24 marzo 2012

DINOSHARK

di Kevin O’Neil, con Eric Balfour, Iva Hasperger e Aarón Díaz. USA/2010
Dinoshark (2010) on IMDb

Dovrebbe esserci un limite agli stereotipi e alla musica messicana che si possono inserire in un film, specialmente se di questo tipo. Indimenticabile è la martellante musica mariachi di Sharkoctopus, che ancora non mi fa dormire la notte e mi entra in testa quando devo alzarmi al mattino. 
Dinoshark senza mostro sarebbe un perfetto filmino per sponsorizzare il turismo in Messico, purtroppo senza motivo alcuno il mostro c’è e ovviamente fa anche schifo.

Nei ghiacciai dell’Alaska son rimasti surgelati dei piccoli dinoshark che, a causa del riscaldamento globale, verranno prontamente scongelati e liberati nell’oceano. Uno di loro arriverà in un posto imprecisato del Messico, pappandosi chiunque entri in acqua a ritmo di guitarron.
Dopo la perdita di una loro cara amica saranno Trace il marinaio e Carol la biologa marina (il cui lavoro consiste però nell’insegnare pallanuoto a delle undicenni) a dare la caccia allo stagionato squalo. Nella loro impresa verranno ostacolati innanzitutto dal proprio cervello, in seguito anche dalla polizia locale, che ovviamente non crede all’esistenza di un dinoshark. 

[SPOILER]
Degna di nota per l’inaudita inettitudine la performance di chiunque abbia lavorato a questo film delle forze dell’ordine che prima accusano il protagonista per gli omicidi (?) poi, una volta visto lo squalo preistorico, gli sparano da un elicottero, precipitano e... spariscono tutti! Per il resto del film dinoshark agirà indisturbato, dato che nessuno sarà messo al corrente della sua esistenza. 
Sempre per la serie “Ops, mi son dimenticato” Carol scorda di avvisare le sue allieve del pericolo, allieve che in occasione di una festa (perché Dino non attacca mai quelli che suonano?) stavano giocando in mezzo ad un canale.
La bella biologa riuscirà però a vendicarsi colpendo il mostro nel suo unico punto debole -  l’occhio - con un colpo solo e senza aver mai sparato prima, ovviamente!
[FINE SPOILER]

Inutile dirvi di risparmiare tempo e udito per un film che non ha nulla di interessante da dare, se non qualche pessimo esempio di effetti speciali e una carrellata dei più abusati cliché sul Messico.


Recensito da: Leotorda


VOTI
TRASH:77/100
Noia: 82/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 88/100
Presunzione della regia: 40/100
Incapacità degli attori: 74/100


Se ti piace guarda anche: un qualsiasi film con uno squalo gigante, il filmino delle vacanze in Messico di tuo cugino.

19 marzo 2012

BOX OFFICE 3D - Il film dei film

Di Ezio Greggio. Con Ezio Greggio, Gigi Proietti, Enzo Salvi, Maurizio Mattioli, Giorgia Wurth senza considerare infiniti cammei di improbabilissimi personaggi televisivi tipo Cesara Bonamici, Aldo Biscardi o Luca Giurato. ITA/2011
Box Office 3D: The Filmest of Films (2011) on IMDb
"Questo è più infortunato di Iaquinta e Quagliarella messi insieme"

"Ave Cesara"
a Cesara Bonamici, battuta talmente sprezzante da essere la scena madre del trailer (...)

Ezio Greggio ha sempre vantato una grande amicizia con Mel Brooks, ed ha sempre dichiarato di ispirarsi a lui dal punto di vista comico. Ed in effetti se si prende in esame il suo primo film, "il silenzio dei prosciutti" i riferimenti alla comicità "Brooksiana" sono molteplici. Evidentemente l'atmosfera italiana ha condotto il volto più noto di "Striscia la Notizia" a ridimensionare il suo progetto. Almeno spero.

La trama non ve la posso raccontare, anche perchè non c'è: Box Office 3D altro non è che una sequenza di finti trailer di celebri block-buster rifatti all'italiana con attori che infarciscono il plot originale di "li mortacci" "un capitano c'è solo un capitano" e amenità simili rendendone una visione (assolutamente non) spiritosa.

