24 ottobre 2010

BEASTLY BOYZ

Di David Decoteau con Sebastian Gacki, Emery Wright, Valerie Murphy Canada, 2006, Rapid Heart "Extreme" Production

Beastly Boyz (2006) on IMDb

“This is the end, my only friend the end” ebbene si amici questa é la fine, la fine del percorso cinematografico di David Decoteau.
Abbiamo attraversato i corridoi di college in mezzo a flashate bianche seguendo ragazzi in boxer e calzini camminare al rallenty, siamo rimasti per ore ipnotizzati dall'ossessività della musica eletronica di sottofondo e da interminabili dialoghi, ma infine siamo giunti alla meta ultima del nostro percorso; con “Beastly Boyz” siamo infine giunti al cuore di tenebra di David Decotau. David conscio di aver raggiunto, con “Brotherhood IV”, la perfezione formale della sua poetica a base di confraternite di prestanti giovani in boxer, decide quindi di voltar pagina e di andare oltre. Così come fece il grande Michelangelo per scolpire il suo ultimo capolavoro la Pietà Rondanini, anche David per realizzare la sua opera ultima ha dovuto sbarazzarsi di tutti gli inutili orpelli, a cominciare dai dialoghi (di fatto assenti nell'intera durata della pellicola) fino addirittura a cambiare la trama.
Proprio così Decoteau rinuncia alla Sua Trama, quella che é presente medesima ed immutata in tutti i suoi film! Quindi niente collage, niente confraternite, niente rituali! E di fatto niente trama! Infatti il film non ci mostra altro che la ripetizione, fino alla strazio, della stessa identica sequenza: Travis si allena in boxer rossi, Travis fa una seduta spiritica in boxer bianchi, riceve dalla sorella morta il nome del ragazzo che l'ha struprata, Travis lo raggiunge, si mette in boxer (ovviamente) e gli passa il coltello sul corpo per un tempo che pare eterno, per poi piantarglielo non so dove (gli omicidi sono quasi tutti fuori scena) quando finalmente il babbione si accorge, dopo secoli, della sua presenza. Tutto qui, questa é la più alta espressione del cinema di David, questo é il suo testamento spirituale: ragazzi in boxer e coltelli, tutto il resto non esiste.
Anche lo stile registico é quanto di più minimalistico si possa concepire, anzi di più: pellicola 16mm marcissima (addio dunque al patinato digitale), ossessiva nenia elettronica, rare comparse della voce del protagonista e di quella insopportabile della sorella, ritmo catatonico...
In conclusione tengo a precisarlo, questo non é un film per tutti, a dispetto dell'alta votazione conseguita. E' fondamentale per chi ha già intrapreso il cammino nella selva oscura decoteauniana e vuole finalmente terminare il suo viaggio, ma l'occasionale spettatore deve stare in guardia , per lui questa pellicola potrebbe rivelarsi ne più ne meno che un'esperienza allucinante.

Recensito da Azagthoth


VOTI
TRASH 92/100
Noia 86/100
Ridicolaggine degli effetti speciali np
Presunzione della regia 91/100
Incapacità degli attori 88/100


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