14 febbraio 2011

LOST WORLD - I predatori del mondo perduto (Aka Raptor Island)

di Stanley Isaacs. Con Lorenzo Lamas, Steven Bauer e Hayley DuMond USA/2004.

Raptor Island (2004) on IMDb

«AAAAAAAAAH...scheletri! Li ho sempre odiati, non so che farci...MI SPAVENTANO ACCIDENTI!»
Soldato scelto male.


Una nave stracolma di terroristi legati ad Al-Qaeda vaga tranquilla per mari sconosciuti, al suo interno i cattivoni Abù, Abdul, Camir e Mustafà scoprono degli infiltrati e giustamente decidono di ucciderli tutti...tranne la donna più insopportabile dell'universo, un agente sotto copertura da cui sperano di estorcere chissà quali informazioni.
In suo soccorso arriverà un gruppo di soldati americani, guidati dall'impassibile Lorenzo Lamas, che non riuscirà a salvarla fino a metà film, in compenso si impegnerà per farsi trascinare su una misteriosa isola nell'inseguire i malviventi.

Grazie ad una spiegazione che non spiega proprio nulla capiamo che, oltre alla trama, c'è qualcos'altro che non va: un aereo cinese, precipitato da anni, ha rilasciato sull'isola del materiale radioattivo che ha causato la comparsa di una numerosa colonia di raptor, e non solo. Ovvio no? Che poi.. non è che in seguito alle radiazioni nascono dei serpenti giganti, dei Komodo vs Cobra.. nasce proprio una nuova razza dal nulla.. Razza di velociraptor che peraltro non è affatto interessata ad un qualsiasi genere di interazione con gli umani, visto che si fanno gli affari loro anche quando i terroristi o la squadra speciale vomita proiettili per interminabili minuti. Semplicemente i poveri dinosauri dopo alcuni minuti crollano esanimi (presumibilmente per l'avvelenamento da piombo o, ancora più probabilmente, per la noia)

Con una grafica che a stento fa concorrenza a quella di un videogioco di serie C, dinosauri che sgambettano ed esplodono, sparatorie tra i superstiti e un livello di recitazione a tratti imbarazzante il film si trascina stancamente, lo stato d'animo nello spettatore però rimane sempre lo stesso: la noia.

Film consigliato solo per conciliare il sonno o ai fan masochisti di Lorenzo Lamas.
 

Recensito da Leotorda


VOTI
TRASH 70/100
Noia 95/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 91/100
Presunzione della regia 10/100
Incapacità degli attori  72/100



Se ti piace guarda anche: il video teaser di un videogioco sui dinosauri di 10 anni fa.

IAGO

Di Volfango De Biasi, con Nicolas Vaporidis, Laura Chiatti, Fabio Ghidoni. ITALIA/2008
Iago (2009) on IMDb
“Questo non è un fazzoletto, è il mostro dagli occhi verdi che viene in mio soccorso!”

Ho visto questo film per due volte (sì, ho dei problemi). La prima al cinema mi aveva immensamente divertito, la seconda mi ha lasciato invece con un po' di desolata tristezza. Non fatevi ingannare dai nomi altisonanti degli attori e della impostazione patitnata della pellicola, questo film è una merdata trash al 100%.
Si tratta della 700esima trasposizione cinematografica in chiave moderna dell'Otello di Shakespeare. Vaporidis impersona Iago, un dotato ma povero studente di architettura a Venezia, innamorato follemente di Desdemona (Laura Chiatti), figlia del rettore della facoltà di architettura. Ma l'arrivo del Moro Otello (Aurelien Gaya) stravolgerà tutto. Iago dunque ordirà un sordido piano, aiutato dai suoi amici Emilia (Giulia Steigerwalt) e Rodrigo (Lorenzo Gleijseles) e che coinvolge anche lo stupido Cassio (Fabio Ghidoni), per conquistare il cuore della bella Desdemona.

