4 agosto 2011

THE LOST TREASURE OF THE GRAND CANYON

Di Farhad Mann. Con Michael Shanks, Shannen Doherty e JR Bourne. Canada/2008/SyFy.

The Lost Treasure of the Grand Canyon (2008) on IMDb

Ci sono notti in cui non riesci a dormire e decidi di guardarti un film. Purtroppo nel mio caso la visione del soffitto, nell'attesa di prendere sonno, sarebbe stata certamente più proficua o almeno più interessante. Guardando tra i nomi degli attori scorgo quello di una delle protagoniste di "Streghe", come posso quindi non cedere? Come posso non guardarlo sapendo cosa ci ha donato un altro famoso interprete di quella serie, Brian Krause? E allora cedo.

La nostra protagonista, la dottoressa Susan Jordan, è un'archeologa. Il suo team è formato da una donna che non si sa pettinare (Hildy), un tizio che si crede figo ma non lo è (Marco) e una persona seria, che viene però sfottuta per questo (Jacob). Il loro affatto proficuo lavoro viene però interrotto dalla stessa Susan; l'anziano padre infatti, anch'esso archeologo, è scomparso da quasi un mese durante una spedizione, ma a nessuno sembra importare; questo perchè l'allegro vecchietto era partito alla ricerca di una piramide egizia nascosta (a suo parere) nel Grand Canyon. Gli ci vorrà un po' più di un mese per trovarla temo... Tutti festeggiano uno scemo in meno ma Susan no, parte alla sua ricerca portandosi dietro tutta la baracca e qualche persona che passava di lì per caso.
Arrivati in Messico si fanno ovviamente truffare da tutti i messicani nel raggio di un chilometro, strisciano fino alla montagna ai cui piedi è scomparso il padre e trovano un superstite della spedizione precedente, che ci avvisa di sentire suonare dei bonghi di tanto in tanto.

Siamo a metà film e la noia regna sovrana ma ho visto quel mostro sulla locandina del film, non posso rinunciare proprio ora...perdonami soffitto.

[SPOILER]
Grazie a Jacob, che nel corso del viaggio ci ha confermato di essere l'unica persona con un cervello nonchè un guardone (e sento puzza di storia d'amore campata su in cinque minuti), i nostri riescono ad entrare nella montagna e vi scoprono un villaggio azteco, dove gli abitanti si stanno divertendo a strappare il cuore dei primi visitatori per sacrificarlo al loro dio, un drago che ha tutti i poteri della CGI più scadente. Il padre viene sfortunatamente trovato ancora vivo e la combriccola comincerà quindi la ricerca della chiave per riaprire il passaggio nella montagna, chiusosi poco dopo il loro passaggio. Dopo mille cazzate prevedibili, una manciata di guardie imbarazzanti e inseguiti da un drago che distrugge ogni regola della prospettiva ma nemmeno uno dei personaggi, la chiave viene trovata. Nella fuga vengono ovviamente sgamati in gruppo ma sarà sempre Jacob a permettere a tutti di salvarsi, uccidendo il drago e conquistando così la salvezza, nonchè l'amore di Susan.
[FINE SPOILER]

Noia. Non c'è stato un solo minuto interessante in tutto il film. No, nemmeno quando un azteco ha fatto gli occhi dolci alla spettinatissima Hildy, ne mentre il mostro fissava indeciso per ore le sue possibili vittime, che intanto si prendevano un caffè, ne quando il gruppo piangeva la morte di un cavallo, che sbatteva la ciglia e respirava tranquillamente.
Questo film ti illude prima con la falsa promessa di piramidi nel Grand Canyon e poi con la comparsa di un mostriciattolone in CGI...ma non ne vale la pena, nemmeno per conciliare il sonno!

Recensione di: Leotorda

VOTI
TRASH: 65/100
Noia: 87/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 81/100
Presunzione della regia: 56/100
Incompetenza degli attori: 58/100






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