19 novembre 2012

ANGRIFF DER KILLERMIKROFONE

Di  Mello Bündgen, con Oliver Krampe, Miriam Suarez, Leonie, Dominik Schwarze, Jürgen Humburg, GER 2011


Spesso in questo blog abbiamo recensito film dicendo che "fanno il giro", ovvero sono così brutti che alla fine escono dalla categoria "film" e irrompono trionfalmente nel "trash", con risultati quantomeno divertenti.
Purtroppo alcuni film non si limitano al consueto giretto ma sono più pretenziosi, fanno una sorta di giro e mezzo che li trascina in basso anche nella categoria dei film trash.
Accade così che questa pellicola vorrebbe essere non seria ma quantomeno divertente grazie alla geniale intuizione del regista che ci propone niente di meno che microfoni assassini.
Dal sito internet dei produttori-sceneggiatori-attori-piastrellisti evinciamo da dove nasce questa idea.
Un giorno, dovendo rigirare una scena per un altro film, in quanto rovinata dalla presenza di un microfono, (quanti e di quale qualità ne abbiamo visti su questo blog!) il buon Mello Bündgen si domanda se forse quel microfono non avesse deciso di sua spontanea volontà di comparire davanti alla telecamera, unicamente per un po' di protagonismo dopo anni passati a lavorare nelle retrovie.
Non contento di avere pensato una cazzata di siffatte proporzioni il nostro Mello  propone ai suoi baldi colleghi di girarci un film (un mezzo film visto che dura poco più di mezz'ora).
I suoi colleghi invece che sbeffeggiarlo volgarmente gli danno purtroppo corda e confezionano questa lenta e noiosa pagliacciata.
Non essendo dotati di mezzi adeguati, non possedendo sufficienti capacità, essendo a digiuno di idee brillanti, non sapendo tenere in mano una telecamera, non avendo un budget, non avendo un vero copione e non per ultimo senza avere nemmeno troppa voglia di girarlo, insomma avendo tutte le caratteristiche per girare un film di successo oggi, decidono che sarà un capolavoro e producono un trailer e un backstage che durano circa il doppio del film in questione.
Il risultato è noiosissimo nonostante la scarna durata, la trovata dei microfoni che si muovono (girando le scene all'incontrario) bisogna ammettere che è geniale, la trovata di lasciare il protagonista in canottiera per tutta la durata un po' meno.
La chiusa finale è questa: un film trash non può MAI essere fatto volutamente. Punto.

Recensito da: Ortnid

VOTI

TRASH: 68/100
Noia: 78/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 92/100
Presunzione della regia: 75/100
Incapacità degli attori: 90/100



Se ti piace guarda anche:  In rete se ne trovano altri......

17 novembre 2012

TROPPO BELLI

Di Ugo Fabrizio Giordani. Con Costantino Vitagliano, Daniele Interrante, Alessandra Pierelli. ITALIA/2005/Medusa Film

Too Beautiful (2005) on IMDb

"E voi da quale paese venite?" Spazzino nero con la voce da zulu anni '30
"Il problema non è da dove veniamo, è dove vogliamo arrivare" 

Sulla scia del successo ottenuto dai due palestrati imbecilli Costantino e Daniele, l'ex piduista Maurizio Costanzo pensa bene di costruire un film a bella posta sui "Troppo Belli" della tv italiana, firmandone la sceneggiatura. Per chi non se lo ricordasse, era il 2005, Costantino e Daniele erano i due protagonisti del programma Uomini & Donne, condotto dalla moglie di Costanzo, Maria De Filippi, specializzata nel creare personaggi dal nulla, la cui prerogativa era la presunta avvenenza fisica, accoppiata ad un encefalogramma non piatto, diciamo ad imbuto.

Il programma c'è ancora - e certo non sprecherò tempo ad insultarlo perché sarebbe troppo facile - ma, per fortuna, ogni tanto, la giustizia divina colpisce. I due ebeti sono finiti nell'oblio, cancellati non solo dal cinema - e ci mancava - ma pure dalla televisione. E le ragazzine che andavano pazze per loro sette anni fa magari sono cresciute o si sono suicidate per la disperazione.

