24 gennaio 2012

HORROR PUPPET (Aka Tourist Trap)

di David Schmoeller. Con Chuck Connors, Jocelyn Jones, Robin Sherwood, Tanya Roberts. USA/1979
Tourist Trap (1979) on IMDb
Il classico gruppo giovani ragazzi americani sprovveduti ha un guasto alla macchina ed è costretto a fermarsi nel bel mezzo della propria gita in una sperduta località tagliata fuori dall'autostrada. Il Signor Slausen, solitario vedovo gestore di un bizzarro museo di manichini raffiguranti personaggi della storia americana, offre ai ragazzi il proprio aiuto. Come potete prevedere sarà un errore.

Un po' come Bruce Wayne coi pipistrelli, ho deciso di cimentarmi nella visione di questo film come terapia d'urto per il mio assolutamente folle terrore per bambole/pupazzi/manichini assassini. Il tutto con la mia mano saldamente ancorata a quella della mia ragazza e con il supporto morale (e gli sberleffi) del resto della redazione.  E' stata una piacevole sorpresa; questa pellicola infatti, pur appartenendo alla tanto misteriosa quanto sospetta collana de ''i rarissimi dell'horror",  è un prodotto più che sufficiente, che offre una buona prova sotto praticamente tutti i punti di vista. Dalla regia, al sonoro, alla trama, all'interpretazione degli attori, alla realizzazione dei (pochissimi) effetti speciali, questo film non ha nulla da invidiare a titoli molto più blasonati (o semplicemente più fortunati?) dello stesso periodo. Tengo a sottolineare che non sono l'unico ad averla pensata così ed il titolo è piaciuto a tutti i presenti durante la proiezione. Probabilmente gran parte del ''buono'' di questa produzione è da attribuire alla sua somiglianza, soprattutto in alcune parti, a quel capolavoro che è ''The Texas chainsaw massacre", ovvero il celebre "Non aprite quella porta". Detto ciò il buon Schmoeller, prendendo un po' da lì, un po' da qui, un po' inventando, ha mescolato tutti gli ingredienti in maniera magistrale, creando una pietanza dall'ottimo sapore.

[SPOILER]
Andando avanti nella visione, si scopre gradualmente che  il signor Slausen è un personaggio molto più complicato ed interessante rispetto al sempliciotto che sembrava essere l'inizio del film. Aveva assassinato la moglie ed il fratello, giacchè sapeva essere amanti, ma fatto ciò è come se la solitudine l'avesse fatto impazzire, tanto da circondarsi di innumerevoli manichini e di crearne di nuovi con i rari malcapitati che osavano avventurarsi dalle sue parti.
[FINE SPOILER]

L'unica cosa negativa che si può dire di questo film è che il ritmo oggettivamente è blando, ed a tratti arriva ad essere noioso, ma per il resto non ha nulla da invidiare al primo "Venerdì 13" (figuratevi rispetto agli altri nove merdosissimi sequel). Titolo ingiustamente rimasto nel dimenticatoio; dopo tante schifezze finalmente un buon prodotto low budget.

Mi avrà anche guarito o scapperò urlando sotto il letto non appena qualcuno pronuncerà la parola "Chucky"?

Recensito da: Imrahil

VOTO CLEAN: 77



Se ti piace guarda anche: Non aprite quella porta, Venerdì 13. 

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3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

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