Paul Ziller non è nuovo al genere B-Movies, possiamo anzi dire che la sua sia una lunghissima carriera basata esclusivamente su film pessimi. E dico pessimi perché mi riferisco a quel filone di film catastrofici dove piove tantissimo, un uragano gigante fa volare le mucche di tutta l’America, dei vulcani decidono di eruttare in eterno, il sole ci manda qualche raggio in più, dei pianeti passano per un saluto etc etc.
Stonehenge Apocalypse purtroppo fa parte di questo genere e ne possiede la maggiorparte delle caratteristiche: una catastrofe imminente con tanto di countdown, degli scienziati che vogliono solo studiare quello che succede senza risolvere nulla, dei militari che faranno saltare in aria il Mc Donald’s più vicino con la convinzione di risolvere tutto e ovviamente l’eroe di turno, deriso dal mondo per le sue idee, almeno finché non salverà le chiappe a tutti.
Un bel giorno Stonehenge decide di sgranchirsi le pietre e si fa un giretto in tondo, polverizzando guide e turisti. Sarà un gruppo di militari e scienziati a venir spedito sul campo per studiare l’accaduto ma ben presto si renderà conto di dover affrontare qualcosa oltre la loro comprensione.
Jacob è un giovane scienziato, vincitore di un prestigioso premio è visto inizialmente come un genio dalla comunità ma perde poco dopo credibilità per delle improbabili teorie su alcuni ritrovamenti sul suolo lunare; il suo lavoro si riduce così a un programma radiofonico dove illustra quotidianamente le sue “folli” idee per poi venir deriso e insultato dagli ascoltatori. Appena Jacob scopre l’accaduto si dirige a Stonehenge, passa ogni tipo di sicurezza senza alcun problema e si mette a fotografare e rilevare cose a caso. Solo dopo aver urlato “Eih voi cosa fate lì!?” i militari si accorgeranno della sua presenza e lo ingabbieranno.
Nel frattempo gli scienziati si stanno girando i pollici senza sapere cosa fare: Stonehenge gira, qualche piramide in giro per il mondo esplode e loro stanno lì, si guardano i notiziari, e si impressionano (“Oh mio Dio”/ “Che Dio ci aiuti”/ “Ditemi che non sta succedendo davvero”/ etc etc). Sarà forse per questo che decideranno di affidarsi al nostro caro, giovane pazzoide.
[SPOILER]
La sua teoria in effetti non ha granché senso ma una dottoressa decide di dargli fiducia e lo accompagna a New York, dove si trova un antico manufatto che Jacob ha individuato come la chiave per “spegnere” Stonehenge.
Un suo vecchio amico, Leshem, ha però seguito i suoi movimenti (grazie ad una talpa nel gruppo di scienziati) e riesce a rubargli la chiave, il suo scopo è quello di lasciare che il meccanismo uccida un po’ tutti, rimanendo al sicuro in una piramide nel Maine, per poi ricolonizzare la terra con un gruppo di eletti. Dopo una serie di peripezie Jacob riuscirà a recuperare l’antico congegno e portarlo sul luogo del disastro imminente, riuscendo naturalmente a sventarlo all’ultimo secondo ma perdendo la vita a causa della talpa.
Inutile dirvi che nel frattempo gli scienziati avevano evacuato la zona e i militari stavano bombardando il tutto con qualsiasi cosa a portata di mano.
[FINE SPOILER]
Film fondamentalmente inutile, come tutti i suoi simili apocalittici. Alla terza esplosione comincia la sonnolenza da scena ripetitiva e il tutto continua così, senza alti ne bassi, senza poter dire che sia una vaccata colossale ne un bel film. Inutile, davvero.
Poco meglio di quelli su catastrofi naturali.
Recensito da: Leotorda
VOTI
TRASH: 59/100
Noia: 76/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 73/100
Presunzione della regia: 57/100
Incompetenza degli attori: 35/100
Se ti piace guarda anche: qualunque film del Ciclo “Alta tensione” di Canale 5.
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