La fastidiosa famiglia Rockwell (composta dai quattro membri più stereotipati della storia del cinema, ovvero padre bambascione, madre ridanciana e un po' civettuola, ragazzina adolescente dito in culo e ragazzino preadolescente petulante) sta facendo una rilassante vacanza nel countryside americano col loro bel furgoncino quando ad un tratto forano uno pneumatico. Papà raggiunge una sottospecie di bar in mezzo al nulla dove viene accolto da una amabile vecchietta che invita lui e il suo seguito a cena, adducendo come scusa il fatto che, nonostante sia il pieno pomeriggio di un normalissimo giorno feriale, "non troverà mai un gommista aperto".
Ovviamente il padre, essendo bambascione, accetta di buon grado e trascinerà la sua famiglia ad una sorta di freak show e gli verrà offerta per cena della carne cruda di dubbia provenienza. Fin qui a quanto pare tutto a posto, del resto sembrano così carini: c'è la dolce nonnina, un nano con la camicia di forza e un fetish per i piatti (interpretato peraltro dal grandissimo Warwick Davis, ben noto caratterista affetto da nanismo con diversi blockbusters all'attivo), un ragazzo con un testicolo gigante al posto della testa e un tizio che indossa come maschera la faccia di un altro tizio morto di recente. Direi nulla di sospetto, non trovate? Ad un tratto però mamma ridanciana, tra un piedino e un occhiolino in direzione del tizio che sta indossando la faccia del tizio morto, ha una splendida idea: "Facciamo una bella foto!" Purtroppo al suo flirt pare non piacciano i flash, quindi in tutta risposta taglierà la gola a tutta la famiglia.
L'uomo-coglione |
Con poco entusiasmo mi accingo a vedere questo slasherino misto horror senza troppe pretese, che si rivelerà essere una vera e propria stronzata col botto e i fuochi d'artificio! Pur partendo in sordina infatti si rivela un crescendo di trovate bislacche e risibili che lasceranno lo spettatore tra l'interdetto e lo stupefatto. Il film oggettivamente non si prende mai sul serio, la trama è completamente inconsistente e chiaramente ispirata rubata a "Non aprite quella porta". Il film è stato girato con il risicato budget di 600.000 dollari ed è integralmente uscito dalla mente malata di Gabe Bartalos, grandissimo appassionato di film slasher di questa sorta e che semplicemente "voleva farne uno anche lui". Lui ha realizzato il suo sogno, io no.
Warwick Davis nei panni del nano psicopatico Plates |
[SPOILER]
Alla fine viene fuori che il tizio con il coglione al posto della testa, che paradossalmente è il più normale di tutti, si è innamorato della ragazzina, Tina, e chiede alla nonna se può tenerla in vita per lui. Lei accetta, ed è l'unico motivo per cui il film non si conclude dopo 20 minuti. Approfittando della sezione spoiler penso che inserirò qui in ordine un po' sparso le stronzate megagalattiche che mi sono dovuto sorbire (più che volentieri, invero).
1) Il ragazzino petulante sembra quasi avercela fatta a scappare dalla casa e si avventura nel bosco, ma verrà raggiunto dall'assassino che potete contemplare nella locandina del film. Costui muoverà il suo ridicolo coltello nell'aria, alla Goemon di Lupin. il ragazzino dirà "Ah! mi hai mancato! gne gne gne!" dopo di che si dividerà a metà in verticale da testa a palle. Groovy.
2) Scopriremo che il coglione che ha in testa il ragazzo pseudo-buono è in realtà un enorme cervello. E lui si chiama Brian. Capito? Brain - Brian.. eheheh.. vabè. Il nostro Brian sarà protagonista di una scena assurda, evitabile e totalmente inutile ai fini della trama nella quale l'attore Jason Dugre correrà completamente nudo per le strade di New York. La scena è stata girata realmente e senza ausilio di alcun effetto speciale o green screen, tanto che sia lui che il regista sono stati denunciati e addirittura brevemente arrestati per questo. Ma perchè?
La scena incriminata |
3) Tina, non riuscendo a sottrarre Brian alla morsa della sua famiglia alla fine esasperata gli stapperà un pezzo di cervello e mentre il povero Brian rantola come un animale la sua testa si aprirà come una macabro fiore e usciranno dei cubi di legno con le lettere (sapete, quelli dei bambini) che, nel peggior stop motion che io ricordi di aver mai visto, si spargeranno sul pavimento componendo la parola "LOVE". La ragazza li calpesterà e una volta alzato il piede scopriremo che la scritta sotto la suola della nostra protagonista è diventata "HATE". Profondissimo. Credo.
4) Durante lo svolgimento dell'intreccio capiterà che un club di motociclisti della terza età entri in conflitto con questa stramba famiglia di assassini. In questo frangente vedremo una stupenda sequenza nella quale assisteremo ad una rissa tra il nano Plates e un ottuagenario con una protesi alla gamba. Spoiler nello spoiler, il vecchio zoppo sconfiggerà il povero nano e gli strapperà la testa a mani nude, calciandola successivamente al di là della recinzione in una metaforica trasformazione del football americano. Pura poesia su celluloide.
The King of Iron Fist Tournament... |
5) Memorabile il finale in cui Tina troverà nei mutandoni del "Creatore" (un vanesio culturista senza testa che dovrebbe essere il vero capo di questa mostruosa famiglia) dei pratici candelotti di dinamite con tanto di detonatore manco fossimo in un cartone con Bugs Bunny e Taddeo. Con questo espediente alla Looney Tunes la ragazza riuscirà a fuggire dalla casa facendo esplodere tutto.
Il Creatore, nel caso qualcuno non l'avesse capito... |
6) Al vero e proprio epilogo la ragazzina, riuscirà a raggiungere l'ufficio dello sceriffo, che ovviamente si rivelerà colluso con la famiglia di assassini. Resasi conto di ciò, la ragazza comincerà ad urlare mentre la sequenza si spegne ed iniziano i titoli di coda. Ecco, non c'è nessuna musica, nessuna canzone ad accompagnarci durante i credits, saremo accompagnati dalle strazianti urla di Tina per tutta la durata dei titoli. Angosciante è dir poco, un vero tocco di classe
[FINE SPOILER]
Noia: 67/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 86/100
Presunzione della regia: 18/100
Incompetenza degli attori: 83/100
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