4 agosto 2011

LE RADICI DELLA PAURA (Aka The Evil)

Di Gus Trikonis, con Richard Crenna, Joanna Pettet e Andrew Prine. USA/1978

The Evil (1978) on IMDb

Un gruppo di pseudo-volontari guidati da uno psicologo decidono di acquistare una gigantesca casa abbandonata per creare una clinica di riabilitazione per tossicodipendenti. La casa però ha qualcosa che non va'; si sentono strani rumori, si notano evanescenti presenze. Una cosa tutto sommato gestibile, tenendo conto dell'ottimo affare che è stato fatto! L'imbecillità e la curiosità dello psicologo-capo purtroppo però risveglierà niente popò di meno che Satana in persona che comincerà a sbattere fortissimo le finestre e a tirare i protagonisti con dei cavi.

Il cestone di Mediaworld questa volta ci regala questo horror estremamente classico della categoria ''case maledette". Nonostante la mia introduzione non sia per nulla invitante mi premuro di dire che questo film ci ha stupito ed è sinceramente piaciuto a tutti (cioè a me, a Ortnid e perfino all'incontentabile Vidur) e che se non fosse per la realizzazione decisamente a basso budget, avrebbe probabilmente sfondato e ora non lo troveremmo nel cestone delle porcate ma forse nello scaffale in ombra 2 x 6 euro.

Il film comincia malissimo. La lentezza è quella tipica dei film horror anni '70 con delle case maledette, e già temevamo di trovarci di fronte a qualcosa di molto simile a "la dolce casa degli orrori" o qualcosa del genere. La nostra pazienza dopo una mezzoretta scarsa ed interlocutoria di presentazione dei personaggi è premiata ed il ritmo accelera improvvisamente. Il cane indemoniato, satana si risveglia, gli occupanti della casa (che sono un buon numero) cominciano a morire come mosche, ed anche in modi abbastanza fantasiosi, tenendo conto della scarsità di mezzi a disposizione del regista. A proposito di ciò: gli unici oggetti utilizzati per realizzare gli effeti speciali di questo film sono dei ventilatori e dei cavi (in alcune scene si vedono abbastaza chiaramente purtroppo), ma considerato ciò il prodotto finito non è assolutamente pacchiano. La definirei una dignitosa povertà.

L'unica vera pecca è il finale, estremamente sbrigativo e decisamente banale. Capisco il ritmo elevato, ma a tutto c'è un limite

[SPOILER]
Lo psicologo va' nello scantinato chiude la botola da cui è uscito satana con la croce che egli stesso aveva tolto risvegliando il demone. Tempo effettivo su pellicola 30 secondi. Il tempo di andare in cantina.
[FINE SPOILER]

Abbiamo discusso lungamente se questo film dovesse essere recensito o meno su questo blog. Perchè oggettivamente non è un brutto film. Si tratta di un b-movie, ma l'unica cosa a categorizzarlo come tale è la disponibilità del portafoglio. Al cinema si vede molto di peggio. Magari più figo, magari in 3D, magari coloratissimo. Ma peggio.

Recensito da: Imrahil

VOTO CLEAN: 72





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