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1 aprile 2025

L'EVOCAZIONE - WE SUMMON THE DARKNESS

Di Marc Meyers. Con Alexandra Daddario, Keean Johnson, Amy Forsyth, Johnny Knoxville. USA / 2019 / Magna Entertainment

Nell'estate del 1988, durante un periodo di isteria di massa a causa di una serie di omicidi a sfondo satanico, tre smandruppate ma avvenenti metallare incrociano e rimorchiano tre metallari altrettanto smandruppati ma poco avvenenti e ancora meno intelligenti, che ovviamente non credono ai loro occhi quando le suddette li invitano a passare la notte nella casa di campagna di una di loro.

Slasherino di discreto livello con un paio di colpi di scena non troppo telefonati, We Summon The Darkness presenta pregi e difetti in egual misura, con un promettente inizio, un intrigante sviluppo e un finale piuttosto stupido e scontato.

Una delle punte di diamante del film è sicuramente Alexandra Daddario, da annoverare fra le fagiane supertop di sempre e che nell'occasione dimostra di essere pure capace a recitare piuttosto benino. 

Positiva anche l'ambientazione di fine anni '80 -per cui è stata fatta una buona ricerca fra musica e vestiario- e il rovesciamento dei canonici ruoli, per cui le aguzzine si rivelano essere le fanciulle e le vittime i poveri maschietti.


Le fanciulle però, benché molto piacenti, si dimostrano mediamente imbecilli e incapaci nel loro intento, anche a causa del ripensamento all’ultimo minuto di una di loro. Da qui si scatena una lotta fra i due ragazzi sopravvissuti e le ragazze con arrivi a sorpresa, tra cui la matrigna di Alexandra Daddario, uno sceriffo ancora più babbeo dei protagonisti e un inedito Johnny Knoxville (sì, quello di Jackass) nei panni dello spietato capo di una setta religiosa.

Gli effetti speciali pratici non sono male, ma non aspettatevi certo un bagno di sangue; il tasso di emoglobina è piuttosto contenuto e un paio di morti sfiorano, chissà quanto volutamente, il ridicolo.

Mediamente pessimi e scontati i dialoghi, davvero oscene le musiche. Anche nelle scene d'azione più concitate vi è una sorta di orrenda ninna nanna sintetica che cozza totalmente con le immagini e che va a smorzare inevitabilmente ogni tipo di tensione.

Peccato, perché il potenziale c'era e con un po' di attenzione e d'amore in più, questo filmetto sarebbe potuto diventare un piccolo cult e invece è solo un piccola minchiata. 


Recensito da: Vidur

VOTI:

TRASH: 77/100

NOIA: 45/100

RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: 38/100

PRESUNZIONE DELLA REGIA: 34/100

INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: 66/100

26 settembre 2024

WEREWOLVES OF THE THIRD REICH

Di Andrew Jones. Con Lee Bane, Derek Nilson, Neville Cann, Francesco Tribuzio. 2017 / UK / North Bank Entertainment

Tre virgola tredici. E' una media voto, no, non quella delle mie pagelle di matematica al liceo (e chi ci è mai arrivato al 3?), ma è la media voto su IMDB dei 28 film da regista di Andrew Jones.

Non so se è un record ma poco ci manca; purtroppo, il buon Andrew non potrà ritoccarlo in quanto è scomparso l'anno scorso a nemmeno 40 anni. Ci dispiace, ma ci dispiace ancora di più a pensare che quando ne aveva 34 nel 2017, si sarà detto: "Però che figo "Bastardi Senza Gloria", ne farò una merdosa copia spudorata infilandoci anche uno dei fake trailer di "Grindhouse"! Tutto il mondo si precipiterà a vederlo!".