Lo ammetto. Speravo di sbagliarmi; speravo di non dover recensire questo film, speravo che il trailer visto al cinema fino alla nausea non rendesse giustizia alla pellicola intera. Insomma, speravo in una specie di "Silenzio dei prosciutti 2", film che a differenza di Box Office offriva una trama con una sua (folle) linearità, un cast decoroso e battute brillanti e divertenti. Qui c'è pochissimo Mel Brooks, molto Ezio Greggio e soprattutto troppissima televisione italiana. Uno spettacolo di cabaret venuto male, che non lascia la possibilità al pubblico di ribellarsi con lancio di pomodori e ortaggi vari, dal momento che gli attori si nascondono dietro il telo da proiezione. Le battute sono citofonate, scontate, e soprattutto non fanno ridere: passeremo da un Avatar che prende il viagra, all'imperatore Commodo che vuole andare a vedere "er Pupone" all'olimpico invece di vedere i gladiatori ad un "simpaticissimo" Zorro napoletano che cade da cavallo. Vediamo il lato positivo, rutti e scoregge almeno ce le hanno risparmiate.

Un mostruoso ibrido alieno tra un Cinepanettone, una brutta puntata di Colorado Caffè e la recita degli animatori del villaggio Ventaglio di Ladispoli. Mi dispiace Ezio, mi sei sempre stato simpatico e continuerai ad esserlo per me, ma questa volta hai toppato pesantemente.

Se non altro rimarrà nella storia per essere il primo film italiano girato in 3D.. Me cojoni, tanto per citare Commodo..  


Recensito da: Imrahil


VOTI
TRASH: 83/100
Noia: 88/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 40/100
Presunzione della regia: 0/100
Incapacità degli attori: 94/100



Se ti piace guarda anche: Parentesi Tonde (ma ammetto che Box Office rimane 1000000 volte più decoroso)

15 marzo 2012

2012: ICE AGE


di Travis Fort, con Patrick Labyorteaux, Julie McCullough e Katie Wilson. USA/2011/The Asylum.
2012: Ice Age (2011) on IMDb


Travis Fort è agli esordi, e si vede. Per il suo primo film sceglie un attore protagonista insospettabile (e impronunciabile): Patrick Labyorteaux, già noto al grande pubblico per il ruolo di marine grasso in JAG. Solo questo rende il film imperdibile... o forse no?

Bill Hart è un padre e un marito distratto che di lavoro fa qualcosa che non ci verrà spiegato e che non avrà affatto un qualche risvolto sulla trama, ma c’entra con dei ghiacciai. Un bel dì in Islanda tutti i vulcani decidono di eruttare, causando così il distacco di un enorme ghiacciaio, che si dirigerà a tutta velocità verso l’America.
Panico generale, effetti speciali degni del peggiore film Asylum e recitazione a livelli infimi, gli ingredienti per una catastrofe annunciata ci sono tutti.
Inizia così il viaggio di papà Bill, moglie Teri e figlio petulante verso New York, per salvare la figlia che si trova lì per motivi di studio (leggi: pene).

[SPOILER]
Viaggiando in auto sotto bufere di neve, grandinate e iceberg volanti (usando per un tratto anche un aereo di cartapesta) i nostri arriveranno finalmente a New York, che però è sotto 10 metri di neve. A questo punto Bill avrà un colpo di genio: rintracciare la figlia con i GPS del cellulare... ma pensarci prima no?
Si scopre così che la figlia, guidata dal fidanzato (raro caso in cui il ragazzo della figlia del protagonista non solo è intelligente ma addirittura sopravvive), è da tutt’altra parte.
Una volta raggiunta sorge spontanea la domanda: e ora? Perché nonostante bombe su bombe lanciate dai militari americani e un livello di radiazioni che probabilmente ucciderà anche i pochi superstiti, il ghiacciaio è intatto e si sta spalmando su mezza America.
Inizia così un’altra breve fuga in auto sull’oceano ghiacciato, che terminerà ai piedi della statua della libertà, nella quale si rifugeranno e ovviamente salveranno per puro culo.
[FINE SPOILER]

Da un film del genere non ci si può aspettare nulla di buono, e infatti non c’è una cosa che si salvi. Gli eventi si ripetono per oltre metà della pellicola, rendendo il viaggio dei protagonisti una lunga agonia per lo spettatore, alleviata solamente dagli effetti speciali: talmente pessimi da diventare la principale attrazione del film, anzi l’unica.

