Visualizzazione post con etichetta N. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta N. Mostra tutti i post

1 aprile 2023

NINJA OCCHIO PER OCCHIO (Aka Ninja: Silent Assassin)

Di Godfrey Ho. Con Alphonse Beni, Richard Harrison, Chris Larris, Stuart Smith, Grant Temple, Pierre Tremblay.
CANADA / HONG KONG 1987

Ninja: Silent Assassin (1987) on IMDb

Il poliziotto francese Alvin dopo (presumibilmente) approfondite e faticose indagini riesce a mettere le mani su una pedina importante del traffico di droga internazionale. Il tutore dell'ordine spera di strappare una testimonianza al criminale per poter incastrare un certo Rudolph, ma costui è omertoso perchè sa bene che il capo dell'organizzazione è un temibile e possente ninja e teme per l'incolumità sua e della sua famiglia. 

Dopo una serrata trattativa Alvin riesce a convincere il reo a rilasciare una dichiarazione che incastri il malvagio Rudolph, ma durante il suo trasferimento verrà assalito da una coppia di ninja che letteralmente infileranno la loro spada di plastica sotto la sua ascella. Come in ogni film di questa risma che si rispetti, i ninja si riconoscono dal fatto che hanno una pratica bandana con su scritto "Ninja" e se sono vestiti di nero sono quasi certamente malvagi. Inoltre mettono la maschera solo quando sono in procinto di combattere, affinchè tutti siano certi di quale sia la loro identità. Non paghi di aver di fatto già risolto il problema, per pura malvagità i ninja si presenteranno a casa di Alvin per dargli una lezione. In quel preciso istante tuttavia Alvin era in bagno (non sto scherzando) e dunque gli assassini si troveranno ad accanirsi sulla inerme moglie del poliziotto. Dopo essersi liberato Alvin scopre il misfatto e coglierà gli assassini ancora nel suo appartamento. Nonostante le sue chiare origini subsahariane, scopriremo che anche Alvin è per qualche motivo anch'egli un temibile ninja e dopo aver roteato le manine gli si cucirà addosso la sua bella tutina giallo canarino (ideale per gli appostamenti notturni) che in contrasto con il suo bel faccione nero lo farà sembrare una elegantissima ape.

Dopo aver pianto la moglie, Alvin viene a sapere che Rudolph senza apparente motivo si è trasferito ad Hong Kong e il poliziotto si sentirà ovviamente in dovere di inseguirlo dall'altro capo del mondo pur di compiere la sua vendetta. Il passaggio ad Hong Kong serve esclusivamente per presentare l'irreprensibile poliziotto ninja Gordon, interpretato dal veterano del genere Richard Harrison, con il quale Alvin suggellerà un sodalizio per braccare il malvagio Rudolph. Al contempo permetterà al regista Godfrey Ho di aprire una inutile, pretestuosa e noiosissima sottotrama con cast integralmente orientale che non si ricollegherà mai con la trama principale. 


Se non avessero scritto "Ninja" sulla bandana potrebbe benissimo trattarsi di una scena di "Lawrence d'Arabia"


A detta di molti questo è uno dei film peggiori di questo filone ninja, ed in effetti non è nulla di eclatante, ma conserva le consuete buffonate riscontrabili negli altri titoli affini. Si passa da combattimenti di arti marziali montati con il fast forward, a ridicoli gesti alla Naruto che permettono ai personaggi di passare dalla giacca di tweed al completo ninja con tanto di armi incorporate; non stiamo parlando solo di shuriken eh, diversi personaggi esibiscono lance e alabarde, dove diavolo se le tenevano? Io una mezza idea ce l'avrei. Probabilmente tuttavia la cosa più divertente del film è il fatto che esso non abbia nè un inizio nè una fine: le riprese iniziano che Alvin sta già letteralmente arrestando il malcapitato di cui parlavo all'inizio e termina nell'istante esatto in cui Rudolph verrà trafitto (rigorosamente sotto l'ascella) dalla katana di Gordon. Cioè proprio schermo rosso con scritta "The End". Basta. Fine. Non c'è la minima traccia di un preambolo e tanto meno di un epilogo. Che ne sarà dei nostri personaggi? Probabilmente il regista ha compreso che a nessuno sarebbe importato e ha deciso di tagliare. Di certo ne ha guadagnato il ritmo del film. Comunque se non ci credete vi invito a visionare la battaglia finale che riporto da Youtube in coda alla recensione. Tra l'altro è probabilmente l'unica parte dell'intera pellicola che valga davvero la pena di essere vista.

Visione tutto sommato evitabile, ma neanche una completa tragedia. Sicuramente Godfrey Ho ha girato puttanate più gargantuesche, quindi avendo la possibilità di scegliere dedicatevi ad altri titoli equipollenti. Attenzione in particolare ai titoli "Ninja Operation: Knight and Warrior", "Black Ninja" e "Knight & Warrior", da evitare per il semplice fatto che sono in realtà tutti titoli alternativi di questo film. 


Recensito da: Imrahil     

TRASH: 79/100
Noia: 71/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 85/100
Presunzione della regia: 47/100
Incompetenza degli attori: 80/100




SE TI PIACE GUARDA ANCHE: un qualsiasi film di Godfrey Ho con Richard Harrison che fa il ninja.

