18 aprile 2023

I GUARDIANI DI ATLANTIDE

Di Luca Occhi. Con Matteo Zandonà, Elisa Balzarini, Enzo Africano, Stefano Anoardi, Giovanni Zaccaria. VICENZA / 2013 / Eyes Prductions

I guardiani di Atlantide (2013) on IMDb

"Daltandite... non si capisce neanche cosa sia..." "AAAtlantide" 

Mike ed Elisa vengono contattati da un notaio vicentino: il loro comune amico, Gabriele, è morto "in un incidente d'auto" ed ha lasciato in eredità ai due una strana pietra ed una lettera con le sue ultime volontà, nella quale si chiede con una certa apprensione di recuperare altre due pietre e farle sparire dalla circolazione in quanto molto pericolose. Mike non ne vuole sapere nulla, ma Elisa invece si scopre criptoarcheologa e convincerà anche Mike ad aiutarla nelle ricerche grazie alla sue impareggiabili doti persuasive, come ad esempio l'essere in possesso di una vagina. Nonostante il compianto Gabriele abbia lasciato indizi alla portata di un bambino di terza elementare sull'ubicazione delle altre due pietre, i due protagonisti triboleranno non poco per portare a termine la loro ricerca. Ricerca che li porterà a seguire un percorso tra i principali monumenti vicentini attribuibili al celebre architetto del cinquecento Andrea Palladio, l'ultimo guardiano di Atlantide ad essere stato in possesso di tutte e tre le pietre. 

Un po' Indiana Jones, un po' Codice Da Vinci, un po' guida turistica promozionale per il comune di Vicenza (che infatti patrocina il progetto), questo film dilettantistico ha pochi spunti interessanti, una trama estremamente banale, ed è infarcito di dialoghi abbastanza agghiaccianti e cringe. I due protagonisti sono ex fidanzati e non smettono un secondo di ricordarcelo visto che passano la maggior parte del tempo a punzecchiarsi e farsi battutine al vetriolo. L'intento è comico e, viste anche altre scene, trovo quanto meno difficile categorizzare questo film esclusivamente come "Avventura", come proclamano IMDB e gli altri pochissimi siti di settore che ne parlano. Del resto buttarla sul ridere quando non si hanno a disposizione budget (a quanto pare per davvero stavolta, a detta del regista il budget era letteralmente zero euro) e mezzi tecnici adeguati è facile rifugio e una soluzione molto utilizzata. Personaggi stereotipati oltre l'inverosimile, con un Mike ignorante come un'Alfa 75 Turbo ed una Elisa professorina so-tutto-io-che-ho-studiato-allo-IED, accomunati oltre che dalla loro precedente relazione dal fatto di essere clamorosamente scarsi come attori. Tratto comune peraltro a tutti gli interpreti che a spot compaiono durante lo svolgimento dell'intreccio. Un pregio però questo film ce l'ha: il ritmo è decente e, forse anche aiutato dalla durata di 75 minuti scarsi, esso non risulta mai noioso. 

[SPOILER]
Dopo aver ritrovato le due pietre mancanti, una nei sotterranei della Basilica Palladiana e una sottratta ad una dolce vecchina che aveva vinto un'asta, i due ragazzi verranno convocati a Villa Cordellina dal notaio, che ovviamente si rivelerà malvagio, sottrarrà le tre pietre e darà ai ragazzi un assaggio della loro potenza. Il potere unito delle tre pietre è in grado di aprire dei portali (l'unico effetto speciale del film, per la verità pure discretamente realizzato). Il super cattivo verrà in fine bloccato da un capo all'altro di uno di questi portali e tranciato in due. Carino.
Mike ed Elisa dopo questa loro avventura decideranno che è cosa buona e giusta seguire le volontà dell'amico Gabriele, e decidono di non usare le pietre per il proprio tornaconto ma di gettarle in un lago. Se non altro questa impresa ha riacceso il reciproco interesse dei due giovani, che si daranno una possibilità andando a cena fuori la sera stessa. A mangiarsi un gatto, presumo.   
[FINE SPOILER]

Due parole sul regista, che poi è anche lo sceneggiatore ed il produttore. Ho visto questo film un po' per caso, senza saperne nulla, come spesso mi capita la domenica pomeriggio quando cerco trashate da recensire sul blog. Quando ho visto il nome del regista mi si è accesa una lampadina, che non sono riuscito più a spegnere: "Occhi" non è un cognome così comune, vuoi vedere che è quello di InnTale? Ebbene sì, è proprio lui! Per chi non lo sapesse, InnTale è un canale Youtube che si occupa di giochi di ruolo cartacei, un po' a tuttotondo. Luca "Eyes" Occhi è uno dei Game master del roster. Ne approfitto per fargli un po' di pubblicità. Non che ne abbiano bisogno, sono un canale di successo e con un ampio seguito, ma è un prodotto molto ben riuscito e i loro video sono confezionati con grande cura. 