La combinazione Asylum - film catastrofico è sempre stata una disgrazia e questo film non fa certo eccezione. Trama banale persino per gli standard del genere, noia dilagante, recitazione classica Asylum (dunque pessima) ed effetti speciali che farebbero arrossire un Mega-Piranha.

Decisamente perdibile, se non siete nostalgici di JAG o ansiosi di imbarazzarvi davanti a dei gabbiani in stile Birdemic, risparmiatevelo.


Recensito da: Leotorda


VOTI
TRASH: 73/100
Noia: 80/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 88/100
Presunzione della regia: 31/100
Incapacità degli attori: 79/100






Se ti piace guarda anche: Post Impact, 2012: Supernova, un qualsiasi film catastrofico a basso budget.

5 marzo 2012

2-HEADED SHARK ATTACK


di Christopher Ray, con Carmen Electra, Charlie O’Connell e Brooke Hogan. 
The Asylum/USA/2012
2-Headed Shark Attack (2012) on IMDb


Basta leggere titolo, autore, cast e ovviamente casa di produzione per farsi un’idea completa di cosa stiamo andando a vedere. Una gran porcata senza ombra di dubbio, pessima persino per gli standard Asylum, che di solito, almeno ad abbozzare una trama, ci prova. Qui invece ci troviamo davanti al delirio puro, motivato forse dal “cast stellare” (Brooke Hogan è niente-popò-di-meno-che la figlia di Hulk Hogan!) che svia l’attenzione da qualsiasi altra cosa. L’attenzione della produzione, s’intende.

Uniamo quindi un regista già ben noto a tutti noi grazie agli indimenticabili “Almighty Thor” e “Mega Shark vs Crocosaurus”, ad un cast composto da liceali presi dalla strada e da una Carmen Electra ormai quarantenne, e concludiamo con quel “tocco Asylum” che non può mai mancare: ecco a voi 2-Headed Shark Attack.

Dei ragazzi viaggiano allegri e seminudi su un piccolo traghetto, in gita scolastica con un prof a caso, quando vengono attaccati da uno squalo a due teste, che crepa la nave e costringe la comitiva a trovare riparo su un atollo poco distante. 
Ovviamente l’isoletta è piena di misteri inspiegabili - nel senso che non ci verranno affatto spiegati - con abitazioni abbandonate, voragini qua e là, seppie giganti che prendono il sole ...e cose così. 
Poco a poco i ragazzi verranno decimati; lo squalo a due teste infatti è affamato ad oltranza - o più probabilmente solo stronzo - e si spingerà fino a riva, pur di affettare qualche malcapitato. Il perché esista uno squalo simile verrà liquidato dal secchione della classe con un “ogni tanto capita che nascano con due teste, ma poi muoiono subito” e altrettanta solerzia verrà usata per spiegarci il motivo di tanta forza... non si è capito, ma era indubbiamente una vaccata, anche perché non ci si spiega come un animale simile possa essere anche minimamente idrodinamico. 
Sul traghetto intanto il personale - quel che ne rimane - cerca di sistemare la falla con una nuova tecnica avanzatissima, che ci verrà gentilmente mostrata da Carmen Electra; in pratica il sistema consiste nello sdraiarsi su un tappetino e cominciare a muoversi come in un film porno, ma vestite, più o meno insomma. Ripetendo questa scena più volte non si riparerà solo la falla nella barca, ma anche tutte le falle della trama, pensate amici! 
Non sai come spiegare quello che è appena successo? Tette! Il secchione ha appena dimostrato l’impossibile con la prima cazzata che gli passava per la testa e lo spettatore potrebbe non essere convinto? Forse potresti approfondire ma... no, tette!

[SPOILER]
Il tutto si concluderà con lo squalo che abbatte a testate la barriera corallina, facendo crollare l’intero isolotto e, non contento, facendo pulizia di cadaveri con uno tsunami nato dal nulla (tette). Gli unici superstiti saranno i due secchioni della classe, che riusciranno infine ad uccidere il predatore utilizzando una tanica d’olio apparsa dal nulla (tette) e un motoscafo, sopravvissuto miracolosamente alla gigantesca onda (tette), una a testa. 
[FINE SPOILER]

Film veramente tremendo, dallo squalo fintissimo contornato dai soliti effetti speciali made in Asylum, fino ad arrivare al cast pietoso, ad un livello da recita scolastica. Nemmeno sulla trama, o semplicemente sulla logica, provano a rifarsi. L’intero film è un enorme scusa per far vedere ragazze in costume da bagno - o nude - che troieggiano su un traghetto prima e su un’isola poi. Fine.
Meno interessante del solito a mio avviso, ma il fatto che non succeda più o meno nulla di rilevante per tutto il film è sminuito dal nonsense dilagante, che rende la visione minimamente godibile anche a chi le tette, dopotutto, non voleva vederle.

