29 novembre 2023

PODCAST DALL'ABISSO: EPISODIO 1


Ebbene sì, cari amici. Anche Pellicole dall'Abisso sbarca nel magico mondo dei podcast e ovviamente lo fa con lo stile che più gli si addice: in netto ritardo rispetto al resto del mondo, con mezzi di fortuna, raccontando storie che nessuno o quasi ha mai raccontato e che probabilmente a nessuno o quasi interessano, eccetto voi, affezionatissimi lettori. 

In questo primo episodio, parliamo di un attore di culto: Klaus Kinski. Tanto celebre per il suo talento, quanto famigerato per la sua follia, che ha generato un'infinita serie di aneddoti, dentro e fuori dal set, in una carriera durata oltre 40 anni.



Potete ascoltare QUI il primo episodio. Buon divertimento!







12 novembre 2023

RAPTORS (aka ZOMBIE 5 - KILLING BIRDS, KILLING BIRDS - UCCELLI ASSASSINI, DARK EYES OF THE ZOMBIE, ZOMBIE FLESHEATERS 4 )

Di Claudio Lattanzi. Con Timothy W. Watts, Lara Wendel, Robert Vaughn, James Villemaire. 1988 / USA-ITALIA / FILMIRAGE

Virgin Witch (1972) on IMDb

Negli anni '80 non si associava ancora il termine "raptor" né ai simpatici dinosauri capaci di aprire le porte, né alla franchigia NBA di Toronto (nata nel 1995), ma semplicemente agli uccelli rapaci. In realtà il termine "raptors" è difficilmente associabile pure a questo film, che gode di una pletora di titoli alternativi tutti ugualmente imbecilli e che non hanno alcun collegamento con la trama.

Gli uccelli rapaci infatti hanno un ruolo del tutto marginale, non ci sono "uccelli assassini", gli zombie non hanno gli occhi scuri e non c'entra niente con la serie Zombie inaugurata da Fulci e poi proseguita dai nostri amici del cuore Mattei e Fragasso. Il regista in questo caso è il misconosciuto Claudio Lattanzi che firma anche la sceneggiatura con lo pseudonimo di Claude Milliken, ma si dice che dietro, in realtà, ci sia stata la longa manu di Joe D'Amato. Vi è una sorta di disputa su chi abbia effettivamente diretto il film: secondo Lattanzi è stato girato "in simbiosi", secondo altre fonti ha fatto tutto D'Amato, che tra l'altro firma la fotografia con lo pseudonimo di Fred Sloniscko Jr. 

Chiunque sia stato dei due a realizzare fattivamente questo film, farebbe meglio a non vantarsene e forse anche a vergognarsene un po'. 


Un reduce del Vietnam torna a casa e scopre la moglie a letto con un altro. La prende sportivamente sgozzandoli entrambi e uccidendo pure i genitori di lei che stavano per riportare a casa il figlio neonato, prima di venire accecato da alcun rapaci tenuti in veranda (Ah-Ah!).

Anni dopo, una squadra di ornitologi, più una giornalista e una..boh..guardia forestale, partono per una spedizione alla ricerca del rarissimo picchio dal becco argentato d'avorio con la coda tronca (o qualcosa di simile). Caso vuole, che proprio l'ultima persona ad aver visto questo raro esemplare di volatile sia proprio l'ex militare dell'incipit, ora diventato cieco. 


Grazie alle sue indicazioni, il gruppetto di ragazzi si troverà così nella classica casa sperduta...e manca la luce, bla bla bla, le visioni, bla bla bla, e dov'è finita Jennnifer? Jennifer dove sei? Jennifeeeeer? Oh mio dio! Jennifer è morta! Bla bla bla, dobbiamo scappare, ma il furgone non parte! Bla bla bla, non ce la faremo mai! Bla bla bla, scappiamo! Bla bla bla e bla bla. 

Insomma avete capito l'antifona. Aldilà del discreto incipit, la trama è praticamente inesistente, i personaggi insulsi, la recitazione pessima, la realizzazione tecnica men che mediocre, la povertà di idee sconcertante e la noia triturante (i coglioni).

Per vedere il primo zombie bisogna infatti attendere il minuto CINQUANTATRE, dopo che i precedenti trenta erano stati praticamente privi di qualsiasi evento significativo che non fosse la trovata rivoluzionaria di buttare con espedienti risibili dei ragazzetti in una casa più o meno stregata.

Non che dopo l'apparizione degli zombie il ritmo si impenni o il che tutto non si svolga secondo i cliché più beceri e scontati, ma almeno c'è un minimo di azione che ha interrotto il mio berciare contro lo schermo al ritmo di "succederà mai qualche cazzo in questo film di merda?".

Qualcosa è successo, con un mini colpo di scena di nessuna utilità e un finale troncato brutalmente con il classico fermo immagine, tipico degli horror merdosi degli anni '80, di cui in questo blog ne trovate una sostanziosa carrettata.

Per pietà, non mi soffermerò sulla colonna sonora da soap opera piazzata in modo criminale in alcuni punti del film, per tacere delle tastiere da un tanto al chilo piazzate nei momenti di "tensione", mentre gli effetti gore, onestamente, sono di discreta fattura e fanno il loro dovere.

