3 agosto 2013

DINOSAURI (aka The little dinosaur, Dinosaur adventures, Dinosauri antropomorfi dalle voci ambigue, Im Land der Dinosaurier)


Di Roswitha Haas, con dei tedeschi. GER/2000/Dingo Pictures

Im Land der Dinosaurier (2000) on IMDb

“Mamma e papá hanno un nuovo bebé, non se ne fanno piú niente di te”


Dingo pictures é una casa di produzione (o, piú probabilmente, uno scantinato di produzione) tedesca “specializzata” nella realizzazione di (non-molto)lungometraggi di animazione liberamente ispirati (leggi copiati) dalle ben piú blasonate produzioni americane, come la Disney e la Amblin Entertainment (Steven Spielberg – George Lucas, non esattamente due stronzi).

Dinosauri, pellicola portata alla ribalta da Youtube e meglio nota come “Dinosauri antropomorfi dalle voci ambigue” é forse il piú celebre dei titoli della casa, e riprende in maniera abbastanza spudorata il neanche-troppo-capolavoro “Alla ricerca della valle incantata”.

In una verde e ridente vallata giurassica, sta per nascere un novo Dino, Theo. e tutti sono molto moderatamente in festa per il lieto evento.

Theo peró crescendo diventa un vero ribelle, esce col suo amico ptero-papero Cree e combinano un sacco di marachelle. L'esplosione di un vulcano sconvolgerá l'intera vallata e costringerá il piccolo Theo, rifugiatosi in una caverna con quel mostriciattolo pedofilo (ascoltate attentamente le sue frasi..) di Cree a partire alla ricerca di cibo e dei propri genitori.

...La realtá é che la trama é assolutamente insulsa, noiosissima e inconsistente ai fini della mia recensione, pertanto la bypasseró bellamente.

Quello su cui tutti dovrebbero concentrarsi é la realizzazione tecnica, che é veramente ridotta ai minimi termini, con dei disegni davvero di una bruttezza rara (seconda forse solo ad altri titoli Dingo di cui abbiamo “gustato” il trailer prima della visione del film) e soprattutto un DOPPIAGGIO ASSOLUTAMENTE ALLUCINANTE E ALLUCINOGENO.

Innanzi tutto é bene specificare che i doppiatori sono in due, massimo tre, e soprattutto almeno uno di essi é un rom ubriaco. I dialoghi sono surreali, e nascondono una malvagitá tremenda, se li si ascoltano con attenzione.

I disegni avrei potuto farli io dopo una bottiglia di Grand Marnier bevuta alla goccia (e io a disegnare sono davvero una merda..). Pochissima cura dei dettagli, ma se vogliamo dirla tutta anche pochissima cura di tutto il resto.

Esatto. (grazie a chiunque abbia realizzato il meme)


Mi rendo perfettamente conto che la mia recensione faccia schifo, ma davvero a parole é difficilissimo spiegare questo capolavoro del trash; di per sé, si tratta di un prodotto noiosissimo e sciatto, come la mia recensione, ma se avrete fiducia in me e lo guarderete, vi garantisco risate a crepapelle per tutti i 50 minuti scarsi che dura questa merda esilarante. Tutto o quasi si gioca sulla realizzazione tecnica, di cui posso offrirvi un assaggio qui sotto, ma spiegare tutto questo ben di dio a parole é davvero un compito improbo per me.


Recensito da: Imrahil


VOTI
TRASH: 97/100
Noia: 81/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: -/100 : Merdosità della realizzazione tecnica 98/100
Presunzione della regia: 2/100

Incompetenza degli attori: -/100 : Incompetenza dei doppiatori: 100, lode e bacio accademico/100






SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Ratatoing! un qualsiasi cartone della Dingo Pictures, purché sia doppiato in italiano!




1 agosto 2013

DRACULA 3D

Di Dario Argento con Thomas Kretschmann, Rutger Hauer, Asia Argento, ITA, 2012, Bolero Films
Dracula 3D (2012) on IMDb
“Mi trovi sadico? Sai, ..., mi piace pensare che tu sia abbastanza lucida persino ora da sapere che non c'è nulla di sadico nelle mie azioni. Forse nei confronti di tutti quegli altri, quei buffoni, ma non con te. No, bimba, in questo momento sono proprio io, all'apice del mio masochismo.” Cit. Bill in “Kill Bill”

