7 febbraio 2023

BOLLE DALL'ABISSO: GLI SPIRITI DELL'ISOLA (The Banshees of Inisherin)





Di Martin McDonagh. Con Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keonagh. Irlanda - Regno Unito - USA / 2023 / Serchlight Pictures

Assoluto outsider, nonché quasi un unicum nella cinematografia mainstream moderna, la nuova opera di Martin McDonagh è un film destinato a mietere premi (candidato a 9 Oscar!), strappare consensi dalla critica e a, quasi fisiologicamente, dividere i gusti del pubblico.

McDonagh aveva già fatto il botto con l’eccellente Tre manifesti a Ebbing, Missouri, dopo un paio di cult passati sottotraccia come In Bruges e 7 Psicopatici, e si conferma essere uno degli autori più coraggiosi e fuori dagli schemi di questi disgraziati decenni.

Gli Spiriti dell’Isola narra una storia apparentemente semplice, se vogliamo banale, di un’amicizia che si interrompe all’improvviso e senza una spiegazione. Il vecchio e introspettivo Colm, un violinista, decide infatti, da un giorno all’altro, di non parlare più al suo migliore amico, Padraic, un allevatore tanto puro di cuore quanto povero di ingegno. Le conseguenze del gesto di Colm saranno terribili e imprevedibili, accentuate dal fatto che il tutto si svolge in una piccola isola (di fantasia) al largo della costa irlandese, ai tempi della guerra civile.

Dramma con tante punte ironiche, basato quasi esclusivamente sui dialoghi, Gli Spiriti dell’Isola, si presenta come un film concettuale, in cui le dinamiche che coinvolgono lo stolido ma gentile Padraic e il profondo ma spocchioso Colm, fanno da specchio a molteplici interpretazioni. Si può passare da una metafora dei conflitti tra gli uomini che nascono per motivi futili per poi trasformarsi in guerre fratricide, ad una sorta di coming of age del protagonista  -costretto a crescere e a mettersi in discussione per la prima volta nella vita- o ad una contrapposizione di approccio all’esistenza stessa, fino ad arrivare ad una riflessione più terrena sul tema dell'amicizia. Quale che sia il significato che aveva in mente il regista, lo scopo di far nascere nello spettatore più di una riflessione è sicuramente riuscito, così com’è riuscito a rendere interessante una trama teoricamente esile, ma in realtà molto potente.


Certo, non si tratta di un film per tutti: alcuni lo troveranno incredibilmente noioso e senza senso e, d’altronde io stesso, al termine della visione ho provato una certa sensazione di frustrazione per la mancanza del cosiddetto “payoff”, forse retaggio di un cinema che vuole spesso e volentieri un finale netto e definito. 

Dove Gli Spiriti dell’Isola vince a mani basse è in tutto il resto: l’interpretazione dei due protagonisti, Colin Farrell e Brendan Gleeson (padre di Domnhall) è veramente di altissimo livello e se il buon Colin si aggiudicasse davvero l’Oscar non ci sarebbe nulla da dire. Fantastici anche i comprimari, in particolare la sorella di Padraic, Kerry Condon, e “lo scemo del villaggio”, Dominic, quel Barry Keoghan che aveva già lavorato con Colin Farrell ne Il Sacrificio del Cervo Sacro di Lanthimos.



A livello visivo, il film è un capolavoro senza se senza ma: la maestosa bellezza dei classici paesaggi irlandesi viene immortalata da una fotografia gelida e spietata che fa trasparire tutta la disperazione e la solitudine di una comunità rassegnata ad una vita insignificante, in cui i pettegolezzi risultano l'unica forma di svago. È altresì evidente la grande attenzione ai dettagli, come i vestiti degli abitanti dell'isola (a quanto pare i maglioni di tutti i protagonisti sono stati tessuti a mano dallo stesso sarto) e ad un certo gusto per le inquadrature ad effetto, sempre piazzate per esaltare il momento e non per puro esibizionismo. 


Un film d'autore ricercato e intelligente, splendidamente realizzato, magistralmente interpretato, ma anche di difficile lettura e assimilazione. Se vi piace il genere, buttatevi a capofitto, in caso contrario statene alla larga. 

Recensito da: Vidur



4 commenti:

Kris Kelvin ha detto...

Sono felicissimo di aver scoperto un altro blog di cinema, in questa blogsfera ormai - ahimè - decadente da tempo... quasi non mi pare vero!
Ringrazio Babol per avermelo fatto scoprire e ti faccio i complimenti per il lavoro. E' bello vedere che esistono ancora blogger "resistenti"!

Imrahil ha detto...

Grazie a te per essere passato da noi! Speriamo di riuscire a strapparti qualche sorriso. E grazie a Babol di averti forzatamente trascinato qui :)

Babol ha detto...

Ma io non forzo nessuno u.u E' giusto che Le pellicole dell'abisso abbiano il riconoscimento che meritano!! (anche se The Banshees of Inisherin non è proprio abissale!)

Imrahil ha detto...

È il tuo amico Vidur che recensisce capolavori d'introspezione per fare i big likes. Io rimango fedele alla linea! 😂

Tra l'altro non l'ho visto ma mi sembra molto figo.
Grazie Babol per il continuo e pluriennale sostegno!

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Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

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3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

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