Di Luigi Cozzi. Con Lou Ferrigno, Milly Carlucci, Sonia Viviani, William Berger, Claudio Cassinelli, Serena Grandi. 1985 / ITALIA / Cannon Films
Ricordate com'era finito Hercules di Luigi Cozzi? Neanche io! ma non preoccupatevi tanto le due trame non sono per nulla collegate. O meglio si, ma anche no. Insomma E' COMPLICATO, dopo vi spiego.
Il sempre catarifrangente Lou Ferrigno nei panni del possente Ercole se la sta spassando in forma di costellazione semi-divinizzata finchè Zeus non ne combina un'altra delle sue: gli altri dei, capeggiati dalla perfida Era, hanno sottratto le sue sette saette e senza di quelle il figlio di Crono è completamente inerme. Inoltre la Luna si sta per schiantare contro la Terra, perchè boh. La lapalissiana soluzione a questo grande problema è quella di precipitare a calci sulla Terra Ercole dandogli dei vaghi indizi su quello che il nostro eroe più o meno dovrebbe fare. L'impassibile Lou Ferrigno e la sua curatissima barba atterrano direttamente a dorso di cavallo convenientemente a non più di venti metri da un uomo vestito da Lessie che viene polverizzato in 10 secondi e che "droppa", proprio come se stessimo giocando a World of Warcraft, la prima delle sette saette di Zeus.
Il volto soddisfatto di chi non ha capito un cazzo. |
Cambio scena - concilio degli dei secessionisti: "Oh no, c'è Ercole adesso come facciamo?" domanda un impensierito Poseidone. "Ma va' tranqui raga" risponde la perfida Era: "l'uomo-leone (sic!) faceva cagare gli altri sei guardiani delle saette fanno molto più brutto di lui". Visto che non ci crede nessuno che gli altri guardiani facciano più brutto dell'uomo-collie, il gran consiglio degli dei ribelli decreta che sarebbe saggio resuscitare il crudele re Minosse, la vecchia nemesi di Ercole; benchè costui nella sua agenda abbia come primo impegno alle 8:00 del mattino "distruggere tutti gli dei" sicuramente li aiuterà ad uccidere il figlio di Zeus, grato di aver ricevuto nuovamente il dono della vita. Nel frattempo il nostro eroe non ha perso il suo charme e gira sottobraccio con Milly Carlucci e Sonia Viviani (la segnaliamo per le sue preziose performances in "KZ9 - Lager di Sterminio" di Bruno Mattei e in "Incubo sulla città contaminata" di Umberto Lenzi), macinando chilometri e sconfiggendo orde di mostri che droppano saette. Tra questi temibili antagonisti come non citare una freschissima Serena Grandi (sulla quale Tinto Brass non aveva ancora messo le mani) nei panni della gorgone Euryale, circondata da figuranti con la faccia pitturata di grigio invece che da statue quantunque di cartapesta.
Serena Grandi dopo la trasformazione |
Eppure c'è qualcosa che stona: nel precedente capitolo Ercole sconfiggeva a mani nude enormi mostri meccanici con una facilità imbarazzante, come è dunque possibile che ora arranchi contro le guardie del tempio di sà-il-cazzo-cosa o gli uomini delle paludi ricoperti di palta? E' forse invecchiato? fare la costellazione gli ha infiacchito le possenti membra? No, probabilmente la risposta è molto più agghiacciante: il tandem dell'orrore Bruno Mattei / Claudio Fragasso infatti aveva appena finito di girare un aborto su pellicola che si sarebbe dovuto intitolare "I magnifici sette gladiatori", sempre con Lou Ferrigno come protagonista. A quanto pare alla Cannon Films fece così schifo che chiesero a Luigi Cozzi di riutilizzare le poche scene salvabili de "i gladiatori", rimescolarle come cazzo pareva a lui e raffazzonare un sequel di Hercules. Pensate che il povero Lou Ferrigno venne richiamato per girare alcune scene ma non gli dissero mai che stava impersonando Ercole, dal momento che temevano che il palestratissimo attore chiedesse un adeguamento del suo cachet. Passerò almeno tutta la prossima settimana a pensare a chi fossero gli altri sei magnifici gladiatori, rammaricandomi al contempo di non poter mettere le mani su un film rigettato da un produttore che dopo aver visto il primo Hercules di Cozzi ha detto "si, dai, tutto sommato ci sta!".
Wèlla, wèlla, allora magari qualcosa si trova... |
Ammetto tuttavia che il lavoro di montaggio, considerate le premesse, è quasi decoroso e non si ha mai l'impressione di essere in un altro film. Anzi, a livello stilistico è in piena continuità col precedente capitolo della saga. Aspettatevi pertanto il solito consueto florilegio di effetti speciali risibili, lucine e rumorini. Tra tutti spicca decisamente il combattimento finale tra Ercole e Minosse, durante la quale i due combattono inizialmente in una versione cartone animato luminoso fino al momento clou in cui si trasformano rispettivamente in un gorilla e una specie di dinosauro e continuano la scazzottata in una visionaria citazione dello scontro tra King Kong e Godzilla. Perchè mi chiedete? Perchè una volta il cinema era bello.
Non sto scherzando raga |
Dopo la vittoria di King Kong (ovvero di Ercole) la malvagia dea Era diventa improvvisamente buona e confessa che l'ultima saetta è stata nascosta in culo a Milly Carlucci e che dunque è necessario che costei si sacrifichi perchè Lou Ferrigno non vede l'ora di lootarla per completare la collectible e platinare il gioco sul Play Station Network. Con l'estremo sacrificio della coraggiosa Milly ora Zeus ha finalmente ritrovato il suo antico potere e sicuro come l'oro salverà la Terra dall'impatto con la Luna. Tuttavia la caratteristica principale del re degli Olimpi è quella di essere incredibilmente pigro, quindi invece di salvare la terra da solo usando un dito infonderà parte del suo potere in Ercole e gli farà compiere uno sforzo sovrumano per fermare il satellite e rimetterlo con precisione chirurgica nell'esatta orbita terrestre. Bravi tutti, missione compiuta. Come premio Zeus rende Ercole un Dio così la prossima volta manco deve alzare il culo per chiamarlo a risolvere qualche casino.
Milly Carlucci in procinto di farti la macumba |
Filmaccio inguardabile fatto male e di fretta con attori cani, una trama da neuropsichiatria, una ventina di plot-twist non necessari e la summa degli effetti speciali di tutti i videoclip musicali usciti nel lustro 1982-1987. Il tutto condito da una storia realizzativa che dire rocambolesca è un eufemismo. Esattamente quello che si cerca qui a Pellicole dall'Abisso. Talmente brutto da rasentare il sublime.
Per gli amanti della compagnia del Bagaglino segnalo inoltre la presenza di Pamela Prati, nemmanco accreditata dal momento che dice tipo una sola battuta.
Vai Pamelona |
Recensito da: Imrahil
TRASH: 95/100Noia: 58/100
Ridicolaggine degli Effetti Speciali: 86/100
Presunzione della Regia: 32/100
Incompetenza degli Attori: 90/100