“Come odio questi simboli borghesi” un cubano guardando un'albero di natale.
“E' tempo di morire Rostoff” Chuck Norris ogni cinque minuti.
I cubani, con a capo un russo cattivo di nome Rostoff, decidono di invadere gli Stati Uniti, ma qui ad attenderli c'é Chuck Norris, pronto a fermarli a suon di calci rotanti. Come potete immaginare con queste premesse le nostre aspettative erano schizzate alle stelle, purtroppo però “Invasion USA” pur essendo un discreto trashone, non riesce a soddisfare appieno lo spettatore, colpa di un inizio fin troppo lento e noioso, e di una parte finale, che pur pullulando discretamente di cazzate, risulta troppo monotona e ripetitiva.
Ma andiamo con ordine, all'inizio ci viene svelato il grande piano segreto di Rostoff e del suo stato maggiore: piazzare bombe in giro per Stati Uniti, preferibilmente in centri commerciali o su scuolabus, allo scopo di gettare la nazione nel caso e spingerla verso una nuova guerra civile! WOW, veramente geniale... L'attuazione di questo piano incontra subito un piccolo problema, il malvagio Rostoff (un po' come l'uomo nero) ha il terrore di Chuck Norris; se lo sogna di notte, ha crisi isteriche quando lo vede o lo sente parlare... Insomma per distruggere gli Stati Uniti bisogna prima distruggere Chuck Norris. E Chuck che fa? Niente di niente, perchè, povero, é molto deluso per il fatto che gli hanno impedito di uccidere Rostoff, quando ne aveva avuto l'occasione anni prima, e quindi é offeso e a fare l'eroe buono non ci gioca più. Ma quando i sicari di Rostoff gli distruggono la baracca in cui vive, gli trucidano il migliore amico ma soprattutto terrorizzano a morte il suo armadillo da compagnia, Chuck decide che la misura é colma e scende finalmente in campo.
A questo punto la sceneggiatura deraglia completamente, assistiamo alla ripetizione della stessa identica sequenza: i cattivi piazzano i loro ordigni, stanno per far esplodere tutto, dal nulla compare Chuck che glieli tira in faccia, pronuncia una battuta e li fa saltare in aria. Si prosegue così, con situazioni ottusamente ripetitive, fino alla resa di conti finale con il malvagio Rostoff.
In conclusione, “Invasion Usa” riesce ad essere un titolo abbastanza divertante, grazie soprattutto all'inettitudine recitativa di Norris e ad una sceneggiatura che nemmeno un Regan in preda all'alzaheimer avrebbe potuto partorire, ma non manca anche di annoiare lo spettatore con la sua eccessiva lentezza e ripetitività delle situazioni.
Recensito da: Azagthoth
VOTI
TRASH 71/100
Noia 89/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 60/100
Presunzione della regia 77/100
Incapacità degli attori 86/100
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