Di Luigi Cozzi
Con Lou Ferrigno, Sybil Danning, Brad Harris, William Berger, Rossana Podestà, Ingrid Anderson.
1983 / ITALIA / MGM
Con Lou Ferrigno, Sybil Danning, Brad Harris, William Berger, Rossana Podestà, Ingrid Anderson.
1983 / ITALIA / MGM
"Chi sei?"
"Sono Ercole."
"Lo so."
"E allora che cazzo me lo chiedi?!?"
"Volevo vedere se eri sincero."
"Sono Ercole."
"Lo so."
"E allora che cazzo me lo chiedi?!?"
"Volevo vedere se eri sincero."
Ptìo ptìo! Wululululu. squash squash. Ptìo. Ecco, l'universo è appena stato creato ma mannaggia si è rotto il vaso di Pandora spaziale e adesso che manco si sono creati i pianeti già siamo dietro a dover trasmettere la forza divina in un bambino per permettere all'umanità di avere qualche chance di sopravvivere al male quello brutto dell'universo. Ci servirebbe un vero maschio alfa con una montagna di muscoli, una barba sensuale ed una mente non particolarmente affilata, cosa ne pensate di Lou Ferrigno? Ok dai, penso possa andare ma prima di spedirlo sulla terra sbatteteci sopra un'etichetta con su scritto "Ercole". Questo il riassunto dei primi 25 minuti di film, nei quali di fatto non succede nulla, ma nonostante ciò lo spettatore è quasi cullato in questo trip psichedelico nel quale, oltre ad un sacco di lucine colorate e suoni buffi, vediamo un improbabile Zeus con barba posticcia, una Era in eterna sindrome premestruale ed una inutile Atena tendere i fili di questo teatrino di marionette che sarebbe il nostro universo.
Il vaso di Pandora spaziale |
In ogni caso, come dicevo poc'anzi, lo spirito di Lou Ferrigno viene astralmente proiettato nel piccolo corpicino del figlio del Re di Tebe. Però è risaputo, Tebe è un postaccio quindi 5 minuti dopo avviene il furto di una spada sacra con annesso colpo di stato nel quale l'intera famiglia reale viene trucidata nel sonno. Beh, quando dico tutta ovviamente intendo dire che il piccolo Ercole verrà tratto in salvo da una benevola schiava e lasciato alla clemenza del fiume in una cesta quasi fosse il Giuseppe biblico. Quindi, mi direte, ora seguiremo il cammino del nostro eroe che lo porterà inesorabilmente a scoprire i suoi nobili natali e rivendicare il trono suo di diritto dopo i suoi giusti travagli? Assolutamente no: Il fatto che Ercole sia il legittimo re di Tebe è totalmente irrilevante ai fini della trama e totalmente misconosciuto dal protagonista per tutta la durata del film. Ercole infatti viene raccattato da una famiglia di contadini e quello rimarrà convinto di essere per sempre.
Gli anni passano e ormai il bambino è diventato letteralmente Lou Ferrigno, ma mentre si vanta della sua forza col padre adottivo e gli mostra i suoi turgidi pettorali cosparsi di arnica per cavalli, un terribile orso bruno attacca e uccide il basito ed inerme genitore. Questa è probabilmente una delle migliori scene del film, perché (lucine e suoni buffi a parte) c'è praticamente tutto: il 'NOOOOOOOO' disperato del nostro eroe è quasi commovente. L'orso quando è lontano dall'azione è un vero orso tratto da qualche documentario della BBC, quando è invece accipigliato con Ercole è un figurante con un costume peloso davvero poco credibile. Dulcis in fundo, è in questa occasione che rileviamo per la prima volta quello che è la vera Fatality di Ercole: quando qualcosa lo fa incazzare, lui la spedisce in orbita. Davvero. Sia essa un orso bruno, un tronco d'albero, un sasso in cui è inciampato. Roteata erculea e il fotogramma dopo l'oggetto del lancio che si allontana dal pianeta Terra e si inoltra nello spazio profondo. Orso d'argento a Luigi Cozzi subito.
