Di Dario Argento. Con Ilenia Pastorelli, Asia Argento, Andrea Gherpelli, Xinyu Zhang. ITALIA / 2022 / URANIA PICTURES
Una prostituta, mentre scappa da un maniaco, ha un incidente stradale: perde la vista, ma guadagna un bambino cinese.
"Va bene, Maestro, e poi?"
"E poi che?"
"Non saprei, Maestro, il resto...della trama"
"Famo che c'è sto killer che ammazza le squillo"
"Va bene, Maestro. Con che movente?"
"Je taja la gola"
“No, dico, perché ammazza le squillo…?”
“Ah, boh…”
“Vabè, ci pensiamo dopo”
“Ah, un par de zinne. De Asia, me raccomando”
“Ma ha quasi 50 anni”
“Embè?”
“Magari chiediamo alla Pastorelli, che è la protagonista, Maestro”
“Vabè, basta che ci siano le zinne”
"E vojo una scena coi serpenti"
"Come i serpenti?"
"Sì, i serpenti...uno che je se attacca ar collo"
"Ma...giriamo a Roma, cosa c'entrano i serpenti?"
"I serpen..."
"Maestro..."
"ZZZZZZZ"
“Maestro…”.
Wow! Il grande ritorno del Maestro del Brivido, a soli 10 anni dal "trionfo" di Dracula 3D! Il fatto che questo sia il terzo film consecutivo di Argento a finire su questo sito (ma Il Cartaio e La Terza Madre mancano solo perché sono usciti prima della sua nascita), probabilmente esplica meglio di tutto la parabola a precipizio che ha preso la carriera dell'una volta grande regista. Significativi anche il budget, si stima poco meno di 2 milioni di euro, e gli incassi cinematografici, poco più di 170.000 euro. Un successone, non c'è che dire.
Del resto, siamo di fronte ad un prodotto indecente sotto quasi ogni punto di vista. La trama è praticamente inesistente, si capisce chi è il killer dopo mezzo secondo e poi viene rivelato a metà film; la regia (a parte un paio di guizzi, ma veramente giusto un paio) è piatta e noiosa; i dialoghi sono allucinanti, i personaggi fanno continuamente cose stupide e senza senso, mentre la colonna sonora è pure apprezzabile, peccato che sia usata in modo criminale. Sono poi tristemente evidenti le restrizioni del budget, con un cast ridotto all'osso e tre location di numero; particolarmente risibile il bosco in cui continuano a girare in tondo fingendo che sia la foresta di Nottingham, mentre camminano negli stessi 20 metri quadri.
A livello recitativo, la cagneria è tanta, compresa la Pastorelli che manco ci prova ad interpretare una cieca in modo realistico, anche se l'abbaio d'oro va di sicuro al bambino cinese. Una roba, ma una roba, che non ci si crede. Non voglio fargliene una colpa e tutto sommato neanche ad Argento, che neppure nei momenti d'oro era in grado di rendersi conto se qualcuno fosse in grado di recitare o meno, ma qui siamo ai limiti della recita parrocchiale.
La cosa che fa più male in realtà è la sciatteria che pervade tutta la pellicola, a partire dai titoli di testa, scritti in Arial 12 su fondo nero e scene di dialogo che sembrano prese da un qualunque film di Eros Bosi. Anzi, no. Eros Bosi almeno ha la decenza di tenere dei dialoghi comprensibili, seppur in dialetto ternano, qui no, visto che ci sono almeno un paio di scene in cui il bambino cinese non riesce neanche a finire la frase che ha cominciato. Per fortuna, una manciata di scene “so bad it’s good” salvano Occhiali Neri dal totale baratro. Per non fare spoiler, dico solo: sportellata, serpenti, caffé e uccisione del cattivo. Notevole anche la scena finale, con una dissolvenza a nero che manco nei filmini del matrimonio.
“Maestro, il film ha floppato peggio di una palla da bowling in un pozzo nero”
“Che film?”
“Occhiali Neri”
“E che è?”
“Il film che ha appena girato, Maestro”
“Ah, giusto. Ma ce l’avete messe le zinne?”
“Sì, Maestro”
“De Asia?”
“No”
“Mortacci vostra, ve l’avevo detto”
“Ci scusi, Maestro”
“Non importa, ho già in mente er prossimo film. Ce sta un killer che ammazza le donne…poi ce mettiamo Asia che ad un certo punto se fa la doccia e…”.
Recensito da: Vidur
TRASH: 88/100
Noia: 55/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 54/100
Presunzione della regia: 32/100
Incompetenza degli attori: 91/100