E così, seguendo le sacre tracce dell'Asylum, partorì questa sorta di mockbuster di raccapricciante bruttezza che scopre subito le sue carte nella scena iniziale. Vi ricordate la scena della birreria in Bastardi Senza Gloria - quella in cui gli inglesi sotto copertura vengono scoperti e bla bla bla-? Ecco, qui è uguale ma ovviamente recitata col culo, scritta di merda e realizzata con lo sterco di cammello. Particolarmente irritante è il personaggio di "Mad Dog" Murphy, che parla solo con frasi fatte da badass in una sorta di patetica imitazione di Jason Statham. Vedremo anche una delle ricorrenti atrocità di questo film, ovvero le pistolettate palesemente finte "compensate" dagli effetti speciali in CGI degli spari, con tanto di sangue che colpisce l'obiettivo della camera in stile videogioco sparatutto del 1998.


In questa scena, gli attori inglesi parlano ovviamente in inglese tra di loro e in un incerto tedesco con il nazista. E fin qui tutto regolare, no? Ecco, da questa scena in poi vedremo anche gli stessi nazisti parlare tra di loro, ma in inglese con accento tedesco! Geniale.

Come geniale la scena (per fortuna l'unica) in cui compare Hitler, forse il peggiore mai visto nella storia del cinema. Hanno preso letteralmente un tizio qualunque dalla strada, gli hanno messo dei baffetti, una divisa nazista trovata nel negozio di cinesi all'angolo e gli hanno detto di fare la parodia di uno che fa la parodia di Hitler. 

Ma lo Zio Adolfo non è la sola figura storica presente in questo film, ci sono anche i famigerati Josef Mengele e Ilse Koch, che in questo universo alternativo sono sposati fra di loro (ma non temete, lei lo tradisce) e studiano un serio per creare dei supersoldati ibridando il "dna" dei lupi con l'uomo. Belli anche i prigionieri del campo di concentramento, dotati di folte chiome, pance da birra e graziosi pigiamini a righe.

Ora, i famigerati "Lupi Mannari del Terzo Reich" sono solo due e hanno delle maschere di halloween che più che a lupi mannari assomigliano ai Cardassiani di Star Trek e fanno la loro comparsa dopo un'ora abbondante di film, dopo che i tuoi testicoli si sono gonfiati fino a diventare un comodo puff sopra cui accomodarsi. Infatti, ci tocca vedere i cazzoni della prima scena che incontrano altri due cazzoni e che insieme formano un temibile team di ribellini ammazza-nazisti che vorrebbero venderti come dei fighi epigoni dei "Bastardi". Peccato che rimangano dei patetici imbecilli con il carisma di un segnalibro, talmente insopportabili che alla fine quasi finisci a tifare per Mengele. 


Il tutto sarebbe stato financo perdonabile se Jones avesse avuto il buon gusto di non prendersi troppo sul serio e fare davvero una parodia di Inglourious Basterds, invece ha voluto solo copiare dal primo della classe, peccato che lui sapesse a malapena scrivere. 

E non venitemi a parlare di nazispolitation: quelli erano film che in molti casi erano sì orrendi, ma erano anche crudi, provocatori, coraggiosi, con risvolti di horror ed erotismo che in qualche modo lasciavano nello spettatore una forte emozione, positiva o negativa che fosse.

L'unica emozione che Werewolves of The Third Reich mi ha lasciato è Cristo Gesù Iddio.

Recensito da: Vidur

VOTI:

TRASH: 89/100

Noia: 74/100

Presunzione della regia: 81/100

Ridicolaggine degli effetti speciali: 85/100

Incapacità degli attori: 93/100

11 settembre 2020

WOLVES OF WALL STREET

di David De Coteau con Eric Roberts, William Gregory Lee, Michael Bergine. Regent Entertainment/USA/2002

Wolves of Wall Street (2002) on IMDb

Jeff giunge a Wall Street con il sogno di diventare un broker di successo, e non gli pare vero quando la più prestigiosa società di brokeraggio, la Wolves Brothers, gli offre un posto, tuttavia presto si renderà conto che non è tutto oro ciò che luccica, dietro alla società si nasconde un gruppo di sanguinari lupi mannari. 

Il buon David De Coteau, vecchia conoscenza del nostro blog e veterano degli horror di serie Z, questa volta affiancato addirittura da una guest star d’eccezione come Eric Roberts decide di girare, per l’ennesima volta, il suo solito film mettendo questa volta di mezzo un gruppo di licantropi.

