Visto che ormai nel nostro blog è più presente di Donald Pleasance e Bruno Mattei, abbiamo deciso di nominare Lindsay Lohan madrina di Pellicole dall’Abisso. Un onore che, siamo sicuri, sia l’acmé non solo della sua carriera cinematografica, ma della sua intera esistenza.
Falling for Christmans, uscito su Netflix, è un’innocua e poco pretenziosa commediola natalizia, il cui unico elemento di attrattiva è proprio la Lohan, che interpreta una ricca e viziata ereditiera di un magnate del settore alberghiero. Un giorno va a fare una gita su degli indefiniti bricchi americani innevati con il suo fidanzato influencer e dalla sessualità ambigua, quando a causa di un cedimento strutturale del green screen, cade e batte la testa contro un albero. Viene così recuperata da un ragazzotto del luogo, proprietario di un albergo sul viale del fallimento, ma -colpo di scena!- quando si sveglia ha l’amnesia. E così, pian piano Lindsay scoprirà grazie a lui e alla sua tenera famiglia, il gusto pieno della vita sorseggiando dell’Amaro Averna.
Visto che il film punta fortissimo sull’originalità, sull'imprevedibilità e sulla costruzione di personaggi profondi e complessi, distraiamoci giocando al Bingo dei cliché! Pronti? Via!
- Protagonista donna ricca e viziata, ma che vale più di quello che sembra – C’È!
- Padre della protagonista severo e un po’ distaccato, ma col cuore d’oro – C’È!
- Fidanzato della protagonista stronzo e/o idiota – C’È!
- Protagonista uomo bello ma povero, con una storia strappalacrime – C’È!
- Figlioletta adorabile del protagonista uomo che fa amicizia con la protagonista donna – C’È!
- Attività economica del protagonista uomo che versa in diffioltà finanziarie per colpa di spietate multinazionali e che viene salvato grazie alla protagonista donna che ha un’idea stupenda per salvare l’attività facendo leva sul cuore della gente – C’È!
- Ritorno in scena del fidanzato stronzo e/o idiota che interrompe l’idillio dei protagonisti proprio nel momento di culmine della loro storia d’amore ancora non sbocciata – C’È!
- Corsa all’albergo/aeroporto/stazione di lui per dire a lei che la ama – C’È!
- Bacino PG-13 con il sottofondo di una musica smielata – C’È!
- Happy ending per tutti, compreso il fidanzato stronzo e/o idiota - C’È!
Come direbbe il Colonnello Hans Landa, “Ho fatto un Bingo!”.
Tornando seri, ad affiancare una trama vista, rivista e stravista, di una banalità e di una prevedibilità quasi insostenibile, c’è una confezione estetica patinata, ma pezzente allo stesso momento; tristemente esilaranti le scene sugli sci con un green screen davvero orrendo, che mi piace pensare siano un omaggio a quellli di Among The Shadows. Ulteriore elemento cringe è il fatto che i protagonisti si comportano come se fossero degli allegri e spensierati ventenni alla ricerca della loro strada nella vita, mentre ormai sfiorano entrambi i 40.
Non ce la sentiamo tuttavia di essere particolarmente cattivi, innanzitutto perché c'è sempre Lindsay (seppur in una versione family friendly e apparentemente pure sobria) e in secondo luogo perché il film è indirizzato ad un preciso target: le bambine di 8 anni. Nel 1996 però, perché quelle di oggi fanno i balletti in costume da bagno su TikTok e si guardano i porno.
Recensito da: Vidur
TRASH: 74/100
Noia: 69/100
Ridicolaggine degli Effetti Speciali: 75/100
Presunzione della Regia: 51/100
Incompetenza degli Attori: 72/100
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