Regno Unito-Nuova Zelanda/2019/Attitude Film Entertainment.
"Diventeremo lo Starbucks dell'omicidio, il McDonald's del massacro..."
Miles, un programmatore informatico decisamente nerd, una sera decide di trollare gli utenti di un gioco illegale chiamato SKIZM, in cui degli sconosciuti sono costretti a battersi fino alla morte, trasmessi in diretta streaming mondiale. L'Admin non la prende bene, quindi rintraccia Miles, gli imbullona delle pistole alle mani e lo sfida ad uccidere Nix, la campionessa in carica del gioco.
Ebbene sì, Harry Potter con delle pistole inchiodate alle mani uccide un sacco di gente. Questo potrebbe essere l'efficace sunto di questo film, talmente assurdo, caricaturale e sopra le righe da poter essere considerata pienamente una Pellicola dall'Abisso.
Pur non essendo minimamente un fan di Harry Potter, apprezzo Daniel Radcliffe, che sta provando ad affrancarsi da un ruolo così iconico, partecipando più che altro a film indipendenti o alternativi, come Horns, Swiss Army Man e l'eccellente Jungle. In questo ruolo il buon Daniel, mette ancora più in evidenza il suo coraggio e la sua autoironia: Guns Akimbo, infatti non si prende sul serio neanche per un momento, già dalla sua demenziale premessa. La vena cazzona di questo film scorre prepotente, così come la violenza, che è talmente esagerata e grottesca da risultare innocua.
E' come guardare un videogioco sparatutto in prima persona, il che ci riporta al Crank di Jason Statham e al celebre, ma tutto sommato modesto, Hardcore! che all'epoca della sua uscita fece un mezzo scandalo. Un videogioco con tanto di munizioni da centellinare, livelli da superare e pure boss da sconfiggere, con la classica escalation dal più scarso al più cattivo.
La sequela di puttanate e di buchi di sceneggiatura è volutamente a rotta di collo nella prima parte: esilarante la scena in cui Miles cerca di pisciare senza spararsi all'uccello o quella in cui scappa da Nix in vestaglia e pantofolone a forma di tigre. Peccato che nella seconda parte le idee inizino a scarseggiare e le due "rivelazioni" che la trama prevede vi faranno esclamare un prepotente "E sti cazzi?".
Da sottolineare però la prova di Samara Weaving (nipote di Hugo Weaving, l'agente Smith di Matrix, nonché Elrond del Signore degli Anelli): il ruolo dell'assassina psicopatica tossica e dall'umorismo alla John McLane le si cuce addosso. Il suo urlo "Io ho il potere", mentre brandisce in aria il martello strafatta di meth è forse la perla del film.
Tra l'altro, la ragazza promette bene, dato che riesce nella difficile impresa di risultare molto figa (sembra la figlia di Margot Robbie) e molto inquietante allo stesso momento.
Alcuni potrebbero non gradire il grado di cazzonaggine di Guns Akimbo, ma lamentarsene sarebbe come parlare male di una giraffa perché ha il collo lungo: è la sua natura ed il suo tratto principale.
Certo, dovete spegnere il cervello, mantenere un alto grado di sospensione dell'incredulità, farvi travolgere dall'energia, dal montaggio ipercinetico e dagli orrendi remix techno di successi pop anni '80. Se ci riuscirete passerete una spassosa ora e mezza, in caso contrario guardatevi la settima puntata della quarta stagione di Downtown Abbey, quella in cui Violet si ammala di bronchite, mentre Mary e il signor Blake fanno amicizia quando si ritrovano a doversi prendere cura dei maiali appena arrivati, lasciati senz'acqua.
Recensito da: Vidur
VOTO
TRASH: 85/100
Noia: 44/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 57/100
Presunzione della regia: 20/100
Incompetenza degli attori: 55/100
2 commenti:
La ragazza ha già dato il bianco in La Babysitter, Finché morte non ci separi e Mayhem, tre film guardabilissimi e molto divertenti, anche se più horror di Guns Akimbo che, per la cronaca, mi è piaciuto un casino.
Vero, si sta specializzando in film di genere, rifiutando lo stereotipico ruolo della ragazza gnocca da conquistare. Anche il suo prossimo progetto promette bene, se non altro per la presenza di Udo Kier.
Vidur
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