7 maggio 2015

NATURA CONTRO (Aka Paradiso Infernale)

Di Antonio Climati, Federico Moccia, con Marco Merlo, Fabrizio Merlo, May Deseligny ITA 1988
Paradiso infernale (1988) on IMDb

Chiamato senza motivo apparente anche Paradiso infernale, Green Inferno e Cannibal Holocaust 2 è considerato da wikipedia il film che ha messo fine al genere cannibalesco italiano (e per fortuna anche alla carriera da regista di Antonio Climati).
Posto che comprendo il vostro  sgomento nel dover accettare la fine di cotanto genere cinematografico, è singolare constatare come un film alfiere del suddetto filone cannibal movie sia totalmente sprovvisto di cannibal, oltre che naturalmente di movie.
Ma in fondo della questione  doveva fregargliene poco già al regista, perché dovrebbe interessare allo spettatore?
Fonti ufficiali affermano che la sceneggiatura sia stata scritta da quel Federico Moccia che mi dicono occuparsi di altro genere oggi ,avrà avuto il suo periodo cannibal, capita.

LA TRAMA
Un gruppo di studenti di Biologia della prestigiosa università di Paperopoli, va alla ricerca del professor Korenz, partito a sua volta alla ricerca di non mi ricordo quale tribù di boscimani primitivi nel cuore dell’amazzonia (forse gli eugubini, tanto per attirarmi delle antipatie gratuite di qualche lettore umbro, presenti a corpose frotte immagino).
Per far ciò rubano un idrovolante, ma non della benzina, la qual cosa li costringe a passare il 95% della pellicola alla ricerca  di carburante.
Passano indenni tra anaconde, trafficanti di bambini, indigeni violenti, indigeni lenti, indigeni sonnolenti, indigeni menefreghisti, anaconde indigene, trafficanti lenti, fricchettoni mogi.
SPOILER
Evitato il rischio di addormentarsi nel loro folle cammino raggiungono il professore, che ringrazia per il tentativo di salvarlo e se ne scappa con l’aereo lasciando i nostri eroi a mangiar bruchi e a far palline col caucciù.

Ignobile sotto ogni aspetto, è facile capire come sia stato l’ultimo capitolo di un genere pietoso che andava avanti per produzioni mediocri e scarne (definizione perfetta anche per pellicoledallabisso.com ).
Manca un filo conduttore tra le varie scene, non ha mordente né morale, il titolo è senza senso e impresentabile.
Visione sconsigliata a costo della vita, il vostro tempo libero è prezioso, sprecatelo meglio.


Recensito da: Ortnid

VOTO TRASH: 65/100
Noia: 92/100
Ridicolaggine degli effetti speciali:78/100
Presunzione della regia: 87/100

Incapacità degli attori: 70/100




SE TI PIACE GUARDA ANCHE: GRETA LA DONNA BESTIA

30 gennaio 2013

RABID GRANNIES - NONNE CANNIBALI

di Emmanuel Kervyn. Con Catherine Aymerie, Caroline Braeckman, Richard Cotica, Dany Daven. BEL/1988/Troma

Rabid Grannies (1988) on IMDb

"L'Islam ha bisogno di te! Impugna delle armi! Ma non delle armi qualsiasi.. La nostra J-32 è stata costruita con l'aiuto di Allah. Precisa e facile da usare con una scarica elimina fino a VENTI infedeli!"

Due dolci nonnine, in occasione del loro 92esimo compleanno (si, a quanto pare compiono gli anni assieme) hanno invitato nella loro magione tutti i più grandi figli di puttana del Benelux, che poi sarebbero il loro sconfinato stuolo di nipotini. Parenti serpenti, si sà.. come la maggior parte di voi lettori potrà confermare queste riunioni familiari allargate sono un rottura di cazzo pazzesca, e i nipoti delle due tenere vecchine parteciperanno a questa simpatica rimpatriata solo ed esclusivamente perchè sperano che le carampane schioppino il più velocemente possibile e possano così accaparrarsi l'eredità.  Questo compleanno però, grazie al regalo del cugino Christopher, che ben si è guardato dal partecipare alla festicciola, sarà una minima più movimentato del solito..

Altra pellicola targata Troma, altro autentico capolavoro del trash. Una vera perla con un buon ritmo, un buon livello di splatter e dei dialoghi assolutamente FOLLI e divertentissimi. Va' tuttavia segnalato che il titolo non si prende particolarmente sul serio e nasce a tutti gli effetti per essere una cagatona divertente, ma la tutto sommato bassa presunzione della regia non inficia quasi per nulla la godibilità, il divertimento, e le grasse risate che la visione di questo film è in grado di regalare allo spettatore.

Non vi è nulla di lineare in questo film. La trama praticamente non esiste, la sceneggiatura è follia allo stato puro: è semplicemente un tripudio alla volgarità ed alle cattiverie familiari che si trasforma con l'evolversi delle vicende in un trionfo di frattaglie. Si tratta a mio avviso di una soluzione vincente, ed ora vi spiego il perchè: gran parte dei film horror, in particolare quelli di serie B, si sviluppano in maniera estremamente piatta e lineare. La partenza è quasi sempre lenta e spesso noiosa, perchè devi presentare i personaggi (di cui in realtà non ti frega un cazzo), devi illustrare la situazione, che è sempre di calma apparente, poi se sei fortunato ti trovi una quarantina di minuti scarsa di follia, budella e grasse risate (a volte manco quella...) che termina con il ripristino dello status quo. In Rabid Grannies, per evitare di uccidere di noia lo spettatore durante la prima mezzora, si è deciso di aggiungere la variabile "dialoghi folli a ripetizione", ed è stata a mio avviso una splendida idea.

Mi addentro nel dettaglio, visto che tutto sommato all'inizio della recensione sono stato un po' nebuloso per quanto riguarda la trama..

[SPOILER]
Il nipote Christopher era "fissato e adoratore di Satana" (cit.) e faceva delle messe nere nei cimiteri. Scoperto è stato diseredato dalle buone nonnine, e per vendicarsi in occasione del loro compleanno, fa' recapitare una scatola di merda (che viene presentata come un regalo bellissimo) dalla quale esce del fumo che trasforma le nonnine in dei demoni incazzati che decimeranno i membri della disgustosa famiglia
[FINE SPOILER]

La vicenda si conclude con il più banale dei finali aperti, ma tutto sommato ci sta, siamo rimasti tutti soddisfatti ugualmente.