Mmmm.. Orsetti Gommosi.. |
Ma quindi il male assoluto dell'universo che Ercole dovrebbe contrastare? Eh, un attimo che ci arrivo. Pew Pew, tricchettracche-tricchettracche, wooooosh, plin plin: veniamo a scoprire che il principale antagonista di questa vicenda è niente popò di meno che il re Minosse, il mitico re di Creta per l'occasione trasferitosi ad Atlantide. In tutta onestà non è ben chiaro il motivo di tanto astio da parte sua quindi prenderemo per buono l'assunto della 'pura malvagità'. Visto cotanto odio, il potente Re non può che convocare il grande scienziato Dedalo che, per strizzare l'occhio alla comunità LGBTQ (presumo), è una donna con un pene finto. Dedalo ha preparato degli accrocchi meccanici che possono essere mandati sulla terra esattamente come faceva Rita Repulsa con i mostricioni dei Power Rangers, ed esattamente come nella famosa serie nippo-americana questi mostri meccanici non rappresentano alcun pericolo né per il pianeta né tanto meno per il nostro barbuto e muscolosissimo beniamino. Essendo stati catturati in stop motion se non altro sono molto buffi e impacciati, barriscono come elefanti e fanno anche loro pew-pew. Una volta sconfitti (di solito ci vogliono dai 17 secondi ai 32 massimo) essi si dissolvono in praline di luce e ascendono al cielo andando probabilmente nel paradiso dei mostri fatti male dei film anni '70-'80.
Non vi ho detto che viene uccisa anche la madre, ma lo consideravo ovvio. Ecco l'apposito 'NOOOOOO' allegato. |
Vado stringendo, innanzitutto perché questa recensione rischia seriamente di diventare un poemetto, in secondo luogo perché ormai il succo l'avrete colto. Vi posso solo dire che vedrete amore, viaggi interstellari, un sacco di muscoli, interventi divini, poche fatiche di Ercole (tipo due), tante lucine, tanti suoni anni '80, inganni, beffe e intrighi, non necessariamente in quest'ordine. Menzione d'onore per l'ultima parte del film, girata integralmente con filtro verde senza alcun motivo, ma che ai nostalgici farà pensare a Lou Ferrigno nei panni di ciò che lo ha reso famoso, ovvero l'incredibile Hulk. Luigi Cozzi è un regista conosciuto e molto apprezzato dalla redazione, sempre foriero di enormi stronzate con a mio avviso quel giusto equilibrio tra prendersi un po' sul serio e un po' in giro. Questo film non fa eccezione, ed anzi posso dire con assoluta franchezza che era davvero tanto tempo che non mi divertivo genuinamente vedendo un film di serie B. Si, perché uno dei principali pregi di Cozzi è di non fare film noiosi. Questo Ercole fila liscio come l'olio sui deltoidi di Lou Ferrigno e non appena il ritmo tende a scemare, SBAM! Ecco una puttanata gigante pronta a divellerti le palpebre che stavano minacciando una prepotente serrata. Al netto del fatto che a metà della visione le nostre fidanzate ci hanno detto "Vabbè, noi andiamo all'Ikea.", è un film che probabilmente consiglierei a tutti. Attendiamo con trepidazione di visionare il sequel, ovvero "Le Avventure dell'incredibile Ercole" che ha una storia realizzativa bellissima e in più ci sono Milly Carlucci e Pamela Prati. Mica cazzi.
Altolà il sudore! |
Cito pedissequamente Wikipedia per quanto riguarda gli importanti riconoscimenti ricevuti dal film in questione.
Candidato a cinque premi ai Razzie Awards 1983, aggiudicati due:- Peggior attrice non protagonista - Sybil Danning (vittoria)- Peggior esordiente - Lou Ferrigno (vittoria)- Peggior film (nomina)- Peggior sceneggiatura - Luigi Cozzi (nomina)- Peggior attore protagonista - Lou Ferrigno (nomina)
Potete godervi Hercules ed il suo promettente sequel comodamente dal divano di casa vostra prelevandolo dalla versione digitale del cestone del Mediaworld, ovvero Amazon Prime Video. E potete star certi che vi darà molte più soddisfazioni de "Gli Anelli del potere".
Recensito da: Imrahil
TRASH: 91/100
Noia: 51/100
Ridicolaggine degli Effetti Speciali: 88/100
Presunzione della Regia: 63/100
Incompetenza degli Attori: 85/100
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