Siamo di fronte ad una pellicola decoteauniana al 100%, nessun elemento caro al regista canadese manca: l’incipit in cui il malcapitato che vuole lasciare il gruppo dei cattivi viene fatto fuori, i giovani aitanti in boxer, i rallenty continui messi a casaccio, le flashate, i flashback che rievocano quanto accaduto due minuti prima (tanto per allungare il brodo e raggiungere l’agognato traguardo dell’ora e ventuno minuti di durata titoli di coda inclusi), la musica tamarra di sottofondo, la mutazione del protagonista da ragazzetto sfigato in un burino con gli occhiali da sole e la coppola. 

Insomma potrebbe essere un qualsiasi film di De Coteau, io personalmente ne ho visti una marea, non ci sarebbe nulla di nuovo da segnalare, se non fosse che di mezzo ci sono i licantropi, come il nome Wolves Brothers lasciava facilmente intuire… 

Ora in un film sui lupi mannari, inevitabilmente, bisogna ad un certo punto mostrare la trasformazione dell’uomo in lupo mannaro, spesso si tratta di un momento clou per la pellicola, capace di regalare scene iconiche, basti pensare a “un lupo mannaro americano a Londra” di John Landis o “l’ululato” di Joe Dante. Quindi il nostro David come gestirà questo momento?

SPOILER

Semplice dribbla la questione con eleganza, ovvero non c’è nessuna trasformazione bensì si ripiega su una soluzione classica decoteauniana: i ragazzi in boxer. Avviene ciò: i giovani aitanti si spogliano, restano in boxer, si mettono a quattro zampe, si dirigono verso le vittime con tanto di ululati di sottofondo intervallati dal fermo immagine della luna piena, e la morte delle vittime si consuma fuori scena.

FINE SPOILER 

Ed infine, come in ogni film di De Coteau che si rispetti, non poteva mancare il finale tirato via.

SPOILER

Tutti i licantropi vengono uccisi piantandogli nel petto una penna d’argento. Il fatto che la penna fosse d’argento è un particolare che è stato ben evidenziato sin da subito, così da essere a prova di idiota. Mentre sul come si possa uccidere non una ma ben cinque persone con una penna non è dato saperlo.

FINE SPOILER

Tirando le somme “Wolves of Wall Street” è un concentrato di poetica decoteauniana, che non vi farà rimpiangere l’ora e ventuno minuti trascorsi a vederlo, a patto che siate riusciti a fare anche altro in contemporanea, altrimenti avrete effettivamente perso un’ora e ventuno minuti della vostra vita.


Recensito da: Azagthoth


TRASH: 74/100

Noia: 87/100

Ridicolaggine degli effetti speciali: 70/100

Presunzione della regia: 50/100 

Incompetenza degli attori: 72/100


26 dicembre 2011

WILD BEASTS - Bestie Feroci


Di Franco E. Prosperi. Con Lorraine De Salle, Ugo Bologna, John Aldrich. ITALIA/1984

