2 marzo 2012

ALIEN DAGLI ABISSI

Di Anthony M. Dawson (Antonio Margheriti), con Daniel Bosch, Julia Mc Kay (Marina Giulia Cavalli), Charles Napier, Alien,  Alan Collins, ITA 1989

Alien from the Deep (1989) on IMDb

"Quei due erano così verdi che c'è ancora in giro puzza di clorofilla"

Jane e Lee sono due attivisti verdi che vogliono indagare sui presunti illeciti della ditta IKEM, i cui stabilimenti in un'isola tropicale sembrano smaltire misteriosamente scorie radioattive.
Si, è la premessa di un film lasciatomi in ignobile eredità da parte di Vidur e Imrahil, che dopo averne iniziato la visione nel cuore della notte me ne hanno delegato la recensione.
Tornando alla trama, dopo aver raggiunto l'isola in canotto e aver fatto conoscenza della tribù di selvaggi allegrotti con scarpe da ginnastica e grammatica ottentotta, riescono ad intrufolarsi negli stabilimenti grazie anche all'aiuto della suddetta popolazione.
Arrivati nel cuore della IKEM scoprono l'orribile verità: i rifiuti radioattivi vengono gettati in un vulcano acceso (n.d.r. a me invece sembra un'idea geniale).
Lee, con la sua portentosa e mastodontica videocamera immortala lo scempio ambientale prima di essere immortalato da una telecamera di servizio, nascondono allora la videocassetta e fuggono.
Lee viene preso immediatamente, Jane riesce a fuggire nella foresta lanciandosi da un elicottero.
Inseguita dagli scagnozzi del cattivo ma non troppo Kovacs trova aiuto in Bob, erpetologo con movenze da Rambo e fisico segaligno che dopo aver messo in salvo Jane si rifiuta categoricamente di salvare Lee, credendolo l'amichetto di Jane.
Quando Jane afferma che Lee non è il suo compagno ma il primo cameraman che passava per la strada Bob accetta e insieme.....no basta, che palle, no proprio non si può continuare, dai quello che succede è ovvio, tornano alla IKEM, spadroneggiano un po' di qua e di la, fanno esplodere tutto, viva la natura, abbasso il nucleare, pace, fiori, amicizia e bonghi.
Ad un certo punto cade accidentalmente anche un Alien nel lago di fronte alla IKEM, cosa centri col resto del film non si sa, si vede solo che va un po' in giro a fare il figo finchè non esplode con la IKEM, tutto sommato una presenza inutile.
Al solito, è uno di quei film vedendo i quali anche uno che ama l'ambiente e lo studia come il sottoscritto fa il tifo per la bieca e avida società umana, plurimo di banalità e insensatezze, scopiazza a mani basse Alien e Abyss fondendoli in un doppio concentrato di noia e croccante pedanteria racchiusi tra due strati di morbida ovvietà.
Significativa e veritiera la frase conclusiva pronunciata da Jane davanti alle rovine in fiamme della IKEM: "Questo è stato solo un avvertimento ma l'umanità saprà farne tesoro?"
Possiamo oggi rispondere con assoluta certezza: SI!, l'uomo ne ha fatto tesoro di questo scempio! Difatti è stato l'ultimo film di Margheriti prima di ricevere sonanti pernacchioni dalle case di produzione. Il segno inconfutabile dell'evoluzione.

Recensito da: Ortnid

VOTI
TRASH: 72/100
Noia: 77/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 65/100
Presunzione della regia: 78/100
Incapacitá degli attori: 75/100

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