Nel film Costantino, ma soprattutto Daniele, vogliono entrare nel magico mondo dorato del cinema e, adescati dalla figlia del proprietario, si rivolgono ad una truffaldina agenzia che spilla loro un sacco di soldi in cambio di book e presunte lezioni di recitazione.
Non mi soffermo un secondo in più sulla pretestuossima trama, perché tanto il film ha il solo scopo di esaltare i muscoli e le inespressive facce dei nostri eroi, attorniati da un nulla cosmico.

Come prevedibile, la recitazione dei due protagonisti è aberrante. O meglio, Vitagliano è quasi quasi dignitoso, mentre Interrante è davvero abominevole nella sua incapacità. Il brutto della cosa è che la scarsezza di Interrante trasmette quasi tristezza, mentre per esempio Alberto Tomba in Alex L'Ariete era esilarante. Non fa peggio di Interrante, ma quasi ci va vicino il "maranza milanese", spacciatore arricchito, cafone e spaccone, autore di un'interpretazione talmente stereotipata e fuori dalle righe da non volerci credere.

Bisogna dire però che la confezione formale del film è buona, o comunque nella media. Inquadrature, fotografia, scenografia e regia fanno il loro onesto lavoro, ha un buon ritmo e non è noioso, anche se è palese che in alcuni frangenti i processi causa-effetto vengono totalmente a mancare. Per esempio l'ex ragazza di Costantino, si innamora, si fidanza e si sposa con il loro comune amico nello spazio di 3-4 di giorni. Oppure, all'inizio del film avevano trentotto lavori diversi, poi di punto in bianco sono in giro a non fare un cazzo tutto il giorno. E poi "Visto che produci il loro film, sicuramente sarai stato invitato al matrimonio a cui Costantino e Daniele andranno"???????!!!!!!?????!!!!!!

Vabè, da menzionare l'outfit dei due al suddetto matrimonio. Daniele è in giacca gessata e t-shirt nera, mentre Vitagliano sfoggia un dolcevita rosa e dei capelli ingellati all'indietro, degno del peggiore scagnozzo del Padrino parte III.

Il livello thrash è quasi ai suoi vertici e se volete farvi quattro risate, l'inespressività e la stoltezza dei due mancati decoteauniani è una garanzia. Così come la meravigliosa colonna sonora a firma Gigi D'Alessio e Anna Tatangelo.

La voce fuori campo alla fine dice: "Ah dimenticavo, da quel momento in poi Costantino e Daniele non hanno più smesso di lavorare". 'Sto cazzo. Per fortuna.

Recensito da: Vidur 

VOTI
TRASH: 91/100
Noia: 34/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: n.p.
Presunzione della regia: 63/100
Incapacità degli attori: 98/100




Un sunto

Il maranza milanese e un esemplificativo saggio delle doti di Interrante

11 novembre 2012

MORTAL KOMBAT

Di Paul Anderson. Con Christopher Lambert, Robin Shou, Linden Ashby, Talisa Soto. USA/1995
Mortal Kombat (1995) on IMDb
Mentre la guerra fredda finiva, Capcom e Midway Games stavano per accenderne una (caldissima) sul fronte videoludico, ecosistema in fortissima espansione; Street Fighter e Mortal Kombat erano senza ombra di dubbio i migliori picchiaduro in circolazione in quel periodo e i videogiocatori si schierarono prontamente da una parte o dall'altra, lance in resta. Questa lotta senza esclusione di colpi porterà le due case produttrici a scontrarsi anche sul fronte cinematografico, con l'uscita in rapidissima successione (1994 e 1995) dei film ispirati ai due videogiochi. Street Fighter decide di puntare tutto sul cast, Mortal Kombat sceglie dei totali sconosciuti patrocinati dal Grandammiraglio della Merda su celluloide, Sir Christopher Guy Denis Lambert. Chi avrà avuto ragione?