The Wild Beasts (1984) on IMDb

L'allegro cineforum natalizio ci ha portato un film tutt'altro che allegro e tutt'altro che natalizio. In una non precisata città del nord Europa (cioè Francoforte), gli animali dello zoo impazziscono, si liberano e iniziano a fare strage di umani in città. Questa è essenzialmente tutto. Sceneggiatura e soggetto sono ridotti all'osso, in quanto assunto e svolgimento sono la stessa cosa. La presenza dei protagonisti è praticamente inutile e l'affannarsi del veterinario dello zoo, della biologa e dell'ispettore di polizia Ugo Bologna (il mitico capoufficio di Fantozzi), sono praticamente degli intermezzi fra le stragi che le belve vanno a fare in città. E così assistiamo a leoni e ghepardi che sbranano poveri passanti, ratti che si mangiano una coppia di fidanzatini, orsi nelle scuole, elefanti che spaccano macchine e mandrie di bufali che distruggono ristoranti.
La violenza messa in scena è abbastanza sostanziosa e realizzata anche con una certa cura, senza eccedere in una spettacolarizzazione fuori luogo. Colpisce anche la grande varietà di animali utilizzata, peccato che il ritmo latiti tremendamente e che il film scorra con grande fatica e ripetitività. La maggior parte delle scene infatti non è altro che l'attacco del tale animale alla tale persona...Il fatto poi che tutto si svolga di notte, con una pessima fotografia e una regia che per gli attacchi si avvale alla solita tattica della ripresa isterica e confusa, non aiuta di certo.
La causa della follia degli animali sarà poi spiegata con la contaminazione dell'acquedotto, un espediente per far risolvere il tutto senza fare nulla, poiché l'effetto dell'avvelenamento dopo un po' sparisce e chi si è visto si è visto.
Nel finale poi vediamo impazzire anche i bambini per la stessa causa…ma l'acqua del rubinetto la bevono solo animali e bambini? E perché gli adulti no? Bah…
Stendiamo poi un velo pietoso su un finale troncato a casaccio, degno del peggior "Luna di Sangue".


Se volete vedere un bel film di Franco Prosperi, guardatevi "Mondo Cane", un vero documentario che racconta usi e costumi insoliti e stravaganti di varie popolazioni in giro per il mondo, il tutto accompagnato da una bellissima colonna sonora firmata Riz Ortolani. Questo "Wild Beasts" è invece tranquillamente evitabile, a meno che non vi piaccia vedere un ghepardo rincorrere una tedesca alla guida di un maggiolino.


Recensito da: Vidur

VOTI:
TRASH: 72/100
Noia: 81/100
Presunzione della regia: 88/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 35/100
Incapacità degli attori: 75/100

 

SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Mondo Cane, Africa Addio

8 agosto 2011

WAR OF THE WORLDS 2: THE NEXT WAVE

Di C. Thomas Howell, con Christopher "Kid" Reid, Kim Little. USA 2008

War of the Worlds 2: The Next Wave (2008) on IMDb

George, astrofisico a tempo pieno e papà all'occorrenza sta per partire per le vacanze con la procace moglie e il pargoletto (di dubbia legittimità), purtroppo una telefonata non si sa di chi lo trattiene in città, lascia quindi andare la moglie e il piccolo, dando loro appuntamento all'obelisco davanti alla casa bianca di Washington, decisamente un luogo particolare per le vacanze.
Torna in casa e dopo essersi stravaccato per qualche ora davanti al televisore (bella la scusa della telefonata però) va a farsi due passi in città (prima di andare in una grolla a bere con gli amici presumo) dove si accorge che gli alieni stanno invadendo la terra.
La cosa non lo sconvolge troppo, come non lo proccupa il fatto che non funzionino più nè macchine, nè telefoni, quando il vicino di casa gli chiede cosa stia succedendo lui prontamente lo tranquillizza invitandolo a starsene a casa a continuare a provare a telefonare e che non gli sarebbe accaduto nulla di grave, lo saluta caldamente e torna a casa in tempo per la replica notturna di studiosport.
Il mattino dopo si accorge che gli alieni, oltre che invadendo la terra, stanno sodomizzando il pianeta e abbrustolendo gli abitanti, decide allora pigramente di intraprendere una marcia solitaria e folle verso Washington per vedere se moglie e figlio stanno bene, del resto è sicuro di incontrarli la nonostante Washington sia stata rasa al suolo "E' fisica, due corpi in moto perpetuo e casuale si incontrano una e una sola volta sotto l'obelisco davanti alla casa bianca " (terza legge di Goofy).
Uscito di casa schiva il cadavere del vicino carbonizzato ancora col telefono in mano e si incammina.
Cammina. Ovunque morte e distruzione.
Cammina. Ovunque alieni killer.
Cammina. L'umanità non ha scampo.
Arriva a Washington, trova la moglie e il figlio e gli extraterrestri che muoiono (ma come perchè?? tutti dobbiamo morire!)
Fine.
Davvero finisce così, la trama è questa, ricalca del resto l'originale che ricalca a sua volta il libro.
Ma noi di pellicole dall'abisso, che abbiamo studiato, che siamo laureati e proveniamo da studi classici abbiamo saputo cogliere ben oltre. Ben oltre.
Difatti durante il suo percorso George incontra dei personaggi, vediamo di analizzarli insieme.
Incontra il soldato, di cui è obbligo riportare il dialogo.
Soldato: "Sporco civile cosa fai da queste parti?"
George: "Sono un dottore, posso esservi utile!"
Soldato: "Ottimo, l'esercito ha sempre bisogno di un dottore"
George: "Si in realtà sono dottore in Astrofisica"
Soldato: "Ma vaffanculo va"
Dopo esser stato per qualche interminabile minuto suo compagno di viaggio si autouccide con un altro soldato che tentava di reclutarli per il suo battaglione.
Incontra poi il pastore protestante Viktor, che come dice il nome, oltre ad essere un caprone si lamenta di tutto e continuamente.
Con lui intraprende un lunghiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissimo dialogo Fede vesus Ragione, razionalismo scientifico contro Dio, che finisce con un nulla di fatto, uno 0:0 noiosissimo causa la scarsissima preparazione dei due nelle rispettive materie (Viktor viene sberleffato da una pecorella incazzata nera con la teologia, George tenta di convincerci che del siero antirabbica possa salvare l'universo), l'incontro è peraltro bruscamente interrotto dalla morte di Viktor proprio dopo averci confessato di esser fuggito dopo avere messo incinta la ragazza e di essere un ubriacone.
Incontra inoltre il fratello, che in punto di morte cerca di celargli qualcosa di segretissimo "caro fratello, ti ho sempre voluto bene, ma soprattutto a tua moglie, salutami caramente mio figl...aehm tuo figlio e digli che suo papà gli vorrà sempre bene, pardon volevo dire suo zio gli vorrà sempre bene". George non mangia la foglia e passa tutto il resto del film a piangere.

