In trepidante attesa di Renfield, in cui il Nostro si esibirà nei panni di Dracula, ho deciso di recuperare quest’altra gemma a tema vampirico che ha battezzato Nicolas Cage in qualità di leggenda, nonché meme vivente.
Peter è uno yuppie single di New York, dirigente di una casa editrice, che passa le sue giornate tra il lavoro, le sedute dalla sua psichiatra e i night club in cui rimorchia belle gnocche, così come era d’uopo nei rampanti anni ’80. Una sera però, una ragazza si rivela essere una vampira e da lì la sua vita si trasforma completamente.
Film che si muove tra la commedia e l’horror, con poco senso e quasi privo di trama, si regge completamente sulle spalle di Nicolas Cage, in un’interpretazione che definire sopra le righe sarebbe un pallido eufemismo. I suoi comportamenti, man mano che si convince di essere davvero un vampiro, diventano sempre più bizzarri ed esagerati, con alcuni esilaranti picchi di eccellenza. In particolare, l’alfabeto snocciolato alla psichiatra e il celeberrimo monologo sputato in faccia alla povera Alva, diventato un meme che tutto il mondo ha visto almeno una volta nella vita, nonché il simbolo di Cage stesso.
Basterebbe quanto citato per trasformare Vampire’s Kiss in un piccolo grande cult, ma non dimentichiamoci anche la scena in cui Peter mangia uno scarafaggio (vero!) o quando riesce a litigare perfino con la sua perfetta fidanzata immaginaria. Oltre a Cage, da segnalare l’interpretazione di Maria Conchita Alonso, molto più famosa in Sud America da cantante che da attrice, perfetta nella parte della segretaria Alva, oggetto degli sfoghi sempre più folli e pericolosi del protagonista.
La deriva psicotica di Cage non ha un vero e proprio motivo, o se non altro non è espresso in modo palese, ma si potrebbero ipotizzare i pilastri del capitalismo: solitudine, stress, alienazione, l’esigenza di dare un senso alla propria vita e la vana ricerca dell’amore, sublimata in una serie di sempre più deludenti one-night stand. Tuttavia, l’analisi dei mali dell’uomo moderno finisce comunque per passare in secondo piano in un film che fa dell’originalità, del coraggio, della stranezza e del totale sprezzo del ridicolo i suoi tratti fondamentali.
Vampire’s Kiss è figlio di un’epoca diversa e non avrebbe potuto esistere senza di Lui, l’unico attore al mondo in grado di sostenere una parte del genere e si tratta della dark comedy ideale per passare una serata nostalgica e spensierata in cui ridere a crepa pelle con (e non di)
Nicolas Fuckiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiing Uh Ah Cage!!!!
Recensito da: Vidur
TRASH: 88/100
Noia: 56/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 51/100
Presunzione della regia: 44/100
Incompetenza degli attori: NICOLAS CAGE/100