LA TRAMA
Una volta ogni generazione, all'oscuro della maggior parte della popolazione, viene indetto un Mortal Kombat, un violentissimo torneo nel quale i più potenti guerrieri della Terra si scontrano con le controparti fedeli all'oscuro imperatore di Outworld, che vuole conquistare il nostro pianeta. I patti sono questi: se Outworld vince il Mortal Kombat dieci volte consecutivamente, la Terra diventerà una sua colonia. Siamo al decimo torneo ed i nostri compatrioti hanno perso le ultime nove edizioni... Liu Kang, un cinesino capellone esperto di kung-fu, aiutato da Johnny Cage e Sonia Blade, cercherà di spezzare la catena di vittorie inanellata dagli scagnozzi dell'imperatore e consentire alla terra un migliaio di anni di respiro. Non sarà semplice.

Film pacchiano al punto giusto, nel complesso ben realizzato, estremamente tamarro e con Christopher Lambert, il che fa' di questo lungometraggio potenzialmente il mio preferito di sempre. Ok, ok, ovviamente sto esagerando.. però è un bel film. Senza ombra di dubbio più bello di Street Fighter, ammorbato com'era da caschi blu, buoni sentimenti eccetera. C'è da dire che il target a cui si rivolge Mortal Kombat (e parlo sia del videogioco che del film) è tendenzialmente più "maturo", il che sdogana una quantità fotonica di effetti speciali, alcuni dei quali molto ben realizzati, una trama che verte sulla vendetta e la gloria personale, invece che sui bambini che muoiono di fame e devono essere aiutati da Jean-Claude Van Damme. Gli eroi completamente integri ed innocenti non sono mai stati simpatici al grande pubblico, nessuno si rispecchia in un eroe senza macchia. Ora mi direte che Ryu e Ken, nel film di Street Fighter, erano dei pericolosi criminali e trafficanti d'armi. Tutto verissimo. Ma il loro personaggio è completamente appiattito a macchietta comica. Non voglio dire che Mortal Kombat sia un capolavoro d'introspezione, perchè ovviamente non è così, dico solo che c'è uno studio più approfondito dei personaggi. Il problema è alla base; il videogioco di Mortal Kombat aveva già una trama e dei personaggi molto ben delineati e quindi gli sceneggiatori sapevano già cosa il pubblico si aspettasse. Gli sceneggiatori di Street Fighter hanno dovuto inventarsi in 10 minuti una storia che coinvolgesse tutti i personaggi della serie, che di per se non avevano nulla a che fare l'uno con l'altro.

Se devo proprio cercare il pelo nell'uovo, alcuni personaggi vengono liquidati troppo rapidamente. Goro, un personaggio fondamentale della saga nonchè il più forte combattente dell'universo e vincitore della precedente edizione del Mortal Kombat viene liquidato in neanche due minuti in un combattimento ridicolo ed offensivo (gli danno un pugno nelle palle, con tanto di Christopher Lambert che se la ride). Più in generale, le parti "simpatiche" sono perfettamente e totalmente evitabili in questa pellicola. Capisco la voglia di un regista di sdrammatizzare e di ricordare al pubblico che non sta vedendo un film Tarkovskij, ma lo spettatore sa perfettamente di star vedendo una cagata divertente, e a renderla tale, non è certo la tua battutina da stronzo, sono le BOTTE, il SANGUE, e la VIOLENZA GRATUITA.. tre elementi che a onor del vero comunque non mancano. No, per la verità il sangue manca quasi del tutto, scordatevi le fatality che tanto hanno fatto borbottare le autority all'uscita del gioco.

Ma quindi chi vince? dal punto di vista cinematografico sicuramente Mortal Kombat, e non lo dico solo io, lo dicono i dati:

Mortal Kombat: due lungometraggi, due serie tv e una seria animata

Street Fighter: un lungometraggio e una serie animata.

Per dovere di cronaca ammetto però che la battaglia videoludica alla fine è stata vinta da Capcom, che a tutt'oggi pubblica il suo Street Fighter con cadenza biennale, mentre Midway Games sembra aver chiuso i battenti nel 2009.