Ecco, ora mi sento in colpa ad aver stroncato il suo film.

Recensito da: Imrahil

TRASH: 80/100
Noia: 55/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: -
Presunzione della regia: 68/100
Incompetenza degli attori: 91/100




SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Una recita parrocchiale. Possibilmente quella dell'oratorio della Basilica Palladiana.

11 aprile 2023

MORTAL KOMBAT – DISTRUZIONE TOTALE (aka MORTAL KOMBAT – ANNIHILATION)

Di John R. Leonetti. Con Robin Shou, Talisa Soto, Sandra Hess, James Remar. USA / 1997 / New Line Cinema

Mortal Kombat: Annihilation (1997) on IMDb

Seguito del simpatico e riuscito capostipite della serie, il qui presente Mortal Kombat Cagata Totale è un gioiellino trash che, soprattutto negli States, gode di una certa popolarità, anche grazie ad una scena che commenteremo a breve. Già il fatto che molti degli attori che si erano prestati al primo film abbiano rinunciato dopo aver letto la sceneggiatura -  e parliamo di pezzi da novanta quali Linden Ashby (Johnny Cage), Bridget Wilson-Sampras (Sonya Blade) e Christopher Lambert (Raiden) – dovrebbe già farvi un quadro della situazione. Poco male per i primi due - Cage muore dopo dieci secondi e la svizzera Sandra Hess tutto sommato se la cava  - tragicomico per l’ultimo. Lambert non certo sarà il migliore attore del mondo, ma è indubbiamente dotato di un certo carisma e di un’importante presenza scenica, tanto che il suo Raiden era assolutamente convincente. Tutto il contrario del suo sostituto, tale James Remar, talmente inadatto al ruolo che ho il sospetto che abbiano pescato il suo nome dal mazzo “attori scarsi e disoccupati, disposti a fare di tutto per pagarsi la rata del mutuo”.


"Mortal Kombat? E che è? Ah...ok. Quanto mi pagate? Arrivo"


Parlando di attori scarsi, la palma d’oro però non può che andare a Musetta Vander, nel ruolo di Sindel, la perfida madre di Kitana. Proprio lei è la protagonista della famosa scena che su YouTube vale milionate di views:

“Mother! you are alive!”

“Too bad…YOU…WILL DIE!”



Detto che forse neanche Meryl Streep avrebbe potuto rendere dignitoso un dialogo tanto grottesco, l’attrice di origine sudafricana ce la mette tutta per trasformarla in un instant cult so bad it’s good. Anche il resto della sua performance continua su questi altissimi standard, pari quasi a quelli della mitica Machiko Soga, ovvero la Rita Repulsa di Power Rangersiana memoria. E in effetti se sostituissimo Liu Kang, Sonya, Jax e Kitana con i Power Rangers rosso, blu, bianco e giallo, potremmo ritrovarci con un credibile film della saga. La trama inesistente, i personaggi inconsistenti, i dialoghi demenziali, i villain pupazzosi e gli effetti speciali penosamente ridicoli sono tutti lì. 

Proprio gli effetti speciali, pur tenendo in considerazione l'epoca (1997) e il budget (30 milioni di dollari, che comunque non sono proprio due spicci), sono fonte di genuina ilarità; segnaliamo in particolare un effetto in stop motion di una delle palle che i personaggi usano per girare il mondo grazie "al calore della terra" (ok...) e il combattimento finale tra Liu Kang e Shao Khan, il cattivo principale del film. Qui vediamo il trionfo di una primitiva CGI per cui è stato chiaramente usato il motore grafico di una PlayStation 1, visto che le "animality" dei due combattenti sembrano prelevati a forza da degli scarti di Dino Crisis. Di seguito un paio di GIF esplicative.




A contribuire alla piacevolezza della visione di questo amabile schizzo di diarrea c'è anche un ritmo sostenutissimo (siamo alla media di un combattimento al minuto), una durata contenuta, una colonna sonora zarra al punto giusto e la totale mancanza di pretenziosità di una pellicola che ha il buon gusto di prendersi poco sul serio.

