Di Umberto Lenzi, con Dardano Sacchetti, Lea Martino, Pamela Field, Benito Steffanelli, William Berger, Elvire Audray, Sam Pasco, ITA/FRA 18000 a.c.-1983
Bene cari 25 lettori, osservate attentamente la locandina qui a fianco, si è proprio quella originale tratta dalla fornitissima pagina wikipedia del film.
Cosa osservate? Un impavido eroe muscolosissimo armato di un'ascia enorme e dei muffetti in pelo alle gambe, una succinta e fedele compagna anch'essa armata, degli pterodattili nel cielo e dei barbuti cavernicoli che minacciano l'incontrastata forza del mangiasteroidi in primo piano.
Naturalmente trattasi della più classica locandina attirabeoti del più classico dei film fantasy anni 80', ad una prima visione (almeno per chi ha visto il film) sembrerebbe trattarsi di Ela, l'oliatissimo eroe buono, trattasi invece di Vud, il non muscolosissimo eroe cattivo in compagnia di Isa, la compagna pacifinta di Ela con uno sfondo di pterodattili non presenti nel film, nemmeno dell'alabarda in mano a Vud c'è traccia nella pellicola.
Fatta questa doverosa premessa passiamo alla trama.
In un tranquillo e sonnacchioso villaggio-caverna di una non ben precisata epoca del paleolitico, Vud pare essere l'eletto alla successione al potere dell'ultracentenario Iksay e dello stregone Rag, purtroppo la stupidità cronica di Vud lo porta ad essere mogio e depresso in quanto non è in grado nemmeno di cacciare un cinghiale nè di essere di utiltà alcuna al suo popolo.
Una notte la tribù dei cavernicoli infangati decide di fare una sortita nella caverna di Vud a spargere un po' di odio barbaro, con irridente facilità vengono respinti ma Vud, la cui utilità nel respingere l'attacco è stata pari a quella di un attaccapanni, decide spinto dalla frustrazione di uccidere Iksay, sotto il vigile ma spento occhio di Ela, l'altro candidato alla successione al trono.
Ela però, il cui unico paleoneurone è perennemente in ritardo, si ricorda di questo solo durante i funerali di Iksay urlandolo a squarcia gola, Vud nel maldestro tentativo di colpire Ela abbatte anche Rag e viene messo in fuga dal resto del villaggio, che nel giro di due ore ha perso tutta l'eminenza grigia dell'intero popolo.
Nella sua fuga Vud si rifugia nei pressi di un vulcano in eruzione dove trova accidentalmente una spada forgiata nel ferro che aspettava solo lui dando così inizio all'età del ferro.
Compiaciuto del gentile regalo di Lenzi Efesto, Vud inizia subito a farsi bello squoiando dei leoni finchè non si imbatte, inaspettatamente, in Pamela Prati che gli rivela che il villaggio dietro la montagna è già entrato nell'età del ferro da un po' di tempo ma non avevano mai pensato di usarlo per farne delle armi, decide però di abbandonare il capo del suo villaggio (Pippo Franco si presume) e di seguirlo fedelmente.
Vud, ormai rassegnato a far diventare la sua ascendente epopea di pioniere del ferro in una scialba commedia sexy all'italiana accetta.
Come prima cosa ritorna al villaggio dove detronizza Ela e raduna un esercito col quale conquistare tutto il paleomondo.
Ela girovaga un po' nel vano tentativo di farsi venire un'idea facendo cose da consumato eroe tipo sconfiggere degli scimmiotti quasi al suo livello intellettuale, finchè il nostro svogliato e inespressivo eroe si imbatte in Isa, pacifista, ambientalista e attivista che lo conduce al suo villaggio.
Il padre di Isa, il capovillaggio filosofo Mogo, cerca di redimerlo dall'uso delle armi sciorinando delle micidiali frasi antiguerra tipo "la violenza che oggi ti da la libertà domani te la toglierà", "siamo tutti uomini", "fate l'amore non fate la guerra", "altezza mezza bellezza" e così dicendo. Gli mostra anche il suo felice e pacifico villaggio in cui l'onore non è misurato dalla spada ma da chi appende più pannocchioni gialli alle case, dove si costruiscono pontili sulle pozzanghere e si cazzeggia come in ogni buon posto di pacifisti che si rispetti.
Insomma per farla breve, il villaggio di Mugo è il primo della lista dei villaggi da conquistare da Vud, e il giorno successivo viene preso con facilità estrema.
Mugo, una volta accortosi che forse il paleomondo non è proprio il luogo ideale dove costruire la pace, incarica allora il desso Ela di riconquistare il villaggio.
Ela inventa per l'occasione degli archi temibilissimi coi quali arma il suo esercito di 5 persone (non che quello di Vud fosse molto più cospicuo) e punta sull'effetto sorpresa per riprendere il villaggio.
I soldati di Vud, sorpresissimi dall'arco di Ela, cadono sotto i docili e prevedibili colpi delle nuove armi assolutamente non convenzionali, nel giro di una mattinata il villaggio è ripreso e Wood ucciso.
Mugo, Isa ed Ela decidono di gettare tutte le armi negli abissi delle loro pozzanghere, disponibili per il primo esercito di passaggio, e decretano che l'unico modo per mantenere la pace sempiterna del mondo è non avere armi e che così facendo non ci saranno mai più guerre.
Fonti storiche di una certa attendibilità giurano il contrario tuttavia pare che la pace nel villaggio di Mugo durò per quasi sei giorni e mezzo.
"Lexikon des Internationalen Films", il più grande e autorevole dizionario dei film tedesco lo definisce "Dilettantistico film d'avventura, ignobilmente arrangiato e miserabilmente interpretato", credo che non sia necessario esprimere ulteriori commenti.
Recensito da: Ortnid
VOTI
TRASH: 83/100
Noia: 82/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 85/100
Presunzione della regia: 81/100
Incompetenza degli attori: 92/100
VOTI
TRASH: 83/100
Noia: 82/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 85/100
Presunzione della regia: 81/100
Incompetenza degli attori: 92/100
Se ti piace guarda anche: Sangraal
3 commenti:
Ti sei dimenticato di dire che Pamela Prati viene accreditata con il fantastico nome anglofono di Pamela Field...
Pamela Grassland!
...e comunque il Morandini scrive: "Non si capisce bene il significato di un film di questo genere in cui tutto è schematico. C'è perfino un pistolottino finale moralistico!"
LOL
Posta un commento