11 febbraio 2012

THE BARBARIANS

Di Ruggero Deodato, con Peter Paul, David Paul, Eva La Rue, Virginia Bryant, ITA, 1987
The Barbarians (1987) on IMDb

La poco tribù nomade dei Ragnics baratta tutto il suo oro con un rubino magico che permette loro due importanti conquiste sociali: la prima è avere diritto di passaggio su tutte le terre, la seconda è di avere il dono della felicità.
Mentre la prima fortuna non è loro di alcun utilizzo, la seconda nemmeno, salvo renderli un popolo di giocolieri, acrobati, musicanti e cantastorie, la loro evoluzione in zingari è odiata dal resto della popolazione mondiale che non vede l'ora di fargli la festa e di dar fuoco ai loro carrozzoni.
Accade un giorno che un travestito col cerone di nome Kadar riesca a sottomettere la loro spensierata popolazione e a imprigionare la regina Canary, riduce poi in schiavitù due bambini che, insolentemente, gli avevano mangiato due dita (beh, fra barbari capita).
I due imberbi, Kutchek e Gore, vengono madati a lavorare in una cava di pietra dove sviluppano, di pari passo con una sconfinata ignoraza, dei muscoloni ben oliati pronti per la rivoluzione.
Detto fatto, dopo qualche tempo fuggono e vanno alla ricerca di Canary e del rubino, difeso da un drago segaccione e da mostri molto simili a quelli visti in Robot Holocaust, ovvero dei grossi e inermi moci vileda. Portano con se una misteriosa scosciata raccattata cammin facendo che ben si adatta ai costumini in cuoio da buon film barbaro anni ottanta che si rispetti, naturalmente è lei la nuova regina.
Riescono ad entrare nelle segrete del castello dove Canary li incarica di ritrovare il rubino prima di liberarla.
In realtà prima di andare alla ricerca del rubino si dedicano all'amore giocoso con l'harem di Kadar, momentaneamente assente, dopodichè si avviano garruli e pacioccosi alla ricerca della pietra preziosa, la trovano e vanno a fare i gradassi da Kadar.
Dopo combattimenti alla Bud Spencer  e Terence Hill (eterno rispetto) e mostrando una insospettabile spiritosaggine barbara nonchè la incapacità scenica dei fratelli Paul, sconfiggono il parruccone Kadar e riportano chili e chili di baracconate e vita spensierata alla popolazione Ragnics.
Tralasciando la durata esagerata dei combattimenti e la plasticosità del mondo barbaro, colpisce in particolar modo la poco barbaricità dei due muscolosissimi eroi, dallo sguardo perennemente perso e dalle battute alla Qui Quo Qua (ovvero fare una frase in due dicendo una parola a testa).
Se mai in vita vostra avete visto anche un solo film con dei barbari, degli uomini oliati e/o dei fricchettoni vestiti da cavenicoli avete già visto troppo e potete, ghignando, saltare a piè pari la visione di questo film, in alternativa potete vederne il riassunto nel filmato qua sotto.

Recensito da: Ortnid
VOTI
TRASH: 80/100
Noia: 87/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 75/100
Presunzione della regia: 70/100
Incapacità degli attori: 85/100




Se ti piace guarda anche: Kull il conquistatore, Sangraal, Ironmaster

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma la piantate con 'sti paragoni del cazzo! quelli del fim non sono zingari, ma bardi, menestrelli, commedianti e artisti di strada.
Tutto ciò che i criminosi zingari di merda stupratori e assassini nella realtà non sono, per questo la gente brama spesso di farli arrosto (rischiando però, così, il pericolo diossina nell'aria).
Nel film invece i Ragnicks sono ben visti da tutti, la voce foricampo dice che ovunque andassero, in qualunque regno erano accolti con gioa.
L'unico che ha tentato di spprimerli è stato Kadar, e solo per sottrar loro il rubino! E un altra cosa... le scenografie sono fantatiche, altro che plasticose!

Ruggero D. ha detto...

Concordo in tutto e per tutto col commento qua sopra, questo é un grande film.
Fate schifo voi!

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