15 luglio 2023

PIXEL DALL'ABISSO: I Peggiori videogiochi basati su film di successo (Parte I)

Cinema e videogioco sono due forme di intrattenimento che hanno da sempre avuto uno strano rapporto. Sembra che da un certo punto di vista i produttori cinematografici non riescano a resistere alla tentazione di prendere un videogioco famoso, strapagarne le licenze e riprodurlo su pellicola, ottenendo risultati quasi sempre catastrofici. Non sono pochi infatti i film ispirati a videogiochi presenti su questo blog, e quelli che mancano probabilmente non ci sono perchè banalmente non li abbiamo visti. Potremmo spendere diverse righe ad indagare le cause di questo corto circuito, ma alla fine ritengo sia un tema fin troppo discusso dalla stampa di regime, vedendo l'enorme quantità di articoli presenti online. Più interessante invece potrebbe essere provare a fare il lavoro contrario: esistono infatti una infinita sequela di videogiochi spesso con licenze ufficiali di film che al botteghino hanno sbancato! E come sono questi videogiochi? Benchè alcuni di essi si siano rivelati godibili ed in rari casi addirittura dei capolavori, la stragrande maggioranza di essi fa letteralmente schifo. Ecco a voi dunque in ordine cronologico la mia personalissima "flop 10" dei peggiori videogiochi basati su o ispirati da film di successo.

a cura di: Imrahil


E.T. - The Extra-Terrestrial

Anno: 1982
Genere: Avventura
Sviluppatore: Atari
Piattaforma: Atari 2600

“To paraphrase a line from the movie, E.T. is nothing to phone home about.” Joystik, 1983

Atari sviluppò da zero questo titolo in sole cinque settimane, per poter sfruttare l'onda del successo del film di Spielberg e per uscire nei negozi entro Natale '82. Per l'acquisto della licenza venne chiesta l'astronomica cifra di 25 milioni di dollari, cifra che oggi potrebbe far sorridere ma che per l'epoca era davvero esorbitante. Il risultato fu semplicemente raccapricciante: grafica incerta che presentava sfondi osceni perfino per l'epoca (siamo nel 1982, quindi non è che la gente avesse il palato particolarmente raffinato a tal proposito), scenari confusionari e obbiettivi non chiari. Il giocatore, spesso un bambino, si ritrovava a muovere questo pupazzetto di E.T. senza meta e senza capire esattamente cosa dovesse farci. Questo per lo meno finchè il suddetto personaggio non si fosse infrattato in qualche angolo dello schermo o non si imprigionasse tra qualche muro invisibile. Il prodotto trainato dal successo del film in realtà vendette un ottimo numero di copie, ma la quantità di resi fu tale da minare addirittura la credibilità di Atari, che da assoluto padrone del mercato videoludico da questo momento si avviò verso un ineluttabile declino. Si narrava addirittura di una discarica segreta nel Nuovo Messico nella quale Atari seppellì le cartucce invendute di questo E.T. per liberarsene; considerata per decenni una leggenda metropolitana, nel 2014 venne in effetti confermato il ritrovamento di ben 792.000 cartucce (va detto, non tutte di E.T.) seppellite nel deserto nei pressi della cittadina di Alamogordo. 




Star Wars - Jedi Arena
Anno: 1983
Genere: Arcade
Sviluppatore: Parker Brothers
Piattaforma: Atari 2600

"Ti fa venire il dubbio se E.T. fosse davvero così terribile." Waytoomanygames.com