Ebbene si devo essere proprio masochista per ostinarmi a vedere i film di Dario Argento. Niente da fare, per me che sono fan sfegatato del primo Argento, quello che faceva ancora horror con i controcoglioni, vedere le sue ultime oscene produzione é davvero una sofferenza immane.
A ciò aggiungiamoci pure che sono un fan del libro di Bram Stoker, un fan assolutamente intransigente, tanto da non essere soddisfatto da nessuna delle versioni cinematografiche del celebre vampiro; nemmeno da quella tanto celebrata di Coppola, che al di là di qualche riuscita intuizione visiva, ho sempre reputato una merdata colossale.
Con queste premesse che dire di questo Dracula 3D? Alla fotografia é tornato Luciano Tovoli (quello di Suspiria) ed é effettivamente il suo lavoro é sicuramente apprezzabile; ma il resto?
Thomas Kretschmann é il Dracula più scialbo mai visto, la scenografia é di una povertà deprimente, la sceneggiatura di una piattezza sconcertante, la dizione di Asia imbarazzante, la prova complessiva del cast appena appena accettabile, e il peggio non é nemmeno questo.
La cosa che colpisce di più negativo é che Argento non sia riuscito a sviluppare in modo decente nessuno dei temi e dei personaggi presenti nel libro. Gli altri, che si erano cimentati in questa impresa, qualcosa erano riusciti a tirar fuori dal romanzo di Bram Stoker, poi magari avevano struprato l'opera piegandola alla proprie esigenze (chi ha detto Francis Ford Coppola?), ma qualcosa di buono avevano provato ed erano riusciti a fare, qui invece zero... E caro Dario per fare un bel film horror non basta una profusione di splatter e di tette, mi dispiace ma non basta proprio, ti tocca l'ennesima, anche se sofferta, stroncatura.

P.S.: Non l'ho visto in 3d, é possibile dunque che il 3d aggiunga qualcosa alla qualità del film ma dubito fortemente.
P.S. 2: Rutger Hauer sei sempre e comunque un figo.
P.S. 3: Simonetti i violini tzigani infilateli su per il culo.
 
Recensito da: Azagthoth

VOTI
Trash: 72/100
Noia: 88/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 55/100
Presunzione della regia: 77/100
Incompetenza degli attori: 62/100



11 luglio 2013

TOTAL RECALL – ATTO DI FORZA

Di Len Wiseman. Con Colin Farrell, Kate Beckinsale, Jessica Biel. USA/2012

Total Recall (2012) on IMDb

C’è un nuovo virus che sta infestando la cinematografia moderna: i reboot. Per chi non fosse familiare con questo odiosissimo termine, con reboot si intende il ‘rifacimento’ di un film, uscito più o meno recentemente. In poche parole si sfrutta un marchio di successo per andare sul sicuro e non avere la seccatura di scrivere qualcosa di nuovo. Gli esempi si sprecano e in un contesto così ampio, è inevitabile che ci siano tentativi riusciti (i Batman di Christopher Nolan, il primo Spiderman di Sam Raimi, i due Star Trek di J.J. Abrams) e alcune clamorose vaccate, come Halloween di Rob Zombie, Venerdì 13, tutti gli orribili Godzilla del nuovo millennio e il recentissimo duemilionesimo film su Superman (L’uomo d’acciaio).

Il film che analizziamo in questa sede è Total Recall, reboot del leggendario Atto di Forza, uscito nel 1990 per la regia di Paul Verhoeven. Un vero capolavoro (sì, capolavoro) di fantascienza, mischiata con una sana dose di action tout court. Il protagonista è un Arnold Schwarzenegger al suo apice, grossissimo e ironico. A corollario una Sharon Stone giovanissima e di una bellezza scandalosa, il solido Ronny Cox e un magistrale e spietato Michael Ironside.

Non sto a riscrivere la trama, se volete potete leggervela qui. Vi basti sapere che il film (che prende spunto da un racconto di Philipp K. Dick), mischiava sapientemente tanti elementi di fantascienza classica, con scene d’azione coinvolgenti ma mai invadenti, autoironia, dialoghi fulminanti, un sacco di idee geniali, tenendo viva fino all’ultimo l'incertezza (al punto di lasciare la cosa insoluta) se quello che stiamo vedendo è la realtà o è tutto un sogno. Senza dimenticare che prese anche un oscar per gli effetti speciali, che a distanza di 23 anni non sono invecchiati di una virgola  (senza un goccia di computer grafica).

E in questo reboot cosa abbiamo? Solo merda. Colin Farrell e le sue cazzo di sopracciglia paralizzate; Kate Beckinsale (moglie del regista, en passant), brava e bella per carità, ma totalmente fuori parte; Jessica Biel, chiaramente spaesata in un ruolo senza il minimo spessore; i bravi Bryan Cranston e Billy Nighy assolutamente sottoutilizzati.
Aldilà degli interpreti, a deludere è la trama, che prende il vago spunto dal film originale, ma che poi deraglia in una serie di banalità senza arte né parte, togliendo tutte le cose belle che avevano fatto di Atto di Forza un gran film.

L’ambientazione su Marte? Via, tutti sulla terra.

I Marziani, come la tipa con tre tette, i sensitivi, la prostituta nana, il tizio col cervello aperto? Via, buttiamo a caso all’inizio solo la tipa con le tre tette.

Il tassista nero doppiogiochista? Via, sostituiamolo con un amichetto di colore insignificante.

Il mitico scanner che faceva vedere lo scheletro? Via, non mettiamolo proprio.

Il capo delle resistenza che in realtà è un alieno vivente nella pancia di un tipo? Via, sostituiamolo con Bill Nighy, facciamogli dire quattro battute e poi uccidiamolo.

La fantastica sequenza dello psicologo nella camera d’albergo che perpetra il dubbio fra realtà e sogno? Via, sostituiamola con uno stucchevole e interminabile teatrino in una banca.

Lo spietato segugio Michael Ironside? Via, sostituiamolo con Kate Beckinsale.

