1. Il vero nome di Michael Keaton è Michael John Douglas. Ha cambiato il cognome in quanto, ovviamente, c'era già un Michael Douglas piuttosto famoso all'epoca dei suoi esordi. A seconda dalle fonti, il Keaton potrebbe essere un tributo all'attore comico Buster o all'altrettanto celebre Diane.
2. In realtà neanche l'ex-attrice feticcio di Woody Allen, si chiama Keaton di cognome. Il suo vero cognome è Hall, ma prese in prestito quello della madre in quanto c'era già un'attrice nell'Actors Guild registrata come Diane Hall.
3. A proposito di Douglas, il vero nome di Kirk -padre di Michael e protagonista di Spartacus e Orizzonti di Gloria, tanto per dirne due- era Issur Danielovitch, figlio di immigrati russi arrivati negli Stati Uniti nel 1912.
4. Rimanendo a questioni familiari, due discendenti della famiglia Coppola, hanno evitato di usare un cognome che nel mondo del cinema pesa quanto un macigno. Parliamo dell'immenso Nicolas Cage, nato Nicholas Kim Coppola, e Talia Shire, nata Talia Rose Coppola. Talia è sorella di Francis, mentre Nicolas è uno dei loro nipoti.
5. Tanto amato quanto sfortunato, Michael J. Fox ha cambiato una sola lettera del suo vero nome, ovvero quella centrale. Il suo secondo nome infatti è Andrew; sembra che abbia sostituito la A con la J per evitare stupidi giochi di parole come “Michael, A Fox!”.
6. L'epitome del machismo americano di una volta, ovvero John Wayne, non aveva proprio un nome virile all'anagrafe, si chiamava infatti Marion (Robert Morrison).
7. Anche Michael Caine si trovò costretto ad usare un nome d'arte, difficile infatti sfondare nel mondo del cinema chiamandosi Maurice Micklewhite. Sembra che l'attore inglese per il cognome si sia ispirato al film L'Ammutinamento del Caine.
8. Oliva Wilde invece avrebbe fatto bene a tenersi il suo vero cognome, che è probabilmente l'effetto che fa agli uomini: Cockburn.
9. Norma Jean Mortenson, Norma Jean Baker, Jean Norman, Norman Jean Monroe e Jean Monroe: nomi veri e finti, usati o proposti per Marilyn Monroe.
10. C'è chi non sopporta il proprio cognome e chi non sopporta il proprio nome: è il caso di Sigourney Weaver, il cui nome di battesimo è Susan. La protagonista di Alien infatti non poteva tollerare di essere chiamata col vezzeggiativo “Susy”, che cozzava con il suo spigoloso carattere e l'imponente fisico.
11. A proposito di fisici imponenti, Arnold Schwarzenegger nel suo primissimo film, l'atroce Ercole a New York datato 1970, fu accreditato col nome di Arnold Strong “Mr. Universe”.
12. Già talentuoso e richiestissimo da bambino, a Leonardo DiCaprio, all'età di dieci anni, suggerirono di cambiare il suo nome nel più anglofono Lenny Williams, cosa che ovviamente non fece.
13. Non penserete che qualcuno possa chiamarsi davvero Vin Diesel? E infatti, il vero nome del protagonista della saga di Fast and Furious, è Mark Sinclair. Adottò il suo nome d'arte ancora prima di fare l'attore, quando lavorava come buttafuori nelle discoteche di New York.
14. Sul set di Dio perdona...io no! i due attori protagonisti si presentarono con i propri veri nomi: Carlo Pedersoli e Mario Girotti. La produzione impose ai due di utilizzare degli pseudonimi più internazionali: il primo usò il nome del suo idolo, Spencer Tracy, come cognome e quello della sua birra preferita come nome. Il secondo scelse la combinazione da una lista fornitagli dalla produzione. Parliamo ovviamente di Bud Spencer e Terence Hill.
15. Restando all'Italia, l'Alan Steel, ex culturista protagonista di mille peplum anni '50 e '60, era il romanissimo Sergio Ciani.
16. Un altro ex culturista, oltre che ex marine decorato, e figura mitologica per noi di Pellicole dall'Abisso, è Gordon Mitchell, il cui vero nome era Charles Allen Pendleton. Nel suo primo film da protagonista, Maciste nella Terra dei Ciclopi del 1961, fu accreditato come Mitchell Gordon.
17. Se il tuo vero cognome è Smith negli Stati Uniti sei nei guai. Nessuna variazione poteva infatti permettere a Julie Anne Smith di registrarsi nella Actors Guild col suo cognome, così ripiegò sul secondo nome del padre e divenne Julianne Moore.
18. Non si chiama Moore neanche Demi. Il cognome del padre era Harmon, ma dato che l'uomo aveva abbandonato la famiglia quando Demi era ancora bambina, si era presa il cognome del nuovo compagno della madre, Guynes. Almeno finché nel 1981 non sposò il musicista Freddy Moore, di cui acquisì il cognome e continuò ad utilizzarlo anche dopo il divorzio avvenuto nel 1985.
19. Uno dei sogni erotici della nostra generazione, ovvero Carmen Electra, all'anagrafe riporta il più anonimo Tara Leigh Patrick. A quanto pare l'ardito pseudonimo fu partorito dalla mente di Prince, che l'aveva scelta come ballerina per i suoi show.
20. Uma Thurman deve il suo particolare nome al padre, professore universitario di studi buddisti indo-tibetani. Uma è la dea della luce e della bellezza, mentre Karuna (il suo secondo nome) significa compassione. I suoi fratelli si chiamano Ganden (uno dei più famosi monasteri tibetani), Dechen (grande gioia in lingua tibetana) e Mipam (un famoso filosofo buddista).
21. Tanti dei nostri registi “preferiti” usavano pseudonimi a seconda del momento, della convenienza, della produzione o dell'umore della giornata. Bruno Mattei ne ha usati quasi una ventina: Vincent Dawn (il più celebre), Pierre Le Blanc, Jordan B. Matthews, J. Metheus, Jimmy Matheus, Stefan Oblowsky, George Smith, Gilbert Roussel, Bob Hunter, Michael Cardoso, David Graham, Herik Montgomery, Frank Klox, William Snyder, David Miller e David Hunt, nome con cui ha fregiato il suo immortale capolavoro, La Tomba.
22. Il sodale di Mattei, Claudio Fragasso, invece si è limitato ad usarne una manciata: Clyde Anderson, Werner Knox, Drake Floyd e Claudio Sansevero, solo per il perduto e mai reso pubblico Pierino Stecchino.
23. Enzo Barboni, storico regista di tanti film di Bud Spencer e Terence Hill, usava spesso lo pseudonimo di E.B. Clucher, probabilmente per l'assonanza con la parola di origine francese clochard.
24. Quasi impossibile tenere traccia di tutti gli pseudonimi usati da Aristide Massaccesi, considerato il regista italiano più prolifico di sempre. Oltre all'ovvio Joe D'Amato, tra i più utilizzati citiamo David Hills, Alexandre Borsky (e sue varianti) e Raf De Palma. Il più curioso è Chang Lee Sun, per l'erotico girato ad Hong Kong, Chinese Kamasutra. Bello anche il credit per lo sceneggiatore, palesemente falso, Fu Chun.
25. Voleva farsi chiamare Lino Zaga, ma fu Totò a fermarlo, dicendo che accorciare il cognome nell'ambito dello spettacolo porta sfortuna. Così, il suo impresario, un insegnate elementare, scelse il primo cognome di un registro di classe. Pasquale Zagaria divenne così Lino Banfi.
A cura di: Vidur