Recensito da: Leotorda


VOTI
TRASH: 78/100
Noia: 81/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 86/100
Presunzione della regia: 25/100
Incapacità degli attori: 89/100


Se ti piace guarda anche: mega-mostro a caso vs. mega-mostro altrettanto a caso, rigorosamente Asylum!

2 marzo 2012

ALIEN DAGLI ABISSI

Di Anthony M. Dawson (Antonio Margheriti), con Daniel Bosch, Julia Mc Kay (Marina Giulia Cavalli), Charles Napier, Alien,  Alan Collins, ITA 1989

Alien from the Deep (1989) on IMDb

"Quei due erano così verdi che c'è ancora in giro puzza di clorofilla"

Jane e Lee sono due attivisti verdi che vogliono indagare sui presunti illeciti della ditta IKEM, i cui stabilimenti in un'isola tropicale sembrano smaltire misteriosamente scorie radioattive.
Si, è la premessa di un film lasciatomi in ignobile eredità da parte di Vidur e Imrahil, che dopo averne iniziato la visione nel cuore della notte me ne hanno delegato la recensione.
Tornando alla trama, dopo aver raggiunto l'isola in canotto e aver fatto conoscenza della tribù di selvaggi allegrotti con scarpe da ginnastica e grammatica ottentotta, riescono ad intrufolarsi negli stabilimenti grazie anche all'aiuto della suddetta popolazione.
Arrivati nel cuore della IKEM scoprono l'orribile verità: i rifiuti radioattivi vengono gettati in un vulcano acceso (n.d.r. a me invece sembra un'idea geniale).
Lee, con la sua portentosa e mastodontica videocamera immortala lo scempio ambientale prima di essere immortalato da una telecamera di servizio, nascondono allora la videocassetta e fuggono.
Lee viene preso immediatamente, Jane riesce a fuggire nella foresta lanciandosi da un elicottero.
Inseguita dagli scagnozzi del cattivo ma non troppo Kovacs trova aiuto in Bob, erpetologo con movenze da Rambo e fisico segaligno che dopo aver messo in salvo Jane si rifiuta categoricamente di salvare Lee, credendolo l'amichetto di Jane.
Quando Jane afferma che Lee non è il suo compagno ma il primo cameraman che passava per la strada Bob accetta e insieme.....no basta, che palle, no proprio non si può continuare, dai quello che succede è ovvio, tornano alla IKEM, spadroneggiano un po' di qua e di la, fanno esplodere tutto, viva la natura, abbasso il nucleare, pace, fiori, amicizia e bonghi.
Ad un certo punto cade accidentalmente anche un Alien nel lago di fronte alla IKEM, cosa centri col resto del film non si sa, si vede solo che va un po' in giro a fare il figo finchè non esplode con la IKEM, tutto sommato una presenza inutile.
Al solito, è uno di quei film vedendo i quali anche uno che ama l'ambiente e lo studia come il sottoscritto fa il tifo per la bieca e avida società umana, plurimo di banalità e insensatezze, scopiazza a mani basse Alien e Abyss fondendoli in un doppio concentrato di noia e croccante pedanteria racchiusi tra due strati di morbida ovvietà.
Significativa e veritiera la frase conclusiva pronunciata da Jane davanti alle rovine in fiamme della IKEM: "Questo è stato solo un avvertimento ma l'umanità saprà farne tesoro?"
Possiamo oggi rispondere con assoluta certezza: SI!, l'uomo ne ha fatto tesoro di questo scempio! Difatti è stato l'ultimo film di Margheriti prima di ricevere sonanti pernacchioni dalle case di produzione. Il segno inconfutabile dell'evoluzione.

Recensito da: Ortnid

VOTI
TRASH: 72/100
Noia: 77/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 65/100
Presunzione della regia: 78/100
Incapacitá degli attori: 75/100

Se ti piace guarda anche: qualunque ecohorror, da Blacksheep a Frogs

LEGENDA - per capire meglio le nostre recensioni e le nostre votazioni

Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

ARCHIVIO RECENSIONI