Con tutto quello che si potrebbe fare nell'universo di Guerre Stellari perchè non lanciarsi nello sviluppo in uno statico clone di Breakout rappresentando la scena in cui Luke si allena con la spada laser (due minuti di girato ad essere generosi) con il drone di allenamento sul Millennium Falcon? Alla Parker deve essere sembrata una buona idea, ma del resto loro sono famosi per Monopoli, Cluedo e Scarabeo, mica per i videogiochi. L'idea di base è che utilizzando l'apposita barretta colorata si debbano deviare i flussi di energia lanciati dal pallocchio fluttuante al centro dello schermo al fine di colpire ed eliminare lo scudo dell'avversario, fino alla sua sconfitta. Il gioco di per se non era buggato o inutilizzabile, era semplicemente un po' pochino. Un po' tanto pochino, considerando anche il titolo altisonante che prometteva ben altro. Per lo meno la monotonia poteva essere interrotta coinvolgendo un secondo giocatore. Se il gioco non era per nulla impressionante nell'83, si potrebbe aggiungere che con il passare degli anni sia pure invecchiato malissimo, rendendosi totalmente insostenibile anche agli occhi dei retrogamers con gli occhiali tondi, i baffi incerati e i risvoltini più pronunciati. Se non altro questo titolo rimarrà nella storia per essere il primo videogioco di "Guerre Stellari" nel quale compare una spada laser. 




Back to the Future
Anno: 1989
Genere: Platform
Sviluppatore: Beam Software/LJN
Piattaforma: NES

"Ritorno al Futuro è uno dei peggiori giochi NES di tutti i tempi. È lì, insieme a Total Recall, X-Men e Rambo. Tutti e tre i titoli che, guarda caso, sono della LJN. [...] Dimentica che questo gioco esista." Classic-Games.net

Buttiamoci dall'altra parte del Pacifico, dove sta avvenendo una vera e propria rivoluzione: nel paese del Sol Levante è già da qualche tempo arrivato il Famicon, un mostro di potenza se paragonato alla Atari 2600 che noi tutti conosciamo come Nintendo Entertainment System o semplicemente Nintendo. Anche il colosso nipponico è ghiotto di succulente e costose licenze cinematografiche, e si accaparra quella di uno dei film più rappresentativi e cult degli anni '80. Nel 1989 esce quindi videogioco di "Ritorno al futuro", che tuttavia si rivela essere fondamentalmente una risicatissima collezione di mini-giochi molto poco ispirata e dalla difficoltà abbastanza elevata (complici anche i controlli non proprio inappuntabili e le hitbox per lo meno fantasiose). Il personaggio principale, che dovrebbe essere Marty McFly, non è minimamente riconoscibile e sembra un tizio qualunque. I mini-giochi di cui vi parlavo poc'anzi sono tra l'altro in realtà tre, e le differenze tra i vari livelli riguardano solo ed esclusivamente le textures. Partiamo da uno dei più classici percorsi ad ostacoli, passando ad una versione orizzontale di space invaders per poi concludere con una sessione alla Guitar hero in cui Marty McFly deve interpretare Johnny B. Goode (forse l'unica trovata carina). Lo stesso sceneggiatore di Ritorno al Futuro, Bob Gale, lo definì "uno dei peggiori giochi di sempre", invitando i fan a non acquistarlo. Probabilmente anche piccato dal fatto che LJN rifiutò le sue consulenze e i suoi consigli in fase di sviluppo. Considerato che tra l'uscita del film e la pubblicazione di questa ciofeca passano tre anni non si può certo addurre i ristretti tempi di sviluppo imposti dalla produzione come scusa per la bassa qualità del prodotto. Patetico.




Cliffhanger
Anno: 1993
Genere: Picchiaduro a scorrimento
Sviluppatore: Virgin
Piattaforma: NES, SNES, Master System, Mega Drive, Amiga

"In generale, se vuoi vivere tutta l'azione del film, noleggia semplicemente il film e riguardatelo. Magari potresti tenere in mano il controller e fingere di essere Stallone mentre picchia i cattivi. Sarebbe sicuramente più divertente." All Game Guide

