Ok, lo ammetto non sono stato molto attento, ma di questo film non c'ho capito un cazzo. La trama infatti non rasenta la follia, la oltrepassa abbondantemente per irrompere in una nuova dimensione. Gli altri film di Godzilla erano sì deliranti, ma alla fine avevano una loro linearità. Umani inutili-arriva Godzilla che distrugge un pò di città-avversario di Godzilla- casino vario-umani inutili-scontro finale-fine. Qui invece no. Sarà la sua relativa modernità e sarà che al diciottesimo episodio sul dinosaurino avevano voglia di cambiare, ma il risultato è un pasticcio sconclusionato in cui seguire il filo logico è davvero difficile.
Degli scienziati raccolgono delle cellule di Godzilla, arrivano degli altri scienzati, agenti americani della società americana Biomechanic, una spia di un inventato paese arabo chiamato Saradia, sparatorie, casino, un professore, la figlia muore...
Tre anni dopo dei bambini sognano Godzilla e una ragazza con dei poteri psichici dice che sta per arrivare. Infatti una scossa di terremoto libera il Re dei Mostri. In questo frangente, i giapponesi non sono contenti di vederlo e infatti il nostro inizia a tirar su il solito bordello. Poi arriva Biollante. Che tu dici, cos'è Biollante? Beh, è presto detto: è l'incrocio nato in laboratorio tra delle cellule di Godzilla e una pianta, il tutto animato dalla figlia morta del professore. Il risultato è una rosa gigante, con dei tentacoli grossi e cattivi. Biollante chiama Godzilla e i due si affrontano e vince facilmente il mostro di casa. Poi...poi...ah sì! C'era una sottotrama su un ''battere anti-nucleare'' che gli scienziati avevano creato per uccidere Godzilla. Riescono ad iniettarglielo, ma non fa effetto perchè come tutti sanno, Godzilla è a sangue freddo. Quindi decidono di usare il T6000. Un pratico strumento che crea dei tuoni che dovrebbero scaldare il mostro. Del resto, quale nazione non ce l'ha? Allora Godzilla viene portato su queste piastre che dovrebbero abbrustolirlo, ma intanto ritorna in vita Biollante con una polverina d'oro, sotto le sembianze di un coccodrillo-ragno con dei tentacoli e che sputa acido verde. I due si menano per un pò e poi colpo di scena: Biollante ascende al cielo. Sì, così, ascende al cielo con una polverina d'oro e lo spirito della figlia morta dello scienziato. Godzilla se ne torna in mare, ma non è finita perchè hanno voluto regalarci la chicca finale. L'agente della Saradia, non so per quale motivo fosse lì e chi stesse inseguendo e perchè, muore fulminato da una delle piastre che doveva uccidere Godzilla. Cioè, muore fulminato è improprio, visto che scompare letteralmente nel nulla. Ah già, il sottomarino volante 1X2...vabè.
Come notato in sede di visione, il film procede per espedienti pazzi. Ogni svolta narrativa è dettata da una delirante soluzione inventata dal nulla e questo lo porterebbe ad essere potenzialmente infinito. Per fortuna ad un certo punto hanno finito le idee e l'hanno piantata lì.
Comunque non male, consigliato a tutti i Godzillofili. In quanto a delirio li batte tutti, ma in quanto a divertimento cialtrone, Ai Confini della Realtà resta un paio di gradini sopra.
Degli scienziati raccolgono delle cellule di Godzilla, arrivano degli altri scienzati, agenti americani della società americana Biomechanic, una spia di un inventato paese arabo chiamato Saradia, sparatorie, casino, un professore, la figlia muore...
Tre anni dopo dei bambini sognano Godzilla e una ragazza con dei poteri psichici dice che sta per arrivare. Infatti una scossa di terremoto libera il Re dei Mostri. In questo frangente, i giapponesi non sono contenti di vederlo e infatti il nostro inizia a tirar su il solito bordello. Poi arriva Biollante. Che tu dici, cos'è Biollante? Beh, è presto detto: è l'incrocio nato in laboratorio tra delle cellule di Godzilla e una pianta, il tutto animato dalla figlia morta del professore. Il risultato è una rosa gigante, con dei tentacoli grossi e cattivi. Biollante chiama Godzilla e i due si affrontano e vince facilmente il mostro di casa. Poi...poi...ah sì! C'era una sottotrama su un ''battere anti-nucleare'' che gli scienziati avevano creato per uccidere Godzilla. Riescono ad iniettarglielo, ma non fa effetto perchè come tutti sanno, Godzilla è a sangue freddo. Quindi decidono di usare il T6000. Un pratico strumento che crea dei tuoni che dovrebbero scaldare il mostro. Del resto, quale nazione non ce l'ha? Allora Godzilla viene portato su queste piastre che dovrebbero abbrustolirlo, ma intanto ritorna in vita Biollante con una polverina d'oro, sotto le sembianze di un coccodrillo-ragno con dei tentacoli e che sputa acido verde. I due si menano per un pò e poi colpo di scena: Biollante ascende al cielo. Sì, così, ascende al cielo con una polverina d'oro e lo spirito della figlia morta dello scienziato. Godzilla se ne torna in mare, ma non è finita perchè hanno voluto regalarci la chicca finale. L'agente della Saradia, non so per quale motivo fosse lì e chi stesse inseguendo e perchè, muore fulminato da una delle piastre che doveva uccidere Godzilla. Cioè, muore fulminato è improprio, visto che scompare letteralmente nel nulla. Ah già, il sottomarino volante 1X2...vabè.
Come notato in sede di visione, il film procede per espedienti pazzi. Ogni svolta narrativa è dettata da una delirante soluzione inventata dal nulla e questo lo porterebbe ad essere potenzialmente infinito. Per fortuna ad un certo punto hanno finito le idee e l'hanno piantata lì.
Comunque non male, consigliato a tutti i Godzillofili. In quanto a delirio li batte tutti, ma in quanto a divertimento cialtrone, Ai Confini della Realtà resta un paio di gradini sopra.
Recensito da: Vidur
VOTI
TRASH: 88/100
Noia: 65/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 70/100
Presunzione della regia: 68/100
Incompetenza degli attori: 40/100
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3 commenti:
Solo una domanda mi rimane:
perché chiamare un mostro BIOLLANTE?
SPQG, come avrebbe detto Obelix!
Amo il titolo sulla copertina fatto con wordart tipo
Nel film viene detto che Biollante è il nome di un mostro della mitologia nordica, tuttavia potrebbe essere la prima parola di senso non compiuto che girava per la testa del regista quando ha scritto il copione.
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