18 luglio 2025

DEAD ANT - L'ATTACCO DELLE GIGANTI FORMICHE KILLER! (aka Dead Ant)

di Ron Carlson. Con Jake Busey, Tom Arnold, Ryhs Coiro, Sean Astin, Cameron Richardson, Syndey Sweeney, Michael Horse. USA / 2017 / August Heart Entertainment

Mi ero approcciato a questo film senza saperne nulla, solo attratto dall’irresistibile stupidità del sottotitolo italiano e da un teaser di una formica gigante che inseguiva una ragazza mezza nuda nel deserto. Non mi sarei mai immaginato di trovarmi di fronte ad un cast di tutto rispetto e soprattutto ad una spassosissima horror comedy demenziale che mi ha genuinamente divertito.

Una band glam metal nostalgica degli anni ’80 con all’attivo una sola hit in carriera (la ballad Don’t Close Your Eyes), è diretta al Noachella Festival (da non confondersi col Coachella, diventato troppo mainstream); durante il viaggio però decidono di fermarsi a comprare del peyote per sballarsi e ritrovare una magica ispirazione per comporre una nuova hit. Le cose però si complicheranno maledettamente quando verranno assaliti da formiche giganti sempre più grandi e fameliche!                            

Volutamente demenziale e sopra le righe, questo Dead Ant si presenta subito per quello che è da un incipit meraviglioso che setta immediatamente il tono del film: una ragazza che fugge da una formica gigante e che mentre lo fa, senza nessun motivo, si denuda completamente. 

La band protagonista invece è quella dei Sonic Grave ed è formata dal cantante erotomane Merrick  (il mitico Jake Busey di Starship Troopers, in quella che sembra essere una chiara parodia di Vince Neil, il cantante dei Mötley Crüe), il chitarrista Pager (l’unico dotato di un minimo buon senso e vero badass del film), la batterista maschiaccio Stevie e il bassista sfigato Art (nientemeno che Sam de Il Signore degli Anelli, visto anche in Stranger Things e qui con una ridicola parrucca). A loro si accompagnano il manager Danny (Tom Arnold), la fidanzata di Merrick -altrettanto erotomane- e in seguito anche una ragazza di colore e una allora sconosciuta ma già fichissima Syndey Sweeney, che non indossa più che uno striminzito bikini per tutto il film. Ah, senza dimenticare Michael Horse, il leggendario “Hawk” di Twin Peaks, nel ruolo dell’indiano che vende il peyote alla band! 

Il film ha buon ritmo e non si perde in lungaggini, anche se la parte più divertente è ovviamente la seconda quando inizia l’attacco delle formiche giganti, ricreate con una CGI talmente brutta che sembra quasi fatta apposta per essere coerente con la cazzonaggine del film.      

Le battute migliori le ha sicuramente Tom Arnold, fantastico nel ruolo del manager, cinico, stronzissimo e sempre sopra le righe, capace di pensare al sostituto del bassista trenta secondi dopo la sua morte oppure di rendere omaggio all’amica di colore di Syndey Sweeney sbranata dalle formiche definendola “bella fichetta nera”. 


SPOILER

Stupendo anche il finale con la band che riesce a sconfiggere le formiche giganti suonando al festival e facendo loro esplodere la testa in pieno stile Mars Attacks! con il pubblico che li applaude coperti di sangue oppure agonizzanti a terra mezzi mangiati.

FINE SPOILER

Da vedere ovviamente a cervello spento e con zero pretese, ma del resto…musica metal, insetti giganti, belle fighe, Sydney Sweeney in bikini, che volete di più?


Recensito da: Vidur

VOTI:

TRASH: 91/100

NOIA: 32/100

RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: 88/100

PRESUNZIONE DELLA REGIA: 14/100

INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: 42/100









1 aprile 2025

L'EVOCAZIONE - WE SUMMON THE DARKNESS

Di Marc Meyers. Con Alexandra Daddario, Keean Johnson, Amy Forsyth, Johnny Knoxville. USA / 2019 / Magna Entertainment

Nell'estate del 1988, durante un periodo di isteria di massa a causa di una serie di omicidi a sfondo satanico, tre smandruppate ma avvenenti metallare incrociano e rimorchiano tre metallari altrettanto smandruppati ma poco avvenenti e ancora meno intelligenti, che ovviamente non credono ai loro occhi quando le suddette li invitano a passare la notte nella casa di campagna di una di loro.

Slasherino di discreto livello con un paio di colpi di scena non troppo telefonati, We Summon The Darkness presenta pregi e difetti in egual misura, con un promettente inizio, un intrigante sviluppo e un finale piuttosto stupido e scontato.

Una delle punte di diamante del film è sicuramente Alexandra Daddario, da annoverare fra le fagiane supertop di sempre e che nell'occasione dimostra di essere pure capace a recitare piuttosto benino. 

Positiva anche l'ambientazione di fine anni '80 -per cui è stata fatta una buona ricerca fra musica e vestiario- e il rovesciamento dei canonici ruoli, per cui le aguzzine si rivelano essere le fanciulle e le vittime i poveri maschietti.


Le fanciulle però, benché molto piacenti, si dimostrano mediamente imbecilli e incapaci nel loro intento, anche a causa del ripensamento all’ultimo minuto di una di loro. Da qui si scatena una lotta fra i due ragazzi sopravvissuti e le ragazze con arrivi a sorpresa, tra cui la matrigna di Alexandra Daddario, uno sceriffo ancora più babbeo dei protagonisti e un inedito Johnny Knoxville (sì, quello di Jackass) nei panni dello spietato capo di una setta religiosa.

