18 dicembre 2010

WARBIRDS - L'ISOLA DELLA PAURA

Di Kevin Gendreau, con Jamie Elle Mann, Brian Krause, Tohoru Masamune, Lucy Faust, David Jensen, Gizza Elizondo, Stephanie Honore, Henry Ku, Jon McCarthy, Marel Medina, Caleb Michaelson, USA, 2008, SyFy

Warbirds (2008) on IMDb

Siamo in piena guerra mondiale, nel Pacifico si fronteggiano l'esercito giapponese e quello americano. In un'isola dalla nulla rilevanza strategica l'esercito giapponese (forse lì in gita) trova delle uova di pterodatilo in una caverna che naturalmente si dischiudono dando vita a centinaia di mostri preistorici alati che in poco tempo decimano la guarnigione nipponica.
Dalla'altra parte dello schieramento l'esercito americano nomina un gruppo di soldati scelti (scelti a caso però) per una missione segreta, segretissima, devono portare qualcosa di grosso e importante dall'altra parte dell'oceano, in Giappone, vi lascerò sulle spine fino alla fine ma sappiate che inizia per Bomba e finisce per H, se volete rovinarvi la sorpresa leggete subito in fondo alla recensione.
Insomma questo manipolo di goffi figurini formato da un numero elevato di donne assolutamente dalle identiche fattezze, tra cui la fragile Vanessa (per gli amici Uzzy) ma anche la autoritaria Ruzzy e la scherzosa Puzzy, il colonnello Brutton, il soldato Pelaton e un paio di altre donne è incaricato della missione. Il quartier generale confida infatti sulla loro efficacia e la loro determinatezza nonchè sull'esperienza delle donne, collaudatrici ufficiali dell'esercito, per risolvere in poco tempo questa fondamentale missione.
Difatti in pochissimo tempo per un banale temporale e tra mille cincischiamenti (di cui ne fa le spese la comparsa Guzzy) riescono a precipitare sull'isola dei giapponesi sopracitati.
In breve tempo i glamour e pettinati protagonisti si accorgono della presenza sgradita dei mostri volanti, en passant catturano anche un gruppetto di giapponesi che vengono rinchiusi in una impenetrabile capanna di canne di bambù.
Una tenera storia d'amore inizia fra un soldato e Vanessa (per gli amici Uzzy), passano il tempo così, insubordinando a qualsialsi ordine del colonnello e osservando le bestie alate, nonchè facendo passare del tempo nel timer del lettore dell'ignaro spettatore.
Provano anche talvolta a fuggire, usando gli Zero giapponesi trovati lì, in una di queste fughe Vanessa (per gli amici Uzzy) viene abbattuta da uno pterodattilo mentre la sua guardaspalle Muzzy si lima le unghie.
Nella loro prigionia nella cella di burro i sagacissimi giapponesi capiscono che gli americani dovevano trasportare qualcosa di importante, usando uno stratagemma alquanto ridicolo (del tipo, "aiuto! Kohiro sta male, ha mal di pancia, andate tutti a vede cosa ha!") il loro capo riesce ad entrare nell'aereo e si accorge che trasportavano una bomba H, scoperto dal colonnello gli vengono ripetutamente tirate le orecchie e viene invitato a non farlo mai più.
Quando più avanti, secondo l'infallibile piano del dividiamoci-e-affrontiamo-il-nemico-singolarmente-e-a-mani-nude, i giapponesi fanno prigioniera una soldatina (forse Duzzy) e denunciano il colonnello di volere compiere un genocidio inumano, la autoritaria Ruzzy si accorge del terribile piano che devono eseguire e dopo una patetica riflessione sull'inumanità dell'operazione decide che tutto sommato anche tornare a casa a mettersi il rossetto è importante e che se moriranno centinaia di migliaia di giapponesi forse lei allora potrà persino permettersi una nuova acconciatura.
I giapponesi vengono uccisi, gli americani ripartono con il loro aereo (miracolosamente tornato a posto) e due Zero giapponesi guidati da Fuzzy e Wuzzy.
Uno Zero viene abbattuto, nella fuga uno pterodattilo entra nell'aereo, dove c'è la bomba, il colonnello decide allora di sganciare la bomba tirando l'apposita cordicella sagncia-bomba-atomica, (proprio la stessa che penzola dallo sciacquone di casa vostra) e di cadere anche lui chissà dove.
Mentre i mostri (e chi c'era sotto)sono arrostiti dalla deflagrazione della bomba, Ruzzy può volarsene a casa, del resto aveva finito lo smalto per le unghie.
Una bella porcata targata Asylum era da un po' che mancava, forse un dei prodotti peggiori della non rinomata casa di produzione, colpisce in particolar modo lo spettatore la sottilezza e la ricercatezza degli stratagemmi atti a far proseguire la scena, riescono ad essere sempre scontati e irreali. La grafica è tipica dell'Asylum che si diletta qui addirittura con aerei e pterodattili, la prossima volta chissà forse pastelli colorati cannibali e asparagi giganti. Magari.

Recensito da: Ortnid

VOTI
TRASH 85/100
Noia 65/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 80/100
Presunzione della regia -1/100
Incapacità degli attori 88/100





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