28 gennaio 2011

L'UOMO PUMA (aka The Pumaman)

Di Alberto Di Martino, con Walter George Alton, Miguel Angel Fuentes, Donald Pleasance. ITALIA/1980

The Pumaman (1980) on IMDb

“Ah! Ho mal di testa! Mi succede sempre quando percepisco un pericolo!”

Come tutti ben sapete gli inca, gli aztechi, i maya e compagnia cantante hanno discendenze aliene. Non lo dico io, ma Alberto Di Martino, regista di questo divertente e allucinato pastrocchio, nato in qualità di “risposta italiana a Superman”. Questa volta non si tratta di un bambino abbandonato da Krypton in un campo di grano, ma bensì di uno stupido paleontologo, Tony, discendente inconsapevole della stirpe extraterrestre degli Aztechi (giunti come si vede nel prologo, a bordo di un lampadario arancione).
Inconsapevole fino all'arrivo di Vadinho, un gigantesco cileno con una faccia a metà tra Frankenstein e Ivan Zamorano, sacerdote degli dei che dopo varie insistenze farà indossare al suddetto paleontologo una cintura magica capace di trasformarlo nell'Uomo Puma. Il nostro “supereroe” avrà il compito di fermare il folle criminale Kobras (l'onnipresente Donald Pleasance), che ordisce un piano politco-internazionale per diventare il capo del mondo. Lo fa con: a)una tuta nera di pelle, b)con una antica maschera d'oro azteca con cui è capace di controllare le menti e che racchiude un'incredibile tecnologia, c)con delle facce di gomma delle persone controllate, attaccate ad un macchinario pseudo-elettrico d)con l'aiuto di una paleontologa bionda, doppiata con la voce e con l'accento finto-olandese più insopportabile della terra e che ovviamente poi si innamorerà dell'Uomo Puma.

Oltre all'assunto ridicolo e inconsistente, il film ha una struttura previdibile e scontata, passando anche dei momenti di fiacca abbasanza lunghi, ma ci sono alcune perle che risollevano decisamente le sorti di questa pellicola.
Innanzitutto la “divisa” da supereroe dell'Uomo Puma è quanto di più ridicolo visto nella storia: una maglietta nera attillata con sopra una faccia azteca, dei pantaloni di tela marroni e un mantello rosso e nero. E poi ci sono gli effetti speciali...roba che avrebbero fatto morire di vergogna i fratelli Lumiere. Le sequenze di volo sono fatte talmente male che non ci si può credere: l'Uomo Puma viene sovrapposto sullo sfondo in modo così casereccio e approssimativo che non potrete non sganasciarvi dalle risate. Stessa sorte vi accadrà, quando vedrete l'incredibile attraversamento delle pareti e le fantastiche scazzottate in stile Bud Spencer e Terence Hill.
Il meglio però arriva alla fine, con l'inseguimento dell'Uomo Puma all'elicottero in cui sta fuggendo Kobras. Le parole non servono, guardate il video qua sotto e giudicate da soli.

In conclusione si tratta di un discreto film trash abbastanza divertente, dove l'infinita bruttezza degli effetti speciali gioca un ruolo decisivo. Consigliato.

Recensito da: Vidur

VOTI
TRASH: 75/100
Noia: 71/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 98/100
Presunzione della regia: 82/100
Incompetenza degli attori: 51/100


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La fantastica sequenza dell'elicottero

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