La lotta finale col trucchetto dell’orologio che crea doppioni? Via, sostituiamolo con un noioso e stupido trionfo di Computer Grafica dell’era moderna.

La vena ironica e divertita che permea tutto il film? Via, siamo tutti seri e incazzati.

Il finale che lascia tutto incerto? Via, mettiamo un finale moscio e piatto.

Insomma, un film stupido, noioso, inutile e deludente che perde 100 a 0 con l’originale. Una vera e propria Pellicola dall'Abisso.


Recensito da: Vidur

VOTI
Trash: 74/100
Noia: 78/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 60/100 (merda di computer grafica)
Presunzione della regia: 83/100
Incapacità degli attori: 81/100

SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Atto di Forza originale!!!


5 luglio 2013

MEGA PYTHON vs GATOROID

Di Mary Lambert. Con Tiffany, Debbie Gibson, A Martinez. Asylum/USA/2011
Mega Python vs. Gatoroid (2011) on IMDb
Aaaah, l'Asylum. Quanto sarebbe triste il mondo senza di loro? L'immarcescibile serie di mostro X contro mostro Y, partorisce questo spettacolare "Mega Phyton vs Gatoroid", una fantasmagorica fucina di minchiate a rotta di collo, in cui la cialtroneria dell'Asylum tocca il suo vertice.

E' davvero difficile stare dietro alla sequela di stronzate stratosferiche di questo film, caratterizzato da una CGI talmente misera e patetica da sembrare realizzata appositamente di merda.

La scienziata-ambientalista Debbie Gibson (una vecchia conoscenza Asylum) libera in una palude delle Everglades dei pitoni che ovviamente senza alcuna spiegazione diventano giganti e cominciano ad uccidere alligatori, ma anche persone nel tempo libero.

Sarà così che la sceriffa Tiffany - altra icona Asylum, ex pettoruta popstar anni '80 - consentirà ai redneck del luogo di cacciare i Mega Phyton in libertà. I suddetti redneck scompariranno dopo un quarto d'ora per riapparire misteriosamente dopo un tot, senza alcuna spiegazione logica.

Nel frattempo, il promesso sposo di Tiffany viene mangiato da un Mega Phyton. Ed è così che una Tiffany (per niente) affranta, ma sempre dotata di lucida labbra, decide di dar mangiare agli alligatori dei polli con degli steroidi anabolizzanti per farli crescere a dismisura e uccidere i Mega Phyton. Il misfatto verrà però scoperto dall'ambientalista di cui sopra, che aveva piazzato delle telecamere sugli alberi di una palude. Senza fili, senza batterie, senza un cazzo. Così.

Passano sei mesi - dato che si deve desumere da una mezza battuta buttata lì, ma potrebbe anche essere stato il giorno dopo - e i pitoni muoiono, mangiati dai super Gatoroid.

Tutto sembra andare liscio, ma arriva la sera della festa di beneficenza per la palude in cui vedremo:

- il poliziotto di guardia venire distratto dall'esperto di alligatori che vuole avvertire tutti del pericolo, lanciando un sasso

- una lunghissima e imbarazzante sequenza in cui le due eroine del film lottano tra di loro, lanciandosi insulti quali "faccia di serpente" e "naso da alligatore"

- l'irrompere di coccodrilloni e serpentoni banchettare con gli invitati

- al grido di "chiunque abbia un'arma la tiri fuori", tutti i presenti impugnare la loro pistola personale e sparare al nulla

- coccodrilloni uccisi da bottiglie di Jack Daniels

- le due protagoniste, l'esperto di alligatori indiano e la vecchia poliziotta, fuggire dal delirio di coccodrilli e serpenti con irrisoria facilità, dirigersi alla jeep, passare alla scena dopo in pieno giorno (un attimo prima erano le dieci di sera) e dirigersi a Miami, dove la vecchia poliziotta viene mangiata dopo aver cercato di uccidere a pistolettate un gatoroid di 700 tonnellate

Le due eroine alla lunga faranno pace e tra varie esplosioni, un elicottero in CGI, lo schianto di un aereo di cartapesta, bottiglie d'acqua spacciate per feromoni, coccodrilli che sventrano centri commerciali, pitoni che mangiano dirigibili, candelotti di dinamite degni di Willy e Beep Beep, caverne di uova e delirio generale, ci si avvia verso una finale sorprendente per due motivi:

SPOILER
- muoiono entrambe le protagoniste, perché giocare con la natura è brutto
- NON c'è il finale aperto! Io voglio Mega Phyton vs Gatoroid 2!!!
FINE SPOILER

La computer grafica qui tocca il suo punto più basso, la sequenza logica delle scene è totalmente arbitraria, le interpretazioni di Debbie Gibson e Tiffany sembrano quelle di un porno senza le scene di sesso, personaggi appaiono e scompaiono magicamente, i coccodrilli esplodono e i pitoni volano.
Tutto questo e molto altro nel magico mondo Asylum, che ormai ha perso chiaramente ogni briciolo di dignità e auto-controllo, lasciando correre a briglia sciolta qualunque boiata passi loro per la mente.

Ah, ovviamente Mega Phyton e Gatoroid non combattono mai tra di loro. Ma era ovvio, no?


