LE IENE – 1992, Quentin Tarantino
Budget: $ 1.200.000
Botteghino: $ 2.900.000
“Ve lo dico io di cosa parla Like a Virgin.”
Lo sapevate che il budget era così basso che gli attori erano gentilmente incoraggiati ad usare i propri abiti, tanto che Mr. Pink indossa dei jeans neri e non dei pantaloni di un vestito? Così, per dire una cosa che forse non tutti sanno di un film di cui tutti sanno tutto e che ha tenuto a battesimo uno dei cineasti più influenti degli ultimi trent’anni. A partire dall'estetica, per passare dai dialoghi, alla colonna sonora, Reservoir Dogs (titolo originale) è un film praticamente perfetto, indimenticabile, iconico, derivativo eppure originalissimo. Gli incassi ai tempi non furono clamorosi, eppure questa ora e quaranta, opera di un regista esordiente - con una testa enorme e affetto da una certa logorrea verbale - che parla di una rapina finita male di cui non ci viene mostrato neanche un fotogramma, ha stabilito dei nuovi standard per il cinema di genere, generato un’infinita serie di cloni e ispirato un popolarissimo programma televisivo. Scusate se è poco.
"Non do mance, così potrò finalmente comprarmi i pantaloni di un completo" |
TREMORS – 1990, Ron Underwood
Budget: $ 11.000.000
Botteghino: $ 16.600.000
6 seguiti e una serie TV
“Sai volare testa di cazzo??? Sai volare testa di cazzoooooo???!!!”
È una tarda sera di estate, state facendo zapping davanti alla TV, quando vi sintonizzate su Italia 1 ed eccoli, bellissimi e inconfondibili: i vermoni di Tremors! Fate un sorriso, pensate: “Vabè, l’ho già visto cinquanta volte…Guardiamolo per la cinquantunesima!”. Nato come un omaggio ai B-Movie anni ’50 con i mostroni atomicamente modificati, Tremors è un vero spasso e un piccolo gioiellino: storia semplice ed efficace, personaggi a cui viene naturale affezionarsi, ritmo sostenuto, effetti speciali credibili e il fatto che non ci venga spiegato nulla sulla natura dei mostri del sottosuolo è solo un altro punto a favore. Mostruosa anche l’infinita serie di seguiti straight to video, le cui sole costanti sono la loro merdosità e la presenza di Michael Gross.
"Gnam!" |
STARSHIP TROOPERS – 1997, Paul Verhoeven
Budget: $ 100.000.000
Botteghino: $ 122.000.000
4 seguiti
“L’aeronautica pensi a volare, la fanteria pensi a morire!”
Un governo mondiale militare e parafascista, astronavi, insetti alieni giganti, soldati che sparano ad insetti alieni giganti con fucili d’assalto, bombe, esplosioni, cervelli succhiati, arti amputati, one-line indimenticabili, belle figliuole discinte e Michael Ironside…Che diavolo volete di più??? Altro film che ha avuto una seconda vita con il noleggio di videocassette e DVD dopo il passaggio in sala, con orde di ragazzini a cui era stato negato l’accesso al cinema, ansiosi di vedere tutte quelle figate citate all’inizio. Seguiti di basso livello, videogiochi e numerose ipotesi di reebot, poi per fortuna sempre abortite, sono l’eredità di questa opera assolutamente cult di Verhoeven. No, della satira politica non ce ne frega un cazzo.
"Mi piace l'odore di un aracnide sventrato al mattino" |
LA CASA – 1981, Sam Raimi
Budget: $ 350.000
Botteghino: $ 2.900.000
3 seguiti, (un quarto in uscita), una serie TV, un reboot
"Beh, non è Via Col Vento, ma magari riusciamo a tirarci su qualche soldo"
Irvin Shapiro, produttore, dopo aver visto La Casa per la prima volta.