Un'ideale divertissement da godersi con gli amici, dei pop corn e delle birre...per gridare tutti insieme...MORTAL KOMBAAAAAAAAAAAAAAAAAT!!!!!!!!!!!!!


Recensito da: Vidur

TRASH: 84/100

Noia: 32/100

Ridicolaggine degli effetti speciali: 90/100

Presunzione della regia: 41/100

Incompetenza degli attori: 88/100






5 aprile 2023

ANATAR

Di Alan Smithee, con Azzurra Rocchi, Raffaele De Vita, Ciro Villano, Walter Lippa, Davide Marotta, Paolo Perinelli. 
ITALIA / 2023 / Tyche Productions

Anatar (2023) on IMDb

Gli Anat, una popolazione di anatre antropomorfe, hanno dovuto abbandonare il proprio pianeta natale a seguito dell'esaurimento delle sue risorse naturali e sono dunque alla ricerca di una nuovo luogo che possano chiamare casa. A bordo della loro Corvetta Corelliana CR90 rubata direttamente dal franchise Star Wars, giungono in fine nei pressi del pianeta Pandoro (sic!) e, visto che è ricchissimo di mele (ri-sic!), decidono di conquistarlo. Il malvagio Darth Feathers (tri-sic!) vorrebbe sterminare la popolazione locale come farebbe qualsiasi normale civiltà avanzata che entra in contatto con una civiltà inferiore, ma la principessa Avia ha il cuore tenero e vuole scendere sul pianeta a prendere contatto con i locali, trasformandosi in una di loro utilizzando un.. Avatar? Anatar? Umanatar? Boh.
Vabé dai, tutto sommato lineare no? No, perché quello che non vi ho detto è che tutto ciò l'ho appreso mediante sottotitoli: i personaggi di questa vicenda infatti sono letteralmente anatre starnazzanti e l'unica cosa che uscirà dal loro becco posticcio sarà di conseguenza "Quack quack". Non solo, il tutto sarà infarcito da battute paper-simpatiche tipo "ti spenno" "sei proprio un pollo" "ti sei fatto l'uovo addosso" e altre infantili scenette a tema ornitologico.

"Per Anat! Ehm.. cioè, volevo dire.. Quack Quack"


Sul pianeta Pandoro ci sono una ventina di abitanti con fattezze umane, divisi in due popolazioni: gli Americheni e i Messicheni. I primi vorrebbero tra l'altro costruire un muro per impedire ai secondi di sconfinare; manco la satira politica in ritardo di 5 anni ci hanno risparmiato. Ma sto al solito divagando, dove eravamo rimasti? Ah si...

Il più furbo degli americheni si chiama Germano (Reale? voglio pensare di si.) e tutti lo odiano perchè invece di essere un tanghero come gli altri ha vedute un po' più ampie ed è fondamentalmente un cucciolone. Un vero e proprio vaso di coccio tra vasi di ferro. Come potrete immaginare Germano e la principessa Avia si incontreranno fortuitamente e subiremo i risvolti comico-romantici con i tipici qui-pro-quo dell'incontro tra due civiltà incompatibili nonché la successiva caccia alle streghe (in questo caso letterale) perpetuata dagli infidi Americheni nei confronti della principessa Avia. Del resto cosa pretendete, questo film è una parodia di Avatar che a sua volta è una parodia di Pocahontas.

Gli Americazzi e i Messicheni uniti per la libertà di Pandoro.