Bisognerebbe probabilmente aprire un capitolo a parte per i film con protagonista Sylvester Stallone: di riffa o di raffa, Sly sembra essere uno degli attori più riprodotti in videogiochi della storia. Rocky, Cobra, Demolition Man, Rambo, Over the top (!!!), Judge Dread, Cliffhanger...  Praticamente per tutti i suoi film è uscito un videogioco con licenza ufficiale. Nessuno di questi in realtà è bello, e probabilmente questo Cliffhanger è uno dei peggiori. Una pessima copia di Double Dragon o Streets of Rage inframezzato da livelli platform quasi impossibili, il tutto aggravato da un consistente ritardo tra l'input dei comandi e l'azione del personaggio che lo rendeva praticamente ingiocabile, in particolare sui sistemi meno performanti come NES e Master System. Completano il disastro un level design banale e ripetitivo. Finalmente però abbiamo un vincitore di qualcosa: a quanto pare la rivista "Electronic Gaming Monthly", che ha avuto la mia stessa idea con 30 anni di anticipo, ha conferito a  questo Cliffhanger il titolo di "Worst Movie-to-game" per il 1994. Nello stesso periodo la rivista Mega, specializzata in titoli per console SEGA, lo definiva "a truly disgusting piece of s... oftware".  





Street Fighter: The Movie
Anno: 1995
Genere: Picchiaduro a incontri
Sviluppatore: Incredible Technologies/Capcom
Piattaforma: Sega Saturn, PlayStation

"Street Fighter: The Movie è e per sempre sarà un videogioco atroce, ma devo ammettere una cosa: se non altro è migliore del film dal cui è tratto. Solo che non poi di molto." Netjak

Che inception ragazzi! un videogioco ispirato ad un film ispirato ad un videogioco! Se vi sembra una pessima idea nella pessima idea non saprei come darvi torto. Nel 1995 Street Fighter è IL picchiaduro ad incontri per antonomasia. La formula è già vincente, si pensa, ma dalla cabina di regia esce la follia di voler rappresentare i personaggi del videogioco esattamente come appaiono nel turpe film omonimo uscito l'anno prima. Questo comportò il temporaneo abbandono del collaudatissimo ed apprezzato motore grafico utilizzato nei precedenti capitoli di Street Fighter e l'imbastimento di una nuova grafica con digitalizzazione in motion capture degli attori. La strada percorsa non è poi tutta questa novità sulla scena, tanto che il principale rivale videoludico di Street Fighter, Mortal Kombat,  utilizzava questa tecnologia già dal 1992. Peccato che Midway Games si servisse di veri artisti marziali per le pose e l'esecuzione delle tecniche, mentre gran parte del cast del film di Street Fighter non aveva mai tirato un pugno in tutta la vita. Replicare le mosse presenti nel gioco per questi poveretti fu un parto e nonostante gli sforzi il risultato non fu comunque all'altezza delle aspettative. Inoltre non dimentichiamoci siamo ormai nel 1995 e sia PlayStation che Saturn sono console capaci di accelerazione 3D, feature che non tarderanno a sfruttare gli sviluppatori di titoli come Tekken e  Virtua Fighter. Se si escludono Jean-Claude Van Damme e Raul Julia gli attori di Street Fighter erano e sono tuttora delle totali nullità e sostituire i personaggi storici del videogioco, ben riconoscibili dal pubblico e così carismatici, con questi tizi presi un po' a caso non fu una gran scelta commerciale. Senza contare il fatto che Raul Julia quando venne richiamato per fare le pose per il videogioco dovette dare forfait, dal momento che aveva già un piede nella fossa. Il gioco di per sè era lo stesso, ma il nuovo motore grafico risultava incerto e legnoso, soprattutto in concomitanza con alcune le animazioni. Troppo poco per giustificare l'acquisto di questo titolo l'inserimento di Kenya Sawada e di Blade, unici personaggi esclusivi introdotti con il film. Per lo meno, così leggo su Wikipedia, non ho la più pallida idea di chi siano costoro.


Direi che per ora possa bastare, ci vediamo prossimamente con la seconda parte di questo verboso articolone, con il quale entreremo nel nuovo millennio e ci inebrieremo dei nuovissimi prodotti in tre dimensioni!

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4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

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