Titolo adatto a tutti i palati (come il nostro segreto amico Cosminscontra86 potrà confermare), da gustare avidamente per quasi tutta la sua durata (un'ora e mezza scarsa), assolutamente consigliato su tutta la linea. Per grandi e piccini!

Recensito da: Imrahil

VOTI
TRASH: 94/100
Noia: 47/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 84/100
Presunzione della regia: 20/100
Incapacità degli attori: 76/100




SE TI PIACE GUARDA ANCHE: The Toxic Avenger, un altro film della Troma

28 dicembre 2012

UN NATALE ROSSO SANGUE (aka Black Christmas)

Di Bob Clark. Con Olivia Hussey, Keir Dullea, Margot Kidder. USA/1974

Black Christmas (1974) on IMDb

In onore delle festività del Santo Natale di Nostro Signore, ecco un bel film natalizio, "Black Christmas", che oltre essere un film natalizio, è anche un mistero. Nel senso che senza motivo questo film gode di un'incredibile fama. Cioè viene considerato un bel film. Un classico, un cult. Boh.

In una confraternita femminile, il Santo Natale di Nostro Signore Gesù Cristo, viene scosso dalle telefonate di un maniaco che pian piano (ma piano) comincerà a mietere vittime tra le ragazze, tra cui l'innocente Claire, la sboccata ubriacona Barbara e l'orribile e vecchia governante.
Al centro dell'intrigo, Jess, ragazza in rotta col fidanzato, cioè Keir Dullea (sì, proprio quello di "2001: Odissea nello Spazio"), un pianista che vorrebbe sposarla e tenere il bambino che la ragazza porta in grembo. Intanto il tenente Fuller e lo stupidissimo sergente Nash indagano.

Questo film avrebbe dovuto intitolarsi "Natale al telefono", visto che nel 90% delle scene i protagonisti sono all'apparecchio che squilla un'ottantina di volte nell'arco di un'ora e mezza, cosa che personalmente mi ha irritato oltremodo. Per il resto siamo di fronte ad un film discreto, in cui a parte una cura formale (affiancata alla sempre allucinante moda degli anni '70) e una dignitosa prova attoriale complessiva, manca di pathos e tensione, perdendosi in un ritmo noiosetto e trascurabile.

Tuttavia "Black Christmas" è un precursore dei tempi, tanto che da molti viene considerato il primo slasher della storia e il primo a tema "maniaco assassino ti chiama al telefono per dirti che ti ucciderà". Neanche veniva trasmesso in tv perché troppo spaventoso. Non ho certo voglia di controllare, ma penso che la media voto di 7,1 su Imdb sia la più alta del nostro sito (o almeno in Top 5).

Boh, forse la colpa è nostra che lo guardiamo con gli occhi del 2012, ma questo film ci ha lasciati del tutto indifferenti sia sul piano della "paura", sia sul piano dell'"emoglobina", visto che tutti i delitti sono fuori campo e di violenza non se ne vede neanche l'ombra. Cioè la curiosità di capire chi è l'assassino rimane viva fino all'ultimo, però non è certo quella che ti tiene incollato allo schermo. Infatti...

SPOILER
...alla fine l'identità dell'assassino non viene rivelata. E la nostra reazione è stata più o meno questa.
FINE SPOILER

Ne hanno fatto anche un remake nel 2008. Che dire. Probabilmente non capiamo un cazzo.

Recensito da: Vidur

VOTI
TRASH: 68/100
Noia: 70/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: n.p.
Presunzione della regia: 88/100
Incapacità degli attori: 40/100




SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Mortuary, molto simile, a mio parere anche migliore



12 ottobre 2012

LA NOTTE DELLA LUNGA PAURA (Aka Night of the lepus)

Di William Claxton. Con Stuart Whitman, Janet Leigh, Roy Calhoun, DeForest Kelley. USA/1972/MGM
Night of the Lepus (1972) on IMDb

Se devo essere onesto, gli "eco-horror" mi hanno proprio scassato le palle: Sono una noia mortale, sono tutti uguali, hanno tutti le stesse tematiche e ad essere sinceri la stragrande maggioranza di essi sono dei film a bassissimo budget, fatti con poca cura e senza la benché minima pretesa. "La notte della lunga paura" non fa' ovviamente eccezione, ma ho scelto di vederlo per le terrificanti belve che i protagonisti del film si troveranno ad affrontari: dei batuffolosissimi e per nulla aggressivi coniglietti giganti.

TRAMA:
I ranch californiani stanno affrontando una vera e propria invasione di conigli, che si stanno pappando tutti i raccolti e rischiano di lasciare sul lastrico il povero Cole. Invece di cospargere di topicida i suoi raccolti o di reinventarsi venditore di carne di coniglio, il nostro eroe ha la pessima idea di rivolgersi ad una coppia (con figlia petulante a carico) di simil-professorini amanti della natura che vogliono risolvere la minaccia leporina senza spargimenti di sangue: nello specifico scelgono di irrorare alcuni conigli di ormoni sconosciuti e mai testati prima portatigli dall'Est da una persona altresí sconosciuta. Ottima idea.
Il risultato sará un esercito di conigli giganti "aggressivi come lupi" e grandi altrettanto.