Filmaccio da cui stare alla larga e da guardare solo nei casi in cui soffriate di insonnia o vogliate punirvi per aver commesso qualche peccato capitale.

Per l'attore protagonista, tale Timothy W. Watts, questo è stato l'unico film girato in carriera, mentre Lara Wendel, oltre ad aver recitato nel Tenebre di Argento, diventerà una delle protagoniste della serie TV di Italia Uno, College

Recensito da: Vidur

TRASH: 86/100

Noia: 90/100

Ridicolaggine degli effetti speciali: 45/100

Presunzione della regia: 66/100




1 novembre 2023

MESSE NERE PER LE VERGINI SVEDESI (aka Virgin Witch)

Di Ray Austin. Con Ann Michelle, Vicki Michelle, Patricia Haines, Neil Hallett. 1973 / Regno Unito / Tigon British Film Productions

Virgin Witch (1972) on IMDb

In questo articolo avevamo giustamente vilipeso alcuni dei più atroci adattamenti di titoli di film operati dai distributori italiani, ma stavolta ci alziamo in piedi per un piccolo applauso. Virgin Witch, che comunque non è neanche male, perde dieci a zero con il nostrano Messe Nere per le Vergini Svedesi, perché, obiettivamente, come si può resistere ad un film con questo titolo? Non si può! E oltretutto, il fatto che le due protagoniste siano svedesi è semplicemente un'invenzione del doppiaggio italiano, dato che nella versione originale sono inglesi come il the delle cinque. 

Christine vuole fare la modella, quindi si trasferisce a Londra con la sorella Betty. Nella capitale incontrano prima il marpione Johnny, che si invaghisce di Betty, poi Christine ottiene, in men che non si dica, un lavoro presso la prestigiosa agenzia di moda di Sybil Waite. Le due quindi vengono invitate per il weekend in una sperduta magione di campagna, chiamata Witchwold, dove verranno iniziate ad una congrega stregonesca dedita all'adorazione del maligno! 


Film che definire horror è assolutamente generoso, così come sono generosi i nudi integrali delle due sorelle protagoniste (ovviamente sorelle anche nella vita), che il regista ci propone senza quasi soluzione di continuità per tutta la pellicola. E del resto basterebbe il florilegio di sedi nudi dei titoli di testa, per farsi l'idea del tono del film, che in realtà dietro a questa palese spinta erotica nasconde idee interessanti e anche una certa eleganza.

La regia infatti alterna momenti di classe ad inquadrature davvero ardite, accompagnate dai classici improvvisi zoom in primo piano, marchio inconfondibile di qualunque film uscito negli anni '70, nonché da una fotografia dai campi lunghi e dai colori avvolgenti. Anche la trama, seppur un po' frettolosa e raffazzonata, riesce comunque a tenere viva l'attenzione dello spettatore, a prescindere dalle grazie delle sorelle Michelle. 


Dopo essere stata iniziata (e sverginata) in un classico sabba infatti, Christina -che era già un po' medium anche prima (cit. e chissà a quante siamo)- scopre tutti i suoi poteri da strega Nocciola e inizia a voler prendere il comando della congrega, soprattutto iniziando a combattere Sybil, titolare dell'agenzia di moda di cui sopra, nonché gran sacerdotessa lesbica che tenta in tutti i modi di farsi Christina. 

A tal proposito, segnaliamo quella di Patricia Haines, appunto Sybil, come la miglior performance del film, forte di uno sguardo assolutamente magnetico e di un'incredibile presenza scenica. 

Notevole anche il climax finale, un po' delirante, ma comunque azzeccato. 

Al di là del solluccheroso titolo, questo horror soft-erotico sa essere un divertente e bizzarramente riuscito spaccato di un sottogenere che purtroppo ha smesso di esistere e che potrebbe incontrare il favore di qualche spettatore più scafato e alla ricerca di qualcosa di particolare. 

E infine, qualche curiosità a margine. 

- Il regista Ray Austin, un mestierante con all'attivo soprattutto una valanga di serie TV, è morto a maggio 2023, alla veneranda età di 91 anni.

- Patricia Haines, invece, purtroppo è morta nel '77, a soli 45 anni. Dal '54 al '58 è stata la moglie di Michael Caine.

- Le sorelle Michelle hanno disconosciuto il film che, a detta loro, le ha sfruttate solo per i nudi e per cui sono state a malapena pagate. Vicki Michelle è ancora attiva e nel Regno Unito è ricordata per una serie, Allo Allo!, rimasta inedita in Italia, ma molto famosa da quelle parti.

- Il film ha avuto diversi problemi di censura e ai tempi era uscito in sala, nella sola Londra, in una versione ridotta.

Recensito da: Vidur

TRASH: 66/100

Noia: 45/100

Ridicolaggine degli effetti speciali: np/100

Presunzione della regia: 36/100

VOTI BONUS
Ann Michelle
Viso: 9
Fisico: 7,5

Vicki Michelle
Viso: 7
Fisico: 9

Patricia Haines
Viso: 8,5
Fisico: 8