Italia/2003
"Ciao bea mona viè su in barca"
Gondoliere finemente invita a salire delle clienti
Roberta ha un enorme naso ed insegna musica. Lorenzo è un pittore palestrato (senza particolare talento per altro). Si amano. Cioè, boh, comunque sono ''travolti dalla passione''. Ma a lui piacciono anche le prostitute nigeriane.
Prendete un film porno. Si, un film porno. No, non un erotico vagamente spinto, tipo Tinto Brass (a cui è attribuita questa ciofeca su alcuni siti), dico i film tipo ''alla mamma piace il cazzo negro''. Fatto? Bene, sottraete il porno. "Ma come!" direte ''Cosa dovrebbe rimanere?''. Per l'appunto, poco o niente: quei microdialoghi, quelle sequenze idraulico/casalinga in cui l'idraulico dice ''Signora qui è un casino bisogna sostituire tutti i tubi, bisogna aspettare il mio collega. Nel frattempo però lei potrebbe controllare il mio tubo...". Fantastico, siamo al capolinea, o quasi: Capriccio Veneziano è un collage (assolutamente dettato dal caso tra l'altro) di queste brevi scene preamplesso, con la differenza che di per se non portano da nessuna parte. Cioè, puoi supporre che ci sia stato un rapporto sessuale, a volte ne vedi anche l'incipit o un tentativo si far vedere qualcosa di trasgressivo, ma sostanzialmente la scena cambia ''sul più bello'' (ed anche prima). La pornografia e l'erotismo sono nella mia visione due cose estremamente diverse; il film erotico ti eccita perchè ha una trama intricata, perversa magari, losca.. si vede poco e si immagina molto insomma. Il porno è l'esatto opposto, tu vuoi guardare le tettone e il tipo che sgroppa perchè, senza girarci troppo attorno, ti vuoi masturbare. A nessuno frega un cazzo della trama di un film porno. Ed infatti non c'è. Questa mia riflessione ovviamente è alla portata anche di un bambino di 8 anni, l'ho palesemente fatta solo per allungare questa recensione perchè su questo film oggettivamente non c'è nulla da dire. Questo lungometraggio ha la trama di un film porno, e le immagini hard di un film erotico, con il concetto di "erotico" di un settantenne; in poche parole questo lungometraggio è totalmente inutile ed insignificante. Inoltre ora odio Vivaldi: avete presente l'incipit della primavera di Vivaldi? taaan tan tan tan tatataaaaaaaaaaaaaaan, taaa ta tan tan tan tatataaaaaaaaaaaaaaaaaaaan? Viene riproposta praticamente ad ogni cambio di scena, ad un volume altissimo. Vi giuro volevo morire. La recitazione è nello standard di un film porno, e di un film di Bruno Mattei per altro (facciamoci delle domande). Insopportabili le comparse doppiate in veneziano che dicono frasi fatte tipo ''sciò va' in mona schei vin buteo'' del tutto stereotipato ed in un certo senso paragonabile a quanto visto ne ''La croce dalle sette pietre'' per quanto riguarda i napoletani che invocano San Gennaro.
Un film che crea un discreto imbarazzo nello spettatore, non tanto per le scene hard, ci mancherebbe, ma per la pochezza dei contenuti e la poca cura, sia dei dettagli che di tutto il resto. Evitatelo perchè, per di più ,non fa' neppure troppo ridere. Ciao Bruno (non) ci manchi.
Recensito da: Imrahil
VOTI:
TRASH: 57/100
Noia: 89/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: -
Presunzione della regia: 7/100
Incapacità degli attori: 88/100
No, non è di Tinto Brass.
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2 commenti:
Sempre la mia preferita
Signor Imrahil,
per piacere le chiederei di utilizzare un linguaggio meno volgare, questo blog viene letto da tanti bambini come mio figlio Mariano, che non devono sentire queste parole oscene che poi incautamente ripetono.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Il papà di Mariano
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