23 agosto 2011

IL NOME DEL MIO ASSASSINO (aka I Know Who Killed Me)

Di Chris Siverston con Lindsay Lohan, Julia Ormond, Neal McDonaugh, USA, 2007, 360 Pictures

I Know Who Killed Me (2007) on IMDb

"Le persone si tagliano e dopotutto é la vita" (boh se lo dici tu...)

Finalmente approda su Pellicole dall'Abisso, “Il Nome del mio Assassino” vero é proprio pezzo di storia del cinema di serie z, pluripremiato, con ben 8 razzie awards (gli anti oscar per eccellenza); tra i quali é giusto ricordare: Peggior film, Peggior regia, Peggior attrice, Peggior sceneggiatura, Peggior pretesto per girare un film horror (quuest'ultimo, introdotto appositamente per questa pellicola, é veramente geniale! E mi ha convinto a vedere il film).
Devo dire, però, che mi sono avvicinato a questa pellicola con una certa spocchia, ah si 8 razzie awards? A beh capirai, che ne sapete voi della giuria dei razzie di film di merda? Avete mai visto Riecco Aborym, Bloody Psycho o Brotherhood-Patto di sangue? E invece devo ricredermi, perché se non ci lasciamo abbindolare dal figettume garantito da un budget sicuramente di livello, scopriremo che la pellicola in questione é veramente degna di essere considerata una pellicola dall'abisso.

Aubry (Lindsay Lohan) la classica brava e studiosa ragazza della provincia americana viene rapita e mutilata da un serial killer. Pochi giorni dopo la sua scomparsa viene trovata una ragazza mutilata, identica ad Aubry in tutto e per tutto, ma che dice di chiamarsi Dakota (sempre Lindsay Lohan), di essere una spogliarellista e di non ricordarsi nulla di ciò che le é successo, ma soprattutto dice di non essere Aubry! Sarà lo shock ad averle fatto perdere la memoria o c'é sotto qualcos'altro?

Il merito della pessima riuscita del film va da ascrivere oltre che ad una Linsday Lohan spaesatissima e ad una Julia Ormond semplicemente agghiacciante e meritevole di una denuncia al tribunale dell'Aia (si, penso che la sua interpretazione possa essere considerato un crimine contro l'umanità), va soprattutto attribuito al regista Chris Siverston il quale, evidentemente convinto di essere un genio visionario, decide di associare a ciascuna delle due protagoniste un colore, per Aubry é il blu elettrico, per Dakota il rosso scarlatto. Bene, e dopo aver avuto questa geniale intuizione, decide di darci sotto con il blu elettrico piazziadolo ovunque! Chissà che figo il risultato avrà pensato! Rose blu, pullover blu, guanti blu, cappellino blu, pure il collarino del gatto é blu! Ma cazzo Chris basta per favore con sto blu, dopo un ora hai abbondantemente rotto! E allora sotto con il rosso: strip club rosso, vestiti rossi, scarpe rosse... Dio santo, Chris mannaggia a te e ai tuoi colori primari del cazzo! Per fortuna che non c'era una terza Lohan sennò mi toccava pure il giallo canarino...
Ma come viene detto nel film “tutti abbiamo una metà, un doppio, un pari e un dispari, un positivo ed un negativo e via dicendo” anche nella realtà il buon Chris ha la sua degna controparte, ovvero il suo sceneggiatore Jeff Hammond. il quale partorisce una sequela di stronzate interminabile, tra cui un finale incredibile. Purtroppo per riportarvelo devo spoilerare a manetta:

SPOILER:

Dakota e Aubry sono effettivamente due persone distinte, due gemelle per la precisione, separate dalla nascita, perchè la mamma tossica di Dakota ha venduto Aubry per denaro. Ma le due sono rimaste legate da una specie di potere paranormale chiamato stigmate (?!), per il quale se una delle due si ferisce, pure l'altra si ferisce nella medesima maniera (sai che palle!). Grazie a questo potere Dakota riesce a ritrovare Aubry e liberarla dalle grinfie del serial killer, che si scoprirà essere l'ex insegnante di pianoforte di Aubry che tagliava mani e piedi alle sue ex allieve, così per hobby. E il movente? E boh non c'é, però in casa aveva una camera piena di gambe di legno appese al soffitto, non so se la cosa può interessarvi.

FINE SPOILER.

Concludo chiedendo scusa alla giuria dei Razzie Awards mai più metterò in dubbio il loro giudizio e la loro competenza, hanno dimostrato con “Il nome del mio assassino” di saper riconoscere la merda pura quando la calpest... ops volevo dire la incontrano.

Recensito da Azagthoth


VOTI:
TRASH 82/100
Noia 92/100
Ridicolaggine degli effetti speciali 11/100
Presunzione della regia 95/100
Incapacità degli attori 83/100





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