Recensito da: Vidur

VOTI
TRASH: 94/100
Noia: 48/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 93/100
Presunzione della regia: 1/100
Incapacità degli attori: 88/100

SE TI PIACE GUARDA ANCHE: qualunque Asylumata, ma questo è quasi il top

NOTA BENE: Nel pieno stile cialtrone di questo sito, mi sono reso conto solo dopo aver pubblicato, che tale perla era giù stata recensita tempo fa dalla nostra Leotorda (qui). E in pieno stile cialtrone, la recensione qui presente rimarrà, perché noi facciamo un pò come cazzo ci pare.


1 luglio 2013

R.O.T.O.R


Di Cullen Blaine. Con Richard Gesswein, Jayne Smith, Margaret Trigg, James Cole, Nanette Kuczek. USA/1987

R.O.T.O.R. (1987) on IMDb

Il crimine imperversa nella metropoli texana di Dallas, e la legge ha decisamente bisogno di una mano per arrestare le decine di criminali che dilagano a piede libero opprimendo il sogno americano. Pertanto il dottor Coldyron, uno scienziato-ricercatore del dipartimento di polizia decide di creare il poliziotto perfetto ed invincibile. Rotowash  Rotor, il fratello povero di Robocop, uno scheletrino costruito in una "lega sconosciuta" con un rivestimento che lo fa assomigliare in tutto e per tutto al classico grasso poliziotto americano che si mangia le ciambelle, con tanto di baffi a manubrio. Sotto pressioni politiche si decidono di affrettare i tempi dell'attivazione del prototipo, ed essendo la fretta cattiva consigliera, Rotor viene attivato con dei protocolli errati e decide di diventare un poliziotto abbastanza fiscale. Tipo uno di quelli che sparano alla gente che mette la macchina in doppia fila (personalmente, gli avrei dato la medaglia del congresso).

Con un eufemismo, possiamo affermare che il film parte in sordina. Nei primi 40 minuti fondamentalmente non succede un cazzo di niente, e siamo costretti a sorbirci la quotidianità del nostro protagonista che conduce una spensierata vita agreste nel suo ranch, chiacchiera con la fidanzata (che in seguito sparisce, come molti altri pezzi della trama) e sembra in generale fare di tutto fuorchè lavorare al suo progetto Rotor.

Quando gli fanno notare che invece che coltivare l'orticello e strigliare i cavalli per 12 ore e lavorare 15 minuti al giorno sarebbe il caso di fare eventualmente il contrario, indignato lascia l'incarico e i suoi ormai ex collaboratori fanno ovviamente un casino e Rotor viene attivato in circostanze misteriose ed inizia a disseminare "giustizia".

Fortunatamente, Rotor è un pessimo poliziotto, è lento come la fame, ci mette 4 ore per prendere la mira e se qualcuno suona il clacson viene assalito da un terribile mal di testa, per cui i danni ai civili sono estremamente limitati. In ogni caso Rotor prende di mira una povera ragazza accusata di essere "complice di un'infrazione automobilistica". La pena ovviamente per questo reato, come per tutti gli altri è la morte.

"Non sarai mica passato col rosso, vero?"


Comincia quindi un (per nulla) furibondo inseguimento con la tipa che scappa, il Rotowash in moto che la insegue e il dottore che insegue entrambi.

[SPOILER]
La ragazza viene braccata dal perfido robot presso un imbarcadero lungo un fiume, ma viene salvata dal dottore che metterà dello spago da arrosto attorno al collo di Rotor, pronuncerà una frase incomprensibile sulla composizione molecolare del Rotor (probabilmente: "Attenta, la composizione molecolare di Rotor a contatto con lo spago da arrosto esplode") ed esso effettivamente esploderà. Un finale talmente improvvisato e sciatto da meritare un oscar.
[FINE SPOILER]

Film noioso come 4000 anni di purgatorio (ottenibili con 4 pugnette e due bestemmie, credo, nel caso vogliate provare e non abbiate comprensibilmente voglia di vedere Rotor), Ma che tutto sommato riesce a divertire soprattutto grazie ad una trama caotica, un cattivo che vuole essere super potente e super intelligente che invece è super stupido e ha dei punti deboli ridicolissimi, e un finale da scompisciarsi dal ridere.

Se sopravvivrete alla prima parte sarete premiati.

Ps: Notevole la locandina attiragonzi, vi assicuro che ovviamente non centra un cazzo.


Recensito da: Imrahil

VOTI:
TRASH: 83/100
Noia: 85/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 81/100
Presunzione della regia: 62/100
Incapacità degli attori: 75/100




SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Robocop, lo spot della Rotowash

30 giugno 2013

CHICKEN PARK

Di Jerry Calà. Con Jerry Calà, Demetra Hampton, Alessia Marcuzzi. ITALIA/1994/RCS

Chicken Park (1994) on IMDb

Pensavate di esservi liberati di noi, eh? Ve l'avevamo detto che saremmo tornati, brutti stronzi.
E torniamo col botto, con una perla della cinematografia italiana: Chicken Park di Jerry Calà.
Uscito nel 1994 come parodia di Jurassic Park, Chicken Park è uno dei quei cult super-trash made in Italy che non poteva mancare nella nostra fornita bacheca.

