21 luglio 2023

LE AVVENTURE DI BUCKAROO BANZAI NELLA QUARTA DIMENSIONE (aka The Adventures of Buckaroo Banzai Across the 8th Dimension)

Di W.D. Richter. Con Peter Weller, John Lithgow, Ellen Parkin, Jeff Goldblum, Christopher Lloyd, Clancy Brown. 1984 / USA / Sherwood Productions.    

The Adventures of Buckaroo Banzai Across the 8th Dimension (1984) on IMDb

Mi chiedevo come diavolo fosse possibile che non conoscessi un film di fantascienza uscito negli anni' 80 con l'altisonante titolo di Le Avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione. La mia incredulità cresceva leggendo il cast: Peter Weller -ovvero Robocop in persona-, il solido e sempre efficace John Lithgow, un imberbe Jeff Goldblum, il leggendario Christopher Lloyd e Clancy Brown, che di lì a poco avrebbe riscosso fama mondiale con il suo Kurgan, in Highlander. 

Non solo non lo conoscevo, ma a scavare nella mia memoria non ricordavo di averlo mai sentito citare da nessuno che conoscessi, né tantomeno di aver letto mai nulla a riguardo da nessuna parte. Insomma, un film che, nonostante il memorabile titolo, un cast di tutto rispetto, un budget niente male e un distributore come Metro Goldwyn Meyers alle spalle, sembra essere stato ignorato e dimenticato da tutto il mondo.



Per qualche motivo, Jeff Goldblum -anch'egli un neurochirurgo- è vestito come il cowboy dei Village People per tutto il film. 

Dopo averlo visto, ho capito il motivo dell'oblio.

Buckaroo Banzai è un avventuriero, uno scienziato, un neurochirurgo e una rockstar. Ce l'ha anche di 30 centimetri, parla fluentemente l'esperanto e cucina la migliore anatra alla pechinese del mondo. Dopo aver effettuato una rivoluzionaria operazione al cervello, va nel deserto e coadiuvato dai suoi sodali -anch'essi scienziati e membri del suo gruppo rock, chiamato I Cavalieri di Hong Kong- riescono nell'impresa di attraversare la materia grazie ad un dispositivo chiamato il salcazzo oscillatorio con scappellamento a destra, alla guida di una simil DeLorean che ha pure un flusso catalizzatore (so cosa state pensando, ma Ritorno al Futuro è uscito DOPO questo film). Questa impresa scatena il suo nemico giurato, il dottor Emilio Lizardo, che escogita un complotto per rubare il dispositivo e riportare indietro un esercito malvagio per distruggere la Terra. Buckaroo deve quindi fermare i malvagi invasori alieni dell'ottava (nell'adattamento italiano quarta, chissà perché) dimensione che stanno progettando di conquistare il nostro pianeta e la relativa dimensione, penso sia la prima ma non sono sicuro. Nel frattempo, Buckaroo incontra Penny, la sorella gemella perduta da tempo della sua defunta moglie, ed è aiutato da alcuni buoni esseri extradimensionali (chiamati elettroidi negri, non scherzo) che nella loro versione umana hanno le sembianze di giamaicani. 



Sì, avete letto bene sulla parete. Non vi ho detto che il professor Lizardo era uno scienziato italiano, posseduto nel 1938 da un alieno malvagio chiamato Lord Whorfin. 


Semplice, no? Ecco, questo scombiccherato guazzabuglio di cagate è una delle mine che distrugge il film. La trama è inutilmente e incredibilmente arzigogolata e benché alla fine non abbia grossi buchi, risulta difficile da seguire e poco appassionante. Un altro problema è quello rappresentato dal protagonista, non tanto per l'interpretazione di Peter Weller che fa il suo, ma quanto per il fatto che si tratta di un personaggio che il film cerca disperatamente di farti passare per il più grande figo dell'universo, mentre alla fine è il classico eroe imbattibile e infallibile, privo di ogni carisma e profondità. E inoltre, il fatto che Buckaroo Banzai (il nome si spiega con le origini giapponesi del padre) sia un neurochirurgo e una rockstar non ha nessun impatto sulla trama. 



I Cavalieri di Hong Kong. Un gradino sopra i Bee Hive, uno sotto i  Motley Crue.

Si sarebbe potuti passare sopra questi non trascurabili difetti, se almeno il film avesse preso una precisa direzione. Si tratta infatti di uno strano ibrido che è difficile da definire: troppo complesso e pretenzioso per essere una cazzatona da vedere per farsi quattro risate, troppo grottesco e sopra le righe per essere preso sul serio. E così nonostante tutte le stramberie urlate in faccia allo spettatore, il film finisce per essere un blando e (appunto!) assolutamente dimenticabile intrattenimento.

Sul lato tecnico invece, nulla da eccepire: la regia è buona, il ritmo è sostenuto e non ci si annoia mai, gli effetti speciali -a parte un paio di blue screen veramente brutti- sono di buon livello, la fotografia è vivace e colorata, gli attori fanno tutti il loro dovere. 

Il cartello finale con scritto "Watch for the next adventure "Buckaroo Banzai vs. The World Crime League!!!" è stato invece un presagio di morte per la Sherwood Productions, che a causa del megaflop (si parla di un incasso di circa 6 milioni di dollari a fronte di un budget di 12) è addirittura fallita. 


E invece, no.


A quanto pare i diritti vengono ancora detenuti dalla MGM che ovviamente non ha nessuna intenzione di produrre un seguito di un film fallimentare e ignorato dal mondo a più di trent'anni dall'uscita. Forse...


Recensito da: Vidur

TRASH: 77/100

Noia: 56/100

Ridicolaggine degli effetti speciali: 67/100

Presunzione della regia: 84/100

Incompetenza degli attori: 42/100



2 commenti:

Babol ha detto...

Ti stupirò con effetti speciali: conoscevo questo film e, a tratti (leggi: John Lithgow) l'ho anche apprezzato. Certo, è il delirio trash fatto a pellicola, eh!

Vidur ha detto...

No!! Solo tu potevi conoscerlo! Probabilmente facevi parte di una ristrettissima cerchia di eletti.

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1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

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