Tornano le amate classifiche e questa volta premiamo quelle che, a nostro insandacabile e presuntuoso giudizio, sono le migliori scene o sequenze finali di sempre. Ovviamente…SPOILER ALERT!
1. HOOLIGANS (aka GREEN STREET HOOLIGANS) - 2005 / Lexi Alexander
Matt (un inedito Elijah Wood), se ne torna in America dopo la morte del suo amico Pete ed un periodo di apprendistato come hooligan del West Ham. Incontra per caso il tizio che gli aveva rovinato la vita precedentemente, lo riempie di botte e poi esce dal locale. Mentre cammina per strada, sorride e inizia a cantare, prima da solo, poi fuori campo si unisce il coro simbolo degli Hammers: “I'm forever blowing bubbles / Pretty bubbles in the air / They fly so high / They reach the sky / And like my dreams they fade and die / Fortune's always hiding, I've looked everywhere / I'm forever blowing bubbles, pretty bubbles in the air. / United! United!".
Brividi.
2. MIDSOMMAR - 2019 / Ari Aster
Si possono dare molte interpretazioni al sorriso finale di Dani (una straordinaria Florence Pugh), per cui non ci spingiamo ad azzardarne una rispetto alle altre. Quello che rimane è la sensazione che ti provoca: dopo aver visto tutte le assurde atrocità dei rituali e percepito e condiviso il suo dolore, quando la vedi sorridere, felice luminosa, Regina di Maggio, sorridi con lei.
3. ROGUE ONE: A STAR WARS STORY – 2016 / Gareth Edward
In quello che è l’unico film decente della saga prodotto da quella vasca di merda di Disney, la scena di Darth Vader nel corridoio è semplicemente un orgasmo cinematografico e pure la chiusura sul volto -ok così, così – di Leila che dice “Speranza” chiude perfettamente il cerchio con Episodio IV. Come spiegare un buco di trama vecchio di quarant'anni e confezionare un gioiello nello stesso momento.
4. BASTARDI SENZA GLORIA (aka INGLORIOUS BASTERDS) – 2009 / Quentin Tarantino
Tarantino è solitamente più bravo in partenza che in arrivo, ma per l’unico film di guerra della storia senza una scena di guerra, si riserva una geniale battuta metacinematografica. Aldo l’Apache (Brad Pitt) incide la svastica sulla fronte del Colonnello Landa dal cui punto di vista vediamo l’americano sorridere sardonicamente e dire al suo sodale: “Sai che ti dico Utivich? Questo potrebbe essere il mio capolavoro!”. Fantastico.
5. AVENGERS: INFINITY WAR – 2018 / Anthony e Joe Russo
Il miglior film (Guardiani della Galassia a parte) dell’MCU gode -finalmente- di un ottimo villain e di una grande sequenza finale: vedere sparire nel nulla metà dei protagonisti avvolti da un inquietante silenzio è un inaspettato e coraggioso colpo di scena che ai tempi lasciò gli spettatori sbigottiti. Indimenticabile e quasi straziante lo sbriciolamento di Peter Parker tra le mani di Tony Stark. Peccato che poi hanno rovinato tutto con Endgame.
6. SAW – 2004 / James Wan
Non tanto per il colpo di scena, inaspettato e riuscitissimo, ma quanto per il destino del povero Adam (Leigh Whannell, anche sceneggiatore) lasciato disperato, solo, incatenato, destinato a morire in quel putrido bagno. Le sue urla che continuano a risuonare durante i titoli di coda sono raggelanti e il testamento di uno dei migliori horror di sempre.
7. IL SEME DELLA FOLLIA (aka IN THE MOUTH OF MADNESS) – 1994 / John Carpenter
Un giorno, forse, faremo una classifica senza un film di Carpenter. In questo stupendo quanto sottovalutato horror, palese tributo alle opere di H.P. Lovecraft, il detective John Trent, uscito di senno come tutto il resto dell’umanità, si siede al cinema a guardare delle scene precedenti del film mentre ride istericamente, fino a che le sue risa non sembrano trasformarsi in un pianto di puro orrore. Un finale criptico e metacinematografico che però si incasella perfettamente nella logica del film, reso ancora più grande dall’interpretazione di un Sam Neill in stato di grazia.
8. SE MI LASCI TI CANCELLO (aka ETERNAL SUNSHINE OF THE SPOTLESS MIND) – 2004 / Michael Gondry
Un piccolo capolavoro, capace di mescolare dramma, commedia e fantascienza, nobilitato da una delle migliori performance di sempre di Jim Carrey e Kate Winslet. L’ultimo dialogo si presta a diverse interpretazioni: quell’ “Ok” di Joel e quelle risate nervose e imbarazzate, possono significare che i due abbiamo imparato ad accettarsi a vicenda oppure che siano destinati a ripetere sempre gli stessi errori e probabilmente a cancellare i ricordi dell'altro in un infinito loop. Decidete voi, probabilmente la vostra scelta dipenderà dalla vostra attuale situazione sentimentale.
9. THE MIST – 2007 / Frank Darabont
Film davvero divisivo, con chi urla al miracolo e chi alla cagatona senza appello. Cosa certa è che Stephen King ha molto apprezzato, sia l’opera in sé sia il finale, ancora più definito e privo di ambiguità rispetto al suo romanzo originale. David, ormai rassegnato ad una terra popolata da terrificanti e giganteschi mostri, uccide tutti gli occupanti della macchina, compreso suo figlio. E proprio quando si prepara ad essere mangiato da una delle creature, vede arrivare l’esercito e le cose tornare alla normalità. Brutale e devastante, opposto ad ogni cliché hollywoodiano.
10. ROCKY – 1976 / John G. Avildsen
Non solo per l’urlo “Adrianaaaa” diventato cult, ma per il significato che sta dietro: a Rocky non frega se ha vinto o se ha perso, e forse neanche a noi, lui ce l’ha fatta e vuole condividere quel momento con lei. Ecco, adesso piango di nuovo.
MENZIONE D'ONORE
IL MURO DI GOMMA - 1991 / Marco Risi
Uno dei più bei film d'inchiesta del cinema italiano, sulla famigerata strage di Ustica, si conclude con il giornalista protagonista della storia (il compianto Corso Salani) che detta al telefono l'articolo che si trasforma in un'efficace e memorabile monologo, spaccato sulla società italiana:
"Quelli che sapevano hanno deciso che i cittadini, la gente, noi non dovevamo sapere: hanno manomesso le registrazioni, cancellato i tracciati radar, bruciato i registri, hanno inventato esercitazioni che non sono mai avvenute, intimidito i giudici, colpevolizzato i periti. E poi hanno fatto la cosa più grave di tutte: hanno costretto i deboli a partecipare alla menzogna, trasformando l'onestà in viltà, la difesa disperata del piccolo privilegio del posto di lavoro in mediocrità, in bassezza. Ora, finalmente, mentre fuori da questo palazzo dove lo Stato interroga lo Stato piove, a molti sembra di vedere un po' di sole."
A cura di: Vidur
2 commenti:
Hai piazzato dei capolavori mica da poco, tra cui svettano i finali de Il seme della follia, Bastardi senza gloria, The Mist e Midsommar. Da sentimentalona, ci aggiungo anche quello di Edward Mani di Forbice, che ancora oggi mi ammazza di lacrime, e ovviamente il "Lunga vita alla nuova carne" di Videodrome.
curioso questo posto, un concentrato di quello che nelle rece eviti di fare :-)
lo so che è scontato, ma non può mancare "ho visto cose che voi umani..."
Posta un commento