto erotomane- e in seguito anche una ragazza di colore e una allora sconosciuta ma già fichissima Syndey Sweeney, che non indossa più che uno striminzito bikini per tutto il film. Ah, senza dimenticare Michael Horse, il leggendario “Hawk” di Twin Peaks, nel ruolo dell’indiano che vende il peyote alla band!
Il film ha buon ritmo e non si perde in lungaggini, anche se la parte più divertente è ovviamente la seconda quando inizia l’attacco delle formiche giganti, ricreate con una CGI talmente brutta che sembra quasi fatta apposta per essere coerente con la cazzonaggine del film.
Le battute migliori le ha sicuramente Tom Arnold, fantastico nel ruolo del manager, cinico, stronzissimo e sempre sopra le righe, capace di pensare al sostituto del bassista trenta secondi dopo la sua morte oppure di rendere omaggio all’amica di colore di Syndey Sweeney sbranata dalle formiche definendola “bella fichetta nera”.
Stupendo anche il finale con la band che riesce a sconfiggere le formiche giganti suonando al festival e facendo loro esplodere la testa in pieno stile Mars Attacks! con il pubblico che li applaude coperti di sangue oppure agonizzanti a terra mezzi mangiati.
FINE SPOILER
Da vedere ovviamente a cervello spento e con zero pretese, ma del resto…musica metal, insetti giganti, belle fighe, Sydney Sweeney in bikini, che volete di più?
Recensito da: Vidur
VOTI:
TRASH: 91/100
NOIA: 32/100
RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: 88/100
PRESUNZIONE DELLA REGIA: 14/100
INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: 42/100
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