Allora il film è di una idiozia colossale. E' veramente tutto, ma proprio tutto sbagliato. Manco a farlo apposta si poteva realizzare una porcata di tal risma.
La sceneggiatura, come avrete capito, è la patetica copia dell'opera di Shakespeare, travisata, semplificata e impoverita fino alla denuncia. Il film si svolge in un' assurda Venezia tutta bianca e fuori dal tempo. Non so poi quale fosse l'intento del regista e del costumista. Tutti sono vestiti in modo assolutamente delirante, in una via di mezzo fra la moda del 1600, un futuro post-apocalittico e un gay-pride riuscito malissimo. I dialoghi sono allucinanti, passano da un tono volutamente ricercato e aulico tipico dell'opera a cui si ispira, a dei momenti di volgarità da trattoria di quart'ordine. La reazione potrà di essere di totale incredulità o di irrefrenabili risate.
Basterebbe questo per farvi capire a quale immondizia siamo di fronte, ma c'è molto di peggio.
La recitazione. Mai visto (e dire che di esperienza in questo campo ne ho a pacchi), un branco di attori cani tutti insieme. Allora, che Vaporidis e la Chiatti siano due inguardabili merdacce lo sapevamo già e il fatto che questi due incapaci siano le punte del cinema italiano, dice tutto.
Vaporidis, oltre ad essere imbarazzato e imbarazzante, sfoggia per tutto il film l'hi-liner nero sugli occhi, rendendosi ancora più ridicolo. Ma anche Otello non scherza, il classico bellimbusto di colore, sessualmente un po' ambiguo e penosamente doppiato. Si salvano parzialmente dal baratro, ma neanche tanto, il super-gay Lorenzo Gleijeseles e il mitco Gabriele Lavia (sì, quello di Profondo Rosso), costretto probabilmente dalle rate del mutuo in scadenza, a prestarsi a questa ignobile pagliacciata. Ma l'attore più cane di tutti i tempi, che si mangia in un sol boccone Marco Antonio Andolfi, Peter Hintz, Sebastian Gaki e Nicholas Cage, è lui, Fabio Ghidoni.
C'è da dire che gli hanno affibiato un ruolo infame, quello di Cassio. Un povero demente erotomane che c'è dice robe del tipo “Ma tu ti sei mai fatto una giappa?!” o che con le mutandine lasciate lì da una tipa ne ipotizza la provenienza annusandole e dicendo robe del genere “Pelo corto, odore forte, pelle giovane...”. Ma aldilà delle oscene battute che è costretto a ripetere, il buon Fabio ce la mette tutta per vincere nella gara dell'attore più merdoso di tutti i tempi. E dire che la concorrenza, anche solo in questo film, è davvero spietata. Ma lui ce la fa. Complimenti, clap clap, Fabio Ghidoni.
Lo sviluppo della trama non me lo ricordo, è troppo stupida e complicata e non ha alcuna importanza. L'importante è che tutte le componenti di questo film convergono a cooperare al male, cioè assolutamente al bene per noi shit-hunter.
Passato infatti il primo naturale sbigottimento per cotanta oscenità, Iago saprà ricompensarvi con grasse risate e divertimento in compagnia, sempre che non subentri in voi un sentimento di pietà e vergogna per le persone coinvolte, in primis per il regista Volfango De Biasi, già autore di “Come tu mi vuoi”. Infatti Volfango se la crede a nastro, davvero pensa di stare facendo un film serio e ricercato...e questa vergognosa presunzione della regia è un altro tassello a favore di questa immonda porcata.
Ah, particolarmente raccapriccianti le sequenze del ballo in maschera (con tanto di travestimento in drag-queen di Rodrigo) e la scena finale, che potete vedere qui sotto.

Recensito da: Vidur


VOTI
TRASH: 92/100
Noia: 47/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: n.p.
Presunzione della regia: 95/100
Incompetenza degli attori: 99/100





SE TI PIACE GUARDA ANCHE: l'altro film di Volfango De Biasi, un qualunque film italiano con Vaporidis e la Chiatti, una recita parrocchiale.

RECON 2020 - The Caprini massacre (Aka Power Corps.)

di Christian Viel. Con Andy Bradshaw, Andrew Campbell, Johnny Goar, Heidi Hawkins, Kevin Kelsall, Gillian Leigh. CANADA/2004.

Power Corps. (2004) on IMDb

Siamo (presumibilmente) nel 2020, e la razza umana é alle prese con una pericolosa razza aliena che imperversa nei territori colonizzati dalla Terra. Questi alieni, conosciuti come Ma'har, oltre ad essere immensamente malvagi, sono estremamente sfuggenti, dal momento che vivono per la veritá in un altra dimensione. Una Squadra d'assalto super addestrata guidata dal feroce sergente Sharp (l'unica persona di colore ad avere le lentiggini) giungerá sulla remota colonia di Caprini per quello che sembra essere una missione pericolosa: fare delle cose non meglio precisate.