Onestamente c'è poco da salvare di questo film tutto italiano (e di tutti gli italiani, visto che è stato prodotto con i nostri soldi) che come dicevo poc'anzi vorrebbe essere una parodia in salsa trash del colossal di James Cameron. Si vede il tentativo di "nobilitare" per certi versi il titolo: il tipo di comicità utilizzata è un pochino più snob e patinata rispetto a quella di un rozzo e banale cinepanettone, e secondo me l'errore del film è stato proprio questo. Se l'avessero buttata in caciara completamente e fin da subito staremmo probabilmente parlando di un instant-cult della cinematografia trash italiana. Invece il regista si impegna a cercare raffinate citazioni che se vogliamo si rifanno un po' alla comicità Brooksiana. Regista che tra l'altro si nasconde dietro lo pseudonimo Alan Smithee, il nome utilizzato da chi disconosce la paternità di un film hollywoodiano. Tutto questo impegno è palpabile ma purtroppo il risultato finale non è soddisfacente: Anatar non fa ridere. Mai. Ed in alcune sue lunghe parti è pure noioso. Punto il dito in particolare contro una interminabile sequenza con canzone romantica in sottofondo che dovrebbe raccontarci la storia di Germano e Avia che scoprono i reciproci sentimenti. Cinque interminabili minuti di canzone che hanno messo davvero a dura prova la forza di volontà mia e dei miei sventurati compagni d'avventura.
Mi sento tuttavia di promuovere i costumi, orgogliosamente artigianali e ben realizzati, considerato anche i limitati mezzi a disposizione. Certamente sono buffi, ma del resto l'intento suppongo fosse esattamente quello. Mi hanno ricordato un sacco il disastroso Howard the Duck di Willard Huyck. Nonostante tutto quanto detto finora devo confessare che questo Anatar pare abbia riscontrato un insperato successo: è infatti disponibile su Prime Video, in Italia è passato al cinema e pare ci siano state richieste anche dall'estremo oriente. Bella per voi ragazzi. Come e perché per me rimane un mistero. Forse se avessero avuto la sfacciataggine di fare un "Chicken Park" avrebbero paradossalmente guadagnato punti.

A chi la Vittoria?


C'è una sequenza che mi ha fatto un po' sorridere, la riporto perché tra l'altro svela un retroscena succoso sulla realizzazione di questo film. Siamo all'epilogo quindi occhio, spoilerone violento.

[SPOILER]
La coalizione Americazzi-Messicheni fronteggia a muso duro le truppe volatili di Darth Feathers che sono nel frattempo sbarcate sul pianeta Pandoro con l'intento di fare un bel genocidio. Germano ed Avia si trovano in mezzo a cercare di far ragionare le due parti, con poco successo. C'è tensione tra le parti, ad un certo punto dallo schieramento umano parte un sasso (o una freccia, onestamente non ricordo) e il povero Germano viene preso in pieno e muore. "Fermi tutti" si sente urlare dalla regia. "Aspetta aspetta, questo è il vecchio script, niente rifamo tutto". Germano quindi si rialza dandosi una bella spolverata: è stato solo leggermente ferito.
[FINE SPOILER]

La scena è abbastanza riuscita ed arrivando nel momento di massima tensione del film funziona. A quanto pare il motivo per cui il regista Lorenzo Zanoni ha deciso di disconoscere il film e di diventare come molti prima di lui "Alan Smithee" è stato un alterco con la produzione, che si sarebbe impuntata per cambiare il finale del film. Beh, signori, devo proprio supporre che la scena incriminata fosse questa e che il regista si sia preso una discreta rivincita girando entrambe le versioni.

A mio avviso sufficiente la prova attoriale, per lo meno quella dei protagonisti. Diciamo così, come direbbe Stanis La Rochelle "Molto, molto, ma molto italiano". Non che ci aspettassimo qualcosa di diverso. Segnalo la presenza in un ruolo di un certo rilievo del caratterista napoletano Davide Marotta. Il nome non ti dice nulla? Se sei nato negli anni '80 dentro di te sai di chi sto parlando. Ciribiribì, Kodak!

Comunque secondo SkyTG24 (per bocca del produttore Salvatore Scarico) questo Anatar si propone di essere addirittura il capostipite di un nuovo genere, lo Spaghetti-Fi. Dio ce ne scampi.

Sei di Roma? Oneri e onori, ragazzo. Vivrai anche nella capitale, ma Anatar lo hai pagato tu. 


Recensito da: Imrahil

TRASH: 64/100
Noia: 82/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 70/100
Presunzione della regia: 81/100
Incompetenza degli attori: 63/100



SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Chicken Park, La parte di Box Office 3D ambientata su Pandora.



1 aprile 2023

NINJA OCCHIO PER OCCHIO (Aka Ninja: Silent Assassin)

Di Godfrey Ho. Con Alphonse Beni, Richard Harrison, Chris Larris, Stuart Smith, Grant Temple, Pierre Tremblay.
CANADA / HONG KONG 1987

Ninja: Silent Assassin (1987) on IMDb

Il poliziotto francese Alvin dopo (presumibilmente) approfondite e faticose indagini riesce a mettere le mani su una pedina importante del traffico di droga internazionale. Il tutore dell'ordine spera di strappare una testimonianza al criminale per poter incastrare un certo Rudolph, ma costui è omertoso perchè sa bene che il capo dell'organizzazione è un temibile e possente ninja e teme per l'incolumità sua e della sua famiglia. 

