18 agosto 2024

CYBORG

Di Albert Pyun. Con Jean-Claude Van Damme, Deborah Richter, Vincent Klyn, Dayle Haddon. 1989 / USA / Cannon Enertainment 

Uno dei motivi per cui amo il cinema è che ogni tanto le storie produttive dietro i film sono molto più interessanti dei film stessi. Si tratta di un leitmotiv qui su Pellicole dall'Abisso, visto che di solito i travagli dietro la realizzazione di un film sono figli di budget limitati, produttori incapaci e/o criminali, registi bizzarri e attori fuori di testa.

Ed effettivamente c'è un po' di tutto in questo Cyborg, la cui storia inizia dalla fine di quella della famigerata casa di produzione Cannon, figlia dei due amabili cialtroni principi della monnezza anni '80, Menahem Golan e Yoram Globus. Trovandosi ad un passo dalla bancarotta, ebbero la brillante di idea di realizzare due film in uno: il seguito de I Dominatori dell'Universo e una versione live action di Spider Man (ebbene sì). Si mossero così realizzando scenografie, comprando costumi e suppellettili, finché non dovettero rinunciare ai diritti dei due film di cui sopra per problemi finanziari. Avendo già speso 2 milioni di dollari, dovettero inventarsi un'alternativa per non perdere tutto. Il regista che si doveva occupare dei due progetti da girarsi in simultanea, Albert Pyun, aveva in mano altre due sceneggiature scritte da lui, Johnny Guitar e Alex Rain.

Pyun, con un budget residuo di appena 500.000 dollari compreso il cachet di Van Damme, decise quindi di unire quelle due storie realizzando una rock opera in bianco e nero di oltre due ore, oscura, violenta, con tanto di voice-over in stile Blade Runner. Ad un primo test-screening, su 99 delle 100 persone presenti, il film fece schifo al cazzo.

Intervenne quindi Van Damme, che convinse Golan e Globus a dare in mano il film ad un suo montatore di fiducia che alla fine partorì quello che il mondo ha conosciuto effettivamente come la versione definitiva di Cyborg.

Se volete un ulteriore gustoso aneddoto, posso dirvi che in una scena di combattimento Van Damme ferì un altro attore che perse permanentemente la vista da un occhio. Trascinato in tribunale, Van Damme perse la causa e dovettero accordarsi con un sostanzioso risarcimento per tale Jackson "Rock" Pickney.

Vabè, ma il film com'è, vi stare certamente chiedendo. È un guazzabuglio di cose scopiazzate un tanto al chilo da Robocop, Terminator, Blade Runner, Mad Max, Highlander e compagnia cantante, anche se più che con Paul Verhoeven, James Cameron e Ridley Scott, Pyun meriterebbe la compagnia del David Worth de I Predatori dell'Anno Omega e del Sergio Martino di 2019: Fuga da New York

La trama è letteralmente riassumibile in due frasi: nel classico futuro distopico in un cui la peste ha decimato l'umanità, una donna cyborg (cosa? Pensate che Van Damme sia il Cyborg del titolo? Pfff) detiene la conoscenza per debellarla. Un cattivo mercenario se ne vuole impadronire per usarla al fine di dominare il mondo, mentre il buono cazzuto cerca vendetta contro il cattivo di cui sopra che gli ha sterminato la famiglia. Dalla rock opera di Pyun è sopravvissuta la geniale idea di chiamare i protagonisti con nomi di marchi di chitarre, per la precisione il personaggio di Van Damme si chiama Gibson Rickenbacker, mentre il villain di turno Fender Tremolo (non scherzo). 

Ed è praticamente tutto qui, visto che ci sono dieci dialoghi in croce recitati di merda, quattro flashback messi a cazzo di cane e una serie di combattimenti realizzati col buco del culo. Non c'è infatti manco il divertimento di vedere Van Damme fare le sue mosse di arti marziali, perché praticamente non ne fa, manco nel super duello finale. E non che nel resto sia meglio, visto che ha la stessa espressività di un blocco di tufo. 

Meglio la compagna di viaggio di Van Damme, la procace Debora Richter, e il cattivo, interpretato da tale Vincent Klyn, una sorta di The Rock ante-litteram fatto di crack.



Cyborg non evitò la bancarotta alla Cannon, ma col tempo, per qualche strano motivo, acquisì una certa fama di culto, tanto che sono stati realizzati due sequel: nel primo c'è Angelina Jolie e nel secondo Malcolm McDowell. Ve l'avevo detto che la cosa meno interessante di questa storia era il film. 

Recensito da: Vidur

VOTI:

TRASH: 77/100

Noia: 54/100

Presunzione della regia: 61/100

Ridicolaggine degli effetti speciali: 55/100

Incapacità degli attori: 81/100


LEGENDA - per capire meglio le nostre recensioni e le nostre votazioni

Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

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