Chi intraprende la visione di questo film deve essere veramente pronto a tutto. Ci troviamo infatti di fronte ad una gigantesca orgia gratuita di proiettili, mostri a caso, scarafaggi verdi, dinosauri con tre teste, vampiri, zombie, lupi mannari che sembrano il leone senza coraggio del mago di Oz, cyborg con gli occhiali da sole, mostri di Loch Ness e molto altro. Il tutto é legato a stento da una flebilissima e pretestuosa trama, e svolto in una squallidissima e fatiscente location che sembra qualsiasi cosa meno che un esotico pianeta lontano anni luce dalla Terra. In tutto questo bordello la beffa principe é probabilmente il fatto che gli alieni malvagi, i famosi Ma'har, non compaiono mai.  Eh sí, perché questi maledetti sono, come ho precedentemente detto, in un'altra dimensione.. quindi sono invisibili! Ma, se permettete, concedetemi una piccola riflssione.. Perché conquistare un territorio di cui non puoi godere, in quanto risiedi in un'altra dimensione? Idee? Boh! probabilmente hanno attaccato gli umani per pura malvagitá.. (uhauhauhauahuah.). Proseguendo prendiamo in esame il titolo: non é esplicitamente espresso, ma é abbastanza facile considerare il ''2020'' che compare accanto a "Recon" l'anno nel quale si volge la vicenda. Perché? Voglio dire.. nel 2020 forse Milano avrá la quarta linea di metropolitana. Qui invece ci troviamo di fronte ad astronavi capaci di viaggi interstellari, colonie in altre galassie, cyborg eccetera. Non sarebbe stato piú plausibile un 2120?
Regia quasi amatoriale, attori cani ma c'é di peggio..

Recon 2020 é un postribolo dedicato a tutti gli amanti della profusione di piombo, dei soldati americani che spaccano i culi, e degli uomini mascherati da mostri che si accalcano gli uni sugli altri morenti all'urlo di "morite brutti figli di puttanaaaaaa *ratatatatatata*" o "*ratatatatata* ma quanti sono maledizione *ratatatatat*". L'azione é presumibilmente frenetica ma fondamentalmente é sempre la stessa solfa e la noia fará prima o poi capolino (prima, prima..). Qualche colpo di scena, ma la sorpresa ben presto lascerá il posto all'incredulitá sui vostri visi paciosi ed in seguito si fará largo l'indifferenza.
Nota di merito per i cambi di scena. Mai visto nulla di simile (o meglio, lo vedo tutti i giorni su windows movie maker). Per chi fosse interessato (???!!!), esistono anche Recon 2022 e Recon 2023, gli attesissimi (?!) sequel.


Recensito da Imrahil


VOTI
TRASH 81/100
Noia 73/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 90/100
Presunzione della regia 10/100
Incapacità degli attori  68/100


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6 febbraio 2011

SNAKES ON A TRAIN

Di "The Mallachi Brothers", con Julia Ruiz, Giovanni Bejarano, Al Galvex, USA/2006/The Asylum

Snakes on a Train (2006) on IMDb

Quasi ce l'avevano fatta, ci sono andati vicinissimo, dovevano resistere ancora cinque minuti cinque, ma è stato più forte di loro. Alla Asylum non riescono a vivere se non rendono ogni loro film una porcata indecorosa. E' clamoroso, anche difficile, ma sono riusciti in tre minuti scarsi a rovinare un prodotto che aveva inaspettatamente e forse involontariamente una sua dignità (e tutto ciò a dispetto del titolo stupidissimo e attira-tordi che riprende il film ''Snakes on a Plane''). 

Ma andiamo con ordine. Il messicano (assoluto sinonimo di maya nei film americani, come più volte detto in questo blog) Brujo è fuggito dal suo paese con la sua bella (si fa per dire) Alma che doveva essere data in sposa ad un altro, per questo lo stregone del villaggio le ha lanciato contro una terribilile maledizione: continuare a generare serpenti che cercano in tutti i modi di uscirle dal corpo ma che fanno comunque parte di lei che non può vivere senza. Sti cazzi direte voi, questo potrebbe danneggiare seriamente la salute, ma la cosa peggiore della maledizione è che l'unica persona in grado di toglierla si trova a Los Angeles, e per un messicano arrivare a Los Angeles è un po' come per un pesce raggiungere una pescheria da turista e tornare a casa.
I due iniziano così un viaggio clandestino oltre il confine fino ad una cittadina dove salgono come imboscati su di un treno diretto Los Angeles. Inutile dire che su quel treno ci sono più messicani clandestini che passeggeri.
E lì la loro misera e rivoltante storia si mescola ad altre storie altrettanto misere e rivoltanti.
C'è l'ingegnere pelato che torna a casa, il complessato schizofrenico, la bellamascema che porta innocentemente droga con se e che viene beccata in quattro picosecondi dal ranger del treno che "patteggia" la pena, l'agente segreto che becca il ranger che "patteggia" la ragazza e lo uccide, dei clandestini che messicaneggiano tutto il tempo, il capotreno che chiede i biglietti, insomma tutti i personaggi che si incontrano su qualunque treno del mondo (a parte il Milano-Busto Arsizio della domenica mattina, ostaggio degli hip-hop sudamericani, NDR).
Il film scorre, come il viaggio del treno, condito all'inverosimile da serpenti che continuano ad uscire schifosamente ma in maniera convincente dalla bocca di Alma e Brujo che li ricaccia dentro recitando antiche preghiere Maya ("Sutra Sutra palapeliggos sutra stocazzolutos"), questo finchè i serpenti non decidono di esplorare anche il resto del treno insediandosi di qua e di la fra un sedile e le budella di un passeggero.
Come già detto il film scorre più che dignitosamente, buoni attori, dialoghi decenti, episodi con un minimo di senso, un film da oscar conoscendo i canoni dell'Asylum, ci eravamo seriamente convinti che ci fossero riusciti a produrre qualcosa di accettabile ma in cuor nostro lo sapevamo, la Asylum non ti delude, MAI!
Come un gol di mano in fuorigioco all'88' di una partita stradominata (il film dura appunto 90 minuti) ecco apparire in maniera assolutamente gratuita un serpentello che dopo essersi mangiato Alma e Brujo cresce a dismisura arrivando a diventare più grande del treno e ad ingoiare lo stesso prima di svanire nel nulla, il tutto in un tripudio di pixel e di computer grafica di serie C, assolutamente senza senso e vanificando clamorosamente il buon prodotto confezionato fino a quel momento. Ma del resto sarebbe stata una delusione il contrario. Chapeau Asylum.

