So che state pensando che ci stiamo imborghesendo con tutti questi film mainstream che infettano la scena, ma nel nostro blog non poteva mancare un patetico thriller ad opera di Carlo Vanzina.
“Sotto il vestito niente” è una sorta di sequel di un film omonimo girato dallo stesso Vanzina nel 1985; fu stroncato dalla critica, ma ottenne un buon successo di pubblico.
Volendosi staccare per un attimo dalle solite commedie pecorecce all'italiana che gli hanno fruttato miliardi di dollari, il buon Carlo ci riprova con questa sorta di film giallo ambientato nel mondo della moda milanese. Il risultato è uno scialbo filmetto, che regala qualche momento di ilarità involontaria, ma che resta ben lontano da ogni tipo di eccellenza.
La supermodella Alexandra, dopo una sfilata a Milano, viene travolta e uccisa da un pirata della strada. Si pensa ad un incidente, ma il testardo ispettore di origini sicule Malerba, la pensa diversamente e inizia ad indagare. Nel frattempo, lo stilista Federico Marinoni rimpiazza subito la defunta Alexandra, con la bellissima Britt, giovane ed ingenua fioraia svedese. Il suo arrivo creerà invidia e rivalità, mentre il misterioso assassino continua a mietere vittime fra le modelle.
La trama in sé ed il suo svolgimento non sarebbero neanche malissimo, la confezione però è sciatta e senza guizzi, la colonna sonora si alterna fra la solita musica zarra e quei sottofondi di “pathos” tipici dei gialli hitchkokiani, piazzati però totalmente a caso.
Francesco Montanari, il mitico Libanese della serie “Romanzo Criminale”, è imprigionato in un personaggio stereotipatissimo dell'ispettore siciliano tutto d'un pezzo e recita costantemente con l'espressione: “vabè, ormai che siam qui facciamo 'sta cazzata”. Vanzina non si è voluto far scappare neanche l'immancabile linea comica, con i “simpaticissimi” battibecchi tra Montanari e il suo sottoposto Caruso. Vanessa Hessler si distingue per una legnosità fuori dal comune, mentre Giselda Volodi spacca lo schermo con la sua straordinaria bruttezza.
Nella sua sciatteria, il film però si salva con un paio di momenti trash di buona fattura, come la sequenza dell'investimento e l'assassino che riesce a mancare con una pala la sua vittima da 0,1 centimetri.
A proposito dell'assassino, essendo questo film la fiera dell'ovvio, io e la mia socia di visione abbiamo capito chi era il killer dopo manco 10 minuti.
In conclusione, siamo di fronte ad un film che, nonostante le premesse, si rivela abbastanza trascurabile, dove la prevedibilità e la scontatezza regnano sovrani, regalandoci un'ora e mezza di quasi nulla.
Recensito da: Vidur
VOTI
TRASH: 52/100
Noia: 61/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: n.p.
Presunzione della regia: 68/100
Incompetenza degli attori: 75/100
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