Gli effetti speciali pratici non sono male, ma non aspettatevi certo un bagno di sangue; il tasso di emoglobina è piuttosto contenuto e un paio di morti sfiorano, chissà quanto volutamente, il ridicolo.

Mediamente pessimi e scontati i dialoghi, davvero oscene le musiche. Anche nelle scene d'azione più concitate vi è una sorta di orrenda ninna nanna sintetica che cozza totalmente con le immagini e che va a smorzare inevitabilmente ogni tipo di tensione.

Peccato, perché il potenziale c'era e con un po' di attenzione e d'amore in più, questo filmetto sarebbe potuto diventare un piccolo cult e invece è solo un piccola minchiata. 


Recensito da: Vidur

VOTI:

TRASH: 77/100

NOIA: 45/100

RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: 38/100

PRESUNZIONE DELLA REGIA: 34/100

INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: 66/100

23 gennaio 2025

DER DOKTOR – L’OMBRA DELLA MORTE

Di Alessio De Bernardi. Con Matteo Benvenuti, Maurizio Bonanno, Mirko De Bernardi, Matteo Salemi, Rosa Angela Rivituso. ITALIA / 2024 / Cronenter Films

Uno si smazza ore di ricerca per scovare perle perdute nel recondito passato, per poi scoprire che anche nel 2025 i film di merda si continuano a fare, eccome. E in particolare continuano a farli in Italia, cosa che ci riempie di gioia, nonché di orgoglio patrio.

Questo film fanta/horror/slasher/storico realizzato nel bel paese e in particolare a Genova e dintorni, può essere considerato un parente più o meno stretto di Werewolves of the Third Reich, ivi recensito poco tempo fa. Entrambi i film, infatti, riciclano l’idea degli scienziati pazzi nazisti che, con lo scopo di creare dei super soldati, finiscono per generare orrendi mostri mutanti. Ma se il prodotto americano cercava in modo patetico di copiare lo stile di Tarantino, questo filmetto italiano per lo meno cerca di mettere in mostra qualcosa di più originale, seppur con giganteschi limiti e clamorosi strafalcioni.

Limiti giganteschi dovuti anche al budget, a dir poco striminzito, ed evidente praticamente ad ogni fotogramma: pellicola digitale che nei “filmati” d’epoca utilizza uno di quei filtri de merda di Windows Movie Maker, fotografia che è sostanzialmente ridotta a dei fari sparati in faccia agli attori, costumi d’epoca in stile carnevale alla feste delle elementari, colonna sonora pressoché inesistente e spesso totalmente incoerente con la scena, audio quasi sempre in presa diretta e quindi dialoghi incomprensibili, in particolare negli ambienti chiusi in cui rimbomba tutto, e potrei continuare ad oltranza.

Parlando degli effetti speciali invece, l’impressione è che il buon De Bernardi avrebbe voluto spingere un po’ di più sullo splatter, ma non avendo a disposizione né soldi né competenze per degli effetti pratici più o meno convincenti, abbia dovuto ripiegare su pessimi effetti in CGI o più spesso sul nulla, con le scene maggiormente cruente suggerite fuori scena.

A livello di recitazione, si salva giusto il Dottore del titolo: è evidente che non sia un tedesco che parla italiano, ma piuttosto un italiano che simula malamente un tedesco che parla italiano, ma per lo meno ha il physique du rôle. Per il resto siamo vicini ad una cagneria di livello abbastanza alto, con le suore - SPOILER! c’è di mezzo anche la chiesa che copre il medico nazista in odore di scoperta del siero dell’eterna giovinezza- FINE SPOILER! che vincono l’abbaio d’oro


La trama è ambiziosa e segue diverse linee temporali il ché di per sé sarebbe anche interessante, peccato che i flashback siano buttati a cazzo, le svolte della trama sembrano dettate esclusivamente dal caso e che nell’insensato finale uno speleologo si trasformi inspiegabilmente in una versione Lidl di Rambo. Il “mostro” che muove la storia invece ha una maschera uruk-hai e un feticismo per lo sfondamento del plesso solare. 

In realtà il film si fa guardare senza noia e considerando le limitatissime risorse economiche in ballo, ci sentiamo di consideralo come un bel divertissement per ogni shit-hunter che abbia voglia di tenersi aggiornato alle pellicole dall'abisso di questo millennio.

Oltretutto, ho scoperto solo in corso d’opera che questo è una sorta di seguito di Stuck: Intrappolati nell’Oscurità, opera prima del regista e che vede i mostri nazisti creati dal Dottore sterminare una squadra di speleologi. Mea culpa che non ero a conoscenza di questo De Bernardi Cinematic Universe in continua espansione.

Da annotare infine che su IMDB Der Doktor vanta una mirabolante media voto di 7.2…un leggerissimo sospetto che le sei persone che lo hanno votato siano parenti del regista mi sovviene. Ma magari sono io a pensare male. Magari.


Recensito da: Vidur

VOTI:

TRASH: 88/100

NOIA: 44/100

RIDICOLAGGINE DEGLI EFFETTI SPECIALI: 68/100

PRESUNZIONE DELLA REGIA: 74/100

INCOMPETENZA DEGLI ATTORI: 86/100