Di Shan Hua. Con Danny Lee, Terri Liu, Hsieh Wang, Bruce Le. Hong Kong/1975
A distanza di pochi giorni ci troviamo a recensire un’altra pellicola dalla bella Hong Kong, fucina cinematografica fino ad oggi inspiegabilmente ignorata da pellicoledallabisso ma che fino agli anni novanta ha rappresentato una delle industrie cinematografiche più prolifiche al mondo.
In taluni siti è spacciata una presunta presenza di Bruce Lee nel cast del film, smentita da altri fonti reperibili in internet. La differente caratura artistica tra il protagonista di ‘Dalla Cina con furore’ e questo inutile sfoggio di mostri in cartapesta (unita al non trascurabile fatto che Bruce Lee sia morto due anni prima della realizzazione di Inframan) sembrerebbe proprio confermare queste fonti. Tuttavia tra gli attori è presente il quasi omonimo Bruce Le, artista marziale birmano che pare si spacciasse per Bruce Lee per attirare sprovveduti spettatori (ad esempio me, ottima trovata Bruce).
TRAMA (con spoiler, nessuno mi venga a dire che non si aspettava il finale)
È il 2015 nel 1975, quindi il culmine del progresso è rappresentato da orge di luci intermittenti blu e rosse, palle in plastica luminescente, gente vestita con improbabili tutine grigio metallizzate, risibili parrucchini e nomi anglizzanti per volti asiatici.
Il professor King dirige un laboratorio che si occupa di non ben precisate ricerche sul sottosuolo, finchè un giorno la “regina degli abissi dal regno delle tenebre”(ipse dixit) decide di far spuntare la sua unità da combattimento proprio davanti al laboratorio per prendere possesso della terra dal momento che “ha deciso di conquistarla”.
Armata di scudiscio, pornotutino in pelle nera, casco semi integrale nobilitato da corna vichinghe, cinturone con teschio metallizzato, mantello rosa trasparente nonchè fluida e per niente innaturale chioma biondo-edam, la regina passa in rassegna le sue truppe, di cui riporto un’immagine qua sotto.
Con l'aiuto del fior fiore dell'esercito delle tenebre, distrugge un po’ di città, scatena qualche terremoto, minaccia via videomessaggio il professor King e chiede la sottomissione totale del pianeta.
Il professor King, dopo aver chiesto “un’informativa totale su questa regina degli abissi” al suo tirocinante, capisce che c’è poco da scherzare e decide di sfoderare la sua superarma segreta che, senza motivo, ha sviluppato negli ultimi anni: Infra(dito)man.
Inframan è un collaboratore presecelto, di nome Calgon (NDR a posteriori mi sono accorto chiamarsi Talbot, ma preferisco pensare sia Calgon, anticalcare e brillantante) che possiede infra-poteri utilizzando infra-cose, è l’ennesimo supereroe superinfrafigo che maramaldeggia sul poco prestante esercito nemico e salva il pianeta.
La trama è quella classica di qualunque film di questo genere, i combattimenti anche, i dialoghi e gli espedienti pure, ma qualcosa merita davvero di essere ammirato fino in fondo: i mostri che compongono l’esercito della regina delle tenebre.
Gommosissimi, impacciatissimi, anche abbastanza svogliati, agitano in continuazione le braccia/zampe/chele/appendici morbide decisamente più del dovuto, inoltre gorgogliano, ruttano e ridacchiano per tutto il film, chi si nascondeva sotto quei mascheroni deve essersi divertito un mondo, trasformano la noia infinita del film in momenti di puro godimento.
Guardatevi bene dal visionare interamente questo film, cercatevelo su youtube e ammirate estasiati gli spezzoni coi mostri. Poi però basta, per i prossimi venticinque/trenta anni potete anche smettere con questo genere di film. Inframan basta e avanza.
Recensito da: Ortnid
VOTI:
TRASH: 95/100
Noia: 75/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 98/100
Presunzione della regia: 72/100
Incompetenza degli attori: 65/100
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