Il film è tutto sommato considerabile molto poco Asylum, mancano infatti i mostri plasticoni e monopixel ai quali ci avevano abituato, gli alieni si vedono pochissimo e sempre in secondo piano, la recitazione è però piatta e scialba come in ogni buon film di questa casa produttrice.
Tutto sommato, il prodotto finale risulta profondo, strutturato con convinzione, commovente e impegnato, moderno ma allo stesso tempo sagace indagatore storico e foriero di valori che domineranno il prossimo secolo.
Naturalmente ve ne consiglio la visione così come ovviamente sto parlando di un altro film.


Recensito da: Ortnid

VOTI
TRASH: 69/100
Noia: 98/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 60/100
Presunzione della regia: 54/100
Incapacità degli attori: 60/100 


Se ti piace guarda anche: 3336645056, questo è (forse) il numero di Vidur, parlane con lui, ti aiuterà a smettere. 

18 dicembre 2010

WARBIRDS - L'ISOLA DELLA PAURA

Di Kevin Gendreau, con Jamie Elle Mann, Brian Krause, Tohoru Masamune, Lucy Faust, David Jensen, Gizza Elizondo, Stephanie Honore, Henry Ku, Jon McCarthy, Marel Medina, Caleb Michaelson, USA, 2008, SyFy

