Di Volfango De Biasi, con Nicolas Vaporidis, Laura Chiatti, Fabio Ghidoni. ITALIA/2008
“Questo non è un fazzoletto, è il mostro dagli occhi verdi che viene in mio soccorso!”
Ho visto questo film per due volte (sì, ho dei problemi). La prima al cinema mi aveva immensamente divertito, la seconda mi ha lasciato invece con un po' di desolata tristezza. Non fatevi ingannare dai nomi altisonanti degli attori e della impostazione patitnata della pellicola, questo film è una merdata trash al 100%.
Si tratta della 700esima trasposizione cinematografica in chiave moderna dell'Otello di Shakespeare. Vaporidis impersona Iago, un dotato ma povero studente di architettura a Venezia, innamorato follemente di Desdemona (Laura Chiatti), figlia del rettore della facoltà di architettura. Ma l'arrivo del Moro Otello (Aurelien Gaya) stravolgerà tutto. Iago dunque ordirà un sordido piano, aiutato dai suoi amici Emilia (Giulia Steigerwalt) e Rodrigo (Lorenzo Gleijseles) e che coinvolge anche lo stupido Cassio (Fabio Ghidoni), per conquistare il cuore della bella Desdemona.
Allora il film è di una idiozia colossale. E' veramente tutto, ma proprio tutto sbagliato. Manco a farlo apposta si poteva realizzare una porcata di tal risma.
La sceneggiatura, come avrete capito, è la patetica copia dell'opera di Shakespeare, travisata, semplificata e impoverita fino alla denuncia. Il film si svolge in un' assurda Venezia tutta bianca e fuori dal tempo. Non so poi quale fosse l'intento del regista e del costumista. Tutti sono vestiti in modo assolutamente delirante, in una via di mezzo fra la moda del 1600, un futuro post-apocalittico e un gay-pride riuscito malissimo. I dialoghi sono allucinanti, passano da un tono volutamente ricercato e aulico tipico dell'opera a cui si ispira, a dei momenti di volgarità da trattoria di quart'ordine. La reazione potrà di essere di totale incredulità o di irrefrenabili risate.
Basterebbe questo per farvi capire a quale immondizia siamo di fronte, ma c'è molto di peggio.
La recitazione. Mai visto (e dire che di esperienza in questo campo ne ho a pacchi), un branco di attori cani tutti insieme. Allora, che Vaporidis e la Chiatti siano due inguardabili merdacce lo sapevamo già e il fatto che questi due incapaci siano le punte del cinema italiano, dice tutto.
Vaporidis, oltre ad essere imbarazzato e imbarazzante, sfoggia per tutto il film l'hi-liner nero sugli occhi, rendendosi ancora più ridicolo. Ma anche Otello non scherza, il classico bellimbusto di colore, sessualmente un po' ambiguo e penosamente doppiato. Si salvano parzialmente dal baratro, ma neanche tanto, il super-gay Lorenzo Gleijeseles e il mitco Gabriele Lavia (sì, quello di Profondo Rosso), costretto probabilmente dalle rate del mutuo in scadenza, a prestarsi a questa ignobile pagliacciata. Ma l'attore più cane di tutti i tempi, che si mangia in un sol boccone Marco Antonio Andolfi, Peter Hintz, Sebastian Gaki e Nicholas Cage, è lui, Fabio Ghidoni.
C'è da dire che gli hanno affibiato un ruolo infame, quello di Cassio. Un povero demente erotomane che c'è dice robe del tipo “Ma tu ti sei mai fatto una giappa?!” o che con le mutandine lasciate lì da una tipa ne ipotizza la provenienza annusandole e dicendo robe del genere “Pelo corto, odore forte, pelle giovane...”. Ma aldilà delle oscene battute che è costretto a ripetere, il buon Fabio ce la mette tutta per vincere nella gara dell'attore più merdoso di tutti i tempi. E dire che la concorrenza, anche solo in questo film, è davvero spietata. Ma lui ce la fa. Complimenti, clap clap, Fabio Ghidoni.
Lo sviluppo della trama non me lo ricordo, è troppo stupida e complicata e non ha alcuna importanza. L'importante è che tutte le componenti di questo film convergono a cooperare al male, cioè assolutamente al bene per noi shit-hunter.
Passato infatti il primo naturale sbigottimento per cotanta oscenità, Iago saprà ricompensarvi con grasse risate e divertimento in compagnia, sempre che non subentri in voi un sentimento di pietà e vergogna per le persone coinvolte, in primis per il regista Volfango De Biasi, già autore di “Come tu mi vuoi”. Infatti Volfango se la crede a nastro, davvero pensa di stare facendo un film serio e ricercato...e questa vergognosa presunzione della regia è un altro tassello a favore di questa immonda porcata.
Ah, particolarmente raccapriccianti le sequenze del ballo in maschera (con tanto di travestimento in drag-queen di Rodrigo) e la scena finale, che potete vedere qui sotto.
Recensito da: Vidur
VOTI
TRASH: 92/100
Noia: 47/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: n.p.
Presunzione della regia: 95/100
Incompetenza degli attori: 99/100
SE TI PIACE GUARDA ANCHE: l'altro film di Volfango De Biasi, un qualunque film italiano con Vaporidis e la Chiatti, una recita parrocchiale.
6 commenti:
Dai, Fabio Ghidoni (chiunque esso sia) non può essere peggio di Raffaella Lecciso! anche la mia cavia abissina è più espressiva
Vidur sbadatone, questo film lo avevamo visto anche a casa della'Ali! Lo hai visto tre volte, vergognati!
E comunque sottolineo tre cose:
1- Il film è svolto nella facoltà di Architettura di Venezia
2- L'omosessualità regna incontrastata
3- Ad Architettura (ubiquamente) ciò che accade in questo film è alll'ordine del giorno (e non sto scherzando)...
Infatti intendevo due volte, una al cinema e una quella volta a casa dell'Ali...o pensi che sia così pazzo da andare al cinema due volte per andare a vedere sta roba??!!!
Io non l'ho visto neanche una volta ._. dov'ero?
sottoscrivo ortnid.
un ammiratore di imrahil
Come la fate difficile... Si tratta di una commedia moderna, Shakespeare fa parte di un altro tempo dove la perfezione teatrale era all'ordine del giorno.. Oggi invece non c'è più il perfezionismo... Quindi gli attori sono all'altezza del tipo di film, la trama semplicemente riprende l'Otello per dare un qualcosa in più e di differente rispetto alle solite (e noiose) commediole giovanili italiane... Vedi "l'ultimo bacio".. 'na noia pazzesca!!! Voto per il film Iago: 9/10
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