Una veloce carrellata dei peggiori o maggiormente bislacchi adattamenti di titoli di film che i distributori italici hanno partorito grazie alla loro immensa fantasia, sterminata inventiva, gretta furbizia e palese incompetenza.
1. WATANG! NEL FAVOLOSO IMPERO DEI MOSTRI
Titolo originale: Mosura tai Gojira / Mothra vs Godzilla (1964 - Ishiro Honda)
I giapponesi non difettano certo di fantasia quando si tratta di mettere in scena combattimenti tra mostri giganti, sui titoli invece si limitano ad una sorta di cartellone da incontro di boxe, con il mostro X contro il mostro Y. Difficile attirare pubblico italiano in questo modo e così, nel lontano 1964 si inventarono una sorta di calembour: Mothra, ovvero Mosura in giapponese, viene ribattezzato Watang che in realtà è il nome dell’isola da cui proviene. Curioso che ci abbiano messo pure un punto esclamativo quasi fosse un’onomatopea emessa da un bambino mentre gioca con dei pupazzetti. Anche il sottotitolo è frutto dell’ingegno tricolore, con l’Impero a ricordare ovviamente quello giapponese. Per la cronaca, pure gli americani non si fecero scrupoli a rinominare Mothra in “the Thing”.
Tris di locandine: quella italiana, quella statunitense e quella spagnola.
2. ZATTERE, PUPE, PORCELLONI E GOMMONI
Titolo Originale: Up the Creek (1984 - Robert Butler)
Film sullo stile di Animal House con tanto di Tim Matheson, cioè Eric “Otter” Stratton, a fare il protagonista, ovvero un eterno cazzone al college che si ritrova a capeggiare la sua confraternita in una gara di zattere, da qui il chilometrico titolo italiano, ritenuto più appetibile e soprattutto esplicativo del più anonimo “su per il fiume” (ok, probabilmente è sottointeso un significato triviale). C’era anche una puntata di Futurama con la stessa trama, o sbaglio?
“Fraternità robotica!!!”
3. MAIAL COLLEGE
Titolo Originale: National Lampoon’s Van Wilder (2002 - Walt Becker)
Animal House è l’ispirazione anche per questo filmaccio in cui compare ancora Matheson! Il titolo originale richiama la famigerata serie National Lampoon e il nome del protagonista, interpretato da un giovane e ancora semisconosciuto Ryan Reynolds. Maial College è davvero un tocco di classe per un film talmente brutto che Reynolds si è pure rifiutato di guardare una volta completato.
Con due seguiti e un cofanetto dedicato...e noi che pensavamo di aver toccato il fondo con American Pie Band Camp.
4. AMERICAN SCHOOL
Titolo Originale: Loser (2000 - Amy Heckerling)
Uno, Jason Biggs, è famoso per American Pie, l’altra, Mena Suvari, è famosa per American Beauty...quindi American School! Di per sé non sarebbe neanche una brutta idea, se non fosse che il film, una commediola simpatica ancorché banale e trascurabile, non è ambientato in una scuola, ma in un college!
Tutti insieme! "I'am just teenage dirtbag baby,...."
E, sì anche il video degli Wheatus è ambientato in un liceo, ma il film no.
5. HAPPY DAYS – LA BANDA DEI FIORI DI PESCO
Titolo Originale: The Lords of Flatbush (1974 - Martin Davidson)
A proposito di furbate italiche, questa è una di quelle più spinte, tanto da cambiare totalmente uno dei personaggi principali. Si tratta di una commedia con tocchi drammatici ambientata negli anni ’50 e che segue le vite di quattro ragazzi del quartiere di Flatbush (a New York), da qui il titolo originale. Il cast comprende, oltre ad un Sylvester Stallone pre-Rocky, niente meno che Henry Winkler, noto al mondo come il Fonzie di Happy Days. E fu così che per richiamare la serie, il film fu ribattezzato Happy Days e addirittura fu venduto come una sorta di prequel della vita di Fonzie, tanto che nel doppiaggio italiano viene chiamato così, benché in originale si chiami Butchey Weinstein e non abbia nulla a che fare con la serie di Richie Cunningham and company. Ridistribuito in seguito anche col titolo di Brooklyn Graffiti (a richiamare American Graffiti...).
La locandina originale e quella italiana a confronto. A onor del vero le tag line di quella americana sono forse ancora più imbarazzanti: "Quando è stata l'ultima volta che ne qualcuno ti ha fatto un succhiotto?" e "Era il 1958, quando amore voleva dire limonare". Però.