Recensito da Ortnid


VOTI
TRASH 65/100
Noia 65/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 0/100 fino all'88, poi 100/100
Presunzione della regia 80/100
Incapacità degli attori  40/100




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3 febbraio 2011

GLI EREDI DI KING KONG (Aka Destroy all Monsters)

Di Ishiro Honda, con Akira Kubo, Jun Tazaki, Andrew Hughes, Yukiko Kobayash, GIAPPONE 1968

Destroy All Monsters (1968) on IMDb

INGREDIENTI:
- Cento tonnellate di mostri gommosi anche surgelati (Rodan, Anghilass, Ullok, Garosaurus, Gorghino, Godzilla, Varan, Spigax, Marghun, Manda)
- Un esperimento segretissimo giapponese sull'isola di Zorzolaki, se non e segretissimo va bene lo stesso basta che sia lungo e pretestuoso
- 40 minuti di una missione spaziale altresì giapponese anche riciclata da un altro film (serve ad allungare l'impasto)
- Almeno 200 chili di giapponesi in carne e ossa, di cui 80 chili eroici e 80 che sappiano fare tanti rumori con la bocca
- 55 fumogeni gialli, blu e rossi da fare splodere nelle scene di combattimento, in alternativa potete anche usare della sabbia da gettare per aria all'occorrenza
- Q.B. di alieni cattivissimi che vogliono sottomettere la terra
- Un pizzico di origano per tenere buono Rodan mentre preparate l'impasto
- Due palle di ferro (per reggere tutti gli 88 minuti di pellicola)
- Il pianeta terra ricostruito con risibili modellini in cartoncino (da preparare il giorno prima)

PREPARAZIONE
Mettete tutti i mostri sull'isola di Zorzolaki, senza un motivo apparente, portate avanti un misterioso esperimento segreto nello spazio che coinvolga la luna. Assicuratevi che i mostri siano controllati da potentissime apparecchiature elettroniche infallibili almeno fino a dopodomani.
Mescolate in una navicella la base segreta sull'isola con la spedizione nello spazio, aggiungete una velatissima storia d'amore tra l'eroe Khezzoo e la ricercatrice Koikio.
Mettete in un vulcano una base segreta degli alieni Kilaak che vogliono sottomettere la terra controllando con delle onde radio i mostri. Lasciate riscaldare per mezz'ora abbondante.
Ponete ora ogni mostro in una delle principali metropoli terrestri (ad esempio Rodan a Mosca e Manda a Londra), triturate con le loro zampette pelose i modellini precedentemente preparati. Spargete terrore e un pizzico di morte senza esagerare.
Applicate una intelligenza superiore a Khezzoo e fategli capire le cose prima di tutti gli altri, conducetelo sulla luna a sminuzzate la base di controllo dei mostri aliena.
Ora spostate i mostri nel vulcano e fategli triturare finissimamente gli alieni Kilaak, miscelate bene anche il mostro alieno Jidorijk che dovrebbe teoricamente polverizzarvi Rodan e compagnia bella, se dovesse essere Jidorijk a sbriciolarsi non preoccupatevi e aggiungete tanta acqua.
Attendete 88 minuti martellandovi di tanto in tanto le palle per tenervi svegli, poi togliete il DVD dal televisore e aspettate che vi riattivi il cervello prima di scrivere la recensione. 
Se non ne siete in grado, copiate la ricetta così come scritta sulla confezione.
Grazie, Suor Germano

Recensito da: Ortnid

VOTI
TRASH: 65/100
Noia: 80/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 83/100
Presunzione della regia: 12/100
Incompetenza degli attori: 60/100


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LEGENDA - per capire meglio le nostre recensioni e le nostre votazioni

Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

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