Di Bruno Mattei e Claudio Fragasso con Margit Evelyn Newton, Franco Garofalo, Selan Karay ITA/1980/Beatrice Film
Il nostro primo (e per il momento unico sondaggio) sta volgendo al termine e benché solo domani avremo l'ufficializzazione del vincitore, possiamo già dire che un plebiscito ha sancito che il regista italiano più trash di tutti i tempi sia il buon Bruno Mattei. Per celebrare degnamente la sua bulgara affermazione, ecco a voi la recensione di “Virus”, che tra i suoi film sarebbe, a suo dire, forse il più riuscito.
Non temete amici appassionati di film di merda, checché ne dica Mattei questo film non é affatto riuscito, tuttavia non riesce nemmeno ad essere involontariamente divertente se non a tratti.
Il film parte da un disastro in una centrale chimica situata in un luogo imprecisato in mezzo alla giungla, a seguito di questo disastro gli uomini iniziano a tramutarsi in zombie, per fermarli verrà mandata una squadra speciale composta da duri, a cui si uniranno dei coraggiosi giornalisti.
Sin da subito é evidente come la confezione tecnica sia indecorosa, i componenti della “squadra speciale” indossano delle tute da meccanici in stile video di “Uptown Girl” di Billy Joel (mi raccomando sto parlando del video relativo alla versione capolavoro di Billy Joel, cioé questa, non la merdosissima cover fatta dai Westlife) e le loro armi sono poco più che penosi giocattoli di plastica, quelli che se per sbaglio li regali a tuo figlio, prima ti vomita in faccia, poi te li rompe in testa. Il make up degli zombie? Quattro vesti stracciate e un po' di fango in faccia. Trama che scorre prevedibile e senza sussilti, anche se ad essere onesti Bruno prova a regalarci qualche chicca, come a voler dimostrare che se é considerato così scarso, un motivo ci sarà:
Innanzitutto, allo scopo di allungare la minestra, vengono inserite scene di animali tratte da documentari a caso, animali che tra l'altro per lo più hanno come habitat la savana e che con la giungla non c'entrano niente! Oddio sempre meglio che prendere spezzoni di altri film, come ha fatto Mattei in altre pellicole, come “La Tomba” ad esempio, ma ciò non toglie che sia un espediente di uno squallore immenso.
Ma soprattutto Mattei per cercare di risvegliare l'interesse dello spettatore, ormai in stato comatoso dopo appena 10 minuti di visione del film, mostra un paio di tette, con quello che penso sia l'espediente più pretestuoso della storia del cinema: la giornalista, per cercare di interagire meglio con la tribù del luogo, si mette un patetico costumino, che le lascia completamente scoperte le tette, che il buon Mattei non manca di mostrarci subito in primo piano!
Insomma “Virus”, aldilà di qualche spunto qua e là non riesce a divertire lo spettatore, e sinceramente non mi sento di consigliarne la visione, nonostante quello che diceva Bruno Mattei a riguardo, ovvero che Quentin Tarantino aveva dichiarato che Virus era uno dei suoi film cult! Della serie: si Bruno come no...
Recensito da: Azagthoth
VOTI
TRASH 66/100
Noia 88/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 72/100
Presunzione della regia 79/100
Incapacità degli attori 78/100
Non temete amici appassionati di film di merda, checché ne dica Mattei questo film non é affatto riuscito, tuttavia non riesce nemmeno ad essere involontariamente divertente se non a tratti.
Il film parte da un disastro in una centrale chimica situata in un luogo imprecisato in mezzo alla giungla, a seguito di questo disastro gli uomini iniziano a tramutarsi in zombie, per fermarli verrà mandata una squadra speciale composta da duri, a cui si uniranno dei coraggiosi giornalisti.
Sin da subito é evidente come la confezione tecnica sia indecorosa, i componenti della “squadra speciale” indossano delle tute da meccanici in stile video di “Uptown Girl” di Billy Joel (mi raccomando sto parlando del video relativo alla versione capolavoro di Billy Joel, cioé questa, non la merdosissima cover fatta dai Westlife) e le loro armi sono poco più che penosi giocattoli di plastica, quelli che se per sbaglio li regali a tuo figlio, prima ti vomita in faccia, poi te li rompe in testa. Il make up degli zombie? Quattro vesti stracciate e un po' di fango in faccia. Trama che scorre prevedibile e senza sussilti, anche se ad essere onesti Bruno prova a regalarci qualche chicca, come a voler dimostrare che se é considerato così scarso, un motivo ci sarà:
Innanzitutto, allo scopo di allungare la minestra, vengono inserite scene di animali tratte da documentari a caso, animali che tra l'altro per lo più hanno come habitat la savana e che con la giungla non c'entrano niente! Oddio sempre meglio che prendere spezzoni di altri film, come ha fatto Mattei in altre pellicole, come “La Tomba” ad esempio, ma ciò non toglie che sia un espediente di uno squallore immenso.
Ma soprattutto Mattei per cercare di risvegliare l'interesse dello spettatore, ormai in stato comatoso dopo appena 10 minuti di visione del film, mostra un paio di tette, con quello che penso sia l'espediente più pretestuoso della storia del cinema: la giornalista, per cercare di interagire meglio con la tribù del luogo, si mette un patetico costumino, che le lascia completamente scoperte le tette, che il buon Mattei non manca di mostrarci subito in primo piano!
Insomma “Virus”, aldilà di qualche spunto qua e là non riesce a divertire lo spettatore, e sinceramente non mi sento di consigliarne la visione, nonostante quello che diceva Bruno Mattei a riguardo, ovvero che Quentin Tarantino aveva dichiarato che Virus era uno dei suoi film cult! Della serie: si Bruno come no...
Recensito da: Azagthoth
VOTI
TRASH 66/100
Noia 88/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 72/100
Presunzione della regia 79/100
Incapacità degli attori 78/100
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