6. BELLA, BIONDA E…DICE SEMPRE SI'
Titolo Originale: The Marrying Man (1991 - Jerry Rees)
Per un titolo del genere oggi sarebbe prevista la galera, se non l’impiccagione in pubblica piazza. Non che nel 1991 fosse un’idea così buona, ma del resto il materiale non era granché e il titolo originale faceva comunque pena. Si tratta di una dimenticabile commedia scollacciata con Alec Baldwin e Kim Basinger -la bionda del titolo-, che si beccò pure una nomination ai Razzie Award come Peggior Attrice Protagonista.
"Sì" in senso di proposta di matrimonio, cosa avevate capito? Maliziosi...
7. ISPETTORE CALLAGHAN: IL CASO “SCORPIO” È TUO!!
Titolo Originale: Dirty Harry (1971 - Don Siegel)
Il poliziesco che diede una seconda carriera a Clint Eastwood dopo l’epoca western, rimane un punto di riferimento del genere e uno dei migliori film di tutti gli anni '70. Comprensibile che localizzare in Italia un film dal titolo “Lercio Harry” fosse difficile (e ciò creerà anche un sacco di problemi al doppiaggio con tanti giochi di parole che nell’adattamento italiano si perdono completamente), ma questo chilometrico ed elaborato titolo che comprende due punti, delle virgolette e due punti esclamativi sembra uscito da un fumetto di Topolino.
In realtà la frase corretta è: "You’ve got to ask yourself one question: ‘Do I feel lucky?’ Well, do ya, punk?”. (In Italiano punk è stato tradotto con pivello...probabilmente è stato il Dottor Cox a suggerirlo).
8. COME UN TUONO
Titolo Originale: The Place Beyond the Pines (2012 - Derek Cianfrance)
Il titolo originale è la traduzione in inglese del nome della città di Schenectady, nello Stato di New York, derivato a sua volta da una frase in lingua mohawk che significa "posto al di là delle pianure di pini". Film quasi gemello a Drive, uscito nel pieno della Ryan Gosling mania, è un riuscito e sottovalutato thriller il cui grosso difetto è un minutaggio davvero elefantiaco. Che dire del titolo italiano? Boh, probabilmente è stato pescato da una lista di titoli che suonano fighi, talmente vaghi e generici da essere applicabili praticamente ad ogni film.
Aaaaah, ecco perchè.
9. SE MI LASCI TI CANCELLO
Titolo Originale: Eternal Sunshine of a Spotlees Mind (2004 - Michael Gondry)
Non potevamo esimerci da inserire il più criminale adattamento italiano perpetrato negli ultimi trent’anni di cinema. Spiegabile solo con il fatto che chi l’ha ideato abbia solo letto distrattamente la trama, abbia visto Jim Carrey nel cast e abbia dedotto che si trattasse di una commedia. Spiegabile, ma non perdonabile, tanto che la Eagle Pictures dovrà per sempre fare i conti con questa onta.
Nei DVD e Blu Ray distribuiti in seguito il titolo originale è diventato quello principale e quello italiano un sottotitolo. Meglio tardi che mai.
10. LA CASA 7
Titolo Originale: The Horror Show / House III (1989 - James Isaac)
Parlando di horror e slasher, sono innumerevoli i tentativi italiani di spacciare film che non c’entrano nulla con famosi franchising inserendoli a forza e inventando numerazioni di sana pianta. In questo caso siamo alla summa della truffa: non solo il film non ha minimamente a che fare con la saga creata da Sam Raimi – si parla di una sorta di duello ambientato in realtà alternative tra un poliziotto e un serial killer- ma non segue neanche la supposta numerazione italiana, visto che La Casa 6 non esiste, pur facendo lo sforzo di dare per legittimi gli spuri titoli di origine tricolore: La Casa 3 di Umberto Lenzi, La Casa 4 di Fabrizio Laurenti -con David Hasselhoff e Linda Blair!- e La Casa 5 di Claudio Fragasso. La Casa 6 era un titolo già registrato, quindi non utilizzabile, così il produttore Achille Manzotti pensò di saltare al 7. Aggiungiamo inoltre che teoricamente questo sarebbe il terzo capitolo di un’altra serie, chiamata House, conosciuta in Italia col titolo “Chi è sepolto in quella casa?”, tanto che negli Stati Uniti è noto anche con il titolo di House III. Tutto ciò è di sicuro più interessante del film in sé.
Anche il DVD riporta tutti e tre i titoli! Attenzione, perché la versione europea dura ben un minuto in più.
A cura di: Vidur