Dopo una serrata trattativa Alvin riesce a convincere il reo a rilasciare una dichiarazione che incastri il malvagio Rudolph, ma durante il suo trasferimento verrà assalito da una coppia di ninja che letteralmente infileranno la loro spada di plastica sotto la sua ascella. Come in ogni film di questa risma che si rispetti, i ninja si riconoscono dal fatto che hanno una pratica bandana con su scritto "Ninja" e se sono vestiti di nero sono quasi certamente malvagi. Inoltre mettono la maschera solo quando sono in procinto di combattere, affinchè tutti siano certi di quale sia la loro identità. Non paghi di aver di fatto già risolto il problema, per pura malvagità i ninja si presenteranno a casa di Alvin per dargli una lezione. In quel preciso istante tuttavia Alvin era in bagno (non sto scherzando) e dunque gli assassini si troveranno ad accanirsi sulla inerme moglie del poliziotto. Dopo essersi liberato Alvin scopre il misfatto e coglierà gli assassini ancora nel suo appartamento. Nonostante le sue chiare origini subsahariane, scopriremo che anche Alvin è per qualche motivo anch'egli un temibile ninja e dopo aver roteato le manine gli si cucirà addosso la sua bella tutina giallo canarino (ideale per gli appostamenti notturni) che in contrasto con il suo bel faccione nero lo farà sembrare una elegantissima ape.

Dopo aver pianto la moglie, Alvin viene a sapere che Rudolph senza apparente motivo si è trasferito ad Hong Kong e il poliziotto si sentirà ovviamente in dovere di inseguirlo dall'altro capo del mondo pur di compiere la sua vendetta. Il passaggio ad Hong Kong serve esclusivamente per presentare l'irreprensibile poliziotto ninja Gordon, interpretato dal veterano del genere Richard Harrison, con il quale Alvin suggellerà un sodalizio per braccare il malvagio Rudolph. Al contempo permetterà al regista Godfrey Ho di aprire una inutile, pretestuosa e noiosissima sottotrama con cast integralmente orientale che non si ricollegherà mai con la trama principale. 


Se non avessero scritto "Ninja" sulla bandana potrebbe benissimo trattarsi di una scena di "Lawrence d'Arabia"


A detta di molti questo è uno dei film peggiori di questo filone ninja, ed in effetti non è nulla di eclatante, ma conserva le consuete buffonate riscontrabili negli altri titoli affini. Si passa da combattimenti di arti marziali montati con il fast forward, a ridicoli gesti alla Naruto che permettono ai personaggi di passare dalla giacca di tweed al completo ninja con tanto di armi incorporate; non stiamo parlando solo di shuriken eh, diversi personaggi esibiscono lance e alabarde, dove diavolo se le tenevano? Io una mezza idea ce l'avrei. Probabilmente tuttavia la cosa più divertente del film è il fatto che esso non abbia nè un inizio nè una fine: le riprese iniziano che Alvin sta già letteralmente arrestando il malcapitato di cui parlavo all'inizio e termina nell'istante esatto in cui Rudolph verrà trafitto (rigorosamente sotto l'ascella) dalla katana di Gordon. Cioè proprio schermo rosso con scritta "The End". Basta. Fine. Non c'è la minima traccia di un preambolo e tanto meno di un epilogo. Che ne sarà dei nostri personaggi? Probabilmente il regista ha compreso che a nessuno sarebbe importato e ha deciso di tagliare. Di certo ne ha guadagnato il ritmo del film. Comunque se non ci credete vi invito a visionare la battaglia finale che riporto da Youtube in coda alla recensione. Tra l'altro è probabilmente l'unica parte dell'intera pellicola che valga davvero la pena di essere vista.

Visione tutto sommato evitabile, ma neanche una completa tragedia. Sicuramente Godfrey Ho ha girato puttanate più gargantuesche, quindi avendo la possibilità di scegliere dedicatevi ad altri titoli equipollenti. Attenzione in particolare ai titoli "Ninja Operation: Knight and Warrior", "Black Ninja" e "Knight & Warrior", da evitare per il semplice fatto che sono in realtà tutti titoli alternativi di questo film. 


Recensito da: Imrahil     

TRASH: 79/100
Noia: 71/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 85/100
Presunzione della regia: 47/100
Incompetenza degli attori: 80/100




SE TI PIACE GUARDA ANCHE: un qualsiasi film di Godfrey Ho con Richard Harrison che fa il ninja.

LEGENDA - per capire meglio le nostre recensioni e le nostre votazioni

Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

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