Vladimiro Corsetti è un allevatore italiano che, stroncato da un atto di sabotaggio da parte della concorrenza, va nella Repubblica Dominicana con Joe, un pollo addestrato al combattimento per scommesse clandestine; quest'ultimo però gli viene quasi subito rubato, e Vladimiro cerca di recuperarlo. Così scopre che è stato portato a "Chicken Park", un parco dove polli giganti mutati geneticamente padroneggiano sul territorio, e si ritrova prigioniero dello scienziato che li ha creati da cavie sperimentali. Con l'aiuto della dottoressa Sigourney cercherà di liberare il suo Joe...

Questa è la trama, che in realtà è un semplice pretesto per mettere in atto una serie di gag da sganasciarsi dal ridere. Ah, no. No, non fa ridere. Ma proprio per niente. Noi abbiamo accompagnato la visione di questo film con un silenzio attonito. Ogni tanto ci scambiavamo degli sguardi di profondo disagio. Ogni tanto ridavamo, ma per l'imbarazzo.


Davvero una cosa raccapricciante. Tutto il film è una sequela di scene totalmente senza senso, illogiche, raffazzonate, messe in scena con due lire, senza un minimo di professionalità e competenza. Ah, tra l'altro è originariamente recitato in inglese (perchè? pensavano di distribuirlo all'estero?) e poi doppiato in maniera ignobile. Compresa una 22enne Alessia Marcuzzi, che fa il suo esordio cinematografico nel ruolo di una hostess in calore.

Il clou però giunge quando si arriva a Chicken Park, parco popolato da enormi polli, ideato da Mr. Eggs e dalla scienziata Sigourney, ovvero quella bella gnocca di Demetra Hampton, che di professione faceva la ginnasta.

I polli giganti sono resi con una sapiente alternanza di pupazzoni (nelle scene ravvicinate) e di normalissime galline che si aggirano per modellini. L'effetto è di una tristezza sconvolgente.

Sono numerosi i riferimenti ad altri film, oltre che a Jurassic Park. La Famiglia Addams, Lo Squalo, Edward Mani di Forbice, Mamma ho perso l'aereo e pure a Hot Shots. Ma non temete, nessuno di questi fa ridere.

Il finale con la dottoressa Sigourney che vuole farsi chiavare dal pollo T-Rex, poi sconfitto dal pollo Ibridus (cioè il pollo gay con tanto di orecchino) che poi vuole chiavare Jerry Calà, a sua volta salvato da delle patatine fritte giganti, finisce dritto dritto nel museo della merda su celluloide. E con un posto d'onore.

In conclusione Chicken Park, non fa ridere, né quando vorrebbe, né quando non vorrebbe. Però è una tacca immancabile nella cintura di ogni shit-hunter che si rispetti. E poi scusa, la colonna sonora è di Umberto Smaila.

Recensito da: Vidur

VOTI:
TRASH: 92/100
Noia: 45/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 88/100
Presunzione della regia: 22/100
Incapacità degli attori: 84/100

SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Il Silenzio dei Prosciutti, che in realtà in confronto è un capolavoro di introspezione. 



17 marzo 2013

LAURA NON C'E'

Di Antonio Bonifacio. Con Nicholas Rogers, Gigliola Aragozzini, Francesco Apolloni. ITALIA/1998
Laura non c'è (1998) on IMDb
Capita che gironzolando al Cartoomics di Milano ci si imbatta in un fantastico cestone di dvd di infimo livello, di quelli 10 a 50 a centesimi. Capita anche che Imrahil, con la sua infallibile vista da cecchino-shithunter, peschi dal suddetto cestone un misterioso film dal titolo "Laura non c'è". Ebbene sì. Questo film si ispira alla canzone "Laura non c'è" di Nek. "Ma no, non ci credo! E invece è proprio vero! Gioca al fantamercato di Telelombardia..." Ah no, scusate non c'entra niente.

La trama. Lorenzo è un fumettista bello e tenebroso, un pò Raz Degan e un pò Johnny Deep dei poveri.  Ovviamente essendo un fumettista è povero e non ha i soldi per l'affitto. Per fortuna c'è il simpaticisssssssimo personaggio spalla, Luca, il suo amico sceneggiatore, un romanaccio che ci prova con tutte le donne del mondo, a tirargli su il morale. La routine di Lorenzo però viene sconvolta dall'incontro con Laura, una ragazza misteriosa che continua a comparire e sparire dalla sua vita. Inoltre lei è discretamente pazza e dice che nella prossima vita si reincarnerà in un gattino bianco.

Ad un certo punto succede che Laura ricompare magicamente dopo essersi volatilizzata senza motivo, concedendosi al bel Lorenzo, che notando dei buchi sulle sue braccia, crede che la ragazzina del suo cuore sia eroinomane. Laura fugge furiosa da questa infamante accusa e non vuole più vederlo: "Hai rinunciato al più grande amore della tua vita", disse quella dopo due giorni che si conoscevano.

In realtà Laura soffre di una grave forma di diabete, Lorenzo non lo sa, ma poi finiscono per fare pace e passare una bella giornata insieme, con tanto di foto al parco.