Mi sono dilungato troppo, lo sapevo.
In sostanza ci troviamo di fronte a un buon prodotto in assoluto, quasi per nulla ridicolo, godibile, divertente e spensierato. Si, in sostanza un bel film. Cosa ci fa' qui? beh.. ormai l'avevo visto.. può sempre tornare utile ai navigatori che cercano un film trash come monito... Non è tutto oro quel che luccica!

Recensito da: Imrahil


VOTO CLEAN: 78



Se ti piace guarda anche: Street Fighter, ovviamente.

10 novembre 2012

IRON INVADER (aka Metal Shifters, Iron Golem)

di Paul Ziller, con Kavan Smith, Colby Johannson e Nicole de Boer. Canada/2011
Iron Golem (2011) on IMDb

«Stai bene?»
«Si, ma l’ho toccato... Perché non mi ha uccisa?»
«Il metallo è stato infettato con un batterio che si nutre di ferro nel sangue...grazie a Dio sei anemica.»


Nella cittadina di Vattelapesca cade un satellite russo, questo verrà prontamente raccolto da due fratelli, Ethan e Jake Sam e Dean, e portato dal loro amico sfasciacarrozze, che userà i suoi pezzi per costruire un golem di metallo in onore del paesino.

Paul Ziller si ispira liberamente alla serie TV di Supernatural, in modo da rendere i primi 30 minuti una bruttissima imitazione del telefilm. La formula dei personaggi è proprio la stessa: due fratelli - il più grande bassino, capelli corti chiari e occhi azzurri, interessato ad una donna, e il più piccolo slanciato, faccia da bambinone, capelli e occhi scuri - trovano un affare con degli strani poteri e lo portano ad un amico, proprietario di uno sfasciacarrozze.
E continua così fino a quando il golem di metallo non prende vita, a quel punto tutto diventa solo un enorme delirio, paragonabile unicamente ai film di Paul Ziller stesso.



Il mostro sembra indistruttibile, anche se sfasciato è in grado di ricomporsi all’infinito, come per magia. Grazie ad una maestra di biologia appena arrivata in città, si scoprirà infatti che non è il metallo ad avere strani poteri, bensì un batterio alieno che se ne “nutre”. Proprio per questo il golem attacca gli umani, per assorbire i metalli presenti nel sangue! Faceva prima ad attaccarsi a qualcos’altro.

[SPOILER]
Svariate morti ridicole dopo, i non pochi superstiti si rifugeranno in un bar e lì scopriranno che il punto debole del batterio è l’alcool. Ma tu pensa i casi della vita!
Quindi, dopo aver fatto saltare in aria il mostro con un’esplosione, andranno ad annaffiare di alcool i resti del Golem, spegnendo così le fiamme, causate dall’esplosione stessa.
Perché come tutti sappiamo l’alcool spegne il fuoco. Segnatevelo bambini.
Sarà per questo che il film è PG-13?
[FINE SPOILER]

Alla fine della visione tante sono le domande che lo spettatore si pone, ma la più importante è indubbiamente: “Perché?”.
Perchè lasciare il tuo filone di film catastrofici tutti uguali per partorire una cosa del genere, Paul?
È stato obbligato, non c’è dubbio! Lui voleva fare un film sulla fine del mondo a causa di un satellite precipitato sulla terra, oppure a causa di un batterio alieno, oppure entrambe. E qualcuno lo ha costretto ad inserire un golem di metallo in CGI!

Non so quanto valga la pena guardare questa cosa. Gli elementi necessari a far schifo ci sono tutti ovviamente, dagli effetti speciali alla recitazione, senza dimenticarci della trama. Ma, come tutti i film di Ziller, fa schifo nella media, non è eccezionale.
Forse solo un fan di Supernatural può disprezzarlo adeguatamente.

Recensito da: Leotorda


VOTI:

TRASH: 72/100
Noia: 67/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 84/100
Presunzione della regia: 15/100
Incapacità degli attori: 78/100

 
Se ti piace guarda anche: un altro film di Paul Ziller, Supernatural.