La Casa ha proiettato Sam Raimi nell’olimpo delle produzioni hollywoodiane, stravolto in modo totalizzante la vita e la carriera di Bruce Campbell, inventato un nuovo sottogenere horror (le case infestate!), dato vita ad una pletora di seguiti ufficiali e apocrifi, serie TV, videogiochi, fornito un’ispirazione sterminata per fumetti, musica e qualsiasi altra forma d’arte. Non male per un film costato 350.000 dollari, girato da un regista di vent’anni, in una catapecchia, aiutato da una combriccola di scappati di casa (ahaha! Capita, no?). La sua artigianalità primitiva sprigiona sudore e passione da ogni poro ed è proprio questo il motore trainante di un film che spaventa, diverte e intrattiene lo spettatore con una serie di allucinazioni visive che hanno fatto semplicemente scuola. Originariamente avrebbe dovuto chiamarsi Book of Dead, ma i distributori spinsero per escludere riferimenti letterari che avrebbero potuto scoraggiare i ragazzini, ottima mossa! La Casa è poi riuscito in un altro miracolo: produrre un seguito superiore all'originale, ovvero il leggendario L'Armata delle Tenebre.
"Groov..." ah, no, nel primo non lo dice. |
LA MOSCA – 1986, David Cronenberg
Budget: $ 15.000.000
Botteghino: $ 60.000.000
1 seguito
"A cosa sto lavorando? Uuumh, sto lavorando a qualcosa che cambierà il mondo e la vita dell'essere umano così come la conosciamo!"
Raro caso di film fenomenale sotto praticamente ogni aspetto: storia, dialoghi, recitazione, regia, effetti speciali e spietatezza nel mostrare il peggio del peggio. La metamorfosi di Seth Brundle è un indimenticabile e terrificante discesa agli inferi, i cui effetti mostruosi sul fisico e la psiche dell’eccentrico scienziato ci vengono mostrati con dovizia di particolari e con compiaciuta perversione. I vari stadi della trasformazione sono impressionanti ancora oggi e solo uno con la genialità e la classe di Cronenberg avrebbe potuto gestirli in modo così efficace e disturbante. Semplicemente uno dei migliori horror di tutti tempi, essenziale quanto visionario, ancora quasi impareggiabile.
"Cucù!" |
CANNIBAL HOLOCAUST – 1980, Ruggero Deodato
Budget: $ 100.000
“Continua a girare!”
Un dono e una dannazione: questo è stato Cannibal Holocaust, non solo per il regista Ruggero Deodato (ciao Ruggero!), ma anche e soprattutto per tutto il cinema di genere. Uno dei film più celebri della storia, uno dei più censurati, uno dei più disprezzati, uno dei più imitati, uno dei più citati e, semplicemente, uno dei più belli. L’accecante verde della giungla colombiana, le efferatezze compiute dai protagonisti, la straniante colonna sonora di Riz Ortolani, effetti prostestici mozzafiato e una camera a mano che ti proietta direttamente dentro l’azione, fanno di Cannibal Holocaust non un film cult, ma IL film cult per eccellenza. La traccia lasciata dall'opera di Deodato non accenna ad affievolirsi neanche dopo quarant'anni dalla sua uscita, anzi; il fascino non fa che aumentare e Cannibal Holocaust rimane un punto di riferimento a cui molti registi tendono a continuare a guardare e l'esplosione del genere "found footage" che ha imperversato negli ultimi anni ne è la testimonianza. Impossibile stabilire con precisione gli incassi visti gli innumerevoli problemi di censura affrontati praticamente in tutto il mondo, in Italia si stima un incasso di circa 360 milioni.
"Mi raccomando, Luca, primo piano sull'impalata..." |
Budget: $ 15.000.000
Botteghino: $ 75.000.000
"Lift six foot, seven foot, eight foot, BUNCH!"
Tutto Tim Burton in un lampo: horror, gotico, commedia e musical. La seconda opera del regista di Burbank, fu un inatteso successo finanziario e il trampolino di lancio per uno degli autori più riconoscibili e profittevoli degli ultimi anni. Merito di tantissime trovate originali, sia concettuali che visive, che trasportano lo spettatore in una bizzarra e grottesca favola nera e cartoonesca, in cui Michael Keaton è assoluto mattatore nonostante il ridotto minutaggio sullo schermo (neanche un quarto d'ora!). Peccato per la proverbiale legnosità di Geena Davis e un Alec Baldwin assolutamente fuori parte. Per il 2024 è atteso un sequel, forse diviso in due parti, confermati Keaton e Wynona Rider nel cast. Ne lasciassero stare uno...