Warbirds (2008) on IMDb

Siamo in piena guerra mondiale, nel Pacifico si fronteggiano l'esercito giapponese e quello americano. In un'isola dalla nulla rilevanza strategica l'esercito giapponese (forse lì in gita) trova delle uova di pterodatilo in una caverna che naturalmente si dischiudono dando vita a centinaia di mostri preistorici alati che in poco tempo decimano la guarnigione nipponica.
Dalla'altra parte dello schieramento l'esercito americano nomina un gruppo di soldati scelti (scelti a caso però) per una missione segreta, segretissima, devono portare qualcosa di grosso e importante dall'altra parte dell'oceano, in Giappone, vi lascerò sulle spine fino alla fine ma sappiate che inizia per Bomba e finisce per H, se volete rovinarvi la sorpresa leggete subito in fondo alla recensione.
Insomma questo manipolo di goffi figurini formato da un numero elevato di donne assolutamente dalle identiche fattezze, tra cui la fragile Vanessa (per gli amici Uzzy) ma anche la autoritaria Ruzzy e la scherzosa Puzzy, il colonnello Brutton, il soldato Pelaton e un paio di altre donne è incaricato della missione. Il quartier generale confida infatti sulla loro efficacia e la loro determinatezza nonchè sull'esperienza delle donne, collaudatrici ufficiali dell'esercito, per risolvere in poco tempo questa fondamentale missione.
Difatti in pochissimo tempo per un banale temporale e tra mille cincischiamenti (di cui ne fa le spese la comparsa Guzzy) riescono a precipitare sull'isola dei giapponesi sopracitati.
In breve tempo i glamour e pettinati protagonisti si accorgono della presenza sgradita dei mostri volanti, en passant catturano anche un gruppetto di giapponesi che vengono rinchiusi in una impenetrabile capanna di canne di bambù.
Una tenera storia d'amore inizia fra un soldato e Vanessa (per gli amici Uzzy), passano il tempo così, insubordinando a qualsialsi ordine del colonnello e osservando le bestie alate, nonchè facendo passare del tempo nel timer del lettore dell'ignaro spettatore.
Provano anche talvolta a fuggire, usando gli Zero giapponesi trovati lì, in una di queste fughe Vanessa (per gli amici Uzzy) viene abbattuta da uno pterodattilo mentre la sua guardaspalle Muzzy si lima le unghie.
Nella loro prigionia nella cella di burro i sagacissimi giapponesi capiscono che gli americani dovevano trasportare qualcosa di importante, usando uno stratagemma alquanto ridicolo (del tipo, "aiuto! Kohiro sta male, ha mal di pancia, andate tutti a vede cosa ha!") il loro capo riesce ad entrare nell'aereo e si accorge che trasportavano una bomba H, scoperto dal colonnello gli vengono ripetutamente tirate le orecchie e viene invitato a non farlo mai più.
Quando più avanti, secondo l'infallibile piano del dividiamoci-e-affrontiamo-il-nemico-singolarmente-e-a-mani-nude, i giapponesi fanno prigioniera una soldatina (forse Duzzy) e denunciano il colonnello di volere compiere un genocidio inumano, la autoritaria Ruzzy si accorge del terribile piano che devono eseguire e dopo una patetica riflessione sull'inumanità dell'operazione decide che tutto sommato anche tornare a casa a mettersi il rossetto è importante e che se moriranno centinaia di migliaia di giapponesi forse lei allora potrà persino permettersi una nuova acconciatura.
I giapponesi vengono uccisi, gli americani ripartono con il loro aereo (miracolosamente tornato a posto) e due Zero giapponesi guidati da Fuzzy e Wuzzy.
Uno Zero viene abbattuto, nella fuga uno pterodattilo entra nell'aereo, dove c'è la bomba, il colonnello decide allora di sganciare la bomba tirando l'apposita cordicella sagncia-bomba-atomica, (proprio la stessa che penzola dallo sciacquone di casa vostra) e di cadere anche lui chissà dove.
Mentre i mostri (e chi c'era sotto)sono arrostiti dalla deflagrazione della bomba, Ruzzy può volarsene a casa, del resto aveva finito lo smalto per le unghie.
Una bella porcata targata Asylum era da un po' che mancava, forse un dei prodotti peggiori della non rinomata casa di produzione, colpisce in particolar modo lo spettatore la sottilezza e la ricercatezza degli stratagemmi atti a far proseguire la scena, riescono ad essere sempre scontati e irreali. La grafica è tipica dell'Asylum che si diletta qui addirittura con aerei e pterodattili, la prossima volta chissà forse pastelli colorati cannibali e asparagi giganti. Magari.

Recensito da: Ortnid

VOTI
TRASH 85/100
Noia 65/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 80/100
Presunzione della regia -1/100
Incapacità degli attori 88/100





Se ti piace guarda anche: Aztec Rex




LEGENDA - per capire meglio le nostre recensioni e le nostre votazioni

Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

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