Peccato che...
SPOILER
...era tutto un sogno, visto che Lorenzo aveva preso dei sonniferi e aveva solo sognato di aver passato la giornata con Laura, che nel frattempo aveva avuto una crisi di diabete ed era morta. Allora Lorenzo adotta un gattino bianco convinto che sia la reincarnazione di Laura.
Ma - altro incredibile colpo di scena - tutto il film era solo un fumetto scritto da Nek, che fa il suo trionfale cammeo nel finale.
FINE SPOILER

"Laura non c'è" è proprio quello che si aspetta. Una cazzatona realizzata con quattro soldi, con una trama risibile, attori cani, dialoghi allucinanti, scene al ralenty messe totalmente a caso e lunghe sequenze del protagonista che si aggira per casa con il sottofondo delle canzoni di Nek.

Una vera e propria pellicola dall'abisso che saprà regalare buone dosi di divertimento a grandi e piccini.

Dulcis in fundo, cammei di Amadeus (nel ruolo del dottore della ragazza), di Federica Panicucci (nel ruolo di una relatrice su una conferenza sull'occulto), di Cloris Brosca (la zingara di non mi ricordo quale programma Rai, nel ruolo della portinaia) e di una giovanissima Laura Chiatti (nel ruolo di una cantante dance). Cosa volete di più?

Recensito da: Vidur 

VOTI
TRASH: 90/100
Noia: 56/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: n.p.
Presunzione della regia: 44/100
Incompetenza degli attori: 86/100

SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Jolly Blu degli 883

Ps: Ho scoperto adesso che Gigliola Aragozzini, l'attrice che interpreta Laura, è morta anche nella realtà, uccisa dalla leucemia. RIP.




15 marzo 2013

INFESTATION


Di Mah Booh, con Chiè Chissà, Nonco Nosco, Tito Maisen, Uto Sconosci, Mister Rioso, SKL 1702
 
Sapete per quale motivo talvolta si forma in voi della  lanugine ombelicale ? No??? Non ve ne frega nulla? allora gustatevi Infestation!
Siamo nel 2034 e una epidemia ha costretto tutta la popolazione terrestre a rifugiarsi nel sottosuolo, dove viene fondata una modernissima civiltà futuristica minacciata però dal terrorismo.
Ahinoi nel sottosuolo si è rifugiato pure Loki, meccanico governativo di mestiere e improbabile eroe demuscolizzato nel tempo libero.
Nonostante si atteggi a macho navigato e vittorioso non ha esattamente le fattezze del campione, anzi la sua faccia da pirla e il suo fisico scolpito nel pangrattato lo fanno più assomigliare ad uno della redazione di pellicoledallabisso che ad un eroe.
Viene però inspiegabilmente ingaggiato come pilota in una spedizione suicida sulla terra agli ordini del supermegaipercomandante Sash, la quale in effetti non conosce lo scopo della loro missione, sa solo che respirare l'aria sulla terra per due secondi vuol dire morire.
Loro però hanno il siero da 48 ore che li rende immuni per tutta la durata del film (geniale, non trovate?).
Dopo un risibile viaggio di 5 minuti arrivano sulla terra dove incontrano degli zombies che decimano tutta la loro non copiosa spedizione.
E' superfluo ricordare che trattasi di zombies da film horror di serie Z, sono quindi dei lercioni in paletot che agitano le mani e camminano barcollando. Pericolosità percepita: zero, pericolosità pretesa: letale.
Si salvano solo Sash, Loki e un commilitone, e visto che durante tutto il film non hanno molto da fare, trovano il tempo di incastrare il loro maggiore Freeman per motivi che ignoro nella maniera più assoluta.
Come i più astuti lettori avranno già intuito il film è confuso, caotico e grezzamente arrangiato in ogni sua parte, gli avvenimenti che si susseguono non sono spesso minimamente collegati fra loro, tante cose non sono spiegate ed è francamente impresentabile sotto ogni punto di vista.
Un capitolo a parte lo merita poi la fotografia, beh qui ragazzi siamo allo sbando totale, le scene sono perennemente girate con una fortissima luce bianca puntuale di sfondo, sono spesso virate in vari colori e qualche volta sono rese ancora più sgradevoli da dei filtri blu e viola.
Quando poi Loki indovina un paio di password segretissime e motiva il tutto con "non sto qui a spiegarti come ho fatto" la cialtroneria raggiunge livelli cosmici, riciclando peraltro la battuta (e che battuta......) da Scontri stellari oltre la terza dimensione.
Giustamente il film è per buona parte girato nel sottosuolo, ed entra quindi prepotentemente fra gli abissi di pellicoledallabisso.
Comunque nel caso voleste sapere di più sulla lanugine ombelicale  potete leggere qui, è sicuramente più interessante che vedere questo film.....
 
 Recensito da: Ortnid

VOTI
TRASH: 70/100
Noia: 80/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 91/100
Presunzione della regia: 82/100
Incompetenza degli attori: 88/100
 

 
Se ti piace guarda anche: C'è un infestation del 2009, boh prova quello, peggio di questo non può essere.
 