Il sogno di ogni uomo |
DONNIE DARKO – 2001, Richard Kelly
Budget: $ 6.000.000
Botteghino: $ 7.000.000
1 seguito
"28 giorni, 6 ore, 42 minuti, 12 secondi..."
“Ho visto un film strano, sicuramente non lo hai mai sentito nominare...è figo, anche se non ci ho capito un cazzo!”. Questo è il modo in cui sono venuto a conoscenza di Donnie Darko a seguito di una conversazione con un amico ed è probabile che la storia si sia ripetuta innumerevoli volte, visto che al botteghino il film di Kelly non ha guadagnato quasi nulla, salvo poi diventare un fenomeno di costume, soprattutto tra i g-g-giovani. Il mix tra problemi adolescenziali, filosofia, fisica quantistica e viaggi nel tempo è tanto ambizioso, geniale, originale e splendidamente confezionato, quanto criptico e metaforico. Proprio la sua difficile interpretazione è diventata col tempo un punto di forza del film, tanto che svariate teorie prosperano ancora su internet a più di vent'anni dalla sua uscita. Per l'allora ventiseienne Richard Kelly si è trattato di una sorta di Quarto Potere: così come Orson Welles, Kelly ha toccato l'apice al primo film e da lì è stata soltanto discesa.
"Chissà se piove" |
VENERDI 13 – 1980, Sean S. Cunningham
BUDGET: $ 550.000
BOTTEGHINO: $ 40.000.000
9 seguiti, un crossover, un reboot
“Ki ki ki ma ma ma…”
Progenitore di tutti gli slasher e di una serie interminabile di seguiti, reboot, parodie e cloni quasi tutti malriusciti, fu una vera rivelazione e un botto inaspettato, spinto anche dal successo del quasi omologo Halloween. Ad essere onesti, il film non è davvero nulla di che, soprattutto visto con gli occhi di oggi: noioso, dozzinale, scontato e povero nella messa in scena, tanto che fu nominato per un Razzie Award come film peggiore dell’anno. Solo gli effetti speciali di Tom Savini e il twist finale risollevano quello che è un prodotto che ha obiettivamente poco da offrire. Tuttavia, nella sua semplicità, grazie essenzialmente ad una violenza gratuita ed esagerata, è riuscito a creare un villain a dir poco iconico e dato da mangiare al filone horror/slasher/splatter per più di quarant'anni. And counting…
Scopa, scopa, guarda cosa ti succede. |
CLERKS – 1994, Kevin Smith
BUDGET: $ 27.000
BOTTEGHINO: $ 3.000.000
2 seguiti
“37! La mia ragazza ha succhiato 37 cazzi!”
“In fila?”
Dopo aver venduto la sua sterminata collezione di fumetti e raccolto i rimanenti soldi in svariati modi, un nerd maniaco di cinema del New Jersey decide di girare un filmetto con gli amici nel supermercato in cui lavora. Nasce così l'universo Clerks e il fenomeno Kevin Smith; ispirato in modo incontrovertibile da Tarantino, Smith colpisce grazie ad una serie di dialoghi esilaranti e situazioni che danzano sul confine tra il realistico e l’assurdo, riuscendo a rendere incredibilmente coinvolgente una banale giornata di lavoro di due commessi in un negozio di generi alimentari. Un vero e proprio trionfo del cinema indipendente, rimasto al momento quasi un unicum irripetibile. Per apprezzarlo ci vuole pelo sullo stomaco, gusto per il politicamente scorretto e, molto probabilmente, essere uomini. Una perfetta Pellicola dall'Abisso che ce l'ha fatta.
Alla voce del dizionario: attori miracolati. |