La pellicola si sviluppa in modo assolutamente lineare e non dissimile da quella di tutti gli altri eco-horror dell'universo, per cui l'attenzione precipita in maniera inesorabile fin dai primi minuti del film. Attenzione che si risveglia solo quando vengono ripresi i conigliotti e i leprotti con dei modellini sullo sfondo per farli sembrare oversized. Sono veramente una delle cose meno minacciose che abbia mai visto, considerando che viene anche mantenuto il loro versettino tenero (sentirli ruggire sarebbe stato impagabile). Senso di paciositá e tenerezza che diventa di ilaritá quando si verificano incontri uomo/coniglio gigante. Forse dovrei dire incontri uomo/uomo vestito da coniglio.

Comunque, dopo aver aspettato giorni senza fare assolutamente nulla, si decide di chiamare la guardia nazionale, che si rivelerá praticamente inutile, anche perché il protagonista rifiuterá la proposta del generale di bombardare la zona con dei caccia (sono sicuro che i vertici dell'areonautica sarebbero stati molto d'accordo nel mandare due Thunderchief a bombardare dei "conigli assassini giganti".."

[SPOILER]
Si deciderá perció di elettrificare un binario morto del treno e di convogliarvi tutti i conigli giganti. Cole preparerá una betoniera di salmí e tutti saranno di nuovo felici, contenti e sudisti come prima.
[FINE SPOILER]


Un film assolutamente trascurabile se non per la scelta dei mostri di turno, che essendo dei conigli pelosi non fanno paura assolutamente a nessuno. A parte a Vidur e a Leotorda che in una situazione paragonabile a quella del film sarebbero certamente morti di allergia. Moderatamente divertente e abbastanza noioso. Se non vi interessano i conigli lasciate perdere.


Recensito da: Imrahil

VOTI
TRASH: 73/100
Noia: 81/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 89/100
Presunzione della regia: 15/100
Incapaitá degli attori: 84/100




Se ti piace guarda anche: un qualsiasi eco-horror abbraciando Gianubaldo, il tuo coniglietto di peluches



28 dicembre 2011

L’ORA DEL LICANTROPO (Aka Never Cry Werewolf)

di Brenton Spencer, con Nina Dobrev, Kevin Sorbo e Peter Stebbings. Canada/2008/Grodfilm.
Never Cry Werewolf (2008) on IMDb

In una cittadina qualunque vive Loren con la sua famiglia: un fratello rompipalle, la madre sempre assente e un cagnolino nervoso. La monotonia del luogo sta però per essere spezzata dall’arrivo di un nuovo vicino, Jared.
Avete presente quando serve qualcuno nel ruolo del “figone” ma trovano solo un vecchio e cercano poi per tutto il film di convincerti che lui si, è proprio un gran figo? Ecco. In questo caso, per quanto si insista, la cosa non fa che diventare esilarante! Perchè Jared è solo un quarantenne maniaco con le mani pelose che ci prova spudoratamente con Loren (che in tutto ciò va ancora a scuola ed è minorenne). 
Questa comincia a sentire la voce del vicino che la chiama nella sua mente e decide quindi di spiarlo dalla finestra, assistendo così al brutale assassinio di una prostituta. Loren allora non perde tempo, scrive “mani pelose” su Google e scopre che Jared è senza ombra di dubbio un licantropo! Ah ah.

[SPOILER]
Mentre Jared uccide qualcuno una sera si e l’altra anche, la nostra bella riesce a convincere un suo spasimante sfigato ad aiutarla nella ricerca di un’arma in grado di uccidere il mostro, si recano così alla “Fiera del cacciatore” dove il licantropo decide di seguirli, sguinzagliandogli dietro il suo simpatico cane lupo. Questo farà strage di vecchi col cappello e cervi impagliati finché l’attore di una serie tv sulla caccia (Redd) e Loren non riusciranno ad abbatterlo. 
Jared, vivo e incazzato, rapisce allora il fratello petulante (conga!) e ferisce l’accompagnatore di Loren, l’unica soluzione è uccidere il licantropo prima di mezzanotte... poi sarà troppo tardi per entrambi! 
L’interesse del licantropo non è casuale, la ragazza infatti assomiglia molto alla sua defunta moglie ed è per questo destinata secondo lui ad essere la sua nuova compagna! 
La ragazza decide di entrare in azione: tira fuori l’argenteria per farci delle frecce e già che ha tempo da perdere prima di uscire si fa pure un paio di trecce. Davvero. 
Redd, che intanto si era preso tutto il merito per l’uccisione del lupo, decide di aiutarla nel salvataggio del fratello, dimostrando da subito tutta la sua inutilità ma intervenendo poi un secondo prima che la ragazza venga trasformata/violentarla e contribuendo quindi ad abbattere il pedo-licantropo entro la mezzanotte. Giusti giusti ovviamente per annullare la trasformazione di più o meno tutti loro in mostri.
[FINE SPOILER]

Il film, abbastanza noioso per tutta la prima parte, decolla solo con l’arrivo di uno stagionato Kevin Sorbo (Redd) a cui è toccato il ruolo del codardo simpatico e maldestro che con le sue trovate dovrebbe far ridere lo spettatore. Dovrebbe.
La parte degli effetti speciali deficita parecchio, a partire dallo stesso licantropo e questo gioca a favore della godibilità del film ovviamente!  
Tutto ciò, unito alla trama idiota, ne fa un discreto film trash... anche se c’è un particolare che mi ha urtata per tutto il tempo: io capisco che la ragazza avesse 16 anni e non 8, ma è comunque fastidioso vedere per tutto il film un quarantenne che fa proposte sconce (e cerca di metterle in atto) ad una ragazzina.
Carino. Non so quanto valga la pena spenderci tempo e denaro, ma se amate vedere Kevin Sorbo nel ruolo del deficiente non fatevelo scappare!

Recensito da: Leotorda.

TRASH: 73/100
Noia: 78/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 81/100
Presunzione della regia: 30/100
Incompetenza degli attori: 45/100



Se ti piace guarda anche: Scusa ma ti chiamo amore, Dog Whisperer.

29 settembre 2011

LA NOTTE DEI MILLE GATTI

Di Renè Cardona Jr. Con Hugo Stiglitz, Christa Linder, Teresa Velasquez. MESSICO/1972

Night of 1000 Cats (1972) on IMDb

Una merda invereconda. Così si potrebbe sintetizzare «La notte dei mille gatti». Questo pseudo-horror messicano del '72 è forse uno delle più grandi truffe della storia del cinema, una di quelle cose che ti lasciano triste e sgomento, consapevole di aver appena buttato via un'ora e diciotto minuti della tua vita, nonchè dei bei soldi ordinando questa merdata su internet. La trama vuole che Hugo, playboy miliardario, vada in giro per Città del Messico a rimorchiare donne, finchè non si stanca di esse; dunque, coadiuvato dal suo cameriere zoppo Dorgo, un sosia dell'ex portiere del Paraguay Chilavert, le uccide e una parte del corpo viene buttata in una fornace e l'altra viene data in pasto ai «feroci mille gatti» che vivono in cantina.
Ora, l'assunto portebbe neanche essere così male, peccato che la realizzazione del tutto è di una sciatteria e di una noia annichilente.
La stragrande maggioranza delle scene del film vedono Hugo Stiglitz (attore principe del cinema messicano, protagonista di «Incubo sulla città contaminata» e omaggiato da Tarantino in «Bastardi Senza Gloria»), andare in giro su 'sto cazzo di elicottero per tutta la città cerchiando di rimorchiare donne sedute in piscina. Poi una volta conquistata la donna, se la porta a letto, poi la sminuzza e la da in pasto ai gatti. Ad un certo punto, visto che non batte più chiodo, uccide il maggiordomo zoppo che l'aveva battuto a scacchi. 

SPOILER
Alla fine una delle sue conquiste si ribella e il bell'Hugo viene mangiato dai suoi stessi gatti, fuggiti dalla gabbia.
FINE SPOILER

Arrivare alla fine di questo film è stata un'agonia, visto l'estrema ripetitività delle scene, i quattro dialoghi in croce, il doppiaggio pessimo, la colonna sonora irritante e la totale incapacità attoriale di Stiglitz. La noia regna sovrana in questa cialtronata da quattro soldi, realizzata con palese disinteresse da parte di tutte le componenti.

In sostanza non è un film con dei riempitivi, è un riempitivo con un pò film (di merda) attorno.

Recensito da: Vidur

VOTI
TRASH: 42/100 
Noia: 96/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 64/100 (qualche pupazzo di gatto...)
Presunzione della regia: 74/100
Incompetenza degli attori: 87/100

SE TI PIACE GUARDA ANCHE: uno dei sei miliardi di film fatti da Renè Cardona jr.



23 agosto 2011

IL NOME DEL MIO ASSASSINO (aka I Know Who Killed Me)

Di Chris Siverston con Lindsay Lohan, Julia Ormond, Neal McDonaugh, USA, 2007, 360 Pictures

I Know Who Killed Me (2007) on IMDb

"Le persone si tagliano e dopotutto é la vita" (boh se lo dici tu...)

Finalmente approda su Pellicole dall'Abisso, “Il Nome del mio Assassino” vero é proprio pezzo di storia del cinema di serie z, pluripremiato, con ben 8 razzie awards (gli anti oscar per eccellenza); tra i quali é giusto ricordare: Peggior film, Peggior regia, Peggior attrice, Peggior sceneggiatura, Peggior pretesto per girare un film horror (quuest'ultimo, introdotto appositamente per questa pellicola, é veramente geniale! E mi ha convinto a vedere il film).
Devo dire, però, che mi sono avvicinato a questa pellicola con una certa spocchia, ah si 8 razzie awards? A beh capirai, che ne sapete voi della giuria dei razzie di film di merda? Avete mai visto Riecco Aborym, Bloody Psycho o Brotherhood-Patto di sangue? E invece devo ricredermi, perché se non ci lasciamo abbindolare dal figettume garantito da un budget sicuramente di livello, scopriremo che la pellicola in questione é veramente degna di essere considerata una pellicola dall'abisso.

Aubry (Lindsay Lohan) la classica brava e studiosa ragazza della provincia americana viene rapita e mutilata da un serial killer. Pochi giorni dopo la sua scomparsa viene trovata una ragazza mutilata, identica ad Aubry in tutto e per tutto, ma che dice di chiamarsi Dakota (sempre Lindsay Lohan), di essere una spogliarellista e di non ricordarsi nulla di ciò che le é successo, ma soprattutto dice di non essere Aubry! Sarà lo shock ad averle fatto perdere la memoria o c'é sotto qualcos'altro?

Il merito della pessima riuscita del film va da ascrivere oltre che ad una Linsday Lohan spaesatissima e ad una Julia Ormond semplicemente agghiacciante e meritevole di una denuncia al tribunale dell'Aia (si, penso che la sua interpretazione possa essere considerato un crimine contro l'umanità), va soprattutto attribuito al regista Chris Siverston il quale, evidentemente convinto di essere un genio visionario, decide di associare a ciascuna delle due protagoniste un colore, per Aubry é il blu elettrico, per Dakota il rosso scarlatto. Bene, e dopo aver avuto questa geniale intuizione, decide di darci sotto con il blu elettrico piazziadolo ovunque! Chissà che figo il risultato avrà pensato! Rose blu, pullover blu, guanti blu, cappellino blu, pure il collarino del gatto é blu! Ma cazzo Chris basta per favore con sto blu, dopo un ora hai abbondantemente rotto! E allora sotto con il rosso: strip club rosso, vestiti rossi, scarpe rosse... Dio santo, Chris mannaggia a te e ai tuoi colori primari del cazzo! Per fortuna che non c'era una terza Lohan sennò mi toccava pure il giallo canarino...
Ma come viene detto nel film “tutti abbiamo una metà, un doppio, un pari e un dispari, un positivo ed un negativo e via dicendo” anche nella realtà il buon Chris ha la sua degna controparte, ovvero il suo sceneggiatore Jeff Hammond. il quale partorisce una sequela di stronzate interminabile, tra cui un finale incredibile. Purtroppo per riportarvelo devo spoilerare a manetta:

SPOILER:

Dakota e Aubry sono effettivamente due persone distinte, due gemelle per la precisione, separate dalla nascita, perchè la mamma tossica di Dakota ha venduto Aubry per denaro. Ma le due sono rimaste legate da una specie di potere paranormale chiamato stigmate (?!), per il quale se una delle due si ferisce, pure l'altra si ferisce nella medesima maniera (sai che palle!). Grazie a questo potere Dakota riesce a ritrovare Aubry e liberarla dalle grinfie del serial killer, che si scoprirà essere l'ex insegnante di pianoforte di Aubry che tagliava mani e piedi alle sue ex allieve, così per hobby. E il movente? E boh non c'é, però in casa aveva una camera piena di gambe di legno appese al soffitto, non so se la cosa può interessarvi.

FINE SPOILER.

Concludo chiedendo scusa alla giuria dei Razzie Awards mai più metterò in dubbio il loro giudizio e la loro competenza, hanno dimostrato con “Il nome del mio assassino” di saper riconoscere la merda pura quando la calpest... ops volevo dire la incontrano.

Recensito da Azagthoth


VOTI:
TRASH 82/100
Noia 92/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 11/100
Presunzione della regia 95/100
Incapacità degli attori 83/100





SE TI PIACE GUARDA ANCHE: datti all'alcolismo come ha fatto la Lohan

29 maggio 2011

LA NOTTE DEI RESUSCITATI CIECHI (aka La Noche de las Gaviotas, Terror Beach)

di Armando De Ossorio, con Victor Petit, Maria Kosty, Sandra Mozarowsky. SPAGNA/1975

Night of the Seagulls (1975) on IMDb

Obiettivamente, come si fa a resistere ad un film che si chiama “La Notte dei Resuscitati Ciechi” e il cui slogan è “i cavalieri zombi vogliono ancora sacrifici di giovani vergini”?
Non si può. Anche se fin dall'inizio sai che dietro il geniale titolo c'è solo la scaltrezza e paraculaggine dei distributori italiani e nient'altro. Anzi, in realtà dietro questo film ce ne sono altri tre, nel senso che la suddetta pellicola rappresenta l'ultimo capitolo di una tetralogia, il cui filo conduttore sono appunto i resuscitati ciechi e il regista spagnolo Armando De Ossorio. Ovviamente i tre capitoli precedenti (Le Tombe dei Resuscitati Ciechi, La Cavalcata dei Resuscitati Ciechi e La Nave Fantasma) non li abbiamo visti e non abbiamo alcuna intenzione di farlo, anche se sembra che godano di una discreta fama.

Un giovane dottore e sua moglie si trasferiscono in un piccolo paese marittimo, dove però avvengono cose strane. La notte ci sono processioni sulla spiaggia, spariscono le fanciulle, volano i gabbiani e suonano le campane. Una vecchia usanza del luogo infatti, vuole che ogni sette anni sette vergini vengano sacrificate ai “Cavalieri del Mare”, ovvero degli zombi templari che idolatrano una specie di creatura marina molto simile al Mordicchio di Futurama.
L'assunto in sé non sarebbe neanche così male, ma è la realizzazione ad essere davvero pietosa. La pellicola è rovinata e sfocata, per tre quarti del film viene usato un patetico filtro notte che in alcune scene fa chiaramente trasparire come sia pieno giorno e che in altre crea una tale sovraesposizione da non capirsi assolutamente un cazzo. La recitazione è legnosa e impostata, il doppiaggio è pessimo e il dipanarsi della sceneggiatura rasenta lo zero. L'infima qualità delle immagini si accoppia infatti ad un ritmo catatonico che vi raggelerà il sangue, confonderà la mente e fiaccherà le membra. Insomma vi fracasserete i coglioni.

SPOILER
Per fortuna c'è il finale ad alzare un po' l'asticella: i protagonisti si barricano in casa così bene, che nel giro di dieci secondi entrano trecento zombi da tutte le parti. I nostri riescono però a scappare dalla soffitta e a rubare i cavalli degli zombi che li conducono al loro “castello”. Al dottore basterà distruggere la statua di Mordicchio per porre fine alla maledizione e ad uccidere tutti i templari. Pensate un po'.
FINE SPOILER

Aggiungeteci una colonna sonora molto irritante, un buon minuto e mezzo di granchi che camminano sugli scogli, la lentezza esasperante con cui si muovono gli zombi e avrete il quadro completo.

Attenzione, la visione di questo film è dunque consigliato solo ai veri professionisti. Resistere ad un'ora e diciotto minuti di filtro notte e zombi templari richiede doti al di fuori dal comune, che solo pochi eletti posseggono. Se riuscirete a passare la prova, un'aura di eroicità vi accompagnerà per sempre e potrete andare in giro a bullarvi dicendo “ho visto La Notte dei Resuscitati Ciechi”. Mica cazzi.

Recensito da: Vidur


VOTI
TRASH: 45/100
Noia: 96/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 56/100
Presunzione della regia: 78/100
Incompetenza degli attori: 71/100


SE TI PIACE GUARDA ANCHE: i capitoli precedente della tetralogia.

18 marzo 2011

LE NOTTI DEL TERRORE (Aka Zombi Horror, Burial Ground)

Di Andrea Bianchi, con Karin Well, Gianluigi Chirizzi, Italia/1980

Burial Ground: The Nights of Terror (1981) on IMDb

Degli zombies etruschi spargono il terrore e dilaniano persone in una villa di campagna dove si sono riuniti senza motivo alcuno dei personaggi ancora più inquietanti degli zombies.
La trama potrebbe benissimo finire qui, in quanto completa e pienamente esaustiva ma noi di pellicoledallabisso non siamo degli Andrea Bianchi qualunque (o dei Giuseppe Rossi o dei Daniele Verdi per intenderci e rimanere nell'ambito del 150°) e vi racconteremo dettagliatamente questo film nei minimi particolari svelandovi anche dei gustosi retroscena.
Dovete difatti sapere che questi zombies sono fatti veramente bene (almeno i primi che si vedono, poi devono avere finito il budget) e appaiono anche astuti e minacciosi, nonchè voraci e assetati di sangue. Hanno un solo marchiano e per nulla trascurabile difetto: non corrono, non camminano, tantomeno non allungano il passo, si muovono ad una velocità imbarazzantemente bassa, talvolta si fermano anche e indugiano in maniera sorprendente. Questa loro caratteristica è però bilanciata dal colpo di genio del regista che fa azzoppare una ragazza ad inizio film in modo che anche il gruppetto di uomini inseguito dagli zombies sia lento e malfermo. Questi mostri sbucano dal terreno (uno addirittura spunta da una fioriera!) di una villa dove si sono riuniti una serie di preoccupanti casi umani, tra cui dei loschi personaggi con le loro compagne e una donna e il suo "bambino" su cui vale la pena soffermarsi qualche riga.
Questo personaggio che viene per tutto il film trattato effettivamente come un bambino è in realtà un attore nano chiaramente sopra la trentina, più brutto degli zombies, tenta in alcune scene di sedurre la madre finchè al termine del film non se la mangerà essendo diventato anch'egli un mostro.
Tralasciando questo fastidiosissimo dettaglio i mostri iniziano ad attaccare i personaggi uno ad uno fino a farli riparare in casa dove si barricano badando bene di tenere sempre qualche finestra spalancata ma sparangandone una qua e là per far finta di essersi chiusi dentro. Rimangono asserragliati in casa finchè uno dei personaggi non ha un'idea geniale "Se i mostri vogliono entrare in casa e noi vogliamo uscire fuori potremmo aprire le porte e nasconderci nel passaggio (dei mostri)". Nessuno capisce cosa questo significhi e nel momento in cui aprono le porte ognuno fa di testa sua e gli zombies hanno preda facile su molti di loro, comunque alcuni riescono a fuggire (parola grossa visto che si fermano a riposare nella stalla distante 50 metri dalla casa) e si riparano nel convento dei cappuccini l'isolato a fianco.
Non sto nemmeno a scrivere di come il convento sia in realtà la casà degli zombies, i superstiti fuggono allora nella costruzioe al di là della strada che, sfortuna loro, è un laboratorio di modellini dove capeggia una bella e comoda sega circolare.
Qui vengono raggiunti dagli zombies e uccisi.
Eh si il film finisce proprio così, tra lo stupore generale di chi si aspettava un colpo di scena clamoroso invece finisce così.  Non c'è davvero nulla da dire.
Il film ne ricalca moltri altri del genere, spiccano però fra le nebbie di questa produzione alcune luci  particolarmente sgradite e squallide, oltre al già citato "bambino" suscita divertimento, noia e sgomento la scena in cui il cameriere accende tutte le candele di un lampadario ripetendo l'operazione due volte in quanto due si spengono, il tutto in un paio di buoni minuti della vostra vita che nessuno vi ridarà indietro, nemmeno quando uno zombie-horror scalerà la grondaia di casa vostra.

Recensito da Ortnid

VOTI
TRASH: 88/100
Noia: 80/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 65/100
Presunzione della regia: 85/100
Incompetenza degli attori: 75/100


SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Incubo sulla città contaminata, la casa nel tempo




18 ottobre 2010

NINJA TERMINATOR

Di Godfrey Ho con Richard Harrison, Jang Lee Wang, Maria Francesca, Philip Ko Hong Kong/1986

Ninja Terminator (1986) on IMDb

Questa non vuole solo essere una semplice recensione di un film, ma vuole essere un omaggio a un genere, quello dei film ninja (anzi ninjàaaaaa), che rappresenta un pezzo importante della storia del cinema trash.
Regista e protagonista di questa pellicola sono due pezzi di storia del genere, ovvero il regista Godfrey Ho e l'attore Richard Harrison, al quale sia affiancano una serie di insulsi personaggi, per lo più orientali, usati come carne da macello. Come prevede la tradizione, ma soprattutto il ristretto budget a disposizione, la storia prevede due vicende, che si svolgono parallelamente una ad Hong Kong ed una negli States, le quali, per le suddette ragioni di budget, sono destinate a non intrecciarsi mai. Infatti il buon Harrison non incontrerà mai il suo compare orientale Tiger (evidentemente anche la classe turistica era troppo cara per la troupe), tuttavia quella vecchia volpe di Godfrey la sa lunga, e ovvia questa complicazione con uno degli espedienti più ridicoli di sempre, ovvero i due usano il telefono per raccontarsi come procedono le rispettive indagini! Che ci volete fare il ventesimo secolo é stato il secolo dello sviluppo delle comunicazioni: la radio, il telefono, il televisore, internet ma soprattutto il robottino porta messaggi, di cui si serve il ninja cattivo per minacciare Harrison e consorte, la quale é interpretata da tal Maria Francesca (non so quale tra Maria e Francesca sia il nome e quale il cognome, o forse il suo cognome vero non lo ha voluto dare perché si vergognava troppo) che nella vita fa proprio quello di mestiere la moglie di Richard Harrison! Tra l'altro le scene in cui Harrison parla al telefono, o comunque é in casa, devono essere state girate proprio nella casa dove vive Harrison, ciò spiegherebbe perché il telefono sia a forma di Garfield, che ben poco si addice ad uno spietato ninja.
Non mi dilungo nello spiegarvi la trama, per il semplice fatto che é totalmente incomprensibile! C'è di mezzo un manufatto che ti rende un ninja invincibile, c'é una banda di delinquenti che vuole picchiare Tiger, ci sono ninja che fanno piroette a caso, interminabili scene di lotta ma anche un sacco di riempitivi, di cui alcuni memorabili per la verità.
Come quando Harrison uccide con uno shiuriken un pericolosissimo granchio scappato dal sacco della spesa di sua moglie!
In conclusione vorrei solo citare, perché almeno una menzione se la merita, l'antagonista di Tiger, che é un cinese con una parrucca bionda alla Raffaella Carrà! E sapete come si chiama? Jaguar! Così alla fine fanno Jaguar contro Tiger geniale eh...

Recensito da: Azagthoth

VOTO:
TRASH 74/100 
Noia 86/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 70/100
Presunzione della regia 34/100
Incapacità degli attori 77/100
P.S.: il voto trash é stato dato più per l'importanza storica del genere che per il valore della singola pellicola.


SE TI PIACE GUARDA ANCHE: un qualsiasi film ninjàaaa (ma non quello delle tartarughe ninja che al confronto é troppo troppo bello)

19 luglio 2010

NON AVER PAURA DELLA ZIA MARTA (Aka The Murder Secret)

Di Mario Bianchi con Gabriele Tinti, Maurice Poli, Sascha Darwin, Italia/1988/AVO Film

The Murder Secret (1988) on IMDb

La famiglia Hamilton passerà il fine settimana nel vecchio casolare di zia Marta. Non sarà un fine settimana come tanti altri: sono passati infatti quasi trent'anni da quando Richard ha visto per l'ultima volta sua zia. Le uniche immagini che affiorano alla memoria sono quelle della zia Marta in un ospedale psichiatrico. Quando gli Hamilton arrivano alla villetta di campagna, vengono accolti dal custode, il quale per conto di Marta continua a rinviare il suo arrivo a casa.

Allora sto film ha un problema fondamentale: é noiosissimo. Di fatto nella prima ora non succede niente ma niente di niente! I protagonisti arrivano nella casa della zia Marta e se ne stanno lì a dirsi: “Accipicchia quando arriverà la zia Marta?” “E già dovrebbe essere già qui” “Va beh aspettiamo” “Attenzione forse arriva! Ah no é mio figlio Charles!!!” e così via... A tenere un minimo di tensione dovrebbero pensarci le patetiche burle che il figlio più piccolo alla sorellona, le quali ovviamente falliscono miseramente nel loro scopo e riescono solo a rendere la visione del film ancora più straziante. Poi dopo un ora quando ormai lo spettatore é regredito in uno stato catatonico, la svolta improvvisa! Una serie di omicidi a casaccio, tra cui uno sotto la doccia (che idea originale eh?), che fanno da apripista ad una interminabile scazzottata e ad un finale privo di senso (una delle costanti della serie “Lucio Fulci presenta”). Purtroppo a salvare questo film non bastano nemmeno le buone prove offerte dal protagonista (Gabriele Tinti) e del custode (Maurice Poli) a cui fanno da contraltare le pessime prove di tutti gli altri attori coinvolti. Certo non é il peggiore dei film dei “Maestri del Thriller”, ma non é che ci volesse molto...


Recensito da: Azagthoth


VOTI
TRASH: 50/100
Noia: 87/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 45/100
Presunzione della regia: 60/100
Incompetenza degli attori: 60/100 (é una media)


SE TI PIACE GUARDA ANCHE: un qualsiasi film della serie "Lucio Fulci presenta"

LEGENDA - per capire meglio le nostre recensioni e le nostre votazioni

Questo blog tratta esclusivamente film di infimo livello, per cui i nostri criteri di giudizio sono totalmente differenti da quelli che potreste trovare in un qualsiasi sito di recensioni cinematografiche; nello specifico noi qui a Pellicole dall'Abisso teniamo conto di 5 fattori ed abbiamo deciso di esprimere il voto in centesimi per consentire maggiori sfumature;

1) VOTO TRASH: è il più importante ed è un voto generale; se volete semplicemente sapere quanto sia ''patetico'' o involontariamente comico un film fate riferimento a questo dato.

2) VOTO NOIA: abbiamo scoperto nella nostra esperienza che la noia è un elemento ricorrente (ed estremamente fastidioso) di questo genere di film. Più è alto il valore più bisogna avere le palle di ferro per poterlo sostenere

3) RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: non credo servano particolari spiegazioni.

4) PRESUNZIONE DELLA REGIA: In molti casi i registi sono ben consci di star girando una puttanata clamorosa, e quinidi tendono a prendersi in giro da soli.. ma ci sono altri registi che invece sono fermamente convinti che il loro film sia una specie di capolavoro visionario low-budget, e spesso sono proprio questi i più grandi capolavori del trash. più è alto il valore più il film ''se la crede''.

5) INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: inutile dare un voto alle abilità degli attori in questo genere di film, abbiamo ritenuto più funzionale dare una valutazione di quanto gli attori siano cani

ARCHIVIO RECENSIONI