 
 

13 febbraio 2013

LA CREATURA DEI GHIACCHI (aka The Thaw)

Di Mark A. Lewis. Con Val Kilmer, Martha MacIsaac, Greg Rogers. USA/CANADA/2009
The Thaw (2009) on IMDb
In Canada il professor David Kruipen, cioè l'imbolsito Val Kilmer - la cui carriera è precipitata in buco nero senza ritorno - trova un mammuth perfettamente conservato nel ghiaccio. Al ché chiama tre studenti di eco-archeo-paleo-ghiaccio-naturo-logia, più la figlia che lo odia. Ma nessuno può sospettare che nel mammuth dorme congelato un terribile parassita preistorico destinato ad uccidere tutti.

Classico eco-horror con la morale da quattro soldi. Questa volta non sono gli esperimenti genetici sull'animaletto innocuo che si trasforma in una macchina di morte e distruzione, ma sul surriscaldamento globale, che riporta alla luce i parassiti preistorici.

Questi simpatici insetti (o qualcosa del genere) penetrano nella pelle del malcapitato e depongono un miliardo di uova fino all'inevitabile e orribile morte del povero disgraziato. Il clou del film vede dunque i tre studenti, la figlia del professore e il pilota nero dell'elicottero, combattere l'infezione di questi simpatici amici in una base isolata dell'Artico.

Dopo una prima parte decisamente soporifera, "La Creatura dei Ghiacci" (titolo chiaramente messo a caso dal distributore italiano), prende un pò di quota nella seconda parte, soprattutto per una vena gore abbastanza sviluppata, con gli insettini che iniziano a mietere vittime a destra e a manca. Bizzarro il fatto che l'infezione vari drasticamente da persona a persona: alcuni vengono infettati e muoiono nel giro di 5 minuti, altri nel giro di un mese. Dipende dagli anticorpi? Dalla complessione fisica? Dalla razza?? Dall'età? Dalle diottrie? Dal conto in banca? Dal colore della macchina? Dal piano pensionistico? Dall'operatore telefonico? Dall'incapacità degli sceneggiatori? Ai posteri l'ardua sentenza.

Non vi sto a raccontare tutto lo sviluppo della trama, perchè tanto non è di nessuno interesse, come lo è nel complesso questo film. Del resto siamo di fronte ad un horrorino di serie b, fatto con quattro soldi (e due location), noiosetto e scontato, senza alcuno spunto verso l'alto o verso il basso.

E non c'è manco un pò di gnocca.

Recensito da: Vidur

VOTI 
TRASH: 66/100
Noia: 82/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 56/100
Presunzione della regia: 75/100
Incapacità degli attori: 60/100



30 gennaio 2013

RABID GRANNIES - NONNE CANNIBALI

di Emmanuel Kervyn. Con Catherine Aymerie, Caroline Braeckman, Richard Cotica, Dany Daven. BEL/1988/Troma

Rabid Grannies (1988) on IMDb

"L'Islam ha bisogno di te! Impugna delle armi! Ma non delle armi qualsiasi.. La nostra J-32 è stata costruita con l'aiuto di Allah. Precisa e facile da usare con una scarica elimina fino a VENTI infedeli!"

Due dolci nonnine, in occasione del loro 92esimo compleanno (si, a quanto pare compiono gli anni assieme) hanno invitato nella loro magione tutti i più grandi figli di puttana del Benelux, che poi sarebbero il loro sconfinato stuolo di nipotini. Parenti serpenti, si sà.. come la maggior parte di voi lettori potrà confermare queste riunioni familiari allargate sono un rottura di cazzo pazzesca, e i nipoti delle due tenere vecchine parteciperanno a questa simpatica rimpatriata solo ed esclusivamente perchè sperano che le carampane schioppino il più velocemente possibile e possano così accaparrarsi l'eredità.  Questo compleanno però, grazie al regalo del cugino Christopher, che ben si è guardato dal partecipare alla festicciola, sarà una minima più movimentato del solito..

Altra pellicola targata Troma, altro autentico capolavoro del trash. Una vera perla con un buon ritmo, un buon livello di splatter e dei dialoghi assolutamente FOLLI e divertentissimi. Va' tuttavia segnalato che il titolo non si prende particolarmente sul serio e nasce a tutti gli effetti per essere una cagatona divertente, ma la tutto sommato bassa presunzione della regia non inficia quasi per nulla la godibilità, il divertimento, e le grasse risate che la visione di questo film è in grado di regalare allo spettatore.

Non vi è nulla di lineare in questo film. La trama praticamente non esiste, la sceneggiatura è follia allo stato puro: è semplicemente un tripudio alla volgarità ed alle cattiverie familiari che si trasforma con l'evolversi delle vicende in un trionfo di frattaglie. Si tratta a mio avviso di una soluzione vincente, ed ora vi spiego il perchè: gran parte dei film horror, in particolare quelli di serie B, si sviluppano in maniera estremamente piatta e lineare. La partenza è quasi sempre lenta e spesso noiosa, perchè devi presentare i personaggi (di cui in realtà non ti frega un cazzo), devi illustrare la situazione, che è sempre di calma apparente, poi se sei fortunato ti trovi una quarantina di minuti scarsa di follia, budella e grasse risate (a volte manco quella...) che termina con il ripristino dello status quo. In Rabid Grannies, per evitare di uccidere di noia lo spettatore durante la prima mezzora, si è deciso di aggiungere la variabile "dialoghi folli a ripetizione", ed è stata a mio avviso una splendida idea.

Mi addentro nel dettaglio, visto che tutto sommato all'inizio della recensione sono stato un po' nebuloso per quanto riguarda la trama..

[SPOILER]
Il nipote Christopher era "fissato e adoratore di Satana" (cit.) e faceva delle messe nere nei cimiteri. Scoperto è stato diseredato dalle buone nonnine, e per vendicarsi in occasione del loro compleanno, fa' recapitare una scatola di merda (che viene presentata come un regalo bellissimo) dalla quale esce del fumo che trasforma le nonnine in dei demoni incazzati che decimeranno i membri della disgustosa famiglia
[FINE SPOILER]

La vicenda si conclude con il più banale dei finali aperti, ma tutto sommato ci sta, siamo rimasti tutti soddisfatti ugualmente.

Titolo adatto a tutti i palati (come il nostro segreto amico Cosminscontra86 potrà confermare), da gustare avidamente per quasi tutta la sua durata (un'ora e mezza scarsa), assolutamente consigliato su tutta la linea. Per grandi e piccini!

Recensito da: Imrahil

VOTI
TRASH: 94/100
Noia: 47/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 84/100
Presunzione della regia: 20/100
Incapacità degli attori: 76/100




SE TI PIACE GUARDA ANCHE: The Toxic Avenger, un altro film della Troma

12 gennaio 2013

GUERRA TRA I PIANETI (aka Killers from Space)

di W. Lee Wilder, con Peter Graves, James Seay e Steve Pendleton. USA/1954

Killers from Space (1954) on IMDb

Nel deserto, da qualche parte negli Stati Uniti, si stanno svolgendo degli studi sulle esplosioni nucleari; nel team di scienziati c'è il Dottor Martin (giovane Peter Graves), un uomo sposato con il suo lavoro.
Visto il titolo, uno si aspetterebbe da un momento all'altro di veder arrivare un esercito alieno... invece no, ne ora ne mai!
La prima metà di film si svolge nella noia più totale, con Martin che si salva miracolosamente da un misterioso incidente aereo e viene sollevato dai suoi incarichi nell'attesa che si riprenda dall'accaduto, da cui è però uscito completamente illeso.
L'avranno salvato gli alieni? E perché? Da dove arriva la cicatrice che ha sul petto? Ma quella scena di lui che guida muovendo il volante come un forsennato su una strada dritta non è la stessa di prima?
Domande che troveranno una risposta solo un'infinità di noia dopo, quando si scoprirà che il dottore sta rubando i dati sulle esplosioni per portarle ad un sasso in mezzo al deserto.
Ricoverato in ospedale e sottoposto al siero della verità Martin svelerà ai suoi colleghi come e da cosa venne salvato dopo l'incidente...
Da scienziati alieni!
Mancano dieci minuti alla fine del film e scopriamo che in effetti degli alieni ci sono.
Alieni crudeli e spaventosi, che preparano un attacco alla terra rubando energia nucleare dalle esplosioni per creare terribili mostri!
Scarafaggi e lucertole giganti.

Vabbè, però c'è da dire che questa popolazione è davvero terrificante, in quanto possiede enormi denti artigli peni OCCHI. Per osservarvi meglio.

Seriamente, uno si mazza le balle per un'ora e poi scopre che gli alieni son questi:


Questi alieni dagli occhioni hanno bisogno di una spia tra gli scienziati, per questo salveranno il dottore e lo ipnotizzeranno, in modo che dimentichi l'accaduto... ma non di portargli i documenti top secret. Ora che tutte le rivelazioni sono state fatte e l'ipnosi è dunque sparita (?), sarà sempre il nostro protagonista ad ingegnarsi per sventare i terribili piani extraterrestri. Perché è ovvio che nessuno crederà ad una sola parola.

[SPOILER]
Questi alieni sono così avanzati che per far funzionare il laboratorio si sono attaccati alla rete elettrica terrestre; quindi a Martin basterà scappare dall'ospedale, riproporci la solita, dannata scena di lui in auto che guida come un cretino, entrare in una centrale elettrica inosservato e causare un blackout di qualche secondo.
Vittoria!
[FINE SPOILER]

Lo so che è un film del '54... ma che cavolo!
Anche sorvolando sugli “effetti speciali”, e vi assicuro che mi è difficile farlo, ma la trama, il finale al limite del comico e soprattutto LA NOIA. Che noia, signori.

[SPOILER]
E poi, la logica delle cose. Una popolazione che è in grado di creare animali giganti, cancellare la memoria a proprio piacimento, ipnotizzare, far resuscitare un morto... che non prevede un blackout di dieci secondi, dopo i quali il loro intero laboratorio ESPLODE, con loro dentro ovviamente.
WTF?!
[FINE SPOILER]

Questo è quanto, siete avvisati.


Recensito da: Leotorda

VOTI
TRASH: 86/100
Noia: 94/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 91/100
Presunzione della regia: 25/100
Incapacità degli attori: 10/100


SE TI PIACE GUARDA ANCHE: 7 per l'infinito contro i mostri spaziali, un qualsiasi film di fantascienza anni '50/'60.