Di John McNaughton. Con Rae Dawn Chong, Don Gordon, Bon Laney, Antonio Fargas, Neil Giuntoli. USA / 1991 / Cannon Pictures
In un'astronave stile globo di luce, un alieno insettoide trasporta sulla terra un pluriomicida. La sua pena è quella di essere stato "retrocesso" ad umano e a vivere sul nostro pianeta. La sua versione umana però è molto delicata e non appena il suo corpo subirà qualche danno, interverranno delle mostruose mutazioni e dovrà procurarsi una testa nuova per sopravvivere.
Tale è la premessa di questo filmaccio che vorrebbe un po' scimmiottare il body-horror alla Cronenberg, senza però avere né il talento, né l'inventiva, né il budget per avvicinarci neanche minimamente. Oltretutto il film è passato in mezzo ai consueti marosi produttivi dei film pezzenti: girato e concluso nel 1988, rimase abbandonato a prendere polvere negli scaffali a causa della chiusura dell'originaria casa produttrice (la Atlantic), almeno finché l'ineffabile Cannon lo acquisì per un pezzo di pane, lo rimontò a cazzo di cane e lo fece uscire nel 1991.
Non succede sostanzialmente nulla in questo film, eccetto il fatto che l'alieno killer vada in giro periodicamente a sgozzare persone e a mettersi la testa del malcapitato sul suo corpo, acquisendo in qualche modo (ma non è affatto chiaro) alcune conoscenze della persona stessa. Non che la cosa abbiamo un minimo senso, perché si passa dal fatto che sappia a malapena deambulare e a spiccicare due parole, a quando "indossa" la testa del dottore tramite cui impara addirittura a guidare, andare al circolo di tennis e a fare le battute spiritose.
In tutto ciò i veri protagonisti del film sarebbero i detective che gli danno la caccia, ma in realtà loro non fanno assolutamente niente e sono più occupati a provare a catturare un altro criminale, tale Scully, in una sottotrama che non ha la minima attinenza con la storia principale. Il ché mi lascia credere che o sia un'aggiunta forzosa del montaggio Cannon o che sia semplicemente un patetico riempitivo di minutaggio.
Ad essere onesti qualche pregio questo The Borrower ce l'ha: gli effetti speciali prostetici non sono affatto male, la colonna sonora metal anni '80 spinge, l'ambientazione della città sporca, violenta e disperata funziona bene, così come qualche scena che probabilmente sottintende un certa critica sociale, lasciata lì però troppo fine a sé stessa.
Né sufficiente come film horror, né così disastroso da essere un film thrash, questo Cacciatore di Teste poteva tranquillamente starsene a marcire negli scaffali della Atlantic: nessuno ne avrebbe sentito la mancanza.
Recensito da: Vidur
VOTI:
TRASH: 71/100
NOIA: 72/100
RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: 48/100
PRESUNZIONE DELLA REGIA: 54/100
INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: 72/100
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