Di Claudio Lattanzi. Con Timothy W. Watts, Lara Wendel, Robert Vaughn, James Villemaire. 1988 / USA-ITALIA / FILMIRAGE
Negli anni '80 non si associava ancora il termine "raptor" né ai simpatici dinosauri capaci di aprire le porte, né alla franchigia NBA di Toronto (nata nel 1995), ma semplicemente agli uccelli rapaci. In realtà il termine "raptors" è difficilmente associabile pure a questo film, che gode di una pletora di titoli alternativi tutti ugualmente imbecilli e che non hanno alcun collegamento con la trama.
Gli uccelli rapaci infatti hanno un ruolo del tutto marginale, non ci sono "uccelli assassini", gli zombie non hanno gli occhi scuri e non c'entra niente con la serie Zombie inaugurata da Fulci e poi proseguita dai nostri amici del cuore Mattei e Fragasso. Il regista in questo caso è il misconosciuto Claudio Lattanzi che firma anche la sceneggiatura con lo pseudonimo di Claude Milliken, ma si dice che dietro, in realtà, ci sia stata la longa manu di Joe D'Amato. Vi è una sorta di disputa su chi abbia effettivamente diretto il film: secondo Lattanzi è stato girato "in simbiosi", secondo altre fonti ha fatto tutto D'Amato, che tra l'altro firma la fotografia con lo pseudonimo di Fred Sloniscko Jr.
Chiunque sia stato dei due a realizzare fattivamente questo film, farebbe meglio a non vantarsene e forse anche a vergognarsene un po'.
Insomma avete capito l'antifona. Aldilà del discreto incipit, la trama è praticamente inesistente, i personaggi insulsi, la recitazione pessima, la realizzazione tecnica men che mediocre, la povertà di idee sconcertante e la noia triturante (i coglioni).
Per vedere il primo zombie bisogna infatti attendere il minuto CINQUANTATRE, dopo che i precedenti trenta erano stati praticamente privi di qualsiasi evento significativo che non fosse la trovata rivoluzionaria di buttare con espedienti risibili dei ragazzetti in una casa più o meno stregata.
Non che dopo l'apparizione degli zombie il ritmo si impenni o il che tutto non si svolga secondo i cliché più beceri e scontati, ma almeno c'è un minimo di azione che ha interrotto il mio berciare contro lo schermo al ritmo di "succederà mai qualche cazzo in questo film di merda?".
Qualcosa è successo, con un mini colpo di scena di nessuna utilità e un finale troncato brutalmente con il classico fermo immagine, tipico degli horror merdosi degli anni '80, di cui in questo blog ne trovate una sostanziosa carrettata.
Per pietà, non mi soffermerò sulla colonna sonora da soap opera piazzata in modo criminale in alcuni punti del film, per tacere delle tastiere da un tanto al chilo piazzate nei momenti di "tensione", mentre gli effetti gore, onestamente, sono di discreta fattura e fanno il loro dovere.
Filmaccio da cui stare alla larga e da guardare solo nei casi in cui soffriate di insonnia o vogliate punirvi per aver commesso qualche peccato capitale.
Per l'attore protagonista, tale Timothy W. Watts, questo è stato l'unico film girato in carriera, mentre Lara Wendel, oltre ad aver recitato nel Tenebre di Argento, diventerà una delle protagoniste della serie TV di Italia Uno, College.
Recensito da: Vidur
TRASH: 86/100
Noia: 90/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 45/100
Presunzione della regia: 66/100
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