Mi chiedevo come diavolo fosse possibile che non conoscessi un film di fantascienza uscito negli anni' 80 con l'altisonante titolo di Le Avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione. La mia incredulità cresceva leggendo il cast: Peter Weller -ovvero Robocop in persona-, il solido e sempre efficace John Lithgow, un imberbe Jeff Goldblum, il leggendario Christopher Lloyd e Clancy Brown, che di lì a poco avrebbe riscosso fama mondiale con il suo Kurgan, in Highlander.
Non solo non lo conoscevo, ma a scavare nella mia memoria non ricordavo di averlo mai sentito citare da nessuno che conoscessi, né tantomeno di aver letto mai nulla a riguardo da nessuna parte. Insomma, un film che, nonostante il memorabile titolo, un cast di tutto rispetto, un budget niente male e un distributore come Metro Goldwyn Meyers alle spalle, sembra essere stato ignorato e dimenticato da tutto il mondo.
Dopo averlo visto, ho capito il motivo dell'oblio.
Buckaroo Banzai è un avventuriero, uno scienziato, un neurochirurgo e una rockstar. Ce l'ha anche di 30 centimetri, parla fluentemente l'esperanto e cucina la migliore anatra alla pechinese del mondo. Dopo aver effettuato una rivoluzionaria operazione al cervello, va nel deserto e coadiuvato dai suoi sodali -anch'essi scienziati e membri del suo gruppo rock, chiamato I Cavalieri di Hong Kong- riescono nell'impresa di attraversare la materia grazie ad un dispositivo chiamato il salcazzo oscillatorio con scappellamento a destra, alla guida di una simil DeLorean che ha pure un flusso catalizzatore (so cosa state pensando, ma Ritorno al Futuro è uscito DOPO questo film). Questa impresa scatena il suo nemico giurato, il dottor Emilio Lizardo, che escogita un complotto per rubare il dispositivo e riportare indietro un esercito malvagio per distruggere la Terra. Buckaroo deve quindi fermare i malvagi invasori alieni dell'ottava (nell'adattamento italiano quarta, chissà perché) dimensione che stanno progettando di conquistare il nostro pianeta e la relativa dimensione, penso sia la prima ma non sono sicuro. Nel frattempo, Buckaroo incontra Penny, la sorella gemella perduta da tempo della sua defunta moglie, ed è aiutato da alcuni buoni esseri extradimensionali (chiamati elettroidi negri, non scherzo) che nella loro versione umana hanno le sembianze di giamaicani.
Sì, avete letto bene sulla parete. Non vi ho detto che il professor Lizardo era uno scienziato italiano, posseduto nel 1938 da un alieno malvagio chiamato Lord Whorfin.
Semplice, no? Ecco, questo scombiccherato guazzabuglio di cagate è una delle mine che distrugge il film. La trama è inutilmente e incredibilmente arzigogolata e benché alla fine non abbia grossi buchi, risulta difficile da seguire e poco appassionante. Un altro problema è quello rappresentato dal protagonista, non tanto per l'interpretazione di Peter Weller che fa il suo, ma quanto per il fatto che si tratta di un personaggio che il film cerca disperatamente di farti passare per il più grande figo dell'universo, mentre alla fine è il classico eroe imbattibile e infallibile, privo di ogni carisma e profondità. E inoltre, il fatto che Buckaroo Banzai (il nome si spiega con le origini giapponesi del padre) sia un neurochirurgo e una rockstar non ha nessun impatto sulla trama.
Si sarebbe potuti passare sopra questi non trascurabili difetti, se almeno il film avesse preso una precisa direzione. Si tratta infatti di uno strano ibrido che è difficile da definire: troppo complesso e pretenzioso per essere una cazzatona da vedere per farsi quattro risate, troppo grottesco e sopra le righe per essere preso sul serio. E così nonostante tutte le stramberie urlate in faccia allo spettatore, il film finisce per essere un blando e (appunto!) assolutamente dimenticabile intrattenimento.
Sul lato tecnico invece, nulla da eccepire: la regia è buona, il ritmo è sostenuto e non ci si annoia mai, gli effetti speciali -a parte un paio di blue screen veramente brutti- sono di buon livello, la fotografia è vivace e colorata, gli attori fanno tutti il loro dovere.
Il cartello finale con scritto "Watch for the next adventure "Buckaroo Banzai vs. The World Crime League!!!" è stato invece un presagio di morte per la Sherwood Productions, che a causa del megaflop (si parla di un incasso di circa 6 milioni di dollari a fronte di un budget di 12) è addirittura fallita.
E invece, no.
A quanto pare i diritti vengono ancora detenuti dalla MGM che ovviamente non ha nessuna intenzione di produrre un seguito di un film fallimentare e ignorato dal mondo a più di trent'anni dall'uscita. Forse...
Recensito da: Vidur
TRASH: 77/100
Noia: 56/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 67/100
Presunzione della regia: 84/100
Incompetenza degli attori: 42/100
2 commenti:
Ti stupirò con effetti speciali: conoscevo questo film e, a tratti (leggi: John Lithgow) l'ho anche apprezzato. Certo, è il delirio trash fatto a pellicola, eh!
No!! Solo tu potevi conoscerlo! Probabilmente facevi